Aiuto! Non mi piace più la musica! (The Pike Boy Blues) di Picca

26 Set

Il Pike Boy, il nostro Pike Boy, esagero…il mio Pike Boy. Quante volte ci siamo confessati quello che scrive qui sotto, certo …  malinconie di uomini di blues ormai al tramonto, ma se non altro oneste e sincere. Io come lui, ammetto e accetto senza tante storie, i fiotti di de-energia che ci spingono verso questi pensieri, anche io come lui ricompro dischi della mia gioventù solo per risentire il flebile eco dell’energia cosmica provata al primo ascolto . Ladies & Gentlemen, please welcome from Mutina, Emilia Romagna, Polydor recording artist, Steven Pike …

Ascolto l’ultimo Tom Petty dopo averlo acquistato. Alla fine del disco abbozzo una prima recensione: ‘Disco di merda’. Previsioni sul futuro del cd: ‘Non lo ascolterò mai più’. Chiuso. Stop. Kaputt. Dovendo salvare qualcosa direi un assolo di Campbell in una canzone che non ricordo. Il cd finisce in una pila sulla libreria e, nella mia cosmogonia rock, muore. Dopo un paio di giorni metto nel lettore Let Me Up (I’ve Had Enough) sempre di Petty, a detta di molti (compreso Tom)  un disco di merda. Ahhh quanti ricordi, che bei suoni, che batterista capace (l’attuale Steve Ferrone mi fa cagare), che belle aperture melodiche (attacco di nostalgia dolorosa)…Tra Hypnotic Eye e Let Me Up c’è una sola differenza artistica: all’uscita di Let Me Up avevo 23 anni, mi tirava il pisello, cazzeggiavo allegramente con gli amici, mi divertivo e Let Me Up, assieme a tanti altri dischi belli o brutti, ha sottolineato quel periodo . All’uscita di Hypnotic eye (l’altro ieri) non mi tira più il pisello, cazzeggiare mi distrugge fisicamente e non mi diverto mai, anzi, ho soltanto preoccupazioni.

Tom petty let me Up

Cerco di individuare l’ultimo disco che ha vagamente inciso sulla mia vita e realizzo che è uscito nel 1991.  23 anni fa. Quindi sono 23 anni che ascolto cocciutamente musica in senso sostanzialmente nostalgico e retroattivo, ovvero nel tentativo di ricreare un’ atmosfera piacevole depositatasi tra le pieghe della mia poltiglia grigia o del mio scroto raggrinzito quando i Tempi erano godibili. Ad averlo saputo a 27 anni (1991) mi sarei sparato e mi chiedo cosa diavolo mi trattenga dallo spararmi in questo preciso momento (massì…i figli, le responsabilità eccetera). Poi mi rendo conto che, in compagnia di tanti altri miei coetanei, ho trascorso gli ultimi 23 anni a ricomprare sempre lo stesso disco, sotto forma di remaster o box set o deluxe o immersion (guarda caso il box Remasters degli Zep è del 90, l’industria ha captato il disagio generazionale di tutta una classe e annusato il business…). Quindi comprare ed ascoltare musica è diventato un mero esercizio di ‘riattivazione di neurotrasmettitori di godimento’ che sono disattivati ti più o meno dal 1991. Dopo: un cazzo.

Rock Is Dead

Quando perciò qualcuno mi chiede cosa pensi di un lavoro artistico o di una intera discografia di un artista post-1991, nella mia cabèza scattano due diversi tipi di risposta, una  distaccata o il più possibile oggettiva, da critico che recensisce ma non è emotivamente coinvolto (Jack White? Uhm…derivativo, interessante, bei suoni, non m’acchiappa ma meglio comunque di Miley Cyrus) e una personale, emotiva e, purtroppo, spesso scaturita da rancorosa cattiveria nei confronti di chi è giovane (Jack White? Ma che due palle, che vada a cagare lui e tutti ‘sti giornali che lo mettono in copertina! Non mi piace un cazzo, cazzo ci fa Jimmy Page con lui in un film? Valà Jack White, ne deve mangiare di crostini…vado a casa ad ascoltarmi la 75ma ristampa di Fillmore East degli Allman, altro che Jack White di merda). Oggettivamente non posso recensire Jack White che conosco poco, ma soggettivamente immagino che Jack White abbia poche chance di entrare nelle mie grazie a meno che io non riesca, in qualche modo, a legarlo a qualcosa di personalmente piacevole, una missione, direi, ormai impossibile.

