Album dei ricordi: BAD COMPANY “Straight Shooter” (Swan Song 1975) – TTTTT+

4 Nov

Qualche sera fa, in casa, entro nello studiolo e mi accorgo che PALMIRO è dietro allo scaffale degli LP, fa il matto, io sto al gioco, lui inizia a strampellare con i miei dischi, temendo ne rovini qualcuno lo faccio uscire, lui mi ubbidisce ma non prima di aver dato una zampata a caso…dandola fa uscire dallo scaffale un disco della BAD COMPANY, STRAIGHT SHOOTER…uhm…guarda caso indosso la mia t-shirt preferita (della BAD COMPANY appunto)…ed è la stessa sera in cui mi arriva l’email dove mi si dice che MICK RALPHS ha iniziato a seguirmi su twitter…io sono razionale, non sono superstizioso nè scaramantico, ma adoro questo tipo di coincidenze, questi segni del blues. E allora tiro fuori l’album in questione, lo inserisco nello stereo, mi adagio sul cuscino e lascio partire i ricordi…

TT assorto nelle note di copertina di STRAIGHT SHOOTER - foto della groupie

TT assorto nelle note di copertina di STRAIGHT SHOOTER – foto della groupie

Ultimi sospiri degli anni settanta, sono un adolescente, ho già scoperto i LED ZEPPELIN, i FREE, gli ELP, JOHNNY WINTER, SANTANA e alcuni altri gruppi rock che mi fanno girare la testa. Non c’è internet, non c’è youtube, non c’è un cazzo, solo CIAO 2001 e poco altro. Ma sono un fan on the prowl, determinato e cocciuto, adesso che l’ho scoperto, il ROCK è tutto quello di cui m’importa; scovo notizie, ritagli di giornali, foto, qualche libro… FREE, LED ZEPPELIN, SWAN SONG, dunque BAD COMPANY. E’ settembre, uno di quei settembre emiliani, tiepidi, dolci, a misura d’uomo di blues. Il futuro sembra pieno di luce, le possibilità infinite, la vita gravida di sorprese. Sabato, mi fiondo al PEECKER SOUND di FORMIGINE, di fianco alla leggendaria discoteca PICCHIO ROSSO. Il PEECKER è probabilmente il negozio di dischi per eccellenza del modenese, grande, pieno di scaffali, self service, nessun commesso che ti disturbi con la frase “posso aiutarti?”. Lì dentro ci si passa pomeriggi interi. Lettera B: BAD COMPANY. La copertina con i dadi è quella che mi attira subito, …printed in USA…cazzo, l’etichetta è quella della SWAN SONG, special thanks to PETER GRANT, sleeve by HIPGNOSIS…STRAIT SCIUTER sei mio.

Bad Company Straight Shooter

Arrivo a NONANTOLA, salgo in casa, sono tutti fuori, metto il disco sul piatto…primo pezzo GOOD LOVING GONE BAD. Bam, una sorta di imprinting immediato, una scossa di testosterone, un marchio indelebile che mi si stampa sull’animo. Il pezzo è di un certo MICK RALPHS, ah è il chitarrista.

Hard rock di fattura pregevolissima, suoni efficacissimi,  batteria meravigliosa, voce che senti vibrare nello stomaco, e MICK RALPHS giustappunto alla chitarra. Un zabaione di iperbole per la mia giovane anima, per me che sono esile come un giunco ma che mi senti forte come una quercia. STRAIGHT SHOOTER significa  “persona schietta e sincera” ma c’è il gioco di parole dato dall’immagine dei dadi in copertina:  to shoot craps significa difatti  tirare i dadi, gettare i dadi. Ad ogni modo, mi accorgo che MICK RALPHS non è JIMMY PAGE, ma il suo chitarrismo  è appunto così schietto e sincero da essere, per me, irresistibile.  Riff granitico in LA e in RE, poi stacco lento dove RODGERS canta

I got my pride 
Don’t need no woman to hurt me inside
I need love 
Like any other
So go on and leave me
Leave me for another

Il ritmo poi riprende e sullo stacco PAUL che canta Cuz’ Baby I’m a bad Man, oh santo demonio quanta forza mi ha dato quella sciocca frasetta…

Good! Lovin’ gone bad
Good! Lovin’ gone bad
Good lovin gone bad
I’m a sad man
Get outta my way 
Cuz’ Baby I’m a bad Man
Now Now!

