Domenica di marzo piena di sole, non sono di turno da Brian, ma alle 7,30 sono già in piedi. Non so perché. Colazione con SLOWHAND (deluxe edition of course) di CLAPTON in sottofondo. Nell’animo quella sensazione indefinita di inadeguatezza con cui annoio sempre gli amici e i lettori del mio blog. Quel blues che si insinua nelle crepe dell’animo, quelle crepe che pensavi di avere stuccato a dovere. La groupie capisce tutto così mi prende con sè e mi porta a fare un giro a piedi tra le campagne inondate di sole. E’ la seconda sgambata della nuova stagione, non voglio forzare più di tanto ma qualche chilometro lungo la stradina lunga e tortuosa non può che farmi bene. Il campanile della chiesa in lontananza rimanda rintocchi di campane, rigagnoli di acqua apparentemente chiara puliscono i fossi lì intorno. Mi torna in mente quando in primavera da bambino mi trovavo con gli amici al campo di calcio della Pieve, quello del prete insomma; intorno ad esso prati incolti e avvallamenti gonfi d’acqua, e noi con gli stivali di gomma che andavamo a caccia di salamandre.
Doveva essere più o meno il 1971 o il 72. Chiedo alla groupie se ha mai visto delle salamandre. Mi dice di no. D’altra parte (almeno rispetto a me) la groupie è giovane, che ne può sapere una che mentre io cercavo esemplari di anfibio urodelo non era ancora nata! Un altro che comunque deve aver fatto il mio stesso percorso è STEVE VAI, d’altra parte stessa età, stesso strumento, stessa perizia tecnica (dio, Page cioè, che spirito di patate che ho quando ho il blues!) ….
Passo davanti alla casa di RONZONI. Una gattina nera se ne sta con sua madre a prendere il sole. Mi fermo a guardarla. Mi chino sulle ginocchia e lei trotterellando viene verso di me. Mi si struscia addosso. Le accarezzo la schiena, le si appiattisce… sembra una cotolettina di pelo nero…
Mi sorprendo sempre delle splendide interazioni tra specie diverse di mammiferi, ne godo, tuttavia mi dico che an s’è mai vest JOHNNY WINTER accarezzare una gattina! Mi rialzo, do un bacino sul musino a Cottie e me ne vado.
Rientriamo. Malgrado il sole, il verde e la sgambata non sono riuscito a eludere quei blues fastidiosi. Mi butto sotto la doccia. Sullo stereo i LITTLE FEAT…
Nemmeno dare un’occhiata agli acquisti del sabato placa il demone del blues che si dimena dentro di me e che tra un po’ uscirà dal mio corpo spezzandomi lo sterno…
Sì perché cosa li compro a fare? Di JPP SESSION MAN avevo già il bootleg originale di due LP con copertina rossa comprato nel 1979, va bene, questo in versione cofanetto da tre lp ha alcune pezzi in più, ma lo ascolterò mai? Perchè compro queste cose? Quali vuoti devo riempire? Quale impulso ossessivo compulsivo non riesco a frenare?
La groupie mi soppesa, io sto in silenzio annoiato da me stesso, con la brillante intuizione e risolutezza che hanno certe donne mi dice “dai vestiti che ti porto a mangiare fuori”. Il PURO BLANCO di Regium Lepidi è un nuovo ristorante giapponese assai diverso dai soliti self service di stampo asiatici e vivappage è uno bell’esempio di commistione italiana e asiatica: titolari e cameriere di entrambe le etnie. In attesa delle prime portate butto giù qualche sorso di birra fresca, la groupie ride della mia faccia blues, mi scatta una foto…
Verdure e salmone fritto in agrodolce sono una novità per me e le gusto con piacere.
Arrivano altre portate, l’ultima è costituita da “ravanelli gialli”, ovvero sei tocchetti di riso con in mezzo un qualcosa di indefinibile di colore giallo, accompagnati da un paio di accenni di salsine.
Ne prendo uno, lo intingo nella salsina verde e lo porto alla bocca. In un secondo una bomba aromatica fa scempio delle mie papille gustative, sento un formicolio alle tempie, perdo l’equilibrio, barcollo sulla sedia, il cervello s’ infila in uno di quei tunnell spazio-temporali, in pochi istanti arrivo su Giove per poi ripiobare sulla Terra, m’ infilo in gola la bottiglia di birra…ritorno in me. “Cos’è successo?” “Deve essere stata quella salsina verde piccantissima” mi dice la groupie. Chiamo una cameriera “Mi scusi ma cos’è ‘sto lavoro?” “E’ la wasabi…sì e un po’ piccante.” “Un po’ piccante? E’ una bomba atomica, Mick Ralphs onnipotente!”
La cameriera sorride. “Mamma mia. Devo riprendermi, facciamo così … mi porti un borboun, uno scotch e una birra” ... la cura HOOKER funziona, meno male. Grazie JOHN LEE!
Di nuovo alla domus saurea. INTER-TORINO. Vinciamo uno a zero ma il blues è sempre a livello di guardia. E’ dura la ricerca infinita del proprio nido di stelle.
