SUONI di Paolo Barone

13 Mag

Leggevo l’altro giorno, su una rivista musicale italiana, dell’idea avuta da Conrad Schintzler: organizzare un suo concerto allo Shea Stadium, ma invece di esserci lui e la sua band a suonare dal vivo sul palco, dare ad ogni spettatore un piccolo registratore a cassette (erano gli anni ’70 ovviamente…) per un totale di piu’ o meno 50.000 apparecchi. Un idea fuori di testa, che non solo mi ha incuriosito molto, ma mi ha anche fatto pensare a Zaireeka, strano proggetto sonoro dei Flaming Lips. In questo caso i nostri eroi hanno superato se stessi, producendo un disco che si sviluppa su quattro diversi cd da suonare contemporaneamente in altrettanti lettori. Le inevitabili differenze di sincronizzazione rendono ogni ascolto un esperienza diversa, prestandosi inoltre ad ogni possibile personale sperimentazione. Non mi sono ancora deciso a comprare una copia di Zaireeka, non so quindi dire quale sia il risultato, ma pensando a questa idea mi viene da dire che una cosa e’ certa: La riproduzione sonora, l’esperienza di ascolto di un qualsiasi tipo di musica, e’ un fatto assolutamente mutevole, e quindi  puo’ essere un gesto creativo,avventuroso e stimolante…

Conrad Schnitzler

Conrad Schnitzler

Una volta ero in casa di alcuni ragazzi americani, c’era un sacco di gente, cibo, roba da bere, eccetera. La musica usciva da un impianto stereo primi anni settanta, ma non un hi fi, bensiìuno di quei compattoni che suonavano i 33 giri…Un apparecchio assolutamente comune all’epoca, probabilmente il tipo di stereo piu’ diffuso fra chi ascoltava musica rock . Quella sera stava girando un disco dei Rolling Stones, uno dei primi. Un disco che pensavo di conoscere bene. In realta’ ne conoscevo bene il suono del cd, rimasterizzato e passato nel mio impianto. Il suono che usciva dalle casse dello “stereone” era totalmente differente, non solo mi piaceva molto suonato in quel modo e in quel contesto, ma mi ha dato anche l’idea di come fosse stato ascoltarlo nel suo preciso momento storico. Ci ho ripensato parecchie volte a questa cosa. In fin dei conti la musica che amiamo e’ stata pensata e registrata sapendo che poi sarebbe stata riprodotta nella maggioranza dei casi da giradischi, radio e sterei diffusi fra i giovani in quel periodo. Altro che cd deluxe, SACD, mp3, streaming, vinili 180 grammi, itune e compagnia. Il che non vuole assolutamente dire che sentire un disco originale in vinile, con un impianto economico vecchio di quarant’anni sia il modo giusto di ascoltarlo. Ma e’ un opzione che, potendo, secondo me andrebbe provata.

Turntable

Un mio amico, appassionato conoscitore di blues, country e gospel sta facendo delle serate in alcuni locali suonando dischi a 78 giri, con un giradischi dell’epoca. La voce si e’ sparsa e ci stanno andando molte piu’ persone di quando passava gli stessi pezzi su cd. Provare l’esperienza di ascoltare in un bar poco raccomandabile, un blues suonato in quel modo, e’ senza dubbio interessante…

Cosi come e’ sorprendente ascoltare 45 giri degli anni settanta e sessanta, magari anche di musica italiana, con un mangiadischi sulla spiaggia d’estate. Lo si faceva tanti anni fa, e lo si puo’ ancora fare al Dali Pub a Scilla, dove Franco il proprietario ne ha un paio perfettamente funzionanti.

Alle volte l’esperienza di ascolto pur passando per impianti hi fi decisamente piu’ tradizionali, puo’ avere le sue piccole stranezze. Io ad esempio ho un amplificatore Luxman L2, un modello base che non e’ mai stato troppo considerato. E’ con me da tantissimi anni, ed e’ stato affiancato da modelli senza dubbio piu’ famosi, costosi e fedeli nella riproduzione sonora. Ma, il piacere che mi da ascoltare il mio Luxmannino con il tasto loudness inserito, non c’e’ confronto! Certo, al solo nominare una cosa del genere la maggior parte degli audiofili si mette le dita nelle orecchie. Eppure per me quella e’ una pratica d’ascolto fantastica, che spesso si accorda benissimo con i miei stati d’animo.