Io sono conosciuto per essere soprattutto un fan dei LED ZEPPELIN, e dei FREE e degli ELP se vogliamo, ma in definitiva forse il gruppo che più amo è la BAD COMPANY, e grazie a questo primo pezzo, STRAIGHT SHOOTER è probabilmente l’album che preferisco in assoluto. Intendiamoci, capisco benissimo che la BAD CO non è certo uno dei gruppi più importanti per la storia del rock, so che detta in modo un po’ maldestro il gruppo non è altro che la versione da stadio dei FREE, ma quell’hard rock genuino, semplice, diretto mi arriva al cuore con una facilità disarmante. Non è un caso che la mia band si chiami CATTIVA COMPAGNIA, se le canzoni che scrivo sono in qualche modo messe giù con un metodo simile, se mi sento e sono un chitarrista  alla MICK RALPHS più che alla JIMMY PAGE, se i il partner musicale che ho sempre cercato (invano) è una sorta di PAUL RODGERS emiliano… Oggettivamente credo che STR SHT sia un buon album hard rock, ma essendo diventato un capitolo così importante della mia vita, per me che sono lo smilzo di Nonantola, è the best hard rock album ever.

Back

FEEL LIKE MAKIN’ LOVE fu il secondo singolo tratto dal disco, arrivò nella top ten americana. Oggi non riesco più ad ascoltarlo, ma allora lo trovavo davvero carino. Ballatona acustica col ritornello pieno di chittarre distorte, testo al limite della sostenibilità…troppo mieloso. WEEP NO MORE è una delle pochissime canzoni scritte da SIMON KIRKE ad apparie sui dischi della BAD COMPANY originale. Intro d’archi e un incedere bluesy a seguire. Tutto molto godinile. SHOOTING STAR è uno degli altri hit del disco, stessa formula di FEEL LIKE MAKIN’ LOVE. Riflessione gradevole seppur un po’ retorica sulla tragica fine di giovani rockstar.

Riguardando le foto della copertina interne rammento quanto mi immedesimai in esse, quanto machismo involontario mi profusero, quanto mi fecero sentire un vero uomo…

Bad Comany Straight Shooter inside

Mi immaginavo di essere parte di loro, o di una band come la loro, in tour nel midwest americano nella metà degli anni settanta…

Bad Comapny Straight Shooter inside back

Immagini che si sposano a meraviglia con DEAL WITH THE PREACHER e WILD FIRE WOMAN, due ottimi esempi di hard rock inglese che racconta storie di vissuto nell’on the road americano. I cantati superbi di RODGERS, il chitarrismo lineare e ispirato di RALPHS, il basso preciso e mai sopra le righe di BOZ BURREL, la batteria elegantemente rock di SIMON KIRKE, che band ragazzi! La slide guitar di WILD FIRE WOMAN sa di sud degli Stati Uniti, di viaggi intrapresi per incontrare una bellezza di donna al di là del confine col Messico. Trovavo e trovo ancora irresistibile il finale quando PAUL RODGERS canta

I start to shiver and shake
I just can’t wait, I start to shiver and shake
I just can’t wait, I start to shiver and shake
I, Lordy, I just can’t wait
Driving down the highway, yeah
Wow
Oh baby, take a good loving to keep me driving all night
I’m a-driving all night, oh yeah

Quando poi al minuto 4:18 MICK RALPHS ci da di slide partivo e parto anche io per le highway americane in cerca di chissà chi …

Straight on down the highway
Straight on down the highway
Wow, straight on down the highway, yeah

Bad Co Straight Shooter ad

ANNA, di Simon Kirke, proviene dall’album KOSSOFF KIRKE TESTU AND RABBIT del 1972, registrato all’indomani del primo scioglimento dei FREE. Delicata, lenta, cantata con pathos da RODGERS, ANNA si accasa senza problemi  in STRAIGHT SHOOTER. Preso dalla mia mania per la BAD COMPANY, iniziai a contagiare gli amici, in particolare TOMMY TOGNI, cantante con cui mi misi  a suonare poco dopo. A quel tempo TOM stava con una che si chiamava Anna, e ogni volta che lui veniva a casa mia dovevo fargli ascoltate il pezzo a più riprese. L’album si chiude con CALL ON ME, tempo medio che in alcune sue parti si rifà all’epica rodgersiana di cui spesso parlo, con quella coda finale che ti porta nei campi di foschia e bruma che hai dentro di te, dove socchiudendo gli occhi vai incontro al tuo destino, al sole che sorge, ad un nuovo giorno che nasce.