jimmypage-jack white

Esce un CSN&Y 3 cd live 1974? Non mi piace, non lo ascolto. Sono sempre i miei adorati CSN&Y ma in questo momento non ho 17 anni quindi sento solo 4 sfigati arrochiti che stonano e non vanno a tempo.

CSNY 1974

A questo punto mi rimane il continuo e indefesso revival auditivo, il milionesimo ascolto di Led Zep III, il miliardesimo di Deja Vu, il fantastiliardesimo di Revolver eccetera, tra l’altro dischi precedenti ai ‘miei anni’, ai quali mi sono affezionato per quella che io chiamo ‘nostalgia di un tempo che non ho vissuto’, nostalgia presa in prestito dai più grandi. Il problema è che, passando il maledetto tempo, le nostalgie scatenate dal reiterato e ossessivo ascolto di suddetti dischi da piacevoli si sono tramutate in dolorosissime, con picchi pericolosi di disperazione (ormai piango anche ascoltando i Jackson 5). Ascoltare la musica è diventato un bel problema, cazzi miei. E che ora scatti il dibattito.

Stefano Piccagliani ©2014

Dark Lord benedici questo tuo discepolo che si è perso

Dark Lord benedici questo tuo discepolo che si è perso

27 Risposte to “Aiuto! Non mi piace più la musica! (The Pike Boy Blues) di Picca”

  1. mikebravo 26/09/2014 a 08:23 #

    Credo che il problema non sia tu, ma la musica.
    Negli ultimi decenni il rock é andato declinando senz’ombra di dubbio.
    A questo punto devi prendere decisioni drastiche per reagire alla situazione.

    OPZIONE 1 : inizi ad ascoltare musica classica, nel senso di Mozart, Beethoven etc
    OPZIONE 2 : inizi ad ascoltare musica jazz, nel senso di Charlie Parker, Miles davis..
    OPZIONE 3 : ricominci da zero ad ascoltare rock dalle sue origini, ovvero blues nero
    e musica gospel per cercare nuove motivazioni.
    OPZIONE 4 : inizi a NON ascoltare musica di ogni tipo per un periodo di tempo da
    definirsi ( periodo di disintossicazione ), al termine del quale
    QUALSIASI NOTA SI INCANALERA’ SUL BINARIO MORTO
    DELLA TUA INDIFFERENZA.
    Le ultime uscite musicali di tom petty, allora, non saranno piu’
    un tuo problema.

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  2. Francesco 26/09/2014 a 09:56 #

    Mah, è semplicemente che quello che hai ascoltato a 20 anni per te (per me, per tutti) resta la musica migliore del mondo, e ce la portiamo dietro come un fardello. E se provassimo a liberarcene di questo fardello? Fermo restando che quando noi avevamo 20 anni si suonava veramente la musica migliore di sempre…

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  3. lucatod 26/09/2014 a 10:47 #

    Sono d’accordo con Francesco , quando si è ragazzini si assorbe la musica come una spugna e senza tanti filtri o diffidenze , come invece accade una volta che entrano in gioco le preoccupazioni e i cazzi amari della maturità . E’ normale guardare con nostalgia anche dischi non memorabili , solo perché ascoltati da ragazzini (anche se trattasi di nostalgia presa in prestito) . Io che faccio parte di una generazione successiva , guardo le mie vecchie cassette e rimpiango i tempi della scoperta di quei gruppi e artisti che poi non ho più smesso di ascoltare , i remaster e cavolate simili non restituiranno più certe sensazioni mi pare ovvio .
    Riguardo i gruppi post ’91 , io la penso come te , a me non piace quasi nulla , perché trovo tutto derivativo , anche troppo . Jack White a me fa cagare , Semplicemente si atteggia a fare “il grande” ma il 99% della gente se lo ricorda per quel cazzo di riff . Se uno vuole ascoltare blues o anche hard rock , non va sicuramente a comprarsi un suo cd .
    Nel film lo trovo imbarazzante , vuole stupire JP con quelle chitarre di cartone !