Luxman L2

Molte volte mi e’ capitato di dover ascoltare cd/vinili/cassette e quant’altro su apparecchi in uso momentaneo. Tipo quando ti si rompe lo stereo, o sei in viaggio o in transito fra una fase e l’altra della tua vita, e senti la musica con i radioloni, in una macchina prestata, con il computer o quello che sia. Ecco, in quelle occasioni mi e’ capitato di scoprire cose e suoni che stavano in musiche e canzoni che conoscevo benissimo, ma che non avevo notato. O perlomeno, non avevano preso la mia attenzione come avrebbero meritato.

Recentemente ho acquistato un piccolo stereo portatile, molto bello esteticamente e decisamente non hi fi nella qualita’ del suono. Non ci ho speso molti soldi, anzi, e da quando e’ arrivato mi sono ritrovato piu’ volte ad ascoltare vecchi 45 giri, un formato che non frequentavo da tempo immemore. Chissa’ perche’, non mi viene voglia di metterli sul piatto “ufficiale” di casa, ma nel piccolo giradischi li trovo irresistibili!

La sorprendente rinascita del vinile potrebbe anche affiancarsi all’esplorazione dell’ascolto in varie modalita’, senza doversi necessariamente omologare alla moda imperante. Chissa’ che non si facciano interessanti scoperte.

Paolo Barone © 2013

How Vinyl Records Were Produced

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14 Risposte to “SUONI di Paolo Barone”

  1. bodhran 13/05/2013 a 18:53 #

    mi sembra di averlo scritto in un commento non troppo tempo fa. Io sono ritornato al vinile, non tanto per fare il fighetto ma perchè i cd si sputtanano, anche a tenerli bene, a me è successo, e mi è presa una paura fottuta. C’è un po’ di fruscio, certo, ma a quello si rimedia con con un cd (i file digitali si sa, son di facile reperibilità); ma insomma, purtroppo oramai mi ritrovo ad ascoltare musica a casa quasi sempre mentre sto facendo altro, quando guido il rumore del motore (e della carrozzeria) sono discreti motivi di disturbo, e così non c’è poi così tanta differenza tra l’agonia dei pistoni o il fruscio di un vinile.
    Il vinile però ha un gran pregio: si “skippa” molto meno, un disco lo si ascolta di vetta in fondo con più facilità (e in questa società di continui singoli si rischia di trattare in quel modo anche LZII, Meddle o We’re Only in it for the Money).
    E anche sulle rimasterizzazioni la mia l’avevo detta (ma non resisto a riscassarvi i maroni): il pregio di certi dischi sta proprio nel fatto che sono stati registrati in quel modo, su quelle poche tracce disponibili, e spesso l’intento non è riportare a galla certe sonorità ma cercare di standardizzare quei suoni ai gusti odierni (di fondo….per avere dei buoni mp3 pompati), ecco io lo trovo proprio “irrispettoso” nei confronti dei pezzi, sarebbe un po’ come ripassare con smalti lucidi un affresco medievale, per avere dei colori più “moderni”.
    Il post poi casca proprio a fagyuolo: mi è appena arrivato il vinile di Sgt. Pepper, mono. Vado a officiare il rito di appoggiare la puntina sul microsolco.

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  2. mauro bortolini 13/05/2013 a 20:42 #

    Non sono un cultore del suono perfetto.
    Il mio impianto risale al 1980 e non è poi male.
    Un mio amico,audiofilo maniacale, spesso mi telefona dicendo che il tale
    disco gli suona male o diverso.
    Penso che ormai sia un po’ malato e certe volte mi preoccupa.
    Mi sono chiesto spesso che cosa lo disturbi.
    Poi, in questi giorni, ho letto in un libro di dave lewis questo episodio.
    Nel 1976 la moglie di bonham ricevette per posta una copia del monolite
    che appare nella copertina di presence.
    John Bonham racconta che lui non era a casa quel giorno ed era una
    spedizione organizzata dalla casa discografica.
    Pat Bonham non ci fa molto caso e lascia l’affare nero sul tavolo.
    Sta registrando i bimbi che cantano n coro con un registratore.
    Al termine ascolta l nastro registrato ed assieme alle voci dei bimbi
    sente un suono diverso.
    Allora prende l monolite e lo sbatte fuori casa.
    Forse anche il mio amico ha sorgenti di disturbo in casa?

