Ieri sera, ore 20,45, sul divano di fronte a Sky, canale 252, INTER-LAZIO. Lo hanno detto tutti, la stagione  dell’INTER è maledetta: malasorte, un numero d’ infortuni mai visti (persino l’iron man Zanetti si è rotto il tendine d’achille), errori arbitrali a nostro danno continui e costanti. Si aggiunga poi la faccenda del giovane tecnico inesperto, vecchi campioni logori, giocatori non all’altezza, mercato di gennaio che sì, porta un fuoriclasse assoluto e giovanissimo, ma anche un povero diavolo che non dovrebbe calcare i campi da calcio. Oltre a questo, confusione in società . Nonostante tutto mi appresto a guardare la partita con il solito ardore, con l’eccitazione che monta nel vedere i colori sociali della mia squadra del cuore, con la speranza che si tornerà a vincere.
L’Inter gioca con le riserve, perde a partita in corso due altri giocatori per infortunio, li sostituisce con un paio primavera…nonostante questo, come ho scritto su facebook, prendiamo a pallonate la Lazio, siamo noi a fare il gioco, abbiamo continuamente l’iniziativa, sembriamo affamati. Eppure arriva il goal della Lazio, cross balordo, Batman Handanovich sbaglia l’uscita, la palle rimbalza sui corpi di due giocatori ed entra lemme lemme in rete. Non posso crederci.
Poco dopo Apocalipto El Palito Pereira fa un cross da sinistra e Riccardino Alvarez insacca di testa. 1 a 1. Partita di nuovo in equilibrio. Sono gasatissimo, Kovacic, poco più che 18enne, illumina San Siro con classe purissima. E’ il faro illuminante, la guiding light di cui abbiamo tanto bisogno. Le sue accelerazioni, i suoi dribbling, la sua eleganza (a dispetto di un corpo un po’ goffo) sono l’essenza del calcio, la ragione per cui gioiamo nel vedere 22 uomini che si fronteggiano. Kovacic è uno dei due fuoriclasse che attualmente giocano in Italia (l’altro è SuperMario Balotelli). La squadra ce la mette tutta, i ragazzi s’impegnano, sbagliamo goal già fatti, prendiamo un palo, poi – in una delle rare azioni offensive della Lazio – Ranocchia inciampa su di un loro attaccante: rigore. Porca puttana.
Qualche minuto e Guarin entra in area, viene toccato da un difensore, cade a terra. Rigore per noi. Alvarez va sul dischetto. Tiro uno madonna. Io non lo vedo come rigorista. Domenica scorsa si era quasi fatto parare quello contro il Napoli. Prende la rincorsa, io tremo come un giunco in balia di un forte vento, sta per tirare, scivola, palla sopra la traversa. Nooooooooooooooooooo!
Tiro un sacco di madonne, colpisco il divano più volte col pugno destro, come una belva caduta nella rete cerco di divincolarmi da questa sfiga cosmica. La groupie mi guarda preoccupata ma anche divertita (ma che ne sa lei, Valentino è tornato in Yamaha, il suo Milan ha vinto 4 a 0 col Pescare ed è sicuro del posto in Champions League). Non mi capacito della cosa. “Ma zio cagnone, fate tirare i rigori a Guarin, porca di quella puttana. Che tiri una delle sue gheghe e poi vada come vada” urlo alla panchina dell’Inter.
L’Inter continua ad attaccare, adesso in campo ci sono  tre giocatori della squadra primavera, forza ragazzi almeno un pareggio. Nella Lazio entra un nero di nome Onazi, è fuori dalla nostra area, tira e trova il goal della vita, dritto nel sette.
Va beh, allora ditelo, se anche il padre dei quattro venti mi volta le spalle, mi rassegno e non guardo più il calcio. Spengo la tivù. Scuoto la testa, dico delle parolacce, recito la litania del “An ‘spol menga!”. Palmiro mi segue, sembra sconsolato anche lui …povero gattino dal cuore nerazzurro, soffre come me. Gli do qualche crocchetta. Mi faccio una tisana calmante, quando vorrei bermi mezza bottiglia di Southern Comfort!
Vado al computer, cerco sollievo sui siti di Amazon, meditando su quali titoli acquistare per lenire questo dolore, questa frustrazione. Scrollo pagine piene di deluxe edition, di box set. Poso poi lo sguardo sugli scaffali dei miei cd (grazie alle space-saving sleeve son riuscito a portare nello studiolo anche i bootleg dei LZ), sulla mia Les Paul lì sul reggichitarre. Prendo in mano qualche LP, lo accarezzo. Poi Palmir sale sul castello lì di fianco e mi osserva con quei suoi occhi gialli e quel musino appuntito. Passa la groupie, mi manda uno dei suoi sorrisi radiosi. Mi faccio forza. Gonfio il petto, i ragazzi ce l’hanno messa tutta… “che si vinca o che si perda forza Inter e …. merda”.
Sono spossato ma non domo, il padre dei quattro venti tornerà a gonfiare le nostre vele, i nostri vessilli torneranno a svolazzare alti nei cieli, il sol dell’avvenire dovrà sorgere prima o poi.