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  4. Baccio 26/09/2014 a 11:45 #

    Però in fondo che il rock sia morto (fatto indiscutibile) ha anche i suoi vantaggi: finalmente oggi possiamo “padroneggiare la materia” per intero, mentre quando avevo 16 anni mi sembrava di avere di fronte un oceano di dischi che non avrei mai potuto “domare”.
    Abbiamo proprio bisogno di nuovi suoni?
    Solo per acoltare tutti i dischi che ho in casa ed i bootlegs che ho scaricato dalla rete, mi occorrerebbero altre due vite!

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  5. Tom 26/09/2014 a 12:57 #

    Tutto vero, l’età che avanza e la nostalgia dell’epoca d’oro, la musica attuale uno ZERO assoluto….Forse è che più o meno tutti – magari inconsciamente – stiamo aspettando giorno dopo giorno l’aurora, la nascita di una nuova alba, (quello che per me accadde nel ’64-65 (!!!) con Rolling Stones, Yardbirds, Who e poi di seguito Hendrix, LedZ, Free…
    Un giorno lo intravediamo nei Black Crowes, un altro nei Pearl Jam, ma poi ci assale la fottuta nostalgia di Lps, degli amici di ieri, dell’odiata scuola perfino o l’università, giorni magici dead & gone….e siamo alla canna del gas…non è come allora, proprio no!
    A prenderla in senso biblico si potrebbe dire …”c’è stato un tempo per la musica (rock) e c’è un tempo per il silenzio…” quindi vegliate, non si può mai dire mai….Tom

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  6. bodhran 26/09/2014 a 18:09 #

    il dibattito è intrigante, intervengo preoccupato solo di riuscire ad esprimere tutto chiaramente, sarebbe più bello essere tutti davanti ad una tavola ben apparecchiata. Esordisco così: non sono d’accordo, di musica bella se ne continua a fare, di rock bello forse meno. Ma il rock è tutto sommato una forma semplice, pretendere che oggi, dopo 50 anni, ancora si riescano a sfornare dei pezzi che colpiscano orecchie che di rock ne hanno masticato tanto è difficile, ma le armonie del rock son quelle, tutto sommato semplici, le scale usate nei soli son più o meno sempre quelle. Che devi fare per stupire? Ovvio che va a finire che o sei “derivativo” (ma come si fa a non esserlo? Forse non lo sono stati i primissimi, anche lì sarebbe tutto da discutere), oppure cerchi, frughi, ravani in altre direzioni, ma allora vai a finire in altri territori. Ecco, lì allora secondo me ci sta che qualcosa di belo lo si trovi. Come diceva Gianni della Cioppa nell’intervista di qualche post fa, di gruppi belli negli ultmi decenni ce ne sono stati, qualcuno dirà che non è rock “classico”? E chi se ne frega, in questo non vedo il problema. Di certo sono pochi i musicisti rock che superata una certa età hanno avuto ancora qualcosa da dire, da aggiungere a quello che hanno detto a 20 anni. Stessa solfa, il rock, quello vero, è musica da suonare accazzodritto (per capirsi), quell’energia, quella voglia di rivoltare il mondo stando su un palco, o se ne va con gli anni in parallelo con l’aumentare della misura dei pantaloni o del conto in banca, o nei casi migliori si incanala in altre forme. È un peccato? boh, non lo so, direi di no. Questo per la “musica”, poi ci sono gli ascoltatori. E lì la faccenda cambia, con l’età ci si fa più scafati, si è ascoltato più roba (si è letto di più, visto più film, sentito più discorsi politici, etc etc) e si è più smagati, per fregarci si devono mettere d’impegno. Però devo dire che mi hanno fregato anche da giovane, ci son dischi che mi piacevano tanto “da giovane” a risentirli ora mi fanno proprio cacare, sono poca cosa, robetta. Però c’è l’affetto, c’è la stramaledetta nostalgia che ti fa associare un pezzo, magari di merda, a qualche tipa, a serate con gli amici, e allora magari passi sopra anche alla qualità del pezzo e dici che la musica di quei tempi è migliore di quella di questi tempi. E poi non so voi, ma io studiavo con la radio accesa (radio libera, non i network di oggi, perchè ai tempi miei….), andavo in autobus con le cuffie nelle orecchie, ogni disco che non conoscevo lo DOVEVO avere, ascoltare, digerire. e ora quando cazzo lo trovo il tempo? Si, leggo blog, scarico (ebbene sì) album nuovi in cerca di novità, di qualcosa che mi emozioni, che mi faccia muovere il culo per andare a comprare un disco (si, un vinile, perchè ai tempi miei….). Capita più di rado, ma capita. Io con la musica non mi voglio dare per vinto, non mi voglio fermare, non mi basta ascoltare quello che ho ascoltato. Forse il rock è moribondo, ma la musica no, e io, finchè le orecchie reggono, voglio cercare di approfittarne.
    (Tim perdona la lunghezza)

