JEFF BECK GROUP “The Last Ever Gig” London, Roundhouse July 23, 1972 (Tarantura – bootleg) – TTT

16 Nov

Ho sempre avuto un debole per il JEFF BECK GROUP 2, quelle fosche terre di mezzo tra le selvagge praterie del primo storico JEFF BECK GROUP e le brulle colline delle promesse non mantenute di BECK BOGERT & APPICE. La registrazione su cui è confezionato questo bootleg è la testimonianza dell’ultimo concerto ufficiale del JBG2. L’indomani il management avrebbe dato l’annuncio dello scioglimento e JEFF BECK si sarebbe trovato a provare con MAX MIDDLETON, CARMINE APPICE, TIM BOGERT e il mediocre cantante KIM MILFORD. Il primo agosto del 1972 la band, ancora chiamata JBG, iniziò un mini tour americano, ma fu subito chiaro che MILFORD era fuoriposto, così fu richiamato BOBBY TENCH per le rimanenti poche date, finite le quali TENCH e MIDDLETON lasciarono la nave e BECK si trovò a capitanare il power trio BB&A.

Questo del 23 luglio 1972 non è un concerto speciale, l’unica particolarità sta nell’essere il canto del cigno di quella formazione, ma è interessante ascoltarlo per avere un’idea di come poteva essere andare alla CA’ ROTONDA a vedere il GRUPPO di GOFFREDO CANALI in una serata estiva londinese del 1972.

London, la Roundhouse alla fine degli anni settanta.

London, la Roundhouse alla fine degli anni settanta.

Si sente che il mood è strano, che ormai prevale il sentimento da saldi da fine stagione, ma per centrare le giuste sintonie del rock and roll bisogna ascoltare anche registrazioni di questo tipo, con la band un po’ stordita, sfilacciata, ma sempre con spunti di classe dietro l’angolo. POWELL, MIDDLETON e BECK sono musicisti che ammiro moltissimo, ed è un piacere sentirli anche in una serata come questa, se la qualità  poi è quella di un’ottima audience tutto si fa più semplice.

TITLE: Jeff Beck Group “THE LAST EVER GIG” London, Roundhouse July 23, 1972

LABEL: Tarantura

TYPE: audience

SOUND QUALITY: TTTT

PERFORMANCE: TTT

ARTWORK: TT1/2

BAND MOOD: TTT

COLLECTION: TTT

LastEver - Copia (2)

LastEver - Copia

Space-saving cd sleeve version

Space-saving cd sleeve version

Jeff Beck Group  July 23, 1972 ½
The Roundhouse, London, England

Jeff Beck – guitars
Bobby Tench – vocals
Clive Chaman – bass
Max Middleton – keyboards
Cozy Powell – drums
Taper, & Taping Gear/Equipment: ??unknown??
Trade: Masa (Japan), THX!!!
Source: from Liberated Bootleg “The Last Ever Gig”, Tarantura label, matrix #JBG-001,2
Lineage: “AUD” Trade CDR> (wav) 2013 DAE with EAC (secure mode)> (flac) Trader’s Little Helper level 6 (align on sector boundaries)
Quality: vg+ “AUD”
Length: 12 tracks = 91:54 minutes
Artwork: included.
Samples: none.
Set List:

Disc One (7 tracks = 48:44 minutes)
01 – Opening, Jeff tuning, Show Introduction
02 – Ice Cream Cakes
03 – Morning Dew
04 – Going Down (Including Max’s Solo)
05 – Definitely Maybe
06 – Tonight I’ll Be Staying Here With You
07 – New Ways> Train Train

Disc Two (5 tracks = 43:10 minutes)
01 – Jeff’s Boogie
02 – Ain’t No Sunshine
03 – Got The Feeling
04 – Let Me Love You
05 – Superstition

33 Risposte to “JEFF BECK GROUP “The Last Ever Gig” London, Roundhouse July 23, 1972 (Tarantura – bootleg) – TTT”

  1. alexdoc 16/11/2013 a 14:42 #

    Lui è uno dei miei chitarristi preferiti in tutte le sue tante e spesso anche conflittuali incarnazioni (vedi la “hard fusion” di fine ’70 e l'”heavy pop” di metà ’80). Anch’io ho sempre avuto un debole per il “Second Jeff Beck Group”, ma mai come questa volta ho realizzato che uno dei migliori “sogni di rock’n’roll” è la formazione mancata di quel tour, il JBG 3 con BB&A + Tench e Middleton, una delle più perfette formazioni immaginabili su questa terra per quel suono. Il tuo blog è una continua fonte di riflessione, anche sugli infiniti “What if…” del rock.

