C.S.I. ROCK: IS JIMMY PAGE DEAD?

15 Mag

Picca mi invia questo articolo, così, all’improvviso….rimango sorpreso… è una delle sue intuizioni geniali? Lo ha sognato? Un semplice artifizio ? Fatto sta che non mi aspettavo che sapesse, che potesse smascherare una faccenda che solo in pochissimi in questo mondo sanno, così mi pongo il dilemma: glissare o, per il voto che ho fatto all’onestà intellettuale, integrare il suo post con una appendice che potrà finalmente spiegare uno dei grandi misteri irrisolti dell’universo? 

C.S.I. ROCK: IS JIMMY PAGE DEAD? di Picca

Guardavo l’altra sera l’ennesima menata televisiva legata al mito ‘Paul is Dead?’ che sarà simpatico e stuzzicante finchè volete ma ormai ha stracciato le gonadi alla grande.

Nel programma Misteri una Paola Barale irriconoscibile e con una sospetta voce ‘di naso e di fronte’ tipica delle liasons troppo lunghe con i prodotti tipici di Colombia e Bolivia ha intervistato un manipolo di ‘esperti’ per cercare di snodare l’antico inghippo sulla possibile morte di beatlepaul e la sua sostituzione con sosia, pare, canadese.

Misurazioni di orecchie, analisi di dentature, comparazioni di spettri e frequenze vocali eccetera…

Alla fine della fola appare quasi scontato che Macca 1 è crepato nel ’66 e che un Macca 2 gli è entrato nei beatleboots, ha imparato a imitarne l’accento adenoidale di Liverpool e si è allegramente messo a scrivere su due piedi Hey Jude, Penny Lane, Let It Be, Blackbird, Helter Skelter, Maybe I’m Amazed, Live And Let Die, My Love, Band On The Run e via discorrendo.

Così si spiega Maxwell’s Silver Hammer, se non altro.

La follia di tutto ciò ha però contribuito ad accendere un led (!) nel mio cervello fulminato e a imbastire un’ ipotesi che da qualche giorno mi ossessiona: Paul is Alive.

But Jimmy Page is dead.

(Jimmy Page 1  – 1969)

Vabbè la stanchezza, vabbè l’eroina, vabbè la cocaina, vabbè Charlotte Martin, vabbè Uncle Aleister, vabbè Kenny Anger, vabbè Richard Cole, vabbè Lori Maddox, vabbè la Riot House: ma la metamorfosi al contrario da farfalla virtuosa a bruco inceppato del chitarrismo, e non solo, di Jimmy non trova altra spiegazione.

Poniamo l’ipotesi (e qui la gnosi storiografica del nostro Timmy dovrà aiutarci) che mr. James Patrick Page, alla fine del tour del 1973, sia morto.

(Jimmy Page 1 – 1973)

Come non lo so, gli è cascata la doppio manico in testa, ha fatto un rito crowleyano per generare il Monnchild con Peter Grant come Scarlet Woman, l’ ha accoppato Ronnie Wood perchè gli molestava la moglie…non m’importa.

(Jimmy Page 1 – San Francisco Kezar Stadium 2 giugno 1973 – Foto di Riff Gilioli)

La Led Zep inc. decide di fare ‘la vecchia’ e di sostituirlo per non buttare alle ortiche tutto il lavoro svolto e le potenzialità future. Prendono un po’ di scarti degli albums precedenti per il disco successivo (cosa effettivamente accaduta per Graffiti: evidence n.1) e assoldano un chitarrista sconosciuto (mica puoi prenderne uno famoso sennò ti cappellano subito) e lo trasformano in Jimmy Page 2. Peter Grant smolla qualche mazzetta a chirurghi plastici per dargli un’ aggiustatina, Richard Cole parla con le groupies, Ahmet abbozza e il gioco è fatto.

C’è un problema: Jimmy 2, confronto a Jimmy 1, è un chitarrista scarsissimo.

Cioè… è uno che in un pub andrebbe da dio, tra l’altro conosce molti riff degli Zeps, ma messo di fronte a Dazed and Confused live del ’73 si caca sotto nel costume da dragone.

Planty e Jonesy si occupano di aggiustare un po’ di appunti e dar loro una forma zeppellinara, mentre Jimmy 2 sta in casa da mane a sera a fare scale e allenare diteggiature.

Mettono in giro la voce che sia drogato, ma in realtà va a lezione di chitarra.

Solo che non ha la manina, soprattutto la destra, come si evince osservando i filmati dal ’75 in poi: il polso del chitarrista ha subito un’ involuzione drammatica, è fermo, saldato all’avambraccio, senza fluidità (evidence n.2 – Tim: chiedere perizia a ortopedico appassionato di rock).

Anche le movenze sul palco si fanno meno fluide: certo, Jimmy 2 ha studiato bene le pose di Jimmy 1, ma ora hanno un che di sforzato, di meccanico, addirittura fuori-tempo, al contrario della showmanship mostrata da Jimmy 1 in TSRTS e altri filmati pre-decesso.

E a livello compositivo Jimmy 2 ci prova eccome a reggere il confronto, ma The Rain Song è un ricordo lontano, al massimo puoi arrivare ad Achille’s Last Stand con le 4’000 sovraincisioni di chitarra necessarie per portare la canzone a casa (evidence n. 3) e il buon Jonesy che ti dà una mano ad arrangiare.

Altrimenti…Hot Dog. Lucifer’s Rising. Chopin’s prelude.

Questo spiega anche i fallimenti delle collaborazioni successive, con Coverdale e Rodgers che si aspettavano di lavorare con Jimmy 1 e si sono ritrovati Jimmy 2.

Il problema è che adesso Jimmy 2 è Jimmy Page da molto più tempo di quanto non lo sia stato Jimmy 1, e indietro non si torna.