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    • mikebravo 26/09/2014 a 21:24 #

      Uno degli interventi piu’ belli che ho letto sul blog.

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  7. Alberto 27/09/2014 a 14:40 #

    Tim, dev’essere la sindrome di Settembre, nell’aria si respira l’addio all’estate e l’autunno non è ancora arrivato. Questo porta una leggera instabilità/irrequietezza in chi ha una sensibilità spiccata verso qualcosa, nel nostro caso la musica, ma passerà velocemente…
    Rimpiangere i tempi giovanili è naturale per chiunque, ci si ritrova involontariamente a pensare ai 18 anni o giù di lì e ai dischi scoperti allora, colonna sonora di qualsiasi cosa e quasi tutti ancora oggi inscalfibili punti di riferimento personali.

    Riguardo al discorso sul “rock finito” concordo con Bodhran: innanzitutto se un giorno finirà sarà solo perchè il calo delle vendite avrà toccato il fondo, ma sarà comunque l’ultimo dei generi a sparire, insieme a jazz e classica, e sappiamo perché.
    Mentre se ci basiamo sulla qualità il rock potrebbe continuare all’infinito, se si manterrà sulla scia della vivissima situazione odierna, dove continuano ad uscire grandi albums, proprio di quelli che tra 15/20 anni tirerai fuori per ricevere sicurezza ed emozioni forti. Vorrei quindi fare un po’ di pubblicità a dischi molto meritevoli usciti negli ultimi annetti, che m’hanno clamorosamente colpito e infuso ottimismo per il futuro della musica, e che un domani affiancheranno le “sicurezze” Thin Lizzy, Iron Maiden, Rush, Led Zeppelin, Heart, Gary Moore, Black Sabbath, Whitesnake, Blue Murder, Queensryche, ecc ecc, quando sentirò il bisogno di una “scarica”:

    folk: FIRST AID KIT “Lion’s Roar”
    rock moderno: THE JEZABELS “Prisoner”
    prog romantico: A.TAGLIAPIETRA “Nella Pietra e nel Vento”
    aor: MAYLAND “No Man’s Land”
    hard melodico: ECLIPSE “Are Ready To Rock” + “Bleed & Scream”
    hard/metal vintage: THE DEVIL’S BLOOD “The Thousandfold Epicentre”
    AVATARIUM “s/t”
    ANCIENT VVISDOM “A Godlike Inferno”
    elefanti: RUSH “Clockwork Angels”
    dinosauri: ASIA “Omega” + “XXX”

    ..mi fermo per non entrare nel campo Metal dove ce ne sono degli altri. Ciao, se qualcuno ha ascoltato qualcosa di quei nomi fatemi sapere la vostra!

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  8. timtirelli 27/09/2014 a 18:47 #

    Io invece mi trovo sulla riva opposta a quella in cui siedono tutto sommato soddisfatti BODHRAN, ALBERTO (ringrazio entrambi per il commento), POLBI e GIANNI DELLA CIOPPA. Che io sia interessato soprattutto al Rock è indiscutibile, ma per me non esce più musica bella in generale.