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  2. mikebravo 16/11/2013 a 15:00 #

    Un immenso chitarrista che non riesco a definire tanta é la sua bravura.
    Uno che ti smonta una Ferrari e te la rimonta.
    Uno che ti insegna che il grande rock non muore mai!!!!!!!!!!!!!!!!

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  3. lucatod 16/11/2013 a 15:55 #

    Probabilmente il virtuoso per eccellenza , quando si parla di guitar hero penso a JEFF BECK , tuttavia a parte la produzione anni ’60 metà ’70 faccio fatica a seguirlo . Se avesse avuto un manager come si deve , probabilmente il suo status sarebbe ancora maggiore , perché è stato poco furbo nel gestire la sua carriera , mentre molte “mezze seghe” hanno fatto una fortuna senza avere alcun talento .

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  4. alexdoc 16/11/2013 a 16:23 #

    Più che altro, come disse Ritchie Blackmore in un’intervista, Beck è sempre stato carente sotto l’aspetto compositivo mentre gli riconosce superiori doti in fase di improvvisazione. “E’ l’opposto di Page: Beck inventa sul momento, anche se non credo che sia un vero scrittore di canzoni. Un grandissimo chitarrista sicuramente, ma con lacune a livello di songwriting che lo hanno penalizzato, rispetto ad esempio a me o a Jimmy.” Del quale invece diceva: “Ho incontrato Pagey quando avevo solo 16 anni, e lui 17. Era già bravo allora: io lo vedevo come una specie di chitarrista tridimensionale, se posso usare questo termine, per merito della sua gamma di influenze davvero enorme. Aveva grandi idee, talento e personalità, ma a mio parere mancava un po’ in fase di improvvisazione. Forse ciò era dovuto anche al fatto di essere assai immerso nelle produzioni, e dal fatto che gli Zeppelin diventarono ben presto un affare di dimensioni colossali”.

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  5. lucatod 16/11/2013 a 16:35 #

    Infatti per potersi esprimere al meglio avrebbe dovuto avere un progetto più concreto , qualcosa di commercialmente valido , il JBG lo era ma non hanno resistito , Jeff puntava sulla sua performance non su quella del gruppo . Jimmy è stato molto più scaltro sia nelle appropriazioni altrui , che nella gestione della band , oltre ad essere un grande compositore e produttore . Beck è un guitar hero , Page è tante cose , per quello s’è fatto d’oro . Comunque anche senza comporre , affiancato ad una band di successo in cerca di un chitarrista (RS?), avrebbe avuto maggiore fortuna (COMMERCIALE) .

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  6. alexdoc 16/11/2013 a 16:40 #

    Gli Stones avrebbero fatto carte false per averlo, dopo Jones ma ancora di più dopo Taylor, ma lui ha sempre rifiutato, coerente a seguire la propria personale strada e “visione” musicale fino in fondo, e io non riesco a dargli torto.

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  7. lucatod 16/11/2013 a 16:50 #

    Infatti io non gli do torto , ho solamente fatto un esempio , dicendo che è un GRANDE , ma che non è stato furbo come altri chitarristi magari molto meno talentuosi di lui . tanto di cappello a JEFF BECK .

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  8. lucatod 16/11/2013 a 16:55 #

    Un altra cosa , gli STONES con BECK , magari sarebbero durati poco , ma avrebbero spaccato il culo a tutti (tranne ai LED ZEPPELIN) . Immaginatevi T.O.T.A ’75 con lui a bordo!