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  3. tiziano's ( the best guitar in Zianigo) 14/05/2013 a 01:02 #

    ….ok.io ho (i vecchi vinili ormai sono inascoltabili,dopo una giovinezza passata attraverso un giradischi Wilson 5+5 Watt) il Box Remastered,quello del campo di grano,poi Box set 2 ,quello che completava la discografia.Poi ho preso il Box con tutti i CD da studio,quello scatolino grigio.Se il Dark Lord è ‘sto maestro di mastering ,dovrebbe suonare benissimo. Si legge che si è fatto aiutare da un certo G.Marino.Io non ho la professionalità di giudicare.Spero che il tutto non si sia risolto con la solita compressione e aumento volume .qualcuno intervenga a chiarire…..

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    • lucatod 14/05/2013 a 11:58 #

      I remasters dei LED ZEPPELIN non sono niente male , sono quelli poi ripubblicati singolarmente a partire dal 1994 e attualmente in commercio . Perlomeno , io mi sono sempre trovato benissimo (con la discografia singola , perché anche se ho acquistato i box , non amo ascoltare il DIRIGIBILE nelle compilation) , posseggo anche i vecchi vinili che suonano splendidamente su un modesto giradischi della Kenwood .
      C’era qualche problemino con i vecchi CD non ancora rimasterizzati e pubblicati negli anni ’80 , in quanto l’Atlantic per rendere disponibile il catalogo in tempi relativamente brevi , attinse a nastri anche di seconda e terza generazione , con conseguenti frusci e alcuni tagli (Physical Graffiti) .
      Attualmente il DarkLord sta preparando le nuove riedizioni del catalogo Zeppelin , sono certo che le differenze di suono saranno impercettibili , ma queste dovrebbero includere anche dei bonus , materiale d’archivio e altre rarità (almeno spero) .

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      • tiziano's ( the best guitar in Zianigo) 14/05/2013 a 14:30 #

        “… non amo ascoltare il DIRIGIBILE nelle compilation…” sono d’accordo.Perchè è nel singolo album che si sente quello che era il gruppo in quel momento. Per le prossime “novità” ,almeno sperare che non ci siano orrori di copertine come le ultime…imho

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  4. timtirelli 15/05/2013 a 12:19 #

    Tiziano, la musica contenuta nei box set I&II e nel box set THE COMPLETE STUDIO RECORDING si rifanno al remastering che Jimmy Page fece insieme a George Marino nel 1990. Secondo me sono remaster molto buoni, presero i master originali e li riversarono rono in formato digitale facendo attenzione al procedimento e mettendoci molta cura.

    Una volta scoppiata questa mania degli ipod e lettori mp3 tutti hanno sentito il dovere di ri-rimasterizzare il catalogo con il massimo di compressione possibile per fare in modo che nelle cuffiette dei lettori la musica arrivi in maniera più alta possibile. Così facendo hanno tolto il maestoso respiro che spesso le buone rimasterizzazioni di vent’anni fa avevano; per di più spesso la nuova modo sconfina nella distorsione.
    Quello che si sente du MOTHERSHIP segue questa ultima moda. E’ probabile che tutto il catalogo dei LZ sia già stato rimasterizzato in questo modo.

    Immagino che nelle deluxe edition dei LZ che dovrebbero uscire (e con Jimmy il condizionale è d’obbligo) gli album originali abbiano questa recente masterizzazione. Speriamo perlomeno che inediti, ottakes e alternate mixes compensino a questo tendenza assai discutibile.

    Devo dirti che a me piace la grafica di MOTHERSHIP e di CELEBRATION DAY. Quelle che trovo davvero misere e non in linea con la qualità di solito offerta dai LZ, sono le cover delle BBC SESSIONS e quella di HTWWW…davvero bruttissime. E pure quella del DVD non è niente di speciale.

    Aggiungo che io invece trovo rinfrescante ascoltarmi i 4 CD del box set I e i 2 CD del box set II. Certo non ascolto mai REMASTERES, EARLY DAYS LATTER DAYS, MOTHERSHIP.