Se Timmy boy potesse piazzare due ritratti di Jimmy, diciamo un ’72 e un ’79, si evidenzierebbe che si tratta di due individui differenti.

Altrimenti basta guardare la manina destra.

Il dibattito, e l’indagine, sono aperti.

©Stefano Piccagliani 2012

Appendice: LE PROVE di Tim Tirelli

Il 29 luglio 1973 (o meglio il 30 visto che il concerto si protrae oltre mezzanotte) termina il tour americano del 1973 e terminano i Led Zeppelin come li conosciamo. Cinque anni in cui hanno pubblicato cinque album bellissimi e portato in tante città uno spettacolo rock come non si era mai visto. Nessuno come loro ha saputo fondere impatto sonoro/importanza storica/songwriting eccezionale/look/senso del rock/ senso del blues/capacità musicali e strumentali /intrattenimento/capacità di far soldi e di saperli gestire. I cinque anni in questione saranno il fulcro di tutto l’avvenire del gruppo, grazie a quanto fatto in questo periodo di tempo, i LZ saranno adorati per decenni a venire.

Il manager Peter Grant e il guru discografico AHMET ERTEGUN capiscono che – dal punto di vista della raccolta frutti…peraltro già abbondantissima – il bello deve ancora arrivare, pongono quindi la loro massima attenzione e cura al progetto LED ZEPPELIN.

Tutto perfetto quindi, beh non proprio…durante le riprese personali per le scene fantasy del film musicale a cui si sta lavorando Jimmy Page, la mente e leader del gruppo muore. Morte in apparenza normale e sciocca: Page cade da un cima montagnosa mentre gira per la terza volta l’ arrampicata. Il freddo, la stanchezza, il fisico non certo allenato…Page molla la presa, fa un volo di qualche decina di metri, batte la testa, muore. In Scozia, vicino alla Boleskine House, sulle rive di Loch Ness, mentre interpreta lo scalatore e l’eremita . Tutto sommato una morte adattissima.

(ultima immagine di Jimmy Page, pochi minuti prima di iniziare per la terza volta la scalata – tardo 1973)

Nel ristrettissimo cerchio Zeppelin la notizia è terrificante. Grant avvisa subito Ertegun che vola immediatamente in Inghilterra e che impone di non divulgare la notizia. Due giorni dopo si tiene un primo meeting segreto in un albergo delle midlands tra Grant, Ertegun, Richard Cole, Plant, Bonham, Jones, il regista delle riprese. I tre assistenti di questi vengono rinchiusi in una sala adiacente. Viene deciso di tenere nascosta la notizia e si ipotizza di continuare come i Beatles fecero con il sostituto di PMC. Jones decide di uscire dal gruppo, Bonham è confuso, Plant si ribella, non ne vuole sapere, vuole chiudere anche lui. Ertegun mette in campo tutte le sue doti e la sua esperienza e per farla breve, nel giro di tre settimane convince sia Jones che Plant. Tutti firmano un documento segretissimo dove si impegnano a non divulgare mai la verità. Sgarrare significa finire – ben che vada – in un istituto per le malattie mentali (il primo ad entrarci è uno dei tre tecnici assistenti alle riprese testimone della morte di JP).

Seguono meeting dove si traccia la strategia su come rimpiazzare Page. L’ottima intuizione di Picca non è completa: non esiste un Jimmy Page 2…ne esistono diversi.

Il 1974 il gruppo tiene un profilo bassissimo: niente concerti naturalmente, si distoglie la attenzione dando vita alla SWAN SONG, si lascia trapelare che Plant deve operarsi alle corde vocali (cosa peraltro vera) e ci si organizza per preparare un nuovo album. Già il nuovo album. Ma come fare? Si rispolverano pezzi registrati e non usati per i tre album precedenti (BRON YR AUR viene dalle session di LZIII / NIGHT FLIGHT-BOOGIE WITH STU-DOWN BY THE SEASIDE da quelle di LZIV / THE ROVER-BLACK COUNTRY WOMAN-HOUSES OF THE HOLY dalle session del 1972 per l’album HOUSES OF THE HOLY). In un primo momento si pensa di far uscire un album doppio, con un disco con questi 7 pezzi da studio e un disco con una selezione di pezzi live presa dalle registrazioni multitraccia fatte nel giugno del 1972 in California (che poi usciranno nel 2003 come HOW THE WEST WAS WON). Gli inediti – pur essendo validi – non vengono considerati sufficienti, c’è bisogno di materiale nuovo, di pezzi che possano diventare nuovi grandi manifesti del sound LZ. Viene chiesto a Jones di scrivere alcuni brani nello stile di Page e di registrare con la band con lui stesso alla chitarra (Jones è un polistrumentista che sa suonare piuttosto bene la chitarra …l’intro di CELEBRATION DAY su LZ III l’ha suonata lui). Si cerca nelle home recording di Page, si trovano spunti interessanti (KASHMIR / TEN YEARG GONE) e da quelle idee abbozzate e dal nuovo materiale composto da Jones nascono gli altri grandi brani che appariranno su PHYSICAL GRAFFITI.

Occorre però un vero chitarrista per registrare certe parti. Spacciando il lavoro come un album solista di Jones, vengono ingaggiati un paio di chitarristi inglesi: CHRIS SPEDDING e BERNIE MARSDEN ma il risultato non è ancora sufficiente, per plagiare il chitarrismo e il genio di Page serve ben altro, così AHMET ERTEGUN e PETER GRANT decidono di rischiare e di mettere al corrente JEFF BECK. Non si conoscono le reazioni di El Becko, fatto sta che due settimane dopo Beck è in studio con la band, registrando con le chitarre, gli ampli e lo stile di Page i rimanenti pezzi di Physical Graffiti.

