ROGERS WATERS live in Padova 26 luglio 2013

30 Lug

Roger Waters è sempre stato il Pink Floyd che mi è piaciuto di più, questo per un a serie di motivi:

  • perché pur essendo un musicista non certo straordinario è riuscito a diventare il leader di una delle cinque rock band più di successo di tutti i tempi
  • per le sue idee politiche
  • perché è riuscito a trasformare certe sue ossessioni famigliari e professionali in un’isteria collettiva
  • perché da giovane assomigliava ad un cavernicolo mentre DAVID GILMOUR era invece bellissimo; oggi GILMOUR sembra lo zio Fedele e lui invece è un settantenne fighissimo alla Richard Gere.
    David Gilmour

    David Gilmour

    Roger Waters

    Roger Waters

David Gilmour

David Gilmour

Roger Waters

Roger Waters

THE WALL è uno di quegli album che ho vissuto in diretta ma che non ho mai amato particolarmente. penso sia un disco sopravvalutato, nella musica non nel concept. L’ho sempre trovato un po’ debole. Anche il resto del gruppo e il produttore BOB  EZRIN pensarono la stessa cosa quando all’epoca WATERS si presentò in studio con un provino fatto da lui. I pezzi sembravano tutti uguali e senza melodie particolari. Ci fu bisogno di un lavoro sopraffino per rendere il tutto degno di diventare un album dei PINK FLOYD, e di qualche idea del produttore per trasformare certe idee in pezzi irresistibili (il tempo disco di ANOTHER BRICK IN THE WALL). L’album ad ogni modo fu un successo planetario, gli effetti sonori speciali (l’elicottero e gli aeroplani) e il ritmo ballabile di ABITW irretirono anche chi di Rock sapeva ben poco. THE WALL ad oggi è uno degli album più venduti nella storia della musica:

RIAA 10 TALLIES

Mettere in piedi un intero spettacolo su di un album solo e per giunta alienante e difficile come THE WALL, non è che sia facilissimo, ma WATERS ha vinto alla grande la scommessa, e anche chi come me era un po’ titubante circa la proposta musicale, è stato conquistato dall’aspetto spettacolare e dal filo logico del concept.

RW a Padova 26-7-2013  -  foto Saura T.

RW a Padova 26-7-2013 – foto Saura T.

La faccenda del palco su cui viene eretto il muro è ormai vecchia di 34 anni, tuttavia quando la vedi dal vivo rimani colpito.

RW a Padova 26-07-2013 foto Saura T

RW a Padova 26-07-2013 foto Saura T

Dopo il primo pezzo (IN THE FLESH) con i suoi effetti pirotecnici e l’aeroplano che si abbatte e si incendia sul muro lanci uno “zio boia” e ti ritrovi stupefatto a rimirare una produzione davvero di primissima qualità.

RW  Padova 26-7-2013 - foto Saura T

RW Padova 26-7-2013 – foto Saura T

Note ma sempre gustose le critiche dure e crude al sistema capitalista, al “terrorismo di stato” (uso le parole di WATERS stesso) e alla società in genere che è diventata tutto tranne che un esempio di fratellanza e di comunità.

RW Padova 26-07-2013 - foto Saura T

Mentre estasiato ammiro lo spettacolo, le due estenuanti ore passate in fila in autostrada sembrano una sciocchezza. Osservo la groupie rapita e in preda ad una beatitudine mistica… come cantano i CHEAP TRICK “MY BABY LOVES TO ROCK… e so già che nei prossimi giorni nella domus saurea non si ascolterà altro che THE WALL, in versione studio, live e bootleg. Concludendo, preso dai blues feroci che questa porca vita mi dà ho trovato defaticante questo show…sensazioni ed emozioni che ti scrollano di dosso l’heavy load che quotidianamente porti in giro. Concerto dunque riuscito, professionale e stupefacente, e che ha appagato le anime dei 50.000 presenti.