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    • tiziano's ( the best guitar in Zianigo) 15/05/2013 a 13:13 #

      ….certo,anche perchè i ” 4 CD del box set I e i 2 CD del box set II” li metto sul lettore e ci vado dietro con la chitarra.Quelli del Box “complete studio recordings” sono più “elaborati da estrarre….che pigrizia”…..momento,non ti seguo :trovi rinfrescante ascoltarti i 4 cd del box set I.e non ascolti mai Remasters….ma non sono la stessa cosa? Comunque,copertine…gusti.Ma la copertina apribile interna di LZ II,epica ,grandiosa,e chi più ne ha e più ne metta,è anni luce non dico da quella raffigurante i “4 apprendisti astronauti”…..mamma mia,li ci vedrei i cugini di campagna.Ma chi è il responsabile di queste cose? Come può JP,di solito arttentissimo all’art work, permettere questo?..ma dalle ultime che per me sono molto inquietanti.

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      • lucatod 15/05/2013 a 14:26 #

        Remasters è un’estratto di LED ZEPPELIN (il box con i 4 CD o 6 LP) , pubblicato per accontentare il pubblico meno esigente .. praticamente un “best of” .
        Per quanto riguarda la grafica delle “recenti uscite” in parte sono d’accordo con Tim , anche se a me la cover delle BBC SESSIONS piace , sette o otto anni fa l’ho riacquistato in vinile (4 vinili stampati in USA) e l’immagine complessiva risalta maggiormente .
        Per il resto trovo mediocre quella di HTWWW e del DVD , mentre detesto completamente quelle di Early Days /Latter Days .

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  5. timtirelli 15/05/2013 a 14:46 #

    REMASTERS uscì per il mercato Europeo, non in grado – secondo i discografici – di assorbire un prodotto importante come il box set da 4 CD. E sì, fu assemblato come semplice best of in ordine cronologico.

    La cover di EARLY DAYS LATTER DAYS è davvero brutta. E’ la riproposizione (con la foto di Page sostituita) di uno strano poster dei LZ uscito in Francia a suo tempo. Chissà perché fu preso a modella per la cover.

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  6. lucatod 15/05/2013 a 15:47 #

    Di REMASTERS posseggo la versione USA , chiamata long box se non sbaglio e contenente il CD PROFILED (raccolta di audio interviste ai tre Zeppelin superstiti) , carino ma a parer mio non essenziale . Hai ragione , il lavoro svolto da Page e Marino è stato molto meticoloso e davvero ben fatto , purtroppo tra qualche anno probabilmente sarà disponibile solamente il catalogo RI-rimasterizzato , a beneficio di ipod e lettori mp3 … a preferenza mi riprendo i vecchi nastri (perfettamente conservati) e mi ascolto quelli !

    Se devo essere onesto , ho scoperto solo recentemente (su questo blog) che tutte queste nuove rimasterizzazioni , vengono effettuate allo scopo di “creare dei buoni mp3” , lo trovo abbastanza insulso … Posso capire un raccolta mp3 per la macchina , in modo da avere un discreto numero di album o pezzi da ascoltare senza stare a riempirsi di CD (anche perché lasciarli in auto è un peccato) , ma rielaborare una registrazione già perfettamente restaurata , al solo scopo di essere ascoltata con delle misere cuffiette è un vero scempio . Ad ogni modo prediligo decisamente il formato flac …

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  7. timtirelli 15/05/2013 a 16:16 #

    Più che altro, Luca, vengono fatte per allineare i vecchi dischi da catalogo al volume d’uscita dei dischi di nuova generazione. Se uno ha nel lettore digitale ad esempio un album di Anastasia, uno dei Muse, uno di Pink e il IV dei LZ col remaster del 1990, ogni volta che il dispositivo passerà un brano di LZIV chi sta ascoltando la musica in cuffia sarà portato ad alzare il volume per rimanere sul livello dei brani precedenti, poi dovrà riabassarlo quando tornerà a brani degli altri artisti.