Beck a questo punto è totalmente coinvolto ed entra dal punto di vista legale e dei profitti nei LED ZEPPELIN, però non può salire sul palco nel vesti di JP. Inizia la ricerca di un sostituto che assomigli come una goccia d’acqua (o quasi) a Page e che sappia suonare la chitarra.  Come accennato da qui in poi in realtà i sostituti saranno diversi nel corso degli anni, mai chiarito dove finissero poi a fine lavoro.

FINE 1974/INIZIO 1975 – JIMMY 2: viene scovato vicino Londra un chitarrista discreto che assomiglia incredibilmente a Page, anzi è persino più bello e affascinante: sarà l’unico – dal punto di vista del visual – ad essere all’altezza dell’originale. Il gruppo parte per il tour americano annunciando che Page si è fatto male all’anulare della mano sinistra ma che comunque il tour viene confermato. Le non eccezionali perfomance del chitarrista vengono quindi giustificate dalla cosa. Plant si ammala nel primo giorno del tour: si porterà dietro fino a marzo la bronchite, le sue performance saranno miserabili, ma ciò contribuisce a mascherare  l’assenza del vero JP spostando l’attenzione su di lui. A fine tour i contrasti con Jimmy2 porteranno all’allontanamento di quest’ultimo. Jimmy2 diventerà un tossico, non ci sarà bisogno di farlo internare. Morirà (a quanto si sa) alla fine del 1978. Il tour comunque è un successo incredibile, il nuovo album arriva in cima alle classifiche riportando anche i precedenti cinque nei TOP 200 di Billboard.

(Jimmy 2 – 1975)

1976: altro anno praticamente sabbatico dal punto di vista di tour e di apparizioni pubbliche. In gennaio viene registrato a Monaco di Baviera (lontano da occhi indiscreti dunque) PRESENCE. Molte parti di chitarra vengono in origine registrate da Jones alla tastiere, per poi essere rifatte da Jeff Beck e, almeno secondo indiscrezioni, da Roger Fisher (HEART) e Paul Chapman (LONE STAR) che avrebbero contribuito alla scrittura dei brani insieme a  Jones. Un errore in fase di missaggio svela quanto appena scritto: in ACHILLES LAST STAND è ancora udibile per qualche secondo la tastiera di Jones. In aprile esce PRESENCE. In ottobre il doppio live e film THE SONG REMAINS THE SAME, basato sulle ultime apparizioni live del vero Jimmy Page (NY Madison Square Garden 27-28-29 luglio 1973). Invece di mandare in tour il gruppo, il management manda in tour questo film, soprattutto nei paesi meno battuti, alimentando il mito con un film spettacolare relativo al gruppo originale.

1977 – JIMMY 3: entra in scena un nuovo chitarrista, ma la scelta è meno felice del precedente. Il tour deve partire in febbraio, ma Jimmy 3 non è ancora ad un livello decente (non lo sarà comunque mai). Si sposta tutto ad aprile. Viene fatta circolare la voce che Jimmy Page è debilitato, che le droghe stanno minando le sue capacità. Il pubblico se la beve e, seppur pieno di violenza, il tour consacra il gruppo ai vertici del rock mondiale. Dalla scaletta viene tolta DAZED AND CONFUSED, troppo particolare per essere affrontata da un chitarrista normale. I bootleg evidenziano le magagne chitarristiche…quanta differenza tra Jimmy3 e il vero Page. I lunghi capelli neri sempre davanti al viso e il completo bianco con papaveri e dragoni rendono Jimmy3 una copia estetica accettabile. Durante la terza parte del tour, muore all’improvviso, il figlio di Plant. Tutto si ferma di nuovo. Jimmy3 ad un certo punto sparisce. Non si sa altro.

(Jimmy 3 – 1977)

1978 : in maggio Plant accetta di ritrovarsi qualche giorno allo CLEARWATER CASTLE nella foresta di Dean in Inghilterra con Ertegun, Grant, Richard Cole, Bonham, Plant e Beck. Quest’ultimo non riesce più a gestire la cosa.  Garantendo il massimo riserbo, esce dalla società. Plant, Jones e Bonham fanno qualche prova. In novembre il gruppo si ritrova ai Polar Studio di Stoccolma (anche questa volta lontano dai riflettori londinesi o americani) per registrare un nuovo album. Jones suonerà molte parti di chitarra. Roger Fisher degli Heart completerà il resto. L’album è – per cause di forza maggiore – keyboards oriented.

1979/1983 – JIMMY 4: in gennaio 1979 viene reclutato quello che viene schedato come Jimmy4, uno svizzero di madrelingua inglese, del giro di  Claude Nobs. Fisicamente simile, non una goccia d’acqua… ma ormai passa l’assunto per cui le strane metamorfosi facciali (e fisiche) di Page sono dovute al massiccio uso di eroina. Jimmy 4 non è malaccio, ma è davvero troppo magro e mediocre come chitarrista. Però si integra bene con la band, accetta gli ordini di Plant, insomma fa il Jimmy Page senza pensare di essere diventato Jimmy Page (cosa accaduta ai precedenti due). Due date a Copenhagen e due date a Knebworth e il 1979 dal punto di vista delle esibizioni (seppur misere) passa. In agosto l’album IN THROUGH THE OUT DOOR irrompe nelle classifiche e benché non sia certo un capolavoro vende tonnellate di copie. Ertegun e Grant dovrebbero essere contenti, ma la cosa inizia ad essere un peso insopportabile.

