L’essere chitarristi nell’approcciarsi alle fighe

18 Giu

Ieri mattina, ad un corso di formazione. Alle 8,45 parcheggio sotto l’edificio in cui si terrà il tutto. Una ragazza mi viene incontro e mi fa “Ciao, scusa, mi sapresti dire dove è la sede della XXX, non riesco a trovarla”. E’ una quarantenne di bell’aspetto, in carne, coi lunghi capelli ricci e rossastri. Fuma una Marlboro.

40 years old woman

“Sì, guarda è qui dietro. Sei qui per il corso anche tu? Per raggiungere l’aula è comunque possibile fare un percorso diverso, questo, vedi?”.

Lei mi sorride. “Ah, ecco. Grazie mille. Proprio non mi ci trovavo. Allora mi fumo una sigaretta e arrivo”. Lo dice mentre con gli occhi mi chiede se per caso avessi voglia di stare lì con lei a far due chiacchiere. Io, invece, ombroso e pieno di blues, non do nessun chance alla cosa. Le ho dato l’informazione, l’ho salutata …ho fatto quello che dovevo fare. Stop.

Verso le 10,40 pausa caffè. Scendo, entro nel bar, mi accorgo che lei affretta il passo per raggiungermi, capisco che potremmo bere un caffè insieme, ma no, incorruttibile, altezzoso e  timido, ordino il mio, lo bevo ed esco immediatamente dal locale.

Verso le 13 il corso finisce, firmo il foglio d’uscita e senza dir nulla a nessuno mi dirigo all’uscita.

La sera mentre torno verso Borgo Massenzio rifletto sulla cosa. Non sto naturalmente dicendo che potevano nascere sviluppi, che lei potesse essere interessata ad un uomo di blues come me, ma trovo curioso il mio comportamento. Logico, freddo, razionale, attentissimo a non fare la parte del maschio cascamorto. Sono uno di quei tipi che di groupie ne vuole una sola, lo so, ma non per questo devo cancellare la galanteria dal mio misero repertorio.

Sorrido… penso che se al mio posto ci fosse stato il mio amico LES, forse la scenetta si sarebbe svolta in modo diverso. Già, forse è questo…LES, che è cantante, le avrebbe sorriso, l’ avrebbe aspettata, l’ avrebbe scortata fino all’aula, le si sarebbe seduto accanto, le avrebbe offerto il caffè, e magari a fine corso le avrebbe potuto anche dire che le avrebbe preparato volentieri,  su cd, una compilation di pezzi rock accessibili anche alle fighe come lei.

Io, invece, chitarrista miserello dall’animo tormentato,  ho perso un’altra occasione buona stamattina, è andata a casa col cantante, la troia! Mi son distratto un attimo…colpa del blues che con i suoi discorsi seri e inopportuni mi fa’ sciupare tutte le occasioni e prima o poi lo uccido!… Lo uccido!

Tim Tirelli Live In Gavassae

Tim Tirelli & i chitarristi miserelli

9 Risposte to “L’essere chitarristi nell’approcciarsi alle fighe”

  1. lucatod 18/06/2013 a 14:23 #

    Io trovo normalissimo il tuo comportamento , anche a me (che sono un chitarrista .. però piuttosto mediocre sia inteso) non mi va di stare a perdere tempo dietro queste cose , perso come sono tra i miei blues (o meglio dire cazzi amari) e il conforto di avere almeno una compagna ideale con la quale supportarci a vicenda .
    Sinceramente il tipo che casca dietro a tutte le fighe , appena intravede anche un possibile scambio di sguardi (che il più delle volte sono casuali) , mi fa una tristezza enorme . Poi certo l’occhio e la mente , sono tutta un’altra cosa ….

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  2. bodhran 18/06/2013 a 15:10 #

    Comportamento moralmente ineccepibile, ma senza volervene, certo da non associarsi al “chitarrismo” (che anzi, da pseudo batterista quale sono, è forse la “categoria” più pericolosa!)
    A conforto della mia posizione vi riporto un bel paragrafo dell’autobiografia di Zappa di Peter Occhiogrosso sull’antropologia del musicista rock. Ho trovato questo pezzo in rete in fretta e in furia, non ricordo nemmeno se è tutto quello che c’è nel libro:

    “Pochissime persone suonano per scelta il basso. Ad alcuni tra il pubblico piace ascoltare il basso, perché amano le frequenze gravi e quel che gli mettono in corpo. Ma il ruolo del bassista in un gruppo generalmente non è il ruolo più eccitante, perché deve suonare FIGURE RIPETUTE. Ecco subito un parallelo con la viola: i bassisti spesso sono chitarristi falliti, degradati a questo compito dopo un incontro di gruppo nel garage quando erano tutti tredicenni. I batteristi, invece, si comportano spesso dando a intendere qualcosa del tipo : “Io suono la batteria perché sono un ANIMALE, guardate come PICCHIO! Ragazze, state vedendo? Sto picchiando MOLTO DURO!”.
    I tastieristi hanno un’aria frustrata perché non sono chitarristi (in effetti molti musicisti sono convinti che per farsi il pompino dopo il concerto devono suonare la chitarra solista). Credono che, imitando certi effetti di chitarra, avranno sicuramente la garanzia del Grande Premio: ecco una delle ragioni per cui oggi si vedono i tastieristi con quei robi al collo che hanno il vago aspetto di una chitarra con i tasti (simili a una fisarmonica stirata da un camion, con un becco alla fine), come a dire: “COSA?! Lo prenderesti in bocca AL CHITARRISTA? Puah! Ma guarda questo zanzarone che MI STA addosso, per favore, è roba di lusso!”

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  3. lucatod 18/06/2013 a 15:57 #

    Però c’è bassista e bassista ! “Il chitarrista fallito” che si butta al basso , generalmente è anche un bassista di m***a o comunque mediocre . Un grande con questo strumento , dovrebbe essere agile anche sulla tastiera della chitarra .
    Sinceramente non condivido l’opinione che il basso sia un ruolo secondario , dipende dal musicista che lo suona (e anche dal suo carisma) , poi anche se spesso sullo sfondo la differenza si sente eccome !!
    Nei CREAM , Jack Bruce non aveva (secondo me) nulla da invidiare a Clapton is god , e qui andiamo a parare verso l’egocentrismo …
    Per quanto concerne i tastieristi , su un dvd in mio possesso , c’è un intervista a KEITH EMERSON , nella quale ammette di avere provato un po di gelosia per i chitarristi , ma solo perché liberi di muoversi col proprio strumento . Credo che il suo modo di suonare e la sua strabiliante presenza scenica , abbiano ovviato questo problema .

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  4. timtirelli 18/06/2013 a 16:22 #

    D’accordo con Luca. Le boutade di Zappa sui luoghi comuni del rock e sui giornalisti non mi sono mai piaciute. In alcuni casi le cose stanno così, ma in tanti altri no. Per quanto riguarda il basso vogliamo parlare di Chris Squire, JPJones, Greg Lake, Paul McCartney? Certo poi ci sono anche i Tom Hamilton, ma non si può generalizzare. I musicisti poi finiscono per suonare lo strumento che più si adatta alla loro personalità, al di là del loro talento.

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    • bodhran 18/06/2013 a 16:43 #

      Ma non condividevo l’accusa ai bassisti! Ci mancherebbe anche (posso aggiungere Tony Levin, Les Claypool, Geddy Lee?). Mi faceva solo ridere la casuale associazione “chitarra = buona creanza con le groupies”.

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      • timtirelli 19/06/2013 a 11:15 #

        Bodhram, non intendevo proprio buona creanza, magari è timidezza, o un comportamento inconscio per far scattare l’istinto materno delle potenziali groupie. Anche uno sciupafemminie come Page non le abbordava direttamente come invece poteva fare un cantante…poi naturalmente c’è chitarrista e chitarrista, ma in genere il guitar player è un po’ più enigmatico e ombroso (per non dire tenebroso) mentre il cantante è più solare e farfallone e si fa meno problemi nell’attaccar discorso con le fighe :-)

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  5. tiziano's ( the best guitar in Zianigo) 18/06/2013 a 22:40 #

    ..mai avuta una ragazza che fuma.Quelli che ce l’hanno avuta dicono (dicevano) che baciandole sapevano di…..tonno….bleah

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  6. Pol 18/06/2013 a 23:13 #

    Eh, Tim, conoscendo bene anche la tua groupie ti dico che sei stato impeccabile….da cantante quale sono dovrei darti una tiratina d’orecchi, ma capisco che poi il gioco poteva divenire potenzialmente pericoloso. Ah….e chi è questo Les :-)?

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  7. Antonella Florin 01/11/2013 a 11:48 #

    adoro la musica XD mmmmmmmmmmmmmmm =)))

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