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  9. alexdoc 16/11/2013 a 17:06 #

    Preferisco non immaginarlo, per non ammalarmi di rimpianto. E invece ci siamo (e si sono) dovuti accontentare del bassista del primo JBG, uno che tra l’altro Tim non ha mai sopportato (e non solo lui). Così va il mondo…

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  10. timtirelli 16/11/2013 a 18:58 #

    Alex, quel che anche io chiamo il JEFF BECK GROUP 3 è uno dei miei costanti WHAT IF o comunque sogni di rock and roll che non si sono avverati. BB&A + un vero cantante e MAX MIDDLETON avrebbero avuto molte più chances di fare un bel disco rispetto al semplice trio. Esistono diversi bootleg relativi ai quelle tre settimane, tutti con qualità audience accettabile o buona ma non davvero soddisfacente. Ad ogni modo si può intuire il potenziale e il muro di rock che quella formazione poteva esprimere.
    Ci fosse nascosta da qualche parte una registrazione soundboard pur di trovarla attraverserei i sette mari.

    Mi ha sempre stupito quella dichiarazione di BLACKMORE riguardo PAGE, quella stoccatina finale riguardo l’improvvisazione. Mi sembra ci sia un po’ di gelosia. Certo, Page compositore, arrangiatore, architetto del suono, etc etc ma ragazzi non scordiamoci (fino al 1973) il Page improvvisatore. C’era qualcuno in quei primi anni settanta capace di improvvisare meglio di PAGE? Io dico di no. Magari non mi si prenderà su sul serio perché fan in senso strettissimo, ma esistono delle improvvisazioni rock più complete e riuscite di quelle contenute nel live TSRTS? Qualcuno ha raggiunto i picchi della DAZED AND CONFUSED degli anni settanta? Mi sembra proprio di no. Poi, va benissimo che qualcuno preferisca altri chitarristi, ma il declino di Page post 1973 non deve impedire di riconoscere il valore altissimo del Page chitarrista solista.

    BECK non è mai stato un compositore, GIUSEPPE BARBIERI giornalista di Chitarre con cui negli anni ottanta e novanta ero in contatto diceva che lui componeva con gli assoli. probabilmente è vero, ma ad ogni modo non ha mai avuto il dono del songwriting, e questo può aver pesato molto sul suo mancato successo interplanetario. Non sottovalutiamo poi il caratterino. Poi, giustamente come dice Luca, non ha trovato un manager che lo mettesse prima di ogni altra cosa, che si occupasse di tutto e che tenesse insieme il JBG, quello che invece Grant ha egregiamente fatto fino al 1975 gettando le basi per un successo che è durato più o meno fino aI giorni nostri.
    Rimane comunque un chitarrista incredibile e straordinario, con lui le iperbole sono d’obbligo. E poi, quanto era figo? Fino al 1974/75 con i jeans a campana, i Ray Ban aviator e la Les Paul ox blood era una delle rockstar più fighe del pianeta. JEFF BECK IS GOD.

    PS: poter parlare di quei 20 gg in cui prese vita il JBG3 con gente all’altezza mi dà una soddisfazione enorme. Grazie ragazzi. Questo cazzo di blog spacca il culo.

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  11. alexdoc 16/11/2013 a 19:07 #

    I 20 giorni che avrebbero potuto sconvolgere il mondo (del rock). A me piace anche la band di Jeff negli anni recenti, con menzione speciale per la giovane e talentuosissima bassista Tal Wilkenfeld. Grazie a te, Tim.

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  12. lucatod 16/11/2013 a 19:40 #

    BB&A sarebbero potuti diventare una sorta di EL&P , il problema sta sempre nella discontinuità caratteriale di Beck , a mio avviso principale nemico del suo successo e la cattiva gestione manageriale . Il discorso sulla composizione non fa una piega , ma dubito che il chitarrista avrebbe colto a braccia aperte l’idea di una collaborazione artistica con un autore o coautore come sua spalla . Ovviamente sono mie supposizioni .