(Jimmy4 a Knebworth 1979… è evidente che si tratta di una altra persona)

Nel 1980 si decide di capitalizzare al massimo – prima di una fine che sembra imminente – e si inizia ad ipotizzare un nuovo tour negli USA. Plant impone qualche data in Europa per vedere se la cosa può almeno avere un senso. Vengono organizzate un po’ di date a maggio, ma Jimmy4 non pare in grado. Vengono spostate tra giugno e luglio. E’ probabilmente il punto più basso toccato dai LZ. Seppur senza le grandi maratone del passato, e con la giustificazione dell’approccio sporco del punk di gran moda in quel periodo, le esibizioni sono – dal punto di vista chitarristico – deprimenti. Jimmy4 si nasconde dietro occhiali da sole e completi eleganti, ma le mani non vanno. Inizia a conficcarsi nella mente del giovane Picca, presente alla data di Zurigo, la intuizione che c’è qualcosa che non va, che quello non può essere Page.

(Jimmy4 durante il tour del 1980)

Plant non è convinto, Bonham non parla, Jones è soggiogato dal sempre maggior potere che acquista all’interno del gruppo, la situazione è confusa, ma si decide di partire per l’ultimo grande tour negli USA. Un paio di settimane prima di partire Bonham muore. Sappiamo tutti come è andata. A quel punto tutto crolla, o meglio crollano i LZ. Sì, perchè il problema Page rimane. Non si può certo far morire anche lui, troppi sospetti si aprirebbero sulla società  Zeppelin. Grant molla, Plant e Jones non ne vogliono più sapere. Ertegun delega la faccenda Page a Phil Carson (capo della Atlantic inglese). Nel 1981 esce a nome  Jimmy Page la colonna sonora di un brutto film di Michal Winner, DEATH WISH2. In relazione a questi anni si hanno meno certezze, ma pare che in studio ci fosse Roger Fisher, appena uscito dagli HEART. Phil Carson convince Beck ad includere Jimmy4 nel tour dell’Arms nel 1983. Viene messo al corrente della cosa Paul Rodgers. I due si presentano insieme, in alcune canzoni lo stesso Rodgers prende in mano una Gibson Les Paul per coprire l’inettitudine del chitarrista che ha a fianco. Il risultato sarà scabroso. Jimmy4 viene cassato. Non si sa che fine abbia fatto.

1984/2000  – JIMMY 5: Phil Carson gestisce orma il tutto da solo, Ertegun non ha più il polso della situazione e il resto dell’entourage Zeppelin ormai è preda dei demoni e dei sensi di colpa dell’operazione. Plant cerca di distrarsi con la carriera solista. Sorprendentemente Carson convince Rodgers a fare qualcosa utilizzando il marchio Jimmy Page. Si inventano i Firm. Reclutano Chris Slade e Tony Franklin (ai quali non verrà detta la verità) e un chitarrista australiano nato in Inghilterra, un certo Leopold. Il tipo è, o meglio era un buon chitarrista, è molto amico di un conoscente di Carson. Il problema è il 1984, il tipo prende tutto alla leggera, è fuori allenamento, suona una Fender Telecaster con il B-Bender e adotta un look che forse è adatto ai bar di Perth, non certo per l’Hammersmith di Londra. Rodgers lo convince ad usare la Gibson Les Paul almeno in qualche pezzo. Io ho visto Jimmy5 dal vivo a Pistoia in quell’anno, posso giurare che – morisseilpapa-  quello non era Jimmy Page.

(nella foto Jimmy5 aka Leopold: è evidente che questa persona non è Jimmy Page)

Gli anni 1985 e 1986 andranno un po’ meglio. Sotto controllo di Rodgers , viene assunta una stylist per rendere accettabile il look di Page. Leopold insiste a volte con discutibili camicie hawaiane, ma per il resto il tutto sembra funzionare abbastanza bene.

(Paul Rodgers con Leopold/Jimmy5 dal vivo con i Firm nel 1986)

 (Jimmy5 con i Firm nel 1986 dopo l’intervento della stylist)

Jimmy5 viene inviato a calarsi meglio nel ruolo, a curare di più il suo aspetto e la sua tecnica. Il risultato sotto certi aspetti è sorprendente.  Nel 1988 esce OUTRIDER, scritto da Jimmy5 e Roger Fisher. Album modesto ma che lascia trasparire in alcune sue parti momenti ispirati (l’assolo di HUMMING BIRD potrebbe davvero essere stato fatto dal vero Jimmy Page). Lo stile per i più è perfetto, per i pochi invece è evidente che chi suona e scrive è un finto Jimmy Page che fa il Jimmy Page. PRISON BLUES è troppo Jimmy Page per essere davvero Jimmy Page. Chiaro no? John Miles, Durban Laverde, Jason Bonham sono convinti di stare a suonare col Jimmy1.

Jimmy5 nel tour relativo sorprende tutti, me compreso: la prima data (naturalmente quella ripresa da MTV e mai trasmessa) è un mezzo disastro, Jimmy preso dall’emozione è scoordinato e pasticcione, ma nei concerti di ottobre e novembre si rivela un grandissimo chitarrista. Sembra il Jimmy1 dei giorni d’oro. L’emozione è un po’ il tallone d’Achille di Jimmy5: in maggio per il 40esimo anniversario della Atlantic cicca clamorosamente l’appuntamento con la storica reunion dei LZ, ovviamente in mondovisione. Milioni di persone si domandano se davvero quello è Jimmy Page. Ahmet Ertegun e Phil Carson avevano persino preparato un comunicato temendo il peggio.

Nel 1990 esce il Box set rimasterizzato, Leopold viene portato in giro per un tour promozionale dove nelle mille interviste recita la particina impartitagli da Ertegun e Carson.

Nel 1991 Jimmy5/Leopold viene messo insieme a Coverdale. A David non viene detta la verità, ma il cantante del Serpente Bianco intuisce che qualcosa non va. Passano due anni prima di vedere pubblicato il disco, il tour mondiale relativo viene annullato e solo una manciata di date in Giappone prendono forma. Si ipotizza che Coverdale abbia capito tutto, ma che sia stato convinto a continuare.

