Nell’ascoltare questo doppio album live a tratti si soffre della sindrome dell’ultimo ERIC CLAPTON (quel senso di vertigine dovuto all’inutilità e al vuoto di sentimento), ma in qualche modo ci si ritrova in pista poco dopo grazie all’approccio talvolta sanguigno di certi musicisti coinvolti. Forse aiuta il fatto che è un tributo autocelebrativo registrato da vivo, oppure sono certi pezzi degli ALLAMN BROTHERS o di GREGG a riportarci sul giusto sentiero, fatto sta che alla fine il risultato è abbastanza convincente. Attenzione, è tutto un su e giù, ma i su rinfrancano lo spirito.
COME AND GO BLUES apre il disco in maniera piuttosto convincente …
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.. ma poi WARREN HAYNES, SUSAN TEDESCHI e DERECK TRUCKS ci annoiano un bel po’ con END OF LINE e STAND BACK, con quelle loro performance di rock bluesato americano tutte perfettino e fine a se stesso. Con una zampata il vecchio leone SAM MOORE riporta il tutto a livelli accettabili con PLEASE CALL HOME. Niente da fare per KEB’ MO’ e BRANTLEY GILBERT, bluesetto annacquato; tutt’altra cosa DR JOHN con LET THIS BE A LESSON TO YA, nel suo cantato senti che c’è qualcosa di pericoloso.
QUEEN OF HEART (il pezzo a cui il GARY MOORE di STILL GOT THE BLUES deve molto) è preso da LAID BACK, album del 1973 che amo molto (e che Riff non riesce ad ascoltare senza piangere), sarà per questo che anche stavolta mi emoziona…
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Buono JOHN HIATT su ONE WAY OUT e commovente TAJ MAHAL in STATESBORO BLUES; fu grazie a lui che DUANE ALLMAN si diede alla slide e che SB diventò “IL” pezzo degli ALLMAN BROTHERS …
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La band degli WIDESPREAD PANIC non mi ha mai dato niente di particolare, ma qui, in JUST AIN’T EASY, sono superlativi; brividi (anche grazie alla slide di DERECK TRUCKS) …
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Niente da segnalare per TRACE ADKINS, mentre VINCE NILLS in MULTI-COLORED LADY fa la sua figura:
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Per altre quattro canzoni non succede nulla, solito rocketto americano dall’epica ormai sfibrata, ma poi arriva JACKSON BROWN per THESE DAYS e per MELISSA. Quest’ultima è una delle canzoni americane più belle di sempre e GREGG e JACKSON la cantano ancora con passione, tanto che mentre sto scrivendo, in questo martedì di fine agosto, guardo la campagna al di là della finestra e mi commuovo …
Finalone con MIDNIGHT RIDER, DREAMS, WHIPPING POST e con l’intero cast che si getta nel gospel di WILL THE CIRCLE BE UNBROKEN.
Tutto sommato un disco che vale la pena avere, il vecchio GREGG ALLMAN riesce ad essere convincente anche dopo tutto questi anni, e alcuni dei suoi amici non gli sono da meno.
Nella all star band segnalo la presenza del grande CHUCK LEAVELL; una curiosità: tra gli ospiti viene segnalato JESS FRANKLIN, ma non sono riuscito a capire se è quello dei miei amati TISHAMINGO oppure no.
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