    Riguardo a Page , Blackmore è un cazzo di rosicone , ha definito il suo fraseggio “strampalato” e “un compositore di riffs” , ma personalmente lo reputo il chitarrista più completo della sua generazione (il mio preferito di sempre) , dopo il ’73 ha perso molto ma ha continuato a comporre dei capolavori senza mai ripetersi . Ha mescolato generi sempre diversi evitando accuratamente di annoiare il pubblico con approcci jazz e menate varie . ,

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  13. mikebravo 16/11/2013 a 19:42 #

    Il debutto del J B G avvenne il 3 marzo 1967.
    FU UN DISASTRO ( Finsbury park astoria ).
    Le prove erano iniziate a gennaio.
    iL 4 OTTOBRE 1968 esce Truth.
    Grandissimo album..
    A gennaio 1969 entra Nicky Hopkins alle tastiere.
    A luglio Rod Stewart lascia dopo due anni e mezzo.
    BECK OLA’ esce a settembre 1969 a gruppo sciolto.
    Intanto i Led hanno gia’ cominciato la scalata.
    Credo che Beck abbia sofferto del successo dei led,
    ma sicuramente, come aveva gia’ fatto con gli Yardbirds,
    con la successiva edizione del J B G e con Bogert &
    Appice, tra incidenti stradali ed un carattere non tanto
    facile, sembra sfuggire la consacrazione.
    Nel primo J B G alla batteria si alternano VIV PRINCE,
    roger cook, rod coombes, AYNSLEY DUNBAR,
    MICKY WALLER e TONY NEWMAN.
    Al basso prima di ron wood, JET HARRIS.
    JEFF BECK E’ LA LEGGENDA DELLA CHITARRA.

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  14. Paolo Barone 17/11/2013 a 03:25 #

    E’ passato a Detroit giorni fa in tour insieme a Brian Wilson (!)…. L’accoppiata mi ha stupito, ma si vede che ora va di moda perche’ pochi giorni prima erano stati qui il mio amato Steve Winwood insieme a Rod Stewart. Non ho visto nessuno dei due concerti, anche se l’accoppiata Beck/Wilson mi incuriosiva, ne’ conosco nessuno che ci sia andato, ma sicuramente su youtube si trova qualcosa.

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    • mikebravo 25/11/2013 a 21:54 #

      Nel 2009 Beck suono’ a Los Angeles e Rod Stewart lo raggiunse.
      Provarono PEOPLE GET READY che avevano gia’ inciso per
      CAMOUFLAGE..
      La eseguirono in concerto ed alla fine del brano Jeff in lacrime
      abbraccio’ Rod.
      Fu cosi’ che progettarono un disco blues assieme.
      Rod preparo’ alcuni demo ma a Jeff non dissero granché.
      Il progetto naufrago’ e secondo Stewart non si sono piu’
      parlati da allora.
      Anche ai tempi di Camouflage si erano riavvicinati per un tour
      di 70 date.Jeff doveva entrare a meta’ concerto per suonare
      rock my plimsoul, i ain’t superstitious, infatuation e people get ready.
      Doveva durare quattro mesi ma dietro le quinte si mormorava
      che beck non avrebbe retto per 2 concerti.
      In realta’ erano pessimisti perché Beck se ne ando’ dopo 3 date…

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  15. mikebravo 17/11/2013 a 10:59 #

    Brian Wilson che alla fine degli anni sessanta era alla stregua di Syd
    Barrett causa LSD, é sopravvissuto alla propria presunta pazzia,
    si é liberato di uno pschiatra che gli mungeva i diritti d’autore, é tornato
    alla musica seppellendo due fratelli e facendo persino i cori ( e che cori )
    in ciocabec di zucchero.
    Jimmy Page ha suonato dal vivo con i beach boys negli ’80.
    Beck é aperto a collaborazioni anche se spesso si fa retribuire.
    Se non sbaglio ha suonato anche per zucchero.
    Riguardo BRIAN, si narra che l’ascolto di SGT PEPPERS lo porto’
    allo sconforto ed a chiudersi in se’ stesso.
    Ascoltare IN MY ROOM.