Scaletta concerto Roger Waters The Wall Live Padova 26/7/2013

Parte prima

Outside the Wall
In the Flesh?
The Thin Ice
Another Brick in the Wall Part 1
The Happiest Days of Our Lives
Another Brick in the Wall Part 2
The Ballad of Jean Charles de Menezes
Mother
Goodbye Blue Sky
Empty Spaces
What Shall We Do Now?
Young Lust
One of My Turns
Don’t Leave Me Now
Another Brick in the Wall Part 3
The Last Few Bricks
Goodbye Cruel World

Parte seconda

Hey You
Is There Anybody Out There?
Nobody Home
Vera
Bring the Boys Back Home
Comfortably Numb
The Show Must Go On
In the Flesh
Run Like Hell
Waiting for the Worms
Stop
The Trial
Outside the Wall

31 Risposte to “ROGERS WATERS live in Padova 26 luglio 2013”

  1. Ignazio Schirone 30/07/2013 a 14:00 #

    Sono d’accordo al 100% con tutto quello che hai scritto e inoltre ho vissuto anche io l’uscita di questo album quando avevo solo 15 anni … Ho visto il concerto domenica a Roma sono tornato a casa e non suono altro che da ieri gli assoli di The wall … Il mio preferito comfortably numb, perché ha forza disperata e struggente in quei quattro accordi che difficilmente un brano riesce a dare !!!

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  2. lucatod 30/07/2013 a 15:09 #

    Beati voi , io dovevo andare a vederlo a Roma , e mesi fa stavo per acquistare i biglietti , ma poi per motivi di lavoro e con mio sommo rammarico ho dovuto rinunciare . Immagino cosa mi sono perso .
    Ho visto David Gilmour in Piazza S.Croce a Firenze il due agosto di sette anni fa , e per quanto mi riguarda quello è stato un sogno che si è avverato .

    In merito a THE WALL , condivido le opinioni di Tim , grande album ma per i miei gusti personali non lo amo quanto i precedenti (da MEDDLE ad ANIMALS) , insomma i PINK FLOYD stavano diventando troppo lamentosi seppur con grande classe . La tentazione di reputare Roger il mio Floyd preferito è forte , ma essendo un amante delle lunghe suite e delle sonorità eteree della band , sono più vicino a Gilmour (perlomeno in senno alla band , perché i suoi album solisti eccetto AMLOR edito a nome PF , non mi sono mai piaciuti particolarmente) , la sua chitarra assieme alle tastiere di Wright costituiscono l’ossatura del loro inconfondibile suono . Tuttavia le liriche di Roger conferivano al tutto una sorta di “umanità” al clima “sterile” delle loro composizioni .

    A mio parere i momenti migliori di THE WALL , sono quelli nei quali la chitarra e la voce di Gilmour conferiscono spessore ai testi di Roger , che in questo lavoro offre comunque anche delle ottime prestazioni vocali . Quest’album è uno dei pochi che possono essere portati in scena da Waters con ottimi risultati , perché la sua versione di Dark Side durante il tour del 2006 (comprese le pessime esecuzioni di Shine On) lasciava davvero a desiderare , parti vocali cedute per forza maggiore ad anonimi session man , assoli terribili lasciamo stare … Diciamo che assieme si compensavano .

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  3. Paolo Barone 30/07/2013 a 22:00 #

    Avete visto Pink/Syd affacciarsi per un attimo fra i mattoncini?

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  4. Pol 30/07/2013 a 22:30 #

    Azzardando un paragone si può forse dire che la coppia Waters/Gilmour rappresentava un po’ quello che erano Lennon e McCartney : uno era pazzo e fuori dagli schemi quanto l’altro melodicamente più “tradizionale”. Waters era sicuramente più introverso e ha dato voce ai suoi incubi e alle sue nevrosi dando alla luce capolavori di tale portata, e anche la sua voce, tagliente, secca e priva di quelle armoniche calde e suadenti del suo amico/nemico David era ed è perfettamente funzionale a questo ruolo.
    Che cosa sarebbe in effetti The Trial senza quella voce gelida, nevrotica, brechtiana e teatrale?

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  5. Pigi 30/07/2013 a 23:01 #

    Visto domenica a Roma. Dopo un primo momento di esaltazione, mi partono alcune considerazioni. Waters e’ uno stronzo autoreferenziale e pieno di sè: neanche una parola per il compleanno di Rick Wright, da lui maltrattato in vita, per dire. Gilmour e’ la musica di buona parte dei Pink Floyd, insieme ai “tappeti sonori” di Wright. Waters un onesto bassista, con una tendenza al depressogeno infinita. The Wall sarebbe potuto essere un buon disco singolo, non ha lo spessore del doppio. All’epoca il punk si rivoltava contro questa pomposità, non del tutto rock, e forse non aveva torto. Ovvero, a parte alcuni veri capolavori (Welcome back, Selling england, atom, meddle, dark side, wish you were here, king crimson, e qualcosa altro) il progressive e’ palloso. E The wall (per tacere di Final cut) e’ palloso. Farlo a 70 anni, con un lungo e imbarazzante intervallo prima di una ripresa (in playback? a pensar male si pecca ma non si sbaglia) dietro al muro non da emozioni, ma solo nostalgia. Insomma, va bene vedere uno che comunque ha contribuito a scrivere un mito, ma per lui ho dovuto rinunciare ai Sigur Ros (ma chi e’ il genio che li ha messi nello stesso giorno?). E ho fatto male.