Devo fare qualcosa, non posso rischiare che la groupie si stufi e mi butti fuori di casa … così come sempre cerco aiuto nella musica, mi serve un po’ di ritmo per allentare questo blues, infilo dunque un dischetto nel lettore, la musica parte, un fremito iniziale e poi comincio a battere il piede, a scuotere la testa, persino a sculettare. Il ritmo è travolgente, il mio corpicino esplode in mille scintille di blues, mi sento posseduto da quel povero diavolo del demonio, il raggio del blues mi colpisce in pieno, ho visioni mistiche, vedo i miei santi…ROBERT JOHNSON, JOHN HENRY BONHAM, RANDY JO HOBBS, RICHARD HUGHES, MUDDY WATERS, LEONARD CHESS, AHMET ERTEGUN, PAUL KOSSOFF, BOZ BURRELL … sento il rock and roll feeling nelle ossa, nelle dita dei piedi, persino nel pistolino. Corro di là, mi verso un SOUTHERN COMFORT, lo butto giù tutto d’un fiato, prendo DOUBLENE, la mia doppiomanico, e la trascino in un ballo scatenato … l’accarezzo col mio bottleneck, la cingo con passione e mi lascio andare, libero di roccare e rollare come mi pare….ah, finalmente un po’ di sollievo. Un po’ di ritmo, un po’ di blues e il gioco è fatto. Meno male che c’è il Rock!
Get rhythm when you get the blues
Hey, get rhythm when you get the blues
Get a rock ‘n’ roll feelin’ in your bones
Get taps on your toes and just get gone
Get rhythm when you get the blues
Little shoeshine boy never gets low down
But he’s got the dirtiest job in town
Bendin’ low at the peoples’ feet
On the windy corner of the dirty street
Well, I asked him while he shined my shoes
How’d he keep from gettin’ the blues
He grinned as he shook his little head
Popped a shoeshine rag and then he said
Get rhythm when you get the blues
Hey, get rhythm when you get the blues
Get a rock ‘n’ roll feelin’ in your bones
Get taps on your toes and just get gone
Get rhythm when you get the blues
Well, I started to listen to the shoeshine boy
And I thought I was gonna jump for joy
Slapped on the shoe polish left and right
He took a shoeshine rag and he held it tight
He stopped once to wipe the sweat away
I said you’re a mighty little boy to be a-workin’ that way
He said “I like it”, with a big wide grin
And he kept on poppin’ and he said again
Hey, get rhythm when you get the blues
Hey, get rhythm when you get the blues
Yes a jumpy rhythm makes you feel so fine
It shakes all the trouble from your worried mind
Get rhythm when you get the blues
Get rhythm when you get the blues
Get rhythm when you get the blues
Get a rock ‘n’ roll feelin’ in your bones
Get taps on your toes and get gone
Get rhythm when you get the blues
(Johnny Cash)
Dalle mie parti i marmocchi andavano in campagna ad acchiappare sazzaughe (o sazzalughe .. ) in italiano il gongilo , una specie di lucertola nera con le zampe più corte e il corpo più grosso e tozzo . Io ho sempre avuto una paura incredibile dei rettili , quindi guardavo ma non toccavo , tutt’ora se vedo un geco o altro rabbrividisco ……
Sono sempre stato attratto dal fascino nipponico , ma il mio stomaco non mi permetterebbe mai e poi mai di ingerire certi alimenti conditi con salse misteriose . Mettiamola così , se mi trovassi in Cina , Giappone (tutta l’ASIA!!) avrei seri problemi a sopravvivere .
Riguardo i blues , ho cercato di tenerli a freno acquistando due biglietti per il concerto che Robert Plant terrà a Roma il 12 luglio . Ma c’è poco da fare , da scorpione quale sono (non credo a l’oroscopo , però me lo dicono tutti) sono uno che spesso e volentieri sta a rimuginare su qualcosa , il bicchiere è sempre mezzo vuoto , anche quando è pieno!
Tuttavia ieri notte ho trovato sollievo concedendomi il “lusso” di guardarmi in anteprima il primo episodio della seconda stagione di THE AMERICANS (in inglese) .. BELLISSIMO .
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(Tuttavia ieri notte ho trovato sollievo concedendomi il “lusso” di guardarmi in anteprima il primo episodio della seconda stagione di THE AMERICANS (in inglese) .. BELLISSIMO .)
Zio can se sei scomodo, Luca!
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L’hai visto?
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No, mi sa che aspetterò la versione italiana…
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Sono disponibili anche i sottotitoli ………..:-)
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“A salamander scurries into flame to be destroyed. Imaginary creatures are trapped in birth on celluloid” (Genesis – “The Carpet Crawlers”, 1974)
Anch’io è meglio che non sia nato in Asia, avrei problemi di sopravvivenza con quei cibi.
Ma allora sei del 1960 come Steve Vai? Avevo sempre pensato che tu fossi del 1961.
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Beh, é chiaro che JIMMY PAGE SESSION MAN é uscito in infinite
edizioni.
Noi zeppelinari l’abbiamo ben ascoltato.
Ma resta un disco importantissimo per comprendere che Jimmy page
ancora prima dei led, é stato una delle chitarre psichedeliche piu’
grandi dei sixties.
E al di fuori degli yardbirds l’ha dimostrato in decine di singoli di altri
artisti che illumina con una chitarra che ai quei tempi era
pura avanguardia.
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