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  16. alexdoc 17/11/2013 a 12:00 #

    Sarei curioso di gustarmi su Youtube entrambe le affascinanti collaborazioni. Quella di Steve & Rod è più lineare, due “old boys” bianchi dalla voce nera, nati col British Blues Revival ed entrati prima nel soul poi nel pop. L’altra è un’incursione nell’ignoto e nell’inatteso, pur non essendo mai stato un grande fan dei Beach Boys e del Wilson solista non posso non rispettarlo e stimarlo molto perchè amato da molti miei idoli, dai Fleetwood Mac a Springsteen al David Lee Roth di “California Girls”, grande cover con i cori gentilmente forniti dalla ditta originale degli ex “ragazzi da spiaggia”.

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  17. mikebravo 17/11/2013 a 19:55 #

    Tanto per parlare del brutto carattere di Jeff ,Beck, quando nel gennaio 1969
    entra HOPKINS alle tastiere, dopo il primo concerto nella nuova formazione,
    febbraio 1969,Beck caccia Ron Wood e Micky Waller accusandoli di non
    suonare piu’ bene. Questo avviene mentre registrano BECK-OLA’.
    Rod ci rimane molto male. In marzo si imbarcano in una tournée negli usa
    di cui molte date sono state cancellate. La nuova formazione include
    Tony Newman alla batteria e DOUGLAS BLAKE al basso.
    Dopo un concerto in Virginia il bassista lascia e rientra Ron Wood,
    Ad Aprile suonano al Lyceum, il 6 giugno al Marquee.
    Nello stesso mese gli Small Faces annunciano di rimpiazzare Steve
    Marriott con Ron Wood.
    A Luglio Rod lascia il Jeff Beck Group ed entra in studio per il suo primo
    album solista.
    Date le presunte rassomiglianze secondo alcuni tra TRUTH e L Z 1,
    una storia ben differente quella dei 2 gruppi.
    Resta il mistero di BECK’S BOLERO, registrata nel 1966, firmata da Page,
    pubblicata nel 1968, antesignana dell’ hard rock per il suo riff e
    reclamata in seguito da Beck che l’avrebbe scritta lui. UN BEL CASINO!!!!

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  18. alexdoc 17/11/2013 a 20:21 #

    Per completezza d’informazione, qui l’elenco dei musicisti che suonarono nel pezzo “Beck’s Bolero”, oltre ovviamente al capobanda titolare Jeff: Jimmy Page, Keith Moon, John Paul Jones, Nicky Hopkins. What a Dream List!

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    • mikebravo 18/11/2013 a 14:54 #

      Era il supergruppo che auspicavano Moon e Entwistle, in
      crisi con Townshend. Poi non se ne fece nulla.
      E narrasi che Moon fantasticasse come nome con termini
      tipo LEAD BALLOON……

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  19. mikebravo 16/04/2014 a 14:52 #

    Recentemente ho trovato un libro veramente interessante a partire
    dal titolo TRUTH …. di DAVE THOMPSON.
    Incentrato sul J B Group, é accuratissimo nel raccontarne la storia.
    Stupefacente la raccolta di dati, eventi ed episodi narrati.
    Un libro cosi’, sul piu’ grande chitarrista vivente, lo aspettavo da sempre.
    L’autore tratta anche le sessions di beck per gli stones a monaco.
    IN EFFETTI ( e qui aveva ragione tim ) GLI STONES LO PROVANO
    PER INSERIRLO NEL GRUPPO.
    BECK E’ FIERO DI ESSERE CHIAMATO e PENSA
    ANCHE AL DENARO CHE LA COSA GLI PORTEREBBE.
    Dopo molti e molti giorni di prove Beck se ne va all’ improvviso
    lasciando un messaggio di saluto.
    Gli stones sembrano quasi contenti.
    Il carattere difficile e indipendente di beck rese vita dura anche al
    jeff beck group.
    E negli stones sarebbe durato qualche concerto.