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  6. Lorenzo Stefani 31/07/2013 a 01:10 #

    Grazie Tim, bel report e ottimo il link con il video da 50 e oltre minuti che dà proprio l’impressione di essere stati lì a Padova.
    A me lascia molto perplesso il chitarrista (dal viso orripilante, let me say; anche tu hai fatto divertenti considerazioni estetiche sui due Pink e quindi le faccio anch’io) assoldato da Waters, tal Dave Kilmister – stesso cognome di Lemmy dei Motorhead, che siano parenti? data l’avvenenza non lo escludo – che mi pare non sia neppure vagamente capace di ricreare il suono prodotto a suo tempo da Gilmour.
    Vedi in particolare l’assolo di COMFORTABLY NUMB dall’alto del muro (basta confrontare il cantato ed il solo sullo stesso pezzo eseguito da Gilmour, fatto apparire con grande effetto scenico da Waters in un suo show londinese del 2011: da pelle d’oca http://www.youtube.com/watch?v=h_jhyQfIxO0).
    Comunque un grande spettacolo, imponente come forse nessun altro.
    La voce di Waters mi pare un po’ indebolita (nornmale, alla sua età), non è un caso che in qualche esibizione (vedi The Concert for Sandy Relief, http://www.youtube.com/watch?v=lZVrOtO25zM) si sia fatto aiutare da qualche super ospite come Eddie Vedder.
    La voce non più a gran livelli si avverte anche in questa energica versione di IN THE FLESH suonata con i Foo Fighters (http://www.youtube.com/watch?v=yy99jKhsPuk). Ma vorrei arrivarci io a 70 anni messo così.
    Good night, and good rock.

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  7. Baccio 31/07/2013 a 09:09 #

    Queste mega-produzioni dove vedi gli artisti lontani 2 km non mi entusiasmano; meglio gli eventi più intimi.
    Per es. ho visto il 23 Steve Hackett a Gavorrano in uno splendido teatro delle rocce (antica miniera dismessa) ed ho avuto i brividi sulla schiena al gran finale di Musical Box!

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  8. saurafumi 31/07/2013 a 10:01 #

    In playback non direi proprio, visto che a Padova, proprio nella seconda parte del concerto, un microfono ha cominciato a fare le bizze, e la voce andava e veniva (eh sì, certe cose succedono anche a lui, non solo ai Tacchini Selvaggi…).
    La voce, se confrontata al disco in studio, mi sembra ancora molto valida, non ho notato differenze né sostanziali cali, e considerando il suo timbro, direi che a 70 anni può ritenersi molto soddisfatto.
    Per quanto riguarda Dave Kilmister, il suono da me sentito a Padova era IDENTICO a quello di Gilmour in studio, e l’assolo pure. Se prendiamo il video postato da Lorenzo, posso tranquillamente affermare che tra Kilmister e Gilmour adesso non c’è paragone, il primo suona nettamente MEGLIO del secondo. Poi, è vero, forse il secondo ci mette un sentimento che il primo, mero copiatore di assoli, non ha, ma all’interno dello spettacolo THE WALL, e soprattutto in un momento come COMFORTABLY NUMB, con Waters che picchia i pugni sul muro e questo esplode per lasciare spazio ad un arcobaleno di colori, sarà stato il momento da brividi e tutto il resto, ma quello che ho sentito io era esattamente uguale a quello che faceva Gilmour 30 anni fa.
    Che il progressive sia palloso, parliamone. Non esistono solo i Pink Floyd e i Genesis…

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  9. timtirelli 31/07/2013 a 10:14 #

    BACCIO: beh, certo, meglio i concerti in posti meno dispersivi, ma se vuoi vedere certi artisti devi adattarti. Difficile che oggi come oggi uno possa vedere i ROLLING STONES in un teatro piuttosto che IN un stadio.