Nel 1995/98 visto la sua più che buona (per un musicista di quel livello) tecnica chitarristica Leopold viene affiancato a Plant, voglioso di tornare a riempire arene da 20.000 posti. Il live UNLEDDED/NO QUARTER dove rileggono classici dei LZ e WALKING INTO CLARKSDALE, deboluccio album di pezzi nuovi. I tour del 94/95/96/98 fanno registrare ovunque il tutto esaurito. Per Plant sembra quasi di stare a suonare col vero Jimmy1, Leopold in più è affabile, affidabile e anche di buon umore. Ha smesso di bere, solo l’abbigliamento rimane una nota dolente. Inizia a perdere i capelli. Nel 1998 la stylist lo costringe ad un drastico taglio della chioma e ad infoltire un po’ il bulbo con tecniche d’avanguardia.

(Jimmy5 coi capelli corti – in mano un bootleg con in copertina una immagine di Jimmy2 del 1975)

Nel 1999/2000 fa due mini tour con i Black Crowes, il chitarrismo è scaduto nuovamente, ma in una band con tre chitarre la cosa è meno evidente (ai più). Leopold ha ripreso a bere, si presenta in concerto con una terribile felpa nera che mostra una pancia che il nostro anglo-australiano sfoggia con poca eleganza. Il tour del 2000 deve toccare anche le nostre sponde, ho il biglietto per il Forum d’Assago, ho voglia di rivedere il vecchio Leopold… ma tutto viene annullato, causa un mai chiarito mal di schiena di Page (cioè Jimmy5).

Da lì in poi tutto si fa confuso, almeno per me che negli anni duemila perdo i miei contatti all’interno dell’entourage. Nel 2003 vengono pubblicati un triplo live del 1972 (che vende un milione di copie in america, disco di platino) e un vendutissimo doppio divudi (che vende nelle prime settimane 400.000 copie, quattro dischi di platino) dei Led Zeppelin.

Verso la fine del decennio compare in pubblico e in concerto (la storica reunion del 2007 per celebrare Ahmet Ertegun morto nel 2006) un signore con una lunga criniera bianca, una specie di George Washington, con lineamenti orientali vagamente simili a quelli che potrebbe avere Jimmy1 fosse ancora vivo. Io rimango a bocca aperta. Non so chi sia quel signore, non suona mica tanto bene la chitarra ma è capace di muovere folle oceaniche…. la reunion genera aspettative altissime e una richiesta di biglietti da record assoluto.

A tutt’oggi il mistero rimane irrisolto. Io sono confuso, sono addirittura arrivato a chiedermi “ma era davvero morto Jimmy1? Non è che invece 39 anni fa decise di sparire per ricomparire solo in questi ultimi tempi? ” Ertegun è morto, Peter Grant è morto, Phil Carson è scomparso non si sa dove….Plant e Jones sono davvero al corrente della verità? Chi è che sa qualcosa? Insomma chi cazzo è quel tipo che chiamiamo Jimmy Page?

© Tim Tirelli 2012

43 Risposte to “C.S.I. ROCK: IS JIMMY PAGE DEAD?”

  1. DoC 15/05/2012 a 23:18 #

    Ragazzi, commovente, direi quasi isterico, a tratti, irresistibile, per lo piu’, addirittura sexy, come la Rosario Dawson della 25esima Ora, davvero, raga, che…lavoro !!!
    Mi urge pero’ un mare di domande, due, tra tutte. La prima, ma che sostanze nuove usate ?!? E, la seconda, ma, Tim, non mi avevi detto che Julia era partita…cribbio, amico mio, ma come ha potuto ???
    I love you beautiful people (Freddie Mercury Milano Palasport 1984)
    Long Long Live Jimmy Poige ! Gente di poca fede !

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  2. Lorenzo Stefani 15/05/2012 a 23:32 #

    Complimenti, Picca e Tim, mi sono divertito a leggere questo delirio organizzato e assai ben scritto. Effettivamente le trasformazioni fisiche e l’involuzione artistica di Jimmy mi hanno sempre affascinato (e anche fatto un po’ imbestialire): ricordo bene la penosa perfornance al quarantesimo anniversario dell’Atlantic con il Dark Lork che pasticciava con la doppio manico cavando fuori suoni impastati, per nulla dimamici e fluidi, sudando copiosamente, e io incollato alla TV che non credevo ai miei occhi e alle mie orecchie, e mi dicevo che la vecchiaia é una gran brutta cosa. Mi sembra che il vostro dettagliatissimo racconto ometta soltanto l’esibizione al Live Aid del 1985, ancor piú patetica di quella dell’Atlantic (si tratterebbe sempre di Jimmy5 ubriaco fradicio, a quanto pare). Concludo provando anch’io a cimentarmi con la science fiction: ascoltando Blunderbluss, l’ultimo osannatissimo album di Jack White, mi sono domandato se Jack non sia il frutto di un esperimento di genetica che ha mischiato insieme il DNA di Page e quello di Plant, con qualche errore nella riproduzione della sequenza dei nucleotidi (si dirá così? Fa niente, sounds good) che dà luogo ad alcune canzoni sfracella-minchia, di tanto in tanto. A proposito di Jack White e dintorni: e il Page canuto di “It might get loud” chi sarebbe, Jimmy6 come quello della 02 Reunion?

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  3. timtirelli 15/05/2012 a 23:58 #

    Lorenzo, è quello che mi chiedo anche io…chi è il signore che nell’ultimo lustro impersonifica il Dark Lord? Jimmy5? Jimmy6? Jimmy1 si era imbucato in un setta tipo Peter Green per riapparire solo ora?

