L’angolo della posta: CAMALEONTI e RE CREMISI

22 Gen

Scrive PICCA: “EPITAPH dei CRIMSON mi ricorda APPLAUSI dei CAMALEONTI”

Risponde l’esperto: “Mio caro, hai ragione; ma…  se non sbaglio APPLAUSI  è del 1968, un anno buono prima di IN THE COURT OF CRIMSON KING, non vorrai dirmi che LAKE a quel tempo s’ascoltava i CAMALEONTI?

Applausi

King Crimson con Greg Lake

King Crimson con Greg Lake

33 Risposte to “L’angolo della posta: CAMALEONTI e RE CREMISI”

  1. Pierluigi 22/01/2013 a 10:27 #

    Io scoprii il Re Cremisi un po’ tardi, dopo Welcome Back. Mi ricordo che In the Court mi venne prestato in IV Ginnasio. Mia madre disse subito che Epitaph le ricordava Applausi, ma io fervente fan di Lake negavo. In effetti il giro armonico e’ piuttosto semplice, ma la melodia e’ effettivamente identica. Plagio? Ispirazione? Who knows and whose are known?

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  2. picca 22/01/2013 a 14:37 #

    Ieri ascoltavo ITCOTCK in cuffia (vinile, da vero sborone) e, all’ arrivo di Epitaph, ho cominciato a cantare Applausi dei Cama (io li chiamo amichevolmente i Cama…). Ho quindi dedotto, viste le date di pubblicazione dei due brani, che tutto il prog, dai King Crimson ai Porcupine Tree, deriva dai Cama, Applausi.

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  3. picca 22/01/2013 a 14:42 #

    Però mi sa che la versione originale (la stele di Rosetta del Prog) di Applausi l’è quasta chi, minga quala lì, che l’è un remix de Steven Wilson

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  4. mauro bortolini 22/01/2013 a 15:54 #

    Per la teoria della de-evolution sostenuta dai Devo, sarebbero stati i
    Camaleonti nel 1968 ad ispirarsi ai King Crimson del 1969……………..

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  5. Paolo Barone 23/01/2013 a 10:07 #

    A questo punto possiamo dirlo: I’Italia e’ la patria del Prog!
    E io che per anni ho creduto che Applausi fosse una cover di Epitaph…..

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    • lucatod 23/01/2013 a 12:14 #

      Pure io pensavo che Applausi fosse il rifacimento italiano di Epitaph , nonostante tutto continuo a preferire la creatura del Re Cremisi .

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    • alberto 20/11/2019 a 15:08 #

      Invece e’ proprio il contrario ! Epitaph a’ una cover di applausi ( forse l’unica straniera…) , lo hanno detto i pubblicato i Camaleonti !!!

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      • Davide 21/11/2019 a 19:36 #

        Una cover? Ma sapete qual è il significato della parola COVER?
        A parte che ste somiglianze tra le due canzoni non le vedo per niente, se non leggermente nella tonalità della voce quando dice “applausi”.

        Poi Epitaph è del 1969, cioè le canzoni sono quasi contemporanee.
        Inoltre dubito fortemente che i King Crimson sapessero chi sono i Camaleonti.

        Dai smettiamola con sto nazionalismo da 4 soldi.

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  6. Francesco 23/01/2013 a 10:30 #

    Beh, che l’Italia fosse la patria del Prog (o meglio, del miglior Prog) io l’ho sempre detto. E’ che il solito italico provincialismo esterofilo ha sempre impedito alla nostra musica – a quella buona, s’intende – quel salto di qualità che avrebbe meritato. Negli anni 70 gruppi come Rovescio della Medaglia, Balletto di Bronzo o Opus Avantra se li filavano in pochi, in compenso in cima alle classifiche ci trovavamo gente come Sweet, Slade o Gary Glitter. Parafrasando Moretti, ce lo meritiamo Berlusconi!…

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  7. Paolo Barone 23/01/2013 a 11:04 #

    Sono anni che me lo dici Francesco, e a quanto pare la storia ti rende giustizia!
    Rovescio della Medaglia, Balletto, Osanna, e via dicendo, erano gruppi validissimi sicuramente di livello internazionale. Ultimamente ho trovato delle raccolte di epoca Beat con gruppi e artisti (a me perlomeno) sconosciuti, fortissimi! Che sound ragazzi!
    Colpa mia, per anni ho pensato che l’unico contributo italiano alla musica poprock di livello internazionale fossero stati Area e Morricone….De Andre’ a parte ovviamente, ma lui e’ un mondo a se’. Invece…
    Sweet, Slade e Gary Glitter non mi pare se li filasse nessuno dalle nostre parti (purtroppo!) o mi sbaglio ancora una volta?!?!?!