« Fischia il vento e infuria la bufera
scarpe rotte e pur bisogna andar
a conquistare la nerazzura primavera
dove sorge il sol dell’avvenir »
Un anno avaro di soddisfazioni per l’inter.
Come vedo il prossimo anno ?
Se fosse un film inizierebbe con un postino in bicicletta che imbocca il
vialetto della villa di Milito.
Gli fa firmare un telegramma. Milito si gira verso la moglie e dice
E’ PER DOMANI.
Il film prosegue con le convocazioni di tutta la rosa dei giocatori.
Anche l’allenatore riceve la visita del postino.
Lui si vede solo di spalle e lo spettatore non lo riconosce.
Infine si apre una scena in un grande spazio verde in riva ad un lago.
Qualcuno é seduto su un plaid steso in terra.
Ecco, si gira, ha gli occhiali, occhiali irradianti una strana luce
arancione…..
Lo spettatore riconosce il presidente Moratti.
Lo spettatore sorride.
Inizia un nuovo anno.
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This is tomorrow, tomorrow tomorrow….
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Veemente cronaca dell’ennesima, iellata partita di una povera Inter, caro Tim. Da sottolineare anche la contestazione estremamente civile della Curva Nord, che ha voluto prendere le distanze da usi e costumi cafoneschi del calcio nostrano (un calcio non più di primo piano e lo riconosce esplicitamente anche Conte, che vorrebbe competere in Champions, dopo aver vinto nell’orticello a sud delle Alpi). Il buon Strama, incurante della fortunosa realizzazione di Alvarez su rigore a Napoli, ha voluto confermarlo come tiratore dal dischetto, con esito tragicomico. E qui si pone un altro interrogativo inquietante: qualche tempo fa, mi ero espresso a favore della riconferma del tecnico romano su questo amabile Blog. Poi però è diluviato sull’Inter…Forse Strama è il meno colpevole di tutto ciò, ma la domanda è questa: saprà l’ambiente nerazzurro ricominciare ottimisticamente sotto l’egida del mister che ha legato il suo nome a questa sfigatissima stagione? Esonerarlo dopo il primo passo falso della futura Inter non sarebbe un’idea geniale…
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Ognuno ha i suoi problemi: pensate a noi poveri Juventini che adesso siamo costretti (contovoglia sia chiaro) a vincere una dozzina di scudetti di fila per porre fine alla diatriba 29 o 31 e tre stelle o meno sulla maglia!
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Per voi juventini non è un problema, tanto ne avete rubato decine negli ultimi decenni, non dovreste averne piu’ di 22-23 più o meno come l’Inter, se non fosse stata derubata negli anni 1961-64-67-1998-2002, vero Agnelli?
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Tom, capisco quello che scrivi, lo condivido anche…i sette scudetti dell’era Moggi dovrebbero essere cancellati tutti, sono il primo a considerare la J**e un nemico e non un avversario, ma Baccio ha usato ironia, se riusciamo qui nel blog cerchiamo di essere il più gentili possibili.
Ripeto, se riusciamo… forse sarò il primo a fallire, mavisto che il rock ci lega come una fascio di catene, cerchiamo di tenere i toni un po’ morbidi sulle diatribe calcistiche.
Scusate il pippone retorico.
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Perfettamente d’accordo, ma spero che Baccio abbia colto un velo d’ironia nelle mie parole; del resto dovrebbero essere abituati agli sfottò come pure i cugini rossoneri quando ricordiamo loro che tra i tanti trofei c’è pure la MITROPA CUP, trofeo che manca del tutto nella bacheca nerazzurra.
Scusate il ricordo, ciao Tom
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madrid 22-05-2010 alti nel cielo
milano 22-05-2013 nella polvere
…per strisciare la polvere
per volare il cielo….
(E.L. Masters, Spoon River Anthology)
nel ricordo di giorni migliori
Tom
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Stasera a zola predosa , hotel amati,ho visto mezzo milan e mezza iuve
salire sul pulman per andare allo stadio per affrontare SAN MARINO.
Gila e Diamanti per il bologna.
Stamattina ho letto che c’é una grossa offerta straniera per l’inter.
A roma gli americani hanno combinato poco……
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Sono anni che la nazionale non mi interessa caro Mauro, e comunque se la guardassi tiferei solo per i tuoi GILA e DIAMANTI (e BALOTELLI, che ancora non ho smesso di amare). L’ombra indonesiana mi predispone l’animo in modalità dazed and confused. Sono giorni importanti per la mia Inter che a dispetto delle ultime figuracce mi manca già….e non vedo già l’ora che sia fine agosto…
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Devo dire che sulla strada di casa ho visto un gran casino ed incuriosito
mi sono buttato nel mucchio di tifosi ed ho chiamato pure moglie e figlie.
Ad un chilometro da casa mia……….
Se uno come Moratti vende vuole dire che i tempi cambiano……..
Magari arriva gente piena di soldi…….ma per ora in italia non si é visto
ancora lo straniero con tanta pilla…..anzi a bologna si è visto Tacopina
ed il petroliere albanese, tutte sole.
Per non parlare dell’albergatore sardo che non aveva spiccioli con se’….
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