    Gianna parlava dei SIGUR ROS, sì certo album carino, l’avevo ma l’ho regalato, quando mai lo avrei riascoltato? Mi sono anche andato a riascoltare tutti (!) i gruppi che Alberto ha citato, qualche nome lo conoscevo, alcune cose sono carine, ma son dischi che ascolterei una volta e poi più.

    Io non riesco più a trovare grandi album, qualche pezzo niente male qua e là, ma nulla più. Ritornerò sull’argomento con un post che giace da tempo nel reparto “Bozze”.

    Non sono nemmeno d’accordo con Gianni quando si incazza con chi snobba band minori, se sono band minori un motivo ci sarà, alcune varranno anche tanto e solo per una serie di sfighe non saranno riuscite ad imporsi come avrebbero doluto, ma tante, troppe non hanno caratura particolare.

    Insomma quello che rivendico è di potermi cullare sui miei dischi rigorosamente (beh, quasi) anni settanta. Io sono convinto di avere nella mia discoteca i dischi più belli fatti dagli esseri umani e che ormai nella musica sia già stato detto tutto; per trovare veramente qualcosa di nuovo occorrerà entrare in contatto con nuovi esseri viventi intelligenti – extraterrestri – … forse sul loro pianeta avranno sviluppato un modo diverso dal nostro di regolare l’aria sonora.

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  9. lucatod 27/09/2014 a 19:58 #

    Niente di più vero . Almeno , pure io la penso così . Aggiungo che tanti musicisti emersi tra il finire dei ’80 e i primi del duemila , sono stati osannati da un certo tipo di stampa musicale e sopravalutati oltremisura . Rem , Soundgarden , Nirvana , fino ai Radiohead sono solo alcuni dei nomi più citati che mi vengono in mente . Ok , avranno pure pubblicato dei dischi significativi in quel periodo (levando di mezzo parecchia spazzatura)che io stesso all’epoca ho comprato e ascoltato alla nausea , ma a parer mio era già stato detto tutto nei decenni precedenti . Ricordo quando i Radiohead venivano definiti i “nuovi Pink Floyd” , io storcevo parecchio il naso , e l’attenzione che attiravano ( Ok Computer) mi pareva esagerata .
    Il rock in generale , a mio parere , fa ormai parte del passato . Oggi si continua a fare il verso ai vecchi maestri , ma credo che la musica del nuovo millennio sia altra , quella non suonata , ma messa su da dei dj .

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  10. paolo Barone 28/09/2014 a 16:24 #

    Che a qualcuno piaccia solo sentire musica del periodo d’oro 60-70 non c’e’ niente di male. E’ anche molto comprensibile e in fin dei conti quello che facciamo un po’ tutti. Cio’ non toglie che esistano ancora ottime cose, album interessantissimi, concerti emozionanti e via dicendo. Gli appassionati di Jazz allora che dovrebbero fare?! Continuare a sentire quei 50 dischi all’infinito e non vedere più musica dal vivo che i maestri sono ormai tutti morti e sepolti da tempo?? Dai ragazzi, non esageriamo! Capisco e mi godo le riflessioni di Picca (io che sono suo fan number one!), ma la voglia di esplorare band che non conosco (nuove o vecchie poco cambia) e di andare a vedere concerti a un metro dal palco non mi e’ passata e temo non mi passera’ facilmente. Quest’inverno ho visto i White Hills (e almeno altri 25 concerti) e le emozioni di quella serata resteranno con me per sempre, insieme a quelle che ho provato tanti anni fa al concerto di Jaco Pastorius o a quello di Skunk Anansie a meta’ anni 90. E poi che facciamo, non ci godiamo più un film nuovo perché Rossellini, Antonioni, Toto’ e Bergman non ci sono più? Non leggiamo più un libro appena uscito, tanto Pasolini, Lovecraft e Andrea Pazienza restano insuperabili? No, io mi continuo a godere i classici ma appena posso mi butto sempre con entusiasmo nel presente. Si, spesso capita di prendere il disco che senti una volta sola e basta. Ma lo possiamo sempre dar via, magari per qualcuno diventa il disco della vita, e alle volte trovi cose interessanti che restano nello stereo per qualche mese. La band dei 90 sopravvalutate? Ovviamente i gusti sono gusti, ma artisti come Nirvana, Jeff Buckley, Rage Againts the Machine, Kyuss, Radiohead, Sonic Youth (e mi fermo che la lista e’ lunga) hanno profondamente toccato il cuore di molte generazioni. E non sto dicendo che suonassero bene o male, o che si dovessero definire come i “nuovi pinkfloyd” o altro. Sto dicendo molto di più, hanno accompagnato e rappresentato il marasma emozionale, il blues, l’anima, di tantissime persone di ogni eta’ e nazione, e continuano a farlo. Magari in numeri più piccoli, ma allo stesso modo di LZ, Stones, Doors e compagnia regale.