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  8. Francesco 23/01/2013 a 11:16 #

    Hai citato giustamente gli Osanna, Paolo, i Radiohead di “Kid A” con 25 anni di anticipo, e la lista potrebbe continuare. Sweet, Slade, Gary Glitter a alta robaccia del genere dalle nostre parti vendevamo eccome, mentre la nostra musica migliore spesso annaspava, salvo poi venire riscoperta anni dopo. Meglio tardi che mai, come ci insegna la bellissima storia di Sixto Rodriguez che tu ci hai raccontato in maniera così intensa e partecipe.

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  9. picca 23/01/2013 a 11:20 #

    Mi ricordo un programma TV che andava in onda su RaiDue il sabato pomeriggio pieno di video credo tratti da Top Of The Pops o roba britannica simile dove sfilava tutto il meglio (??!) del glam dei mid-seventies. Sweet, Glitter, Slade, Status Quo, Mud, Trex e compagnia bella, con apparizioni sparse anche di Elton, Rod e nomi più celebrati. C’è qualcuno là fuori che si ricorda il titolo dello show e il nome del conduttore italico?

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  10. Paolo Lisoni 23/01/2013 a 14:26 #

    stessa tonalità, same chords……mr. fripp!!!! se non era per greg lake al massimo avresti avuto una particina nella serie “un uomo in casa” o al massimo “il nido di robin”…..

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  11. Paolo Barone 23/01/2013 a 16:26 #

    Ma io dico….Scrivi un pezzo che finisce nel disco più bello e famoso della storia del progressive, e non fai un cazzo?! Non lo dici, non chiedi i diritti, non porti tutti in tribunale, non sollevi il caso, non armi un casino della madonna?!? Mmmmm……Qualcosa non quadra…….manco gli Spirit con Taurus…….Qui gatta ci cova!

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  12. mauro bortolini 23/01/2013 a 16:49 #

    Devo dire che la cosa mi ha incuriosito ed indagando su internet scopro
    che Non ti scordar mai di me é simile a Del rio’s song dei BOC !!!!!!
    Incredibile!!!!!!!

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  13. timtirelli 23/01/2013 a 20:30 #

    A questo punto speriamo facciano uscire le deluxe edition dei primi album dei CAMA.

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  14. Giancarlo T. 24/01/2013 a 18:21 #

    State a scherza’ nevvero? :) Gregorio Lago che si ascolta i Cama ? I Camaleonti non dico a Lugano ma a Chiasso già non sapevano più chi fossero. E senza offesa per i musicisti, io, tranne un’assonanza nel ritornello, non sento altro.

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  15. mauro bortolini 25/01/2013 a 07:57 #

    Non si sente altro perchè trattasi di plagio recondito, il piu’ subdolo
    dei plagi, il plagio che viene scoperto solo dopo diversi decenni,
    quando ormai il reato é estinto e la pena prescritta.

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  16. Mirobaldo 14/07/2015 a 16:52 #

    E’ vero, i diritti di Applausi furono comprati da Fripp e ne fece una cover, Epitaph appunto. NON sto scherzando.

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    • Mirobaldo 14/07/2015 a 16:54 #

      Aggiungo che non è un plagio, ma una regolare cover. La cosa è stata raccontata da Livio dei camaleonti in un concerto ad Ischia nel settembre 2014. Ero presente.

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  17. mikebravo 14/07/2015 a 20:43 #

    Questo é un campo minato.
    Guardate i led zeppelin ancora chiamati in causa per taurus.
    I led zeppelin sono accusati dai detrattori di aver copiato sempre e tutto.
    Ad esempio di aver ripreso pari pari TRUTH di jeff beck.
    Peccato che in TRUTH di jeff beck di canzoni scritte da beck e stewart
    non ce ne sono o meglio i due si sono presi i crediti di classici del blues a cui
    hanno cambiato a malapena il titolo.
    Prendete i brani uno per uno e controllate.
    Ferma restando la bellezza del disco, anche beck e stewart si sono
    impadroniti della musica dei neri senza tanti riguardi.
    Beck’s bolero poi non si sa ancora oggi se é stata scritta a due mani e forse,
    pur ispirato a Ravel, é l’unico brano originale e bianco.