    Sì, fu Jimmy5 al Live Aid, a cavallo dei due album e tour dei Firm. Emozionato, scordato, col flanger ( o era il Phase 90 della MXR?) attaccato, un po’ alticcio ma per me meglio dell’Atlantic…ma stiamo parlando comunque di figure essenzialmente di merda.

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  4. alexdoc 16/05/2012 a 00:04 #

    Io non ci avevo mai pensato ma sto cominciando a crederci seriamente. Altro che Sir Paul Macca. Non saprei però se ringraziarvi per questo o no.

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  5. picca 16/05/2012 a 00:23 #

    Dobbiamo metterci tutti a caccia di prove. E’ una missione. E’ Jimmy 1 che ce lo chiede. Sia fatta giustizia.

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  6. picca 16/05/2012 a 09:14 #

    A un certo punto scatta una ipertrofia mascellare sospetta, la faccia si allarga e l’espressione si fa bovina (nella foto con maglietta della salute da pizzaiolo take away sembra Paul Rodgers con la parrucca). Inoltre Jimmy appare con la sigaretta in bocca a partire del ’75 perché fino ad allora non era fumatore. Chi è che comincia a fumare a 31 anni?!? E’ logico che si tratta di un impostore tabagista.

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  7. timtirelli 16/05/2012 a 09:41 #

    Già, questo della sigaretta è un altro fatto strano. Correggo Picca, si tratta del tour del 1977, quello di Jimmy3.

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  8. alexdoc 16/05/2012 a 11:34 #

    La sigaretta! Più prova di così. Chi inizia a fumare a 33 anni? Jimmy5 é un misto di Rodgers e di Drupi, mentre Jimmy4 é Drupi e basta, in versione magrissima però. L’ultimo signore canuto, che io chiamerei Jimmy6 (diversissimo dagli ultimi due sfortunati predecessori e molto più simili all’originale), potrebbe persino essere l’autentico Pagey, per come gli somiglia ben più degli altri, o meglio si avvicina a uno strano incrocio tra Page e l’attore Bill Murray. Tim, mi permetto umilmente un piccolo appunto: per me “Jimmy6” entra in scena dal disco e tour con Coverdale, lì inizia a perdere (e di conseguenza sfoltire) la chioma, poi smette di tingerla col lucido da scarpe. In sostanza, colore dei capelli a parte, quello delle ultime due foto mi sembra la stessa persona… chiunque esso sia!

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  9. alexdoc 16/05/2012 a 11:36 #

    (Ovviamente volevo dire: molto più verosimile Jimmy6 dei due precedenti, almeno esteticamente. La ricerca continua…)

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  10. timtirelli 16/05/2012 a 15:59 #

    Alex tieni conto che Jimmy5 – secondo quanto mi risulta- è durato almeno 16 anni e in 16 anni si cambia…soprattutto a quell’età. Poi, io non avevo acceso diretto a Phil Carson (anche se, e non sto scherzando, nel 1986/87 riuscii a fargli avere un mio demo che lui ascoltò e commentò con una frasetta…roba da matti se ci pensi), tutto può essere, ma le miei fonti sono sicure: non si è andato oltre Jimmy5, almeno fino al 2000/2002. In questi ultimi 10 anni tutto si fa più confuso.

    JimmyWashington non si sa chi sia…se un Jimmy5 invecchiato benissimo, un Jimmy6 o, come piacerebbe a noi, Jimmy 1 morto e risorto. Sto cercando di indagare. Ho in amico a Brooklyn che era amico della madre di Jimmy1 (non sto scherzando), ma la signora Patricia è morta uno o due anni fa (era del 1928). Non si sa più a chi chiedere. Scarlet, l’unica figlia vera di Jimmy Page a questo punto, non vuol sentire nemmeno nominare la storia. Gli altri figli sembrano essere tutti di Leopold (Jimmy5).

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  11. picca 16/05/2012 a 17:55 #

    Dal ’73 in poi la discografia dei LZ è piena di riferimenti all’avvenuta morte. Physical Graffiti si riferisce alle ferite mortali che sono costate la vita a Jimmy 1 nonché alle inevitabili tracce lasciate dalla chirurgia plastica sul corpo di Jimmy 2 (alla domanda se togliere il rumore dell’aereo che passa ‘shall we roll it Jimmy?’ posta da E. Kramer RISPONDE PLANT ‘Nah leave it yeah’. Jimmy non risponde perché non è Jimmy) Tra le canzoni cito solo due titoli: In My Time Of Dying (No comment), In The Light (abbastanza chiaro, no?). ; Presence…beh, non c’è bisogno di commento: si riferisce alla presenza di Jimmy 1 che permea il disco, purtroppo soltanto metafisica; In Through The Out Door lascia intendere che l’arrivo di Jimmy 2 è stato dalla porta dalla quale è uscito Jimmy 1, mi pare logico; Coda è chiaramente un messaggio che s’allaccia ad antiche tradizioni mistiche, rappresenta “il serpente che si morde la coda – che secondo G. Bachelard -non è un semplice anello di carne, è la dialettica materiale della vita e della morte, la morte che esce dalla vita e la vita che esce dalla morte, non come i contrari della logica platonica, ma come una inversione senza fine della materia di morte o della materia di vita”. Più chiaro di così..

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  12. timtirelli 16/05/2012 a 18:09 #

    Chiarissimo Picca. Mi permetto di aggiungere una seconda interpretazione per ITTOD…”attraverso la porta d’uscita” …”entrando dalla porta d’uscita”…riferimenti al, diciamo così, lato b del corpo femminile. Jimmy1 pare sia stato un gran amante del genere.
    Vedi le storielle sulla “Butter Queen”. Anche nella accezione più carnale, i riferimenti a Jimmy1 sono evidenti.