Don’t worry about the rain, baby
I’ll keep you dry
I’ll keep you warm inside
And satisfied

Don’t worry about the rain
I’ll keep you dry, I’ll keep you dry
Call on me, baby, call on me, baby

Bad Company - Straight Shooter - Booklet (2-2)

Registrato nel settembre del 1974 e pubblicato nell’aprile del 1975, STRAIGHT SHOOTER arrivò al numero 3 della classica americana, vendendo 3 milioni di copie. Album dunque fondamentale per il sottoscritto…dopo tutto ho preso forma grazie ad esso, sono diventato l’uomo che sono nel bene o nel male anche grazie a questo Rock, totale, puro, schietto e frizzante come il lambrusco. Oh, nulla cosmico onnipotente , che cazzo di album che mi hai fatto trovare lungo la via…e ora tutti nell’abbazia di Thelema a osannare il chitarrista, perchè IN MICK RALPHS WE TRUST.

Bad Co vintage straight shooter t shirt

 

21 Risposte to “Album dei ricordi: BAD COMPANY “Straight Shooter” (Swan Song 1975) – TTTTT+”

  1. Fausto "Tom" Tomelleri 04/11/2013 a 14:03 #

    Si capisce leggendoti che ognuno si porta dietro tutta la vita il rock con cui è stato “battezzato” a 14-15 anni, compreso qualche “ministro” che poi il tempo ridimensionerà.
    Nel mio caso, data l’età, a darmi la grazia furono i Rolling Stones e poi gli Yardbirds
    prima di essere “cresimato” da Hendrix sopratutto, e più in là da Led Zeppelin, Free ed i primi Jethro Tull. Tutta area rock-blues, il mio personale “Exile on main street” .
    Il “progressive” (ELP,Yes,Genesis e compagnia brutta) non l’ho ancora recepito ma si spiega perchè di lì a qualche anno saltarono fuori Sex Pistols, Clash & Co. Ciao Tom

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  2. lucatod 04/11/2013 a 19:24 #

    La foto dice tutto … come si potrebbe vivere senza gustare tali prelibatezze ROCK !
    Quando tratti l’argomento Paul Rodgers e i grandi gruppi nei quali ha militato , c’è un sano e contagioso entusiasmo , dal quale mi faccio volentieri travolgere . STRAIGHT SHOOTER è un album che va dritto al punto , niente “potere , mistero e …” ma puro e semplice Hard Rock , che non disdegna i momenti melodici e anche se a dire la verità preferisco il primo LP , siamo sempre alle prese con due monumenti dei ’70s .

    Mi chiedo se i loro Boss di etichetta , ad un certo punto si siano preoccupati del successo della BAD COMPANY , soprattutto nei primi due o tre anni , quando sfornavano dischi forti e immediati , mentre loro al contrario si allontanavano (nonostante il grande successo commerciale) , sempre più dalla realtà e dal loro pubblico .

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  3. mikebravo 04/11/2013 a 21:14 #

    il bello del blog è che ti fa cercare il vinile e ti spinge ad ascoltarlo.
    Cosi’ metto sul Technics il secondo album dei Bad Company.
    I quattro se la cavano bene e puntano dritto al pubblico usa.
    Le mie canzoni preferite Feel like makin love e
    Deal with the preacher.
    Il primo album resta il mio preferito.
    Avverto qualche rimpianto. Uno per i Free, un altro per i Firm e per
    quello che non sono stati ed un altro ancora per kirke possibile
    sostituto di bonham ( ma é solo la fantasia che vola ).