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  11. timtirelli 28/09/2014 a 18:36 #

    Non ho parlato di cinema o di letteratura o di fumetti, riesco sempre ad emozionarmi come un ragazzino per nuovi film , nuovi romanzi, nuove graphic Novel. Parlo della musica. So benissimo che i nomi di cui parli piacciono a tantissima gente, ma non a me, a me non dicono nulla. Lo stesso discorso vale per il jazz e per la classica, dopo la stagione dei grandi nomi, il nulla. Il Rock sta facendo la fine della classica, nuovi interpreti che rifanno partiture del passato remoto. Il Rock è morto e io devo smettere di piangerlo, tenermi i 250 album che mi hanno messo al mondo e poi andare finalmente a dissolvermi in cometa.

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  12. lucatod 28/09/2014 a 19:54 #

    Polbi , non ho detto che Nirvana e compagnia bella , non abbiano toccato il cuore del pubblico , anche perché parecchi dischi del periodo li ho acquistati e ascoltati taaaante volte . Però con il tempo mi sono allontanato . Oggi quel genere di musica , che pure ha contribuito a dare una rinfrescata nel panorama musicale del periodo , la trovo adolescenziale , e non la reggo più .
    Gruppi come RATTM , System (e tanti altri) , hanno proposto qualcosa di interessante e a loro modo innovativo , sono io che non riesco a prendere quel genere seriamente .

    Ad ogni modo ben venga questo tipo di atteggiamento “aperto” nei confronti della musica più recente , sono io ad essere un dinosauro e ad avere le miei idee . Per quanto mi riguarda , con la new wave è finito anche un certo modo di fare ROCK .

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  13. Tom 28/09/2014 a 23:22 #

    Ci sarebbe da discutere per un inverno intero e oltre, ed ognuno sarebbe nel giusto, i nostalgici di ieri, i realisti di oggi ed gli ottimisti speranzosi nel domani….
    Io penso, senza dire niente di nuovo, che la nostra musica anni 60-70 sia arrivata – come si dice di solito – “al momento giusto e nel posto giusto” perchè era la sua ora così come era avvenuto per il blues di Chicago fine anni ’40-metà anni 50, sostituito dal ciclone rock&roll-Elvis & Co. entrambi ripescati e rinvigoriti dalle Beat bands inglesi circa un decennio dopo fino all’avvento del nostro rock classico per eccellenza (Hendrix,Ledz,Cream,Beck,Traffic..) poi seguiti da progressive, punk. new wave, grunge e via fino ai nostri giorni sicuramente “opach” per non dire tetri…
    Noi siamo (io di sicuro) i figli di quell’epoca probabilmente irripetibile e molti di noi vivono di ricordi, scordandoci che i fenomeni musicali possono durare cinque-max dieci anni per venire poi ingoiati dall’evoluzione e/o involuzione delle cosiddette avanguardie (vedi jazz…
    Siccome si dice sempre che il BLUES NON MORIRA’ MAI, io conservo sempre qualche piccola speranza, che esso possa generare quella famosa nuova alba per lo meno prima del 2050 quando avrò cento anni…..hallelujiah…amen…Tom

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  14. Paolo Barone 29/09/2014 a 01:13 #

    Quella di molti di voi mi sembra una posizione lecita, legittima, motivata e largamente condivisa. Io non ci posso fare niente, resto ancora uno che se gli dici che stasera ci sono, che so….I Black Angels….o Death from Above….o i Cactus….si entusiasma, gli passa ogni stanchezza e si fionda sotto il palco. Stessa cosa se sento una mezza cosa che mi piace e non conoscevo, parte il brivido e non vedo l’ora di mettreci mani & orecchie sopra. Alle volte sono amori eterni, altre dura qualche tempo, a volte flirt deludenti. Ma sono sempre pronto a ricominciare. Mi viene un dubbio: Fossi un po’ coglione?! Mah!

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    • Tom 29/09/2014 a 12:43 #

      No, è sana curiosità mista forse alla speranza di trovare un nuovo duraturo Eldorado ed al desiderio di non adagiarsi sugli allori……
      Io ho un po’ paura o quasi certezza che per il rock – e non solo – sia stato esaurito il pentagramma, e che in ogni caso le pagine migliori siano già state scritte da un sacco di tempo…ma potrebbe essere che non si trova più neanche un modesto artigiano del rock dopo l’orgia 60-70. …a’ sperem de no…bye bye Tom

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  15. mikebravo 29/09/2014 a 14:25 #

    Parlare di morte del rock mi sembra drastico e pessimistico.
    Ancora peggio parlarne come di musica sacra.
    Qualcuno disse che il rock era morto con BUDDY HOLLY.
    Ma si sbagliava.

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  16. Alberto 30/09/2014 a 01:19 #

    Tim, che costanza, sei un maratoneta dell’ascolto!!

    Tornando al topic, penso ci siano 2 faccie della stessa medaglia, ed ognuna ha i suoi vantaggi. In base all’età siamo destinati ad una delle 2:

    1) i ragazzi giovani oggi spaziano molto di più dei ‘grandi’ perché è una cosa naturale per loro, hanno a disposizione 20 anni di musica in più, musica che i 40-50enni snobbano per una questione di DNA. Nei loro mp3 o playlist hanno Guns ‘n’ Roses, Muse, Led Zeppelin, Coldplay, Ac/Dc e Red Hot Chili Peppers…. A me fan venire l’orticaria alcuni di questi gruppi, ma loro ci sono nati con i vari Muse & co., e Red Hot e Nirvana gli rappresentano la storia del rock, tanto quanto Queen e Deep Purple per esempio, non stanno a fare differenze.

    2) i “grandi” invece non vogliono approfondire le bands nuove (degli ultimi 15/20 anni), la reputano una perdita di tempo, o non ce la fanno per repulsione. Essi però, avendo vissuto musicalmente “solo” 2 decenni, hanno avuto il vantaggio di concentrarsi sui dischi più importanti della vera Storia del Rock, quelli che hanno stravolto la musica. Questa è quindi Musica che i più giovani possono apprezzare, ma con un approccio che non avrà mai niente a che vedere con chi gli ha venduto l’anima 20/30/40 anni fa.

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  17. Paolo Barone 30/09/2014 a 06:35 #

    Al di la’ dei gusti personali, secondo me Red Hot e Nirvana rappresentano la storia del rock tanto quanto Queen e Deep Purple. Anzi, aspettate a incazzarvi, respirate profondamente e provate a vedere le cose con distacco….Se dovessimo scrivere la storia del rock riducendola ai minimi passaggi fondamentali, dei quattro ci dovremmo lasciare solo i Nirvana. Ok, l’ho detto, ora non mi parlerà più nessuno….!

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  18. mikebravo 30/09/2014 a 07:50 #

    Un gruppo che ha inciso un brano che se non ricordo male era aerozeppelin,
    puo’ non piacermi ?
    E come scrivono in francia CE GROS SON EPIQUE QU’ON ENTEND SUR
    NEVERMIND, IL VIENT DIRECTEMENT DES MEILLEURS ALBUMS DES QUATRE ANGLAIS ( riferito ai led ) .
    Infatti NEVERMIND é un album che mi piacque a dismisura, subito.
    Fui un coglione a perdermi i nirvana a modena.
    Era l’ultima occasione……

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  19. picca 30/09/2014 a 09:23 #

    Tutti interventi interessanti (a parte quello di Barone che ha detto che i Red Hot Chili Peppers sono una grande band e quindi nessuno di noi parlerà più mai più con lui). Il senso del mio intervento era più o meno ‘come faccio ad apprezzare musica nuova (ma anche vecchia/nuova musica, nel senso di nuove scoperte di dischi di un tempo) se l’unico boost emozionale è la nostalgia?’. Naturalmente capisco che l’ascolto di musica in età adolescenziale segna per tutta la vita anche per motivi di ricettività e apertura emotiva tipiche di quell’età, e perciò il ritorno alla cosiddetta Age of Innocence e a tutto il piacevole corollario di dolci memorie è un boccone troppo appetitoso per rinunciarvi. Credo però, ragionando a bocce ferme, che anche il recente andazzo di fruizione della musica (accompagnato da quel maledetto istinto di auto-isolamento compreso nel pacchetto-invecchiamento) contribuisca a frenare ogni entusiasmo in molti di noi. L’ ascolto della musica è diventato un esercizio solipsistico, autistico quasi, tutto cuffiette e computer, ipod, ipad e iphone, senza empatia tra ascoltatori, con lo ‘spirito dei tempi’ diventato impercettibile. La condivisione (‘mi piace/condividi’) è in grande crisi e forse non esiste paradossalmente più, siamo diventati tutti ‘specializzati’ ma solo in noi stessi e la tecnologia non fa altro che frammentare tutto ciò che dovremmo vivere insieme agli altri (condividere, insomma). Prendiamo una conversazione da pizzeria tra amici sull’argomento televisione: un tempo avremmo parlato tutti del Rischiatutto o del Drive In (che facevano probabilmente cagare ma rappresentavano irrinunciabili argomenti da piazza del Villaggio Globale). Azzardo: si guardavano questi programmi più per avere argomenti il giorno dopo in bar, in ufficio o a scuola che per il loro effettivo intrattenere. Adesso, causa la frammentazione, uno parla di una serie TV che ha visto solo lui, l’altro di un documentario cazzo-ne-so, l’altro di una partita del Fulham e l’altro di qualcosa cliccato su Youtube. Empatia pari allo zero, ognuno vomita il ‘suo specifico’ e la bazza finisce lì. Lo stesso accade con la musica. ‘Ho scaricato un bootleg dei Korn’, ‘Io invece sto ascoltando molto del funk etiope che ho trovato su un blog’, ‘Ieri su Spotify ho ascoltato l’ultimo di Norah Jones’ ‘Io invece ho il nuovo di Lana Del Rey nell’ Iphone’… Poi, magicamente, qualcuno dice ‘Led Zeppelin’ o ‘Beatles’ o ‘Bob Dylan’ o ‘PFM’ e tutti hanno finalmente qualcosa da condividere, un minimo comune denominatore su cui imbastire qualche piacevole momento all together. Non sono mai riuscito, nonostante sia un loner-cinico-scostante-segaiolo, ad apprezzare la musica senza tenere conto dell’impatto che la stessa ha o ha avuto nella vita degli altri. Quando ascolto i Led Zep, mi emoziono ANCHE perchè piacciono a Tim, e questo accade con tutti gli artisti. Non amo le scoperte solitarie, devo appoggiare la mia emozione a quella di qualcun’ altro. Almeno nella musica, eccheccazzo…

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    • timtirelli 30/09/2014 a 09:49 #

      Grande Pike, amico mio! Gli sconfinamenti nel campo “costume & società” (& alienazione del fruitore di musica solitario) mi piacciono un sacco. E’ un po’ che sto pensando ad organizzare dei mini sinodi non più in un cinegiappo o in una pizzeria ma davanti a stereo e vinili. Vuoi mettere ascoltare la Mahavishnu Orchestra guardando Liso quando Mclaughlin fa un