    LORENZO: non mi pare che David Kilminster abbia una faccia così brutta come descrivi tu; per quanto riguarda il modo di suonare…a mio avviso ha suonato benissimo, replicando in modo convincente le frasi obbligate, il sound e il senso di Gilmour. A me la voce di WATERS non è dispiaciuta per nulla, Chiaro che bisogna mettersi nell’ ottica giusta quando andiamo a vedere i nostri artisti preferiti: ormai hanno settantanni, difficile non si senta un po’ di differenza rispetto alle versioni con cui siamo cresciuti…e questo vale per tutti…

    PIGI: dire che il progressive è palloso a parte quei pochi dischi che citi mi sembra una valutazione soggettiva, che va benissimo, però rimane tale. Io, che come sai, non sono una prog head, amplierei di molto la serie i titoli che non sono pallosi e aggiungerei almeno un paio di nomi di gruppi che tu nemmeno citi.
    Che WATERS nei latter days dei PINK FLOYD fosse diventato ossessionato dalla leadership è evidente (basta leggere le note di copertina di THE WALL; sotto a “prodotto da Ezrin, Gilmour, Waters” ha dovuto specificare “in ordine alfabetico”). Che abbia imposto la sua personalità agli altri è cosa nota, ma è un cosa naturale se sei in un gruppo rock: ci sono quelli che si impongono e quelli che finiscono per accettare le cose. Può non star bene, ma è così.Non mi scandalizzo. Non sono d’accordo sul fatto che GILMOUR “sia” la musica dei PINK FLOYD. E’ un chitarrista molto bravo, intonatissmo (parlo strumentalmente), capace di scrivere frasi chitarristiche memorabili e sequenze musicali mica da ridere, ma non lo vedo come forza propulsiva compositiva. Sia chiaro lui e WRIGHT hanno grossi meriti, ma non erano certo loro le luci guida.
    Se poi sei incazzato perchè ti sei perso i SIGUR ROS però devi prendertela con te stesso, mica con ROGER. Poi, PIGI, naturalmente ognuno ha il suo punto di vista…per te i GENESIS sono STEVE HACKETT ma per la storia del rock non è esattamente lui il battito principale che fa pompare il cuore di quella magnifico gruppo che erano i GENESIS.

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    • Lorenzo Stefani 31/07/2013 a 20:01 #

      Mi fa piacere di aver contribuito ad animare la discussione, Probabilmente le mie orecchie si sono fatte suggestionare da un articolo letto su Jam in cui si diceva che Dave Kilminster ha un suono molto duro. Comunque – visto che personalmente non so suonare la chitarra – i miei giudizi lasciano il tempo che trovano, e tra l’altro Kilminster l’ho solo sentito su YouTube, e per pochi minuti, mentre voi avete avuto modo di valutarlo (con competenza da musicisti) per tutto il concertone. E ho scritto anche un’imprecisione: Lemmy dei Motorhead fa Kilmister di cognome, mentre il chitarrista di Waters è Dave KilmiNster. Però lasciatemi almeno la libertà di dire che esteticamente non lo trovo un Adone: ha un occhio mezzo chiuso e il naso a patata! Ciao

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  10. lucatod 31/07/2013 a 12:16 #

    Quando si parla di Waters-Gilmour nascono sempre delle discussioni , il fatto è che una buona fetta del pubblico tende a schierarsi con Roger solo per il gusto di farlo (cosa che qua non è stata fatta) , relegando il chitarrista a ruolo di esecutore e di impostore . Paragonarli con le dovute proporzioni a Lennon-McCartney , penso sia corretto , però senza nulla togliere a Roger (la luce guida della band è stata senza ombra di dubbio la sua) , è Gilmour quello che prende un qualsiasi pezzo dei Floyd e lo reinterpreta come se lo stesse suonando la stessa band , da Echoes a DARK SIDE passando per Shine On e Confortably Numb , lui è capace di ricreare quelle sonorità anche da solo .
    Se si ascoltano i tour precedenti (2006/2007), paragonando alcuni brani in comune del loro repertorio i risultati si sentono eccome . La chitarra e la voce di David , dominano buona parte dei loro classici e quando questa viene a mancare , cavolo se si sente ! Roger ottiene degli ottimi risultati più che altro quando è alle prese con il suo materiale da solista (che per la maggior parte mi piace parecchio) e degli ultimi Floyd , appunto THE WALL .

