Page & Plant “The Bootleg” Tokyo Budokan 13 febbraio 1996 – TTTT / “Tea For One” Nagoya Century Hall 17 febbraio 1996 – TTTT (2013 no label bootleg – matrix)

2 Apr

page and plant - TOKYO 13 FEB 1966 front cover

Page and Plant - Tokyo 13 feb 201 matrix  back cover

TITLE: Page & Plant “The Bootleg” Tokyo Budokan 13 febbraio 1996

LABEL: no label

TYPE: matrix (soundboard + audience mix)

SOUND QUALITY: TTTTT

PERFORMANCE: TTTT

BAND MOOD: TTT

COLLECTION: TTTT

Il progetto P&P negli anni novanta ci fece respirare aria piena di piombo zeppelin. Li vidi due volte a Milano, nel 1995 e nel 1998. Fu durante l’esibizione di SIBLY del 1995 che tra me e me dissi “Cazzo, i Led Zeppelin!”. Vedere Page in ottima forma suonare  – insieme a Plant – quello che probabilmente è il mio pezzo preferito in assoluto, mi spostò per qualche istante in altre dimensioni e pensai che vedere i LZ doveva essere stata una cosa molto simile. Era la foga del momento, in realtà non fosse altro che per la sezione ritmica e per la mobilità del polso destro di Page, i LZ erano un’altra cosa. Ma è indubbio che i due portarono in giro un bello spettacolo. Il filmato del 1994, quello nato in origine come un nuovo episodio della serie unplugged di MTV, credo sia uno dei video più belli mai confezionati negli anni post settanta. L’album relativo non fa la stessa impressione, senza le immagini suggestive il tutto perde molto. L’album successivo, WALKING INTO CLARKSDALE fu invece una mezza delusione. Qualche buon pezzo, ma con Page prigioniero di Plant. Il biondo di birmingham si rifiutò di tornare in studio per scrivere e registrare qualche altra canzone, qualche altro pezzo più in linea con la fama dei due. Ci si dovette accontentare quindi di quello registrato sino ad allora, pezzuncoli di rock classico trasformati in rock pseudo alternativo.

In mezzo, un breve tour fatto nel 1996, ancora con la orchestra, ma senza Porl Thompson, quindi con il solo Page alla chitarra. Dal punto di vista di bootleg audio e video il tour è coperto benissimo, ci sono infatti in giro tutte le registrazioni audience (di ottima qualità), qualche soundboard eccellente, e addirittura qualche pro-shot video.

I due bootleg che recensisco ora sono il paziente lavoro di un fan che ha pensato bene di miscelare gli ottimi soundboard disponibili con le relative ottime registrazioni audience. Il risultato è riuscitissimo. L’audience regala un po’ di “ambiente” e sentimento ai sounboard che di solito sono un po’ secchi e “lontani” dal pubblico.

Negli anni novanta ascoltavo con piacere tutti i pezzi della tournée, gli arrangiamenti in acustico conditi con soluzioni arabeggianti e un po’ psichedeliche mi sembrava avessero il loro perché. Oggi riesco ad ascoltare solo la parte hard rock di questi concerti. Ciò non toglie che siano bootleg adatti anche al casual fan, vuoi per la qualità audio, che per la proposta originale.

Il tour fu famoso tra le teste-di-piombo come me per TEA FOR ONE, il lungo e sofferto blues in minore tratto da PRESENCE, mai presntato dal vivo con i LZ. Vero che TFO ricalca lo schema di SIBLY (entrambi blues in do minore, lenti e drammatici), ma sentirla dal vivo con il respiro maestoso dell’orchestra…beh, non è mica roba da poco.