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  13. picca 16/05/2012 a 18:21 #

    The Butter Queen, real name Barbara Cope, was an industrious groupie based in Dallas, Texas, linked with countless ’70s rock stars from Joe Cocker to Donovan to Mick Jagger. “I got on with her famously,” Elton John said. David Cassidy has described her showing up at his hotel suite in the early ’70s with two apprentices, ready to orally service his entire band and crew. She called room service and ordered her trademark: a pound of butter. She used the Land O’ Lakes as a lubricant, but of course, once it warmed up, it smelled like hot popcorn–which meant that a blowjob from the Butter Queen had the distinctly unerotic aroma of a movie theater lobby.

    rock ‘n’ roll

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  14. picca 16/05/2012 a 18:24 #

    New lyrics:
    If there’s a bustle in your hedgerow, don’t be alarmed now,
    It’s just a spring clean for the Butter queen.

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  15. Paolo Barone 16/05/2012 a 21:56 #

    Ragazzi che colpo, grandi!
    God Save the Butter Queen.

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  16. bodhran1969 17/05/2012 a 11:15 #

    Tra i migliori post di sempre su questo blog.
    Dopo aver visto sul sito del “fu” JP una vendita di foto a prezzi che nemmeno Al Capone avrebbe immaginato mi chiedo se a breve non sono previsti degli interventi chirurgici per sfornare il Jimmy Page 6.0 (o 5.1)

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    • timtirelli 17/05/2012 a 16:39 #

      Sì, meglio tacere sulla recentissima offerta…stampe di foto incorniciate a 1000 sterline l’una, il raccoglitore a 7000 sterline. Certo, c’è chi ha già detto “se vi sembran troppi non comprateli”…ma mi sembra una mossa poco felice. Ricaricare in maniera spropositata articoli che valgono pochi euro…mah! Non mi piace per niente. Soprattutto in questo periodo.

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  17. bodhran1969 17/05/2012 a 11:23 #

    che la vendita di foto a prezzi da Al Capone sul sito di JP serva a racimolare soldi per una serie di plastiche che sfornino il Jimmy Page 6.0 (o 5.1)?

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  18. Vanni Jahier 17/05/2012 a 22:19 #

    Divertenti e brillanti come sempre! Grandi!

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  19. luca82 19/05/2012 a 00:09 #

    ciao tim , complimenti per questo divertentissimo articolo che trovo azzecatissimo nel suo umorismo , perchè in tutte le fasi (jimmy2.3.4.5..) vedo le stesse cose che ho sempre pensato , come ha fatto questo diavolo di un chitarrista a diventare una specie di Keith Richards con più stile ? ( keef comunque è x me un grande ) . Secondo me jimmy page 2 e 3 sono la stessa persona …

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  20. saurafumi 24/05/2012 a 00:36 #

    Geniale.

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  21. Marco Colasante 24/10/2012 a 12:36 #

    Assolutamente fantastico. Sono passati mesi dalla pubblicazione del post, ma dovevo dirlo :-)

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  22. lara 25/11/2012 a 14:07 #

    sono senza parole, zeppeliniana pgeniana da una vita, quando ho visto le metamorfosi di jimmy anche io ho iniziato a dubitare, ma non ci volevo credere!

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  23. GianniSCLera 27/11/2012 a 17:03 #

    Ragazzi questo post è veramente fantastico. E’ il primo che mi capita di leggere su questo blog ma adesso rimedio.

    Ho una domanda. Gli Honeydrippers ve li siete dimenticati?

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  24. Gianluca 28/12/2013 a 23:34 #

    Ok Ragazzi, Sorry, but the song remains the same!
    Suono musica dei Led Zeppelin da 20 anni… Ho studiato psicologia e in questo momento sono in Inghilterra a circa 15 miglia da Bron-yr-Aur… Per chi conosce i Led sà cosa intendo! Ora non ho il tempo, ma se qualcuno fosse interessato per ora posso dirvi che Page non è morto! Capito!! Per quanto riguarda Paul dei Beatles… Ora abbiamo un sosia!

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  25. Samuel 29/04/2014 a 11:42 #

    Ciao Tim,, in primis complimenti per l’interessante articolo, che dirti: ascolto i Led Zeppelin da vent’anni,,, e devo dire che l’involuzione di Page mi ha sempre avvilito. Comunque il concerto del’75 all’Earl’s Court non è male dopotutto. In studio l’album con Coverdale contiene alcuni brani buoni fra tutti :”Take Me for a Little While” e “Over Now”. Certamente nulla di paragonabile al Page del primi 5 anni.

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    • timtirelli 29/04/2014 a 12:19 #

      Ciao Samuel, l’involuzione di Page è avvilente frustante per tutti i LZ fan e gli amanti del Rock in generale. Consoliamoci con i suoi primi 5 anni…1969/73…in cui è stato davvero il più grande.

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      • Samuel 29/04/2014 a 20:24 #

        oddio il più grande,,,per me no,,,ma sicuramente fra i miei primi 5 in assoluto.! Per me Hendrix aveva qualcosa in più…,! P.s. ho letto il tuo libro “Oh jimmy” tanti anni fa,,,bel libro,

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  26. mikebravo 30/04/2014 a 08:56 #

    Hendrix nel 1966 a Londra era un marziano sbarcato sulla terra.
    D’altro canto proprio ieri leggevo del jeff beck group che arriva
    nei paesi scandinavi poco dopo che i New Yardbirds erano
    passati per il primo tour.
    I futuri led zeppelin, insieme da pochi giorni, avevano destato
    grosso scalpore.
    Il Jeff Beck Group non fece altrettanto.
    Nel 1968-69 vedere i Led Zeppelin e nel 1966-67 vedere Jimi
    Hendrix era gustarsi l’avanguardia del rock chitarristico.
    Non scordando i Cream.