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  18. mikebravo 15/07/2015 a 08:52 #

    Le canzoni che beck e rod si fregano sono ROCK ME BABY di bb king.
    (la rifanno uguale ma la chiamano ROCK MY PLIMSOUL ),
    GAMBLER’S BLUES di bb king ( reintitolata BLUES DELUXE ) e
    LET ME LOVE YOU BABY di buddy guy ( reintitolta LET ME LOVE YOU).
    Le restanti canzoni dell’album sono versioni di brani famosi o tradizionali
    SCRITTI ANCHE DA AUTORI BIANCHI ( morning dew, etc ).

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  19. Davide 28/12/2018 a 11:07 #

    ma non dite cagate.
    sicuramente c’è un rimando nella melodica di base ma credo sia del tutto casuale.
    del resto se paragoniamo i due dischi sta la stessa differenza che c’è tra una mercedes ed una panda.
    king crimson, genesis, yes, gentle giant, pink floyd, jethro tull, camel e potrei citarne altre 10mila di band inglesi.

    “Italia patria del prog” ahahahah
    ma roba da pazzi che mi tocca leggere.

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  20. timtirelli 28/12/2018 a 12:04 #

    Davide, non credo tu abbia colto la sfumature ironica di questo post e di questo blog. Sorvolo sulla tua prosa poco elegante, d’altra parte quelli come te non vanno al di là della singola prospettiva.

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    • Davide 28/12/2018 a 13:13 #

      Sinceramente non mi riferivo a chi ha scritto il post (l’ironia si era capita eccome) ma ai commenti di sotto.

      A me il patriottismo fa cagare, quelli che ragionano con il prosciutto sugli occhi ancora di più.
      Se si parla di pizza ok, siamo i migliori al mondo ma la musica è altra cosa.

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      • Davide 28/12/2018 a 13:21 #

        Non c’è una singola band italiana degli anni 60, 70 che potrebbe inserirsi in un’ipotetica top 100 delle più influenti band inglesi della storia della musica.
        Ok forse solo la PFM.

        Senza nulla togliere comunque a buone band/artisti…certi paragoni rimangono improponibili.
        Parliamo di buoni artisti di fama NAZIONALE, rapportati alla STORIA della musica (che sia Hard Rock, Prog, Rock Psichedelico, etc).

        Andiamo in America, Australia, Cina, Vietnam, Giappone, Norvegia, Spagna, Francia o dove volete voi e facciamo una media tra quanti conoscono (o preferiscono) Pink Floyd/Led Zeppelin/Deep Purple/Genesis rapportati a una qualsiasi band italiana degli anni 60 o 70.

        Ripeto, sto patriottismo da 4 soldi è la rovina di questo paese.

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  21. mikebravo 29/12/2018 a 06:04 #

    C’é un rovescio della medaglia ( e perdonatemi la citazione prog ) nella questione.
    Spesso con amici piu’ esperti di me di prog italiano si parla di quotazioni di dischi
    originali del prog italiano.
    Quotazioni che mi lasciano a bocca aperta.
    Perché in quegli anni vi fu un proliferare di gruppi che incisero LP per poi sparire
    nel nulla.
    Un disco prog italiano originale di un gruppo che non vendette per nulla o quasi
    puo’ valere una fortuna.
    A parte il discorso venal-collezionistico, il prog italiano é ancora seguitissimo in italia
    a livello di manifestazioni ( zona roma – napoli).
    Ho tanti amici che sono pazzi per il prog italiano e seguono da sempre la musica
    straniera.
    Se le orme non erano all’altezza di ELP a la PFM non paragonabile come valore
    ai king crimson, cio’ non toglie che il prog italiano non é stato dimenticato.
    Dagli italiani dira’ qualcuno.
    Bambi Fossati non era Hendrix, Pagliuca non era Emerson ma sono esistiti ed
    il prog italiano, piaccia o no, é un fiore del nostro giardino
    Anche se é certo che l’erba del vicino era piu’ verde.

    Nota a margine : ieri nella vetrina di dischinpiazza ho visto esposto un librone
    che parla dei grandi concerti rock a modena.
    Tra gli autori il mitico piccagliani.
    ll concerto dei pink floyd all’ex -macello lo vidi anch’io.

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    • Davide 29/12/2018 a 14:59 #

      Mike il tuo è un discorso diverso e ben condivisibile.
      Io per primo ho ascoltato (ascolto) il Prog italiano dell’epoca ed ovviamente non lo sto sminuendo nè dicendo che faccia schifo.
      Però appunto non è paragonabile alla musica contemporanea dell’epoca che c’era negli USA e soprattutto in Inghilterra e penso che ciò sia innegabile.
      Quando leggo commenti patriottici (che spesso sconfinano nel razzismo puro) pronti a sparare cazzate negando l’evidenza e fatti conclamati…mi parte l’embolo (anche se si parla di un argomento quale la musica che dovrebbe unire e rilassare).