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    • timtirelli 17/04/2014 a 19:44 #

      Ciao MB, Picca mi ha regalato il libro di cui parli qualche settimana fa. Dunque anche tu leggi i libri in lingua originale. (Mike) Bravo! Al momento sto leggendo la bio di Townsend (in italiano però), ma prima o poi mi butto su TRUTH. Io credo che Jeff Beck sia stato molto vicino ad entrare nei Rolling, e forse un paio di dischi sarebbe durato (potendo sfogarsi parallelalemnte con la sua carriera solista jazz-rock), immagino che BLACK AND BLUE e SOME GIRLS sarebbero stati ancora più belli, e che il live LOVE YOU LIVE sarebbe diventato IL LIVE dei RS da avere, in diretta concorrenza con Brissels 73. Al solo pensiero mi vengono i brividi, ma entriamo nel filone (rock and roll) fantasy, dunque mi fermo qui.

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      • mikebravo 24/04/2014 a 14:14 #

        Preferisco le edizioni inglesi senz’altro pur non avendo studiato
        inglese.
        Ma uno dei tanti meriti del rock é anche quello di spingerti a conoscere una lingua che é il suo verbo ed in piu’ di 40 anni
        me la cavicchio a leggere ma non a parlarlo.
        Anche se a Modigliana feci alcune brevi domande a J P Jones
        e lui mi rispose.
        Storse la bocca solo quando gli chiesi se il gruppo si riuniva.
        Era l’estate 2007.
        Quante illusioni da quel dicembre in poi.
        Io, che ho tanto criticato i queen post- mercury, ora sarei felice
        se page e jones mettessero su un gruppo con le heart………..

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  20. lucatod 16/04/2014 a 15:59 #

    Era un azzardo inserire Jeff Beck nei RS , ma il risultato molto probabilmente sarebbe stato notevole . Guardate per esempio cosa sono diventati gli EAGLES con Joe Walsh (anche quello è stato un azzardo , visto il suo carattere pazzoide) , con lui a bordo tanti saluti al country e sono diventati una grande rock band .

    Ma ad essere sinceri , pensate che Keith Richards avrebbe tollerato un egocentrico (come se non ce ne fossero già altri) e perlopiù geniale chitarrista a fargli mangiare la polvere , dopo essere stato messo in ombra (in particolare dal vivo) dal timido ma immenso Mick Taylor ? La risposta sta nella scelta di Ronnie “mezza tacca” Wood .

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  21. mikebravo 28/04/2014 a 08:18 #

    Tanto per testimoniare la voce di un altro protagonista, cito alcune
    affermazioni di RONNIE WOOD tratte dalla sua autobiografia.
    E’ salito sul palco con gli Yardbirds in sostituzione di RELF indisposto
    suonando l’armonica ai tempi di Clapton per tre canzoni.
    Afferma di essere stato sempre l’uomo giusto al momento giusto.
    Infatti Beck esce dagli Yardbirds e lo chiama con Rod nel suo gruppo.
    Beck che é uscito dagli Yardbirds perché non sopporta il dualismo con
    page, relega Ronnie la basso.
    Quando il J B G finisce , Marriott lascia gli small faces che chiamano lui
    e Rod nei faces.
    Amico di Jagger e Richards da tempo, incide per la immediate e ricorda
    un brano con PP ARNOLD e KEITH EMERSON.
    Forte di questa antica amicizia, quando Mick taylor lascia, gareggia con
    gli altri chitarristi e suona come prima canzone HEY NEGRITA da lui scritta
    e con questo numero convince la band.
    Episodio narrato : a monaco c’é anche Clapton e Ronnie, che lo considera
    il piu’ grande, gli dice che non sarebbe adatto alla vita di gruppo dei
    rolling.
    Parla anche di Beck e lo definisce troppo intransigente per suonare in coppia
    con Richards.
    In fondo di verita’ ci deve essere perché Beck gia’ in due occasioni ha evitato
    il gruppo a due chitarre.
    Il libro é pieno di bei disegni del chitarrista e si parla spesso di Peter Grant.
    Gli avrebbe proposto al tempo dei New Yardbirds di essere lui il chitarrista.
    E QUESTA E’ UN PO’ GROSSA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    i

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  22. timtirelli 28/04/2014 a 09:32 #

    Mike, l’ho già scritto da qualche parte nel blog, sembra sia vero che gli fu chiesto di entrare negli New Yardbirds, ma non erano i NY che poi si sono trasformati in LED ZEPPELIN. Il management come sappiamo era diviso in due, GRANT se ne andò con PAGE a formare una nuova band, l’altra parte, piccata, cercò di fare lo stesso provando a mettere in piedi un’altra band dalle ceneri degli YARDBIRDS. Wood confonde le due cose quando dice che gli fu offerto di entrare nei LZ.