    Per quanto riguarda il discorso del lossless (wav, flac e compagnia) e degli mp3 è un discorso che abbiamo già affrontato parecchie volte e che si dipana anche nell’articolo di Polbi a cui questi commenti fanno da coda. Benché capisca il senso di ciò che Polbi, Bodhran e Picca dicono, credo che il nostro rock, quello registrato dal 1969 al 1979, sia fatto per essere ascoltato con un buon impianto stereo in qualità lossless…cioè la qualità “senzaperdita”, la qualità degli LP e dei CD. Inutile che mi si dica che le frequenze tagliate per creare gli mp3 sono quelle che l’orecchio umano non sente…se un pezzo di 4 minuti in qualità lossless pesa 50mb e lìmp3 relativo ne pesa 5…vuoi che non si senta la differenza?
    Io sono basito da questa cosa: per le cose video si tende ad andare verso l’alta definizione a tutti i costi, per la musica si sta invece scivolando verso la bassa definizione. E’ vero che l’Apple si sta orientando verso mp3 (ma loro non li chiamano così) di qualità, ma non è ancora sufficiente.
    Poi c’è il discorso 16bit e 24bit, che sta prendendo piede adesso. La groupie possiede un ottimo impianto 5+1 collegato alla TV, e quando dico ottimo, intendo ottimo, ma ancora non mi è venuta voglia di gettarmi in questa cosa, anche perché gli album che mi piacciono sono stati registrati in quei dieci anni per essere ascoltati a 16 bit con un buon impianto stereo.
    Ho fatto girare un paio di volte i DVD audio delle recenti edizioni deluxe degli ELP, ma non è esattamente pratico andare ad ascoltare i dischetti in sala tramite il lettore bluray collegato al 5+1.
    Ad ogni modo, anche per punzecchiare i nostri amichetti, mi fa piacere che anche tu Luca sia un sostenitore convinto del lossless. Gli mp3 possono andare bene da tenere nel cellulare per collegarli con le suonerie che ci divertiamo a personalizzare (Brian UNDERPRESSION / Lorenz GUESS I’LL GO AWAY / la groupie lavoro SHOOT TO THRILL / la groupie cell SOMEBODY TO LOVE / la groupie casa KARN EVIL / Lasimo C’EST LA VIE e così via) oppure per sentire qualche pezzo quando sei al mare e ti va di metterti le cuffiette, ma per il resto…è roba da fighelle e finocchietti .

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  8. lucatod 15/05/2013 a 16:40 #

    Il commento iniziale mi ha fatto rabbrividire&sorridere allo stesso tempo .. mi è piaciuto :-)

    Per quanto riguarda il discorso mp3 e flac , pur non avendo un orecchio particolarmente sopraffino , le differenze le sento eccome ! Il primo a parer mio ha un suono piatto , secco l’altro è più fluido , ricco nelle sfumature (ad esempio su leggere sovraincisioni o suoni vari.) chiaramente mi riferisco all’ascolto su di un impianto stereo e non con le cuffie .
    Penso che il modo migliore per poter percepire tali differenze , sia quella di effettuare l’ascolto di un bootleg flac e la sua controparte in mp3 , a quel punto non ci sono più dubbi … flac .

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  9. bodhran 15/05/2013 a 17:30 #

    Non ho capito se rientro nella categoria dei “punzecchiati”, ma ogni cosa ha il suo valore. Se devo fare un viaggetto, preferisco caricare l’ipod e avere tanta musica a portata di mano in poco spazio, se sono a casa raramente ascolto mp3, magari come preascolto (così come prima – primaprima- me li facevo copiare su una cassetta), ma ad esempio mai usati mp3 come musiche per spettacoli teatrali, perchè altrochè se si sente la differenza, avoglia a dire, mancano frequenze, manca roba, se poi ne vendono di più così… affari loro. Ma così va il mondo, conta la fruibilità e la rapidità, la qualità è in secondo piano, sennò non si vedrebbe la gente sul treno a guardare i video sui cellulari, o mangiare alimenti di guano.
    Quindi a mia “difesa”, Vostro Onore, chiedo che non venga riportata a verbale una supposta difesa qualitativa del formato digitale compresso (mp3 et similia).

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  10. Paolo Barone 15/05/2013 a 19:23 #

    Quando dicevo che la rinascita del vinile potrebbe incoraggiare ascolti non omologati alla moda del momento, intendevo appunto i vari formati digitali che vanno per la maggiore e i loro relativi lettori.

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