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    • Samuel 30/04/2014 a 10:01 #

      esattamente!,,,Per me in ordine di importanza e preferenza

      1)Hendrix
      2)Beck
      3)Clapton
      4)Page
      5) D. Allman
      6) Rory Gallagher

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  27. mikebravo 30/04/2014 a 14:20 #

    Bella classifica..
    Hendrix é il piu’ dotato e gli altri ne hanno tratto ispirazione.
    Page é il piu’ completo in qualita’ di chitarrista, produttore e compositore.
    Beck ha mantenuto intatto nel tempo il suo stile e la sua tecnica.
    Fatica molto a scrivere pezzi suoi.
    Clapton is god ancora per molti.
    Negli Yardbirds fu surclassato da Beck.
    Grandissimo nei Cream.
    Americanizzatosi, nel tempo ha riavuto il successo al prezzo di
    una musica spesso noiosetta.

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    • Samuel 30/04/2014 a 15:49 #

      Anche con John Mayall,,e il live “Just one night” del 1980,,, sono cose da ricordare, come anche con i Derek and the….

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  28. mikebravo 02/05/2014 a 08:13 #

    L’album dei Bluesbreakers che ha significato tanto per Clapton,
    il blues bianco e l’uso della chitarra elettrica l’ho riascoltato di
    recente……..mah, non so…….non mi ha emozionato……………
    meglio Peter Green con Mayall……poi sono mie impressioni.
    I Blind Faith sono una prosecuzione dei Cream e Derek &
    the dominoes segnano gia’ il passaggio ad un tipo di musica piu’
    americana.

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    • Samuel 04/05/2014 a 13:01 #

      Vabbè mi sono dimenticato di sua maestà Stevie ray Vaughan,…che metterei nella mia classifica fra il il quarto e quinto posto…

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  29. mikebravo 16/11/2017 a 13:51 #

    Per coloro che piangono la scomparsa della chitarra di Jimmy Page
    segnalo un cd tuttora reperibile.
    Si tratta di un lavoro solista del leader della INCREDIBLE STRING BAND.
    MIKE HERON nel 1971 pubblico’ un album intitolato
    SMILING MEN WITH BAD REPUTATIONS.
    Tanti gli ospiti.

    Il lavoro è stato pubblicato su CD con 2 BONUS TRACKS.
    Nella canzone LADY WONDER suonano mike heron, dave mattacks,
    dave pegg e JIMMY PAGE alla LEAD e alla SLIDE.

    Questa partecipazione di Jimmy non è molto nota ma non giunge
    inaspettata dato l’amore del chitarrista per il folk britannico.

    Nel retro del CD note esplicative sulle formazioni che si alternano
    nei vari brani.

    Tenete conto che é un page annata 1971.

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  30. mikebravo 17/11/2017 a 11:57 #

    Un particolare divertente sul periodo d’oro di Jimmy Page potrebbe essere
    quello relativo alla sua ventilata partecipazione ad un album di un
    virtuosissimo della chitarra acustica, JOHN FAHEY.
    L’album è THE YELLOW PRINCESS, edito nel 1968.
    Jimmy Page non è accreditato nelle note dell’album.
    Ma se vi ha suonato, come si sostiene, tra i musicisti presenti
    all’incisione, vi erano alcuni membri degli SPIRIT.

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  31. mikebravo 20/11/2017 a 08:15 #

    Su UNCUT e poi su MOJO, grandissime riviste, sono uscite due splendide interviste
    a Plant e Page.
    Plant colpisce per le prolungate parole di stima per STEVE MARRIOTT.
    Il cantato di Whole lotta love è ispirato ad una canzone degli Small Faces.
    Il cantante sembra pagare il debito ad un grande che non c’è piu’.

    Le domande rivolte a Page sono sugli Yardbirds e i primi Led Zeppelin ( 1968 ).
    Quello che mi è piaciuto delle risposte date da Jimmy è la citazione del
    CRESCENDO ( termine di musica classica ) per descrivere lo stile degli Yardbirds
    sin dai tempi di Clapton e mantenuto fino al Luglio del 1968.
    Le domande sulla pre- tangerine, che ora è stata pubblicata finalmente,
    andrebbero esaminate parola per parola.
    I crediti a KEITH RELF immagino ci siano sul lavoro edito ora.
    Comunque Page dichiara di aver conosciuto RELF ancora prima dell’inizio
    ( 1963 ) degli Yardbirds.
    Con questo remaster forse Page paga il debito verso RELF.
    Ma devo rileggermi bene le sue risposte in merito alla questione.

    Mi è piaciuta molto la risposta alla domanda sulla differenza tra il sound
    meno HEAVY della sua chitarra 1968 negli YARDBIRDS e quella
    del settembre 1968 con i NEW YARDBIRDS.

    ” Beh……. dopo è arrivato JOHN BONHAM”

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  32. bodhran 24/01/2021 a 11:09 #

    Ho riletto oggi il post, meraviglioso (e tristemente vero).
    Ne approfitto per svelare che fine ha fatto Jimmy Page 1: fuggito in India per le troppe pressioni dello star system si è messo a studiare le tabla. Tingendosi pesamente i capelli di nero corvino ha inziato una nuova carriera con ill nome di Zakir Hussain. E’ una mia personale allucinazione o i due si assomigliano di brutto?

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  33. mikebravo 24/01/2021 a 11:42 #

    Questo pezzo del 2012 credo sia rimasto insuperato.
    Inoltre sembra prevedere il futuro……anzi lo prevede senz’altro.
    Capolavoro senz’altro.
    Finale epico e travolgente :
    Insomma chi cazzo è quel tipo che chiamiamo Jimmy Page?

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  34. timtirelli 24/01/2021 a 12:57 #

    Stimolato dai commenti di Paola, Bodhran e Mike l’ho riletto anche io. Che ridere ragazzi. Siamo proprio stati bravi.

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