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  4. Paolo Barone 04/11/2013 a 22:43 #

    Ma Kirke, che per me resta l’indimenticabile batterista dei Free, che fine ha fatto? Campa ancora, suona, s’e’ ritirato a vita privata?? Ne avete notizie?? Così come Simon King, l’incredibile ritmo cosmico dei miei Hawkwind, qualcuno sa che fine abbia fatto?? E Twink, quello dei Pink Faires e dei Tomorrow??? Ma che staranno facendo tutti questi batteristi fortissimi che il tempo ha nascosto chissà dove….Scusa Tim, sono andato totalmente fuori tema, ma sta cosa m’e’ venuta in mente, forse perché come sai ho visto Carmine Appice l’altra sera, e se non la condivido in questo spazio non saprei proprio dove!
    Datemi notizie voi che sapete!
    Da queste parti comunque, i Bad Co. sono una delle bandiere nazionali, praticamente impossibile non sentire Feel like makin’love o Shooting star ogni santissimo giorno su ogni santissima stazione radio o bar o supermercato…mi chiedo chi sia ad incassare le palate di dollari dei diritti, credo sia una somma considerevole ogni anno.

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    • timtirelli 05/11/2013 a 10:03 #

      MIKE: in effetti sul finire del 1980 il MELODY MAKER riportava il nome del batterista della BAD COMPANY tra i probabili papabili del posto lasciato tragicamente vacante dall’indimenticabile JOHN BONHAM. Gli altri nomi: COZY POWELL, CARMINE APPICE, PHIL COLLINS (e- INCREDIBILMENTE – anche RINGO STARR).

      POLBI: Simon Kirke è ancora un membro ufficiale della ORIGINAL BAD COMPANY insieme a RALPHS e a RODGERS. Hanno da poco finito un tour USA, le date di LUGLIO E AGOSTO sono state un buon successo, così ne sono state aggiunte altre in settembre a cui però RALPHS non ha partecipato. Non sempre dunque il chitarrista è presente (stessa cosa avvenuta pochi anni fa per un tour in Giappone). Lo spettacolo da quel che ho visto e sentito tramite BLUERAY ufficiale, BOOTLEG e YOUTUBE e più che dignitoso, band ben preparata, bello spettacolo, approccio da professionisti. Peccato che RODGERS la faccia da padrone, sia lui a decidere quando fare un tour da soliista e uno con la BC. KIRKE pur essendo un membro storico (l’unico che ha partecipato a tutte le formazioni della BAD COMPANY) è poco più di un comprimario. Meno incline ad assoggettarsi a RODGERS invece RALPHS. il Bassista BOZ BURRELL è morto nel 2006. Peccato anche che vadano in tour proponendo solo il greatest hits, pochissime le sorprese e i cambiamenti (la sola, bellissima, intesa, riflessiva ELECTRIC LAND fa capolino ogni tanto). Stesso discorso per le radio americane, passano sempre quei due pezzi che ormai sono inascoltabili. Che peccato. Beh i soldi vanno agli autori (FLML è di Ralphs-Rodgers, SS è di Rodgers), ma per le vendite del catalogo qualche dollaro arriva anche nelle tasche dei LZ. http://www.youtube.com/watch?v=h6vNHPAR8Ng

      KIRKE ogni tanto nel recente passato ha fatto anche qualche show da solista dove interpreta al piano alcuni suoi pezzi. http://www.youtube.com/watch?v=fs5ZdkGxN6M

      Il giorno 04 novembre 2013 22:43, timtirelli

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  5. lucatod 05/11/2013 a 11:25 #

    Durante un intervista fatta nel 1993 per TBL , Peter Grant , disse che parecchi batteristi lo contattarono all’indomani della morte di Bonham per dare la propria disponibilità e tra questi pare anche un certo Carl Palmer …

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    • timtirelli 05/11/2013 a 15:31 #

      Luca, io ho sempre pensato che PALMER avrebbe potuto essere l’unica scelta possibile. Gli ELP si erano appena sciolti, doveva ancora partire l’avventura ASIA, Palmer è inglese, è un gran batterista, e si discostava un po’ dallo stile Bonham (al contrario di Powell e Appice) pur potendo garantire continuità di potenza (si ascolti gli album TRILOGY e LOVE BEACH) e di bravura. Mi ha sempre intrigato questa possibilità.

      Più volte i membri superstiti hanno dichiarato che mancando uno dei quattro, il gruppo sarebbe stato costretto a sciogliersi, ma io credo che abbiano preso in considerazione l’ipotesi di continuare. Plant forse no, ma gli altri tre (JPJ, JPP, PG) sì.

      Sarebbe stato interessante almeno dal mio punto di vista, vedere i LZ alle prese con gli anni ottanta e con un batterista come CARL PALMER.