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  23. lucatod 28/04/2014 a 12:23 #

    Possiamo anche dire che il libro , che ho letto qualche anno fa , seppur piacevole e pieno zeppo di frottole . Afferma di essere stato la prima scelta come sostituto dello stesso Brian Jones , ma che per un probabile equivoco con Ronnie Lane la cosa saltò . Non diciamo cazzate , oltretutto molte date non coincidono con i fatti narrati e quindi mi pare davvero improbabile . Altra cosa che ho scritto su altri commenti , Eric Clapton che fa la coda per essere scelto dagli Stones ? Dai , non regge , probabilmente ha semplicemente fatto una session come ne ha fatte tante nella sua carriera . Anche tutta sta amicizia con Hendrix , … Una fiction bella e buona .

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  24. mikebravo 28/04/2014 a 16:49 #

    Certamente un mediocre musicista che pero’ ha sfruttato al max le occasioni
    che gli si sono presentate.
    Si ritrova ad aver suonato in un album come TRUTH ed aver fatto 5 tour
    in america con beck nei sixties.
    5 album coi faces, belli o brutti che siano, coi relativi tour.
    Poi una vita coi rolling stones…………………………………………………….
    E’ inevitabile che nell’autobiografia gonfi la coda come un pavone.
    Iniziare la carriera come bassista in un grande gruppo ha portato fortuna
    a due chitarristi.
    Questo é fuor di dubbio.

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  25. mikebravo 20/05/2014 a 07:56 #

    Ho avuto notizia di un libro JEFF’S BOOK del 1980, inglese, ormai
    fuori catalogo.
    Sembra sia un libro imprescindibile.
    Qualcuno del blog l’ha letto o lo possiede?

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  26. Tiziano il V° cavaliere dell'apocalisse 12/02/2018 a 14:38 #

    …devo dirlo : non sono mai riuscito a “entrare” in Jeff Beck. La sua vecchia “Love is blue” che è stato “costretto” a incidere, è considerata il punto più basso della sua carriera. Cosi ho sempre letto. A me invece ,nel suo essere, non dispiace. Ma mi chiedo : quando sento le sue versioni di “A day in the life” o “Nessun dorma” , cos’hanno di migliore della “Love is blue”? A me sembra sempre un pò alla …Santo & Johnny…ecco l’ho detta…

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  27. mikebravo 15/02/2018 a 10:40 #

    Posso condividere.
    Talvolta Beck si permette di tutto e di piu’.
    Anche il disco dove imita il suo idolo Cliff Gallup………………………

    Ma nel 2010, a 66 anni, quando scrive HAMMERHEAD………
    mi rassicura sulla sua grandezza.

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    • Tiziano il V° cavaliere dell'apocalisse 15/02/2018 a 13:54 #

      …mmm, saarà che a me non piace la “fusion”. Comunque pur non apprezzando la famosissima “cause we are…” io entro in Beck quando sento “People get ready” e ancora di più “The pump” . E anche quel bootleg di un concerto che recensi Tim in questo Blog tempo fa e che non sono riuscito a …trovare, li mi gustava abbastanza Però
      sempre la sensazione che manchi qualcosa, o che qualcosa non va …

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  28. mikebravo 16/02/2018 a 07:28 #

    Jeff ha una tecnica marziana ed è sempre stato il piu’ eclettico dei chitarristi.
    Hammerhead non è fusion ma è un rock che fa da ponte tra occidente e oriente
    ( 2010 ) come la Over under sideways down del 1966 .
    Beck ha influenzato Hendrix e viceversa.
    Poi ha fatto in oltre 50 anni dischi che possono non piacere ( vedi flash e non solo).

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