Page & Plant Nagoya 17-02-1966 matrix front cover

Page And Plant Nagoya 17-02-1966 matric back cover

TITLE: Page & Plant “Tea For One” Nagoya Century Hall 17 febbraio 1996

LABEL: no label

TYPE: matrix (soundboard + audience mix)

SOUND QUALITY: TTTTT

PERFORMANCE: TTTT

BAND MOOD: TTT

COLLECTION: TTTT

Poco da aggiungere a quanto ho scritto per TOKYO del 13 febbraio. Qui in più c’è CELEBRATION DAY con un’introduzione stramba, dove Page sembra perdersi. Anche qui prediligo la parte HARD ROCK (e blues), dunque HEARTBREAKER, CUSTARD PIE, TSRTS, TEA FOR ONE, DANCING DAYS, ROCK AND ROLL. L’orchestra comunque, in pezzi come THE RAIN SONG, da sepesso i brividi. Bootleg buono per tutti.

7 Risposte to “Page & Plant “The Bootleg” Tokyo Budokan 13 febbraio 1996 – TTTT / “Tea For One” Nagoya Century Hall 17 febbraio 1996 – TTTT (2013 no label bootleg – matrix)”

  1. mauro bortolini 03/04/2013 a 08:26 #

    Sicuramente Plant nel 1999, decidendo di non proseguire i tour gia’ in
    programma, ha interrotto un bel sogno non solo a noi ma anche al suo
    chitarrista preferito.
    Most high resta il mio brano preferito partorito dai due, PURO ZEPPELIN.
    Ai tempi di Coverdale Page fu SHAKE MY TREE.
    Dev’essere piaciuta anche a Plant se la esegue ancora coi suoi ultimi
    gruppi, assieme a ALL THE KINGS HORSES.
    Plant che da un lato mi diverte e dall’altro mi fa incazzare.
    Jimmy che continua ad aspettarlo e , lo dico sperando di essere
    smentito dai fatti, incapace di combinare qualcosa da solo.
    Sicuramente schiacciato dal peso zeppelin e dalla paura di fallire
    senza Plant.
    Il concerto di Milano nel 1998 fu stupendo, quello del 1995 poteva
    esserlo ma la doccia gelida che cadde dal cielo rovino’ tutto.
    Puramente diabolico il fatto che diluvio’ solo per la loro esibizione.

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  2. Lorenzo Stefani 04/04/2013 a 00:09 #

    Tea for one …. Veramente notevole. Esiste un buon bootleg audio e se possibile anche video del concerto di Milano del 1998? Su Youtube ho trovato il video del bis con Rock ‘n Roll e la torta in faccia al batterista (prematuramente scomparso): quel giorno era il suo compleanno; ho letto che soffriva di epilessia, poveraccio. Era uno con del fegato e del talento, non deve essere stata una passeggiata reggere le parti di Bonzo con Page e Plant, che l’originale lo conoscevano piuttosto bene.

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    • timtirelli 04/04/2013 a 10:07 #

      Sì esiste sia il video che il bootleg audio.E’ stato un buon concerto. Sono stato fortunato, i due loro concerti di Milano sono stati entrambi ottimi, con un Page davvero in forma. Per quanto riguarda MICHAEL LEE devo dire che mi è piaciuto nel 93 con PLANT e e nel 94 con UNLEDDED di P&P. Negli hanni successivi con P&P aveva un suono che non mi piaceva e mi sembrava più rigido del solito. Cerrto che quando si ha nelle orecchie il groove, lo swing di Bonham, tutto il resto ti sembra second rate.

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  3. lucatod 04/04/2013 a 15:21 #

    Il progetto Page & Plant non mi ha mai attirato più di tanto , non tanto per i concerti assolutamente godibili , quanto per i prodotti pubblicati . Verissimo Unledded del ’94 senza la parte video perde parecchio , infatti il DVD(VHS) lo conosco a memoria mentre il CD l’ho ascoltato davvero poco . Walking Into The Clarksdale , per quanto mi riguarda è stato una delusione , ho cercato di farmelo piacere ma non ci sono riuscito . Senza dubbio hanno avuto coraggio a pubblicare un album lontano dal vecchio groove (pochi l’avrebbero fatto) ma i pezzi pur essendo senza dubbio di qualità a me non hanno colpito a parte Most Hight e qualcos’altro …
    Devo essere sincero del Page dopo-Zeppelin ho preferito altro , primi su tutti (scelta sicuramente impopolare) i Firm , a me l’unione con Paul Rodgers e i due LP pubblicati sono piaciuti tanto (sarebbe bello se venisse pubblicato del materiale live) stessa cosa per Coverdale-Page che ora amo decisamente meno .
    Certo rivedere assieme Jimmy Page e Robert Plant è comunque tutta un’altra cosa …