      Voglio dire ci sta dire “hai capito i King Crimson che forse hanno preso spunto dai Cama” e discorsi simili.
      Ci sta molto meno invece, mettersi a sparare sentenze quali “Italia patria del Prog”, “avevamo le band migliori al mondo, anche se non era valorizzate” e robe del genere.
      Cioè questa è disinformazione.
      Bullshit diciamo.

      Se i King Crimson o i Genesis sono ascoltati/conosciuti anche nel Bangladesh e che ne so il Balletto di Bronzo…molto meno, qualche motivo ci sarà.
      E non c’entrano solo i soldi o i mezzi per pubblicizzare la musica.

      Poi è innegabile che, più o meno ovunque, ci siano state band che hanno colto meno successo di quanto avrebbero meritato ma qua stiamo parlando di Yes, Genesis, Jehtro Tull, Van Dr Graaf Generator, EL&P, etc
      Il top del top.
      Cioè un po’ come dire che il Brasile calcistico degli anni 60 e 70 o la Nuova Zelanda di Rugby siano sopravvalutati.

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  22. Tom 30/12/2018 a 16:07 #

    Premesso che non mi piace il prog nè italo nè estero, (tolto rare eccezioni una musica sopravvalutata ed oggi per nostalgici combattenti & reduci…..P.S. parlo per me ovvio!!) dico che ci sta tutto a ‘sto mondo ….che l’astuto George Harrison copi da qualche sconosciuto My Sweet Lord, che Michael Jackson copi da Al Bano (sigh!) per non parlare di Zucchero accusato di “trarre ispirazione” spesso da altri se non qualcosa di più..etc.etc.
    Se poi dai Camaleonti fosse uscita Epitaph e da Taurus la Stairaway To Heaven del Dirigibile, quel che conta para nosotros è il risultato finale, chi si ricorderebbe più di Applausi ? qualche reduce come me dei ’60s ? e di Taurus..chi avrebbe avuto notizie? Oggi invece stiamo ancora ascoltando dopo quasi 10 lustri dei capolavori. Che se poi si andasse a spulciare ben bene credo salterebbero fuori delle belle sorprese per un bel po’ di geni musicali.

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    • Davide 30/12/2018 a 18:32 #

      Chi più chi meno…tutti hanno preso ispirazione da “altri” o rubato riff quà e là però voglio dire se i Led Zeppelin sono diventati i Led Zeppelin e gli Spirit son ricordati solo per l’arpeggio rubato dai Led alla loro Taurus, qualche motivo ci sarà…non credo si possa dire che senza gli Spirit o gli It’s A Beatiful Day (dai quali i Deep Purple hanno preso l’intro per la loro Child In Time) la storia sarebbe stata diversa.
      Del resto stiamo parlando di band che vengono citate quà e là solo per questi due casi di plagio, non per altri motivi.
      Sfiderei chiunque a dirmi in quali album sono contenute le due canzoni suddette.
      I Led Zeppelin e i Deep Purple (Maiden, King Crimson, etc e tutte le band accusate di aver rubato qualche riff) hanno i loro nomi scolpiti nella storia.
      Arpeggi/riff a parte, si tratta di canzoni diverse e se Child In Time è Child In Time qualche motivo ci sarà.
      Sicuramente in questi ambiti bisogna anche avere fortuna e trovarsi al posto giusto nel momento giusto ma qui veramente parliamo di 1 o 2 anni diversi, stessa epoca insomma.
      Difficile credere abbia influito la fortuna o un pubblico non ancora adatto a certe sonorità.

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      • Paolo Barone 07/01/2019 a 06:01 #