    Da quello che ho visto su youtube , Rog non ha fatto rimpiangere particolarmente i suoi colleghi , perché se andiamo a vederci o ascoltarci alcuni boot del periodo 1980/81 dei PF non era già rimasto nulla . Durante quel breve tour , Mason e Wright erano praticamente inesistenti e Gilmour più che altro un session man di lusso .

    Per quanto riguarda Dave Kilmister , pur non piacendomi particolarmente , devo dire che ricopre il ruolo meglio di quanto abbiano fatto i precedenti chitarristi dell’ex Floyd , stare a paragonarlo con l’autore penso non abbia tanto senso .

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    • Alby 18/11/2015 a 05:19 #

      A proposito di reinterpretare… dai un occhiata alle parti di sax durante il tour di Gilmour nell’84 e poi passa ad ascoltare “Set the controls” rimodernizzata nel live del 2000/01 di Waters “In the flesh”… beh… non c’è paragone! con Roger, nel caso specifico, trovi la CLASSE, nel tour dell’84 è tutto in caciara…. ^.^ bye

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      • lucatod 18/11/2015 a 15:02 #

        Non capisco il paragone del sax . Si tratta di un pezzo che non ha nulla a che fare con lo spettacolo solo di Gilmour .

        Se parliamo dei rispettivi tour del 1984 , preferisco lo spettacolo di Waters , sicuramente di livello superiore rispetto a quello in tono minore di Gilmour che da ampio spazio ai suoi primi due LP da solista evitando di suonare i pezzi dei Floyd (eccetto i bis Confortably Numb/Run Like Hell) .
        Se paragoniamo i tour più recenti (dal 2000 ad oggi) , dobbiamo farlo con i brani eseguiti da entrambe le parti . I pezzi classici , in mano a Gilmour (abile chitarrista e dotato di una grande voce) rendono meglio , mentre Waters se la cava maggiormente con i pezzi tratti da The Wall . Non essendo particolarmente abile come musicista e con doti canore limitate , spesso è costretto a passare la mano ai side man (vedi i pezzi da The Dark Side o Shine On , Dogs) . La sua è una dimensione più cantautorale .
        A proposito di In The Flesh , personalmente trovo eccessivo lo stile di Doyle Bramhall nei pezzi più floydiani (preferisco l’attuale Dave Kilminster) , al contrario , Snowy White lo trovo sempre un chitarrista di gran classe . Comunque è un live che apprezzo parecchio , ma se posso prediligo i bootleg dal suo primo tour (ROSEMONT HORIZON CHICAGO 26/07/1984 – eccellente soundboard , grande spettacolo) , nel quale RW si prende carico di tutte le parti vocali .

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    • Jonesy Whitestone 18/11/2015 a 18:48 #

      Hey, rispondo qui perchè al tuo secondo commento nn mi fa rispondere.
      Il paragone del sax centrava, come ho già scritto, col reinterpretare (o riarrangiare) alcuni pezzi., in questo, Waters mi sembra più capace. Inoltre Waters non è affatto più scarso di Gilmour nel cantare! Sono stato a vedere The Wall nel 2011… la voce era ancora meglio dell’originale, non solo come tono leggermente più caldo (causa vecchiaia) ma prendeva TUTTE le note del disco originale… a 77 (o quanti erano) anni d’età! Proprio qui sta il punto secondo me, la voce, con l’età tende ad abbassarsi un po, Gilmour ha guadagnato in basso ma ha perso MOLTO sulle acute, Waters ha guadagnato PROPRIO dove peccava, in “calore vocale” (suppongo con le medio-basse) e, inoltre, prende ancora quel dannato RE!! ^^ Tornando al discorso musicale, Gilmour suona non meglio, ma più FLOYD.. ma lui è da sempre parte fondamentale del loro sound, il basso di Waters invece, pur amandoli SOPRAOGNICOSA…. ogni tanto mi da anche un po fastidio… ha un suono a volte anonimo, quindi reinterpretabile da qualsiasi bassisita ;) (suonando entrambi gli strumenti ti posso dire che Gilmour è più bravo anche al basso rispetto a Waters… ma Rog ha uno o due colpi che sono un po il suo marchio di fabbrica, nei live ’80/’90 si sente che non è lui al basso, pros o cons…)
      Gilmour ha una pedaliera 9×9 metri quadri, è sicuramente uno dei chitarristi che più ama, da sempre, sperimentare con gli effetti… se il suono non andasse alla velocità del suono noi sentiremmo la sua chitarra con una latenza di 4 giorni (^^). Waters è da sempre LA POESIA dei Floyd… in un discorso prettamente sonoro e ovviamente dietro Gilmour ma, non sono sicuro che i Pink floyd fossero solo questo.
      Bye

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      • lucatod 18/11/2015 a 23:13 #

        Le tonalità le ha abbassate in mi . Documentati prima . Io amo entrambi i musicisti e odio sti schieramenti . Passo e chiudo con la polemica A ognuno i suoi gusti .