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    • timtirelli 04/04/2013 a 15:43 #

      D’accordo con te Luca, meglio i FIRM. Walkiing Into Clarksdale è un disco mediocre. A me piace tanto solo BLUE TRAIN. ma è la solita storia: Page prigioniero di Plant, costretto ad accettare la sua sezione ritmica, le sue bizze in studio che portarono a pezzi piuttosto brutti.

      Guarda, la pubblicazione di materiale d’archivio dei FIRM è uno dei miei sogni, per non parlare della reunion. Su facebook sono amico con TONY FRANKLIN e dalla sua pagina capisco che non sono il solo.

      Se non fosse per la solita accidia di Page, una casa discografica con po’ di intelletto avrebbe già fatto uscire un piccolo box set con i due album rimasterizzati, gli inediti e i singles edit & remix come bonus tracks, il concerto dell’ Hammersmith Odeon 1984, l’altro ottimo soundboard del 1985. Solo per parlare delle cose conosciute. Metti che ci sia negli archivi qualche registrazione multitraccia di concerti e salta fuori un box set coi fiocchi. Vuoi che venda meno delle deluxe edition di dischi assurdi che pubblicano in questi anni?

      Mi sa che dobbiamo aspettare che muoia Page per vedere pubblicate certe cose.

      Ah.

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  4. mauro bortolini 07/04/2013 a 21:45 #

    In alcuni brani dei 2 dischi dei Firm suona la sua chitarra a livelli
    che non tocchera’ piu’ in seguito.
    Il disco solista, l’avventura con Coverdale e quella con Plant
    lasciano pochi brani all’altezza del glorioso passato.
    Cio’ nonostante i fortunati spettatori dell’outrider tour e dei tour di
    page & plant hanno potuto godere di ottimi spettacoli.
    Io, che non ho mai visto i Led, ho potuto assaggiare quello che
    poteva essere un concerto del dirigibile.
    Per cui mi bacerei i gomiti per rivedere jimmy e robert ancora assieme.
    Gli anni 90 per noi zeppeliniani non sono andati niente male.
    Gli anni duemila hanno offerto molto poco.
    Il tour coi black crowes ( e chi l’ha visto ?) e la reunion per pochi
    fortunati.
    Certo ci siamo visti il film qualche anno dopo ma io, che ho comprato
    la deluxe edition, ce l’ho ancora sigillata ed inascoltata.
    L’emozione piu’ grossa degli anni 2000 l’ho avuta con plant live
    a firenze nel 2005 e scusate se lo ripeto fino alla noia ma robert,
    anche da solo ( 1990 – 1993 – 2000 -2005 ) mi ha sempre
    entusiasmato.

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    • Lorenzo Stefani 08/04/2013 a 01:02 #

      Concordo in pieno, Mauro, Plant l’ho visto 4 o 5 volte da solo e non mi ha mai deluso. La prima volta, all’Alcatraz nel 2000, ha fatto una setlist lontana dalla sensibilità della gente, evitando accuratamente tutti i classici degli Zep (a parte una Houses of the Holy sui generis) e deludendo un po’ il pubblico. Ma il tour di Mighty Rearranger è stato veramente outstanding, io penso che la vera mente degli Zep – in termini di capacità di creare melodie, voglia di sperimentare e di stare on the road – sia stata quasi più Plant che Page, o per lo meno che i meriti possano essere spartiti equamente. Se non avesse una grandissima motivazione, chi glielo farebbe fare ora di andare in giro come una zingaro, a 65 anni, con lo sfondo del palco decorato con la sua effige hippy ringiovanita (un po’ come i manifesti dei tour di Guccini, immutabili nel tempo nonostante lo scorrere delle ere geologiche)? Non certo il bisogno di guadagnare altri soldi.

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