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  6. mikebravo 05/11/2013 a 13:53 #

    In effetti sapevo che Kirke era un possibile sostituto.
    Riguardo a Carmine Appice che Paolo ha incontrato, la sua storia si
    intreccia con quella degli zep e con quella di beck.
    Ho letto che Bonham, per il finale di Rock and roll, si sarebbe ispirato
    a SHOTGUN, un brano dei Vanilla Fudge di Appice del 1969.
    Vero o falso?

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  7. lucatod 05/11/2013 a 16:09 #

    Verissimo , Page e Jones avrebbero continuato sicuramente e l’unico a tirarsene fuori è stato Plant , scelta a mio avviso giustissima , dato che la band era in pessime condizioni , in particolare il chitarrista , non certo all’altezza di registrare nuovo materiale e tornare in tour come componente degli Zeppelin .
    Kirke , non ce lo vedo musicalmente , ma probabilmente non avrebbe faticato ad integrarsi , al contrario Palmer , tecnicamente superiore allo stesso Bonham , sarebbe stato interessante , magari con una band in perfette condizioni (o meglio dire Page) , ma forse troppo “professionale” per i loro standard .
    Ai dischi degli ELP che hai citato tu , mi permetto di aggiungere Live at Anaheim 1973/74 , semplicemente spettacolare .

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  8. timtirelli 05/11/2013 a 17:30 #

    Luca, io faccio fatica a pensare ad un batterista (ROCK, nella sua più accezione) più tecnico di BONHAM, per me nessuno mai meglio di lui. Certo, Page sarebbe dovuto essere un buone condizioni, altrimenti meglio lasciare stare, un altro album come ITTOD sarebbe stata la fine del gruppo.

    I dischi spettacolari degli ELP sono tanti, citavo quei due come esempio di drumming aggressivo e potente. Ad esempio in BBS la batteria è più leggerina. però hai ragione, ANANHEIM e in generale le registraioni live 1973/74 sono straordinarie. Che cazzo di band.

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  9. timtirelli 05/11/2013 a 17:31 #

    Dimenticavo, con i LZ Kirke avrebbe faticato parecchio…

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    • lucatod 05/11/2013 a 18:32 #

      No aspetta forse mi sono spiegato male , JOHN BONHAM E’ IL BATTERISTA MIGLIORE DI TUTTI I TEMPI e NESSUNO per quanto mi riguarda può competere con lui , anzi sono convinto che la band abbia fatto bene a chiudere , perché senza Bonzo non esistono i LED ZEPPELIN ! Riguardo alla tecnica (della quale me ne sono sempre sbattuto le balle) , secondo me LUI era un batterista eccezionale , potente e allo stesso tempo perfetto nei diversi stili battuti dalla band . Aveva ovviamente una grande tecnica ma non aveva una formazione classica da conservatorio , ed è proprio quello il bello , perché il suo modo di suonare non è assolutamente replicabile .. UNICO .
      Carl Palmer è completamente diverso , credo con una formazione più classica , più impostato e meno selvaggio .. ma non voglio insistere perché non sono sicuro .

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  10. mikebravo 05/11/2013 a 19:34 #

    Immaginate per assurdo che i led zeppelin dopo un periodo di
    riflessione, nei primi ottanta , avessero deciso di continuare.
    C’era allora un batterista che si infilava dappertutto.
    Nei dischi di clapton, nei dischi di plant,..
    PHIL COLLINS con i suoi sintetizzatori ed il suo drumming non
    certo all’altezza,.sarebbe stato un grosso pericolo per i led
    riformati.
    Ma allora Collins andava di moda…….e poi bene o male coi
    zep é riuscito a suonare ( colpa di Plant ? )……………poi la
    scelta cadde sul batterista degli chic…….

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  11. bodhran 05/11/2013 a 22:21 #

    Oddio, l’idea di Collins nei LZ mi fa paura (non fosse per quel brutto set di tamburi che sfoggiava). Di sicuro ha fatto molto bene a Plant a uscire come solista, ma in quegli album la batteria è volutamente molto più “dietro”.
    Di sicuro a tecnica batteristi che possono competere con Bonham c’erano e ce ne sono, ma mai così semplici nella difficoltà e mai così violenti nel portare il groove e non limitarsi ad un onesto UM-PA UM-UM-PA. Di Bonzo ce n’è uno, tutti gli altri son nessuno.