        Mmmm…..Caro Davide la faccenda si fa complessa….
        Perdonami, ma voglio subito sottolineare con forza che il nazionalismo o sovranismo come va di moda chiamarlo in questo periodo, mi ripugna in ogni sua forma e declinazione, musica inclusa. Se al tempo scrivevo di Italia patria del Prog era essenzialmente in senso ironico. Dico essenzialmente, perché il contributo dato dal nostro paese al Progressive è secondo solo al primato inglese. Non soltanto per band di spessore internazionale, ma proprio per una sensibilità innata del pubblico Rock italiano del periodo. Da noi Van der Graaf e Genesis erano adorati più che nel paese di origine e il Prog veniva vissuto con una passione enorme, intensa e contaminata da quello che accadeva intorno. Paradossalmente mi viene da dire che il Prog è stato il nostro Punk…
        Il valore delle band, soprattutto con il distacco temporale che possiamo avere oggi, non è più pensabile che si misuri a botte di successo di massa.
        Se qualcuno conosce gli Spirit solo per la diatriba mediatica da rotocalco legata a Stairway, è un problema suo e della sua ignoranza. Con un po’ di curiosità e passione è facile scoprire che erano una band validissima che ha prodotto almeno quattro dischi memorabili.
        Il Rock è un universo con infinite meraviglie, non limitiamoci ancora ai mostri sacri dai…la bellezza e il valore di una band meno conosciuta non toglie nulla ma rende la nostra musica ancora più affascinante.

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      • Davide 08/01/2019 a 14:39 #

        Paolo, il tuo discorso così, ha molto più senso. Forse sono stato un po’ precipitoso io però letti certi commenti ho subito interpretato alla lettera in base a ciò che c’era scritto.
        Purtroppo la maggiorparte di noi italiani è fatta così: un po’ nazionalisti/razzisti.
        Il miglior cibo al mondo è il nostro (e questo può anche starci), la migliore musica al mondo è la nostra, il migliori campionato di calcio al mondo è il nostro e così via.
        Cioè un mare di stronzate allucinante, non supportate da niente di oggettivo.
        A me sinceramente quando leggo di queste cose cadono le braccia…appunto perchè ormai siamo nel 2019 e mi sembra una mentalità da 800…o da periodo proibizionista.

        Io ascolto un’infinità di generi musicali (Rock ma Metal soprattutto) e di epoche diverse.
        Si, io stesso, sono un po’ conservatore e credo che generalmente la musica del passato sia migliore di quella odierna.
        Per me Genesis, Free, Doors, Black Sabbath, etc stanno sopra e nessuna band odierna può scalfirne la storia, non foss’altro perchè certi generi li hanno inventati loro (poi sicuramente molti di questi hanno preso quà e là dal Blues vedi i Led Zeppelin o dal Rock N’Roll degli anni 50, questo nessuno lo mette in dubbio. Però dall’ispirazione sono nati nuovi generi che poi hanno influenzato il Metal degli anni 80).
        Cioè gli Airbourne possono avere anche produzioni migliori o “suonare” meglio degli Ac/Dc ma non potranno mai eguagliarne alcunchè perchè rimangono una copia carbone degli australiani.

        Con ciò non sto dicendo che bisogna rimanere fossilizzati alla 50ntina di band degli anni 60 e 70 o al Metal degli anni 80 sino a metà anni 90 ma che non c’è nessuna possibilità che qualche band odierna possa essere paragonata a simili mostri sacri (anche perchè appunto non è un discorso di vendite).
        Ovviamente qui il discorso era un po’ diverso e si parlava di band italiane della stessa epoca…sicuramente il successo commerciale non vuol dire alcunchè però penso sia indubbio che l’Hard Rock e il Prog Rock siano nati in Inghilterra (e in parte negli USA).
        Gli altri, tranne rare eccezioni, erano carneadi cioè capaci di un buon disco o autori di una mangiata di canzoni.

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  23. mikebravo 02/01/2019 a 18:12 #

    Nel campo dell’arte la critica puo’ cambiare opinione a seconda dell’epoca.
    Ho trovato un libro di Bertoncelli che usci’ nel 1973, POP STORY.
    Riguardo il pop italiano Riccardo Bertoncelli scriveva allora :
    New Trolls portatori dell’hard piu’ lineare ed acchiappamosche
    Orme un poutpourri dove pink floyd , santana, elp vanno delicatamente
    a braccetto
    PFM estetismo compiacente
    Rovescio della medaglia primo LP squallido e irritante
    Trip durezze scontate
    Banco un suono forse piu’ fresco e meno ossequiente
    Osanna pop jazz tragicomico
    Delirium intenzioni di suite e goffe musicalita’
    Stormy six carrozzone di una musica semipopolare
    Claudio Rocchi volo magico n. 1 che nasconde qualcosa nelle segrete
    del proprio castello
    Francesco Guccini ha insegnato un po’ a tutti
    Alan Sorrenti con Aria musica nuova, degnissima, davvero emotiva

    Questo in sintesi quello che scriveva nel febbraio 1973 Bertoncelli.
    Sembra salvare il banco ed alcuni cantautori.

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