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      • Jonesy Whitestone 18/11/2015 a 23:16 #

        cmq non ero in polemica, mi sono molto divertito a conversare con te.
        Non ho mai pensato di dover scegliere traDave e Rog e non penso che iniziero ora. Peace!

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      • lucatod 18/11/2015 a 23:17 #

        Volevo dire in do .

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      • lucatod 18/11/2015 a 23:40 #

        Il sax su set the controls , non hai nessun metro di paragone con una versione fatta da Gilmour . Perché non esiste . Io non parlo di arrangiamenti , ma parlo della capacità di prendere un pezzo qualsiasi da the dark side o una shine on , echoes e rifarla anche da solo . Mentre Roger per motivi di tecnica e anche di voce deve passarli ai suoi side man . vedi Money , vedi Us And Them , Breath , Dogs , .. Su Shine On è più una guest star della sua stessa band . I concerti di THE WALL sono un altro discorso . In quel caso la fa da padrone e Gilmour non avrebbe mai la sua stessa incisività .
        Il mio discorso era questo . Uno è un musicista dotato e con una grande voce , l’altro è un genio lunatico capace di concepire psicodrammi musicali da antologia . Sono due mondi diversi . Per capire meglio il mio discorso prova ad andare a scovare oltre le pubblicazioni ufficiali della band , il materiale live su bootleg è illuminante (I tour 1973-77 memorabili ) .

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    • Jonesy Whitestone 18/11/2015 a 23:47 #

      Conosco molti bootleg dei Folyd.
      Riguardo alla tua distinzione, ok… niente in contrario.
      p.s. Roger passa ai turnisti perchè forse non gliene frega molto di suonare, lui è da sempre più sul drama ahah

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  11. Paolo Barone 31/07/2013 a 14:36 #

    Waters/Gilmour….Jagger/Richards…..Lennon/McCartney……Page/Plant…..Dai ragazzi, certe cose funzionano solo insieme e in un particolare contesto storico, con il resto delle rispettive band. Poi quando vanno da soli tutto cambia e la magia scompare. E’un dato di fatto ormai conclamato. Certo, può uscire fuori qualche bel concerto, magari anche qualche disco solista nei limiti della decenza, ma direi niente di più.
    Tanto per dire, stasera vado a vedere Patti Smith. Nel ’77/’79 e’ stata un uragano artistico e musicale, oggi andiamo a fare un po’ di karaoke al teatro greco di Taormina…Non vedo l’ora, ci divertiremo un sacco, ma e’ ovviamente un altra cosa.

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  12. saurafumi 31/07/2013 a 15:52 #

    Polbi, non sono d’accordo.
    Stiamo parlando dello spettacolo THE WALL, portato in scena da Roger Waters. Spettacolo AUDIO-VISIVO. Fin qui tutto ok.
    Io a casa ho il cofanetto IS THERE ANYBODY OUT THERE? THE WALL: LIVE 1980 – 1981. Quando uscì, nel 2000, mi venne regalato, e da allora l’ho ascoltato una miriade di volte.
    Bene, concentrandomi sulla parte AUDIO dello spettacolo da me visto venerdì, posso dire con certezza che di differenza ne ho notate poche, se non proprio niente, a parte ovviamente le parti vocali di Gilmour interpretate da un altro cantante.
    Per quanto riguarda la parte VISIVA, prima di andare a Padova ero curiosa di spulciare il web in cerca di video che mi preparassero, ma ho resistito e non l’ho fatto. Volevo che tutto fosse una sorpresa, per me. E lo è stato. Uno spettacolo riuscito in pieno, un’organizzazione perfetta, a parte il piccolo incidente del microfono, che comunque fa parte del gioco e ci sta. Nel complesso, lo spettacolo visivo è stato magnifico.
    Uniamo queste due cose, e viene fuori un evento che ha valso il prezzo del biglietto, le code in autostrada, il caldo, ecc.
    Di tutto il resto, venerdì sera, non me ne è importato proprio niente, e nemmeno adesso me ne importa.
    Ho visto una cosa che mi ha dato emozioni forti, e mi ricordano quelle che mi diede Paul McCartney a Bologna due anni fa.
    Se qualcuno dice che quello a cui ho assistito non era un concerto, ma un grande cinema all’aperto, bè, può aver ragione, ma ciò non sminuisce quello di cui sono stata testimone.
    The show must go on.

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  13. lucatod 31/07/2013 a 16:11 #

    Sono d’accordo con Saura , questo perché secondo me The Wall ha ben poco a che fare con i tipici PINK FLOYD , è un album di Roger Waters che si avvale della preziosa collaborazione di Bob Ezrin e David Gilmour . Quindi parti vocali a parte , credo nella bontà dell’operazione . Al contrario , l’esecuzione di DARK SIDE senza l’apporto dei suoi ex compagni (e di Gilmour in particolare) mi ha deluso non poco . Non c’era storia .

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  14. Giancarlo T. 31/07/2013 a 18:14 #

    ‘azz che discussione difficile…ci provo a dire la mia, non richiesto… Waters è stato l’uomo che ha portato avanti i Floyd quando (subito in pratica) gli acidi si erano portati via Syd. Senza questa disgrazia-non-disgrazia non avremmo mai avuto i PF come li conosciamo. Forse è stato un bene. Barrett non avrebbe che potuto ripetere quel tipo di suono, senza progredire…ma non incazzatevi se lo penso, eh? :) Poi Waters è riuscito a trovare in Gilmour la miglior metà del cielo del gruppo, facendone una cosa immensa. Poi c’è il waters insopportabile, quello che non ha mai superato la morte del padre, quello introverso che crede di essere il Dylan della psichedelia, quello che…”tu stai fermo lì, ‘un tocca’ nulla e dai da mangia’ alla scimmia”. Uno che eviteresti come vicino al ristorante. Quello che ha scritto The Final Cut, un disco da ascoltare con entrambe le mani sulle palle…The wall ha momenti epici e indimenticabili, altri pallosissimi e figli dell’ultimo waters descritto…chi rappresenti al meglio i Floyd? Tutti insieme. Da solo Waters può solo ripetere quel che ha/hanno già fatto. Non a caso il suo solista esegue alla lettera il solo di Gilmour che, non mi frega se tecnicamente inferiore o meno, è quello che quel solo l’ha inventato. E tutti parliamo del solo di Numb, che resterà nella storia. Clonare è più facile di creare. The Wall, se leggiamo i pareri degli altri, è stato il primo, grande taglio tra il pubblico e il gruppo, una cosa che li ha obbligati a rincorrere scenografie sempre più ingombranti; una cosa che li faceva eseguire metà concerto fuori, letteralmente, dalla scena. Non ho mai visto il muro di waters, ho visto l’altro e ne ero rimasto perplesso. Non credo (neppure se lo vedessi) che siano ricorsi a playback, ma ho pensato che se lo avessero fatto e se ne fossero andati al bar, nessuno se ne sarebbe accorto. Direi, molto democraticamente, che siano perfettamente compatibili, i due, anzi i tre, e a dir bene i quattro. E che da soli non saranno mai più in grado di ripetere certi picchi. Waters non ha ricordato Wright? Forse, preso com’era da se stesso, non si ricorda neppure più il nome del suo gruppo. Se lo ricorda solo quando arriva il conto della banca e dei versamenti delle royalties. Augh …ho detto….

    PS : il prog palloso? Siete sicuri di aver ascoltato di tutto?

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    • Jonesy Whitestone 18/11/2015 a 18:56 #

      Mi permetto di “correggere il tiro” solo di una parte della storia. Waters non ha MAI detto “fermo! nun tocca niente” erano gli altri 3 (a detta anche loro) a non fare più un cazzo! Come si capisce bene nell’intervista sottotitolata che potete trovare su yt nel canale “roger waters – la corte dei miracoli” Roger si chiede: “sarebbe stato giusto non proporre niente, bloccarmi solo perchè gli altri erano bloccati? io avevo idee, loro no… si fa quello che dico io perchè altrimenti non si fa NIENTE!” questa storia del bloccare gli altri non ha nessun riscontro storico, nè per Rog, nè per Dave e nè per Rick.
      Saluti

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  15. mikebravo 31/07/2013 a 18:16 #

    Il genio e la pazzia di Syd hanno continuato ad illuminare la musica dei Pink.
    Anche The wall ne porta il segno.
    Pochissimi gruppi possono vantare tanti capolavori.
    A partire dai primi singoli, gemme psichedeliche,l’immenso album di debutto
    ed i lavori successivi, dipingono un affresco sonoro che ha ispirato il kraut
    rock e tanto altro.
    UMMAGUMMA e ATOM HEART MOTHER i miei preferiti.
    Forse The Wall é l’ultimo grande album alla ricerca di Syd.
    E di questo va dato atto a Waters.

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  16. Paolo Barone 01/08/2013 a 17:21 #

    Ciao Saura! Sono sicuro che lo show sara’ stato spettacolare ed emozionante. Volevo dire un altra cosa che evidentemente non sono capace ad esprimere. Forse The Wall originale era la messa in scena delle paranoie di Waters, con il contributo degli altri, mentre magari oggi e’ “solo” lo spettacolo che riproduce quel momento. Mah! Chissa’, d’altronde ho anche totalmente sbagliato previsione pensando che Patti Smith sarebbe stato un innocuo karaoke estivo. Invece e’ stato un concerto vero, totalmente sincero, emozionante e imprevedibile. Sono restato senza parole.
    Ovviamente condivido l’intervento di Mike, sono un vecchio fan Barrettiano…E a proposito vorrei dire che il contributo di Maestro Trombetti e’ al solito interessante e profondo. Solo una piccola considerazione per quello che vale. Penso che gli acidi abbiano solo anticipato l’arrivo di un disturbo mentale che sarebbe esploso comunque. Pensandoci ora, che tutto e’ finito e Syd si e’ trasferito definitivamente nel dominio astronomico, la famiglia ha fatto un ottimo lavoro, consentendogli una parte finale della sua esistenza discretamente serena. Probabilmente anche più sereno e in pace con se stesso e la sua storia di quanto lo sia Waters.

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    • saurafumi 02/08/2013 a 11:39 #

      Ciao Paolo!
      Ho capito che cosa intendi dire. :-)
      Ovviamente io, essendo nata un po’ dopo di voi, ed essendomi persa il momento/contesto storico giusto per vedere all’opera i binomi che hai citato, mi devo accontentare delle briciole. Ma quando le briciole sono rappresentate da quello che ho visto/sentito venerdì a Padova, bè, in questo caso sono abbastanza soddisfatta.
      ;-)

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    • Jonesy Whitestone 18/11/2015 a 19:00 #

      Il nuovo tour di The Wall è ESATTAMENTEla riproposizione NON fossilizzata di quell’opera nel suo contasto storico! E’ la prima cosa che salta all’occhio, al l’orrecchio e al cuore…. Waters non ha solo “messo un po di colore e luci” ha spaccato tutto e ricomposto per il presente la sua opera, duetta addirittura con se stesso! ahahah Saluti

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  17. amanaa 02/08/2013 a 20:59 #

    The Wall è inarrivabile. Punto. Ma non è per tutti… E io parlo della MUSICA e parto dalla MUSICA, tutto il resto viene dopo. Ero a Padova, estasiato, spettacolo assoluto ed esecuzione stratosferica, però se lo avessi seguito tutto a occhi chiusi avrei avuto gli stessi brividi, mi avrebbero squassato le identiche emozioni/vibrazioni! Adoro quest’opera, ogni singola nota, ogni frase lirica, ogni intessitura armonica (e la versione di questo tour negli stadi è di valore elevartissimo). Ed è così da quando misi su la prima volta il vinile nel 1980…

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  18. Fausto "Tom" Tomelleri 03/08/2013 a 10:09 #

    Chi si accontenta gode…..io preferisco una bella Cumbia!!
    Buone vacanze a tutti!!!Tom

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Trackbacks/Pingbacks

  1. ROGER WATERS, Bologna, Unipol Arena 25/04/2018 – TTTTT+ | timtirelli - 30/04/2018

    […] concerto del genere. Cinque anni fa lo vidi a Padova (qui fianco il link al resoconto di allora) https://timtirelli.com/2013/07/30/rogers-waters-live-in-padova-26-luglio-2013/mi piacque molto anche allora, ma stasera credo si sia superato. Ragazzi, che […]

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