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    • Lorenzo Stefani 06/11/2013 a 17:18 #

      Caro Bodhran, se nel 1980 fossero già stati operativi Dave Grohl, Mike Portnoy e lo stesso Jason Bohnam (con la capacità di suonare che ha messo in mostra negli ultimi anni, con i Black Country Communion) … secondo me hanno tutti e tre il dono della “pacca” micidiale stile Bonzo, anche se tutti e tre tendono inevitabilmente ad imitarlo e quindi non saranno mai dei mostri di originalità. Però mi piacciono moltissimo.

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  12. alexdoc 06/11/2013 a 00:40 #

    Me lo sono proprio goduto, questo post. Non ho molto da aggiungere se non che anch’io amo moltissimo i Bad Company, e che quest’estate sono state una delle colonne sonore più frequenti dei miei giorni e delle mie notti, avendo riascoltato per l’ennesima volta tutti i loro album in studio. Li aggiungo anch’io alle “band della mia vita”.

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  13. timtirelli 06/11/2013 a 10:01 #

    Alex, fratello, che piacere leggere le cose che hai scritto. Non è che in Italia la Bad Co abbia così tanti estimatori, e averne uno dietro casa è una gran cosa.

    Bad company
    I won’t deny
    Bad, bad company
    Till the day I die
    Until the day i die
    Until the day i die
    Until the day i die
    Until the day i die….

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    • alexdoc 06/11/2013 a 12:16 #

      Caro fratello di blues, se avessi avuto qualche anno in più e avessi seguito quelle “alcune” lezioni che mi impongo e rimando da anni, avrei potuto essere io quel Paul Rodgers nostrano che cercavi. Vocalmente sono uno strano mix tra Van Morrison e Joe Cocker giovane, anni fa toccavo le vette Rodgersiane (e Coverdaliane, nel suo periodo d’oro, non adesso che gracchia ogni nota) senza problemi ma attualmente le mie corde sono arrugginite, però alcuni pezzi hard’n’blues (non concerti interi) li reggo ancora. Spero di non urtare la sensibilità di nessuno se dico che quando ascolto i “Free/Company” mi trovo a pensare che non c’era proprio nessuna necessità del punk, almeno per quanto mi riguarda.

      It’s all part of my rock and roll fantasy,
      It’s all part of my rock and roll dream

      (da ragazzino per anni ero proprio convinto che dicesse “It’s alright, in my rock and roll fantasy”, e la cantavo in questa “rivisitazione” personale, ma non mi dispiace per niente neanche così)

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  14. bodhran 06/11/2013 a 20:02 #

    rispondo a Lorenzo, su Portnoy non mi esprimo perchè i Dream Theater non riesco a digerirli, Bonham jr. nel tempo è diventato bravo, anche se poveretto deve confrontarsi di continuo con la foto di famiglia. Dave Grohl si, potrebbe, più come spirito che come tecnica, anche se in realtà non è più quel pestone dei tempi dei Nirvana, con i Them Crooked Vultures suonava bene (detto così pare un “giudizio”, sarei un batterista, io; ma davvero scarsissimo, quindi esprimo solo gusti).
    Sai cosa mi viene in mente ora? e la scrivo così come è uscita….. mi piacerebbe sentire una versione di The Song Remains the Same con Stewart Copeland (che Bonham stimava) sullo sgabello. Suoni più piccoli, di certo, ma secondo me ci farebbe un bel baccano.

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  15. lucatod 06/11/2013 a 20:50 #

    Dopo John Bonham (molto dopo) , il mio batterista preferito è proprio Stewart Copeland , un batterista completamente differente ma con un modo di suonare riconoscibilissimo . Certo non ce lo vedo proprio a suonare materiale dei LZ , ma alle prese con il suo materiale (anche solista) mi garba parecchio .

    Ho ipotizzato che Simon Kirke non avrebbe faticato ad inserirsi umanamente non tanto musicalmente , dato che faceva parte dello stesso entourage Swan Song . Alle prese con il materiale del dirigibile credo che nessuno possa stare alla pari di Bonzo ma penso che il buon Jason , con le dovute proporzioni , all O2 abbia fatto un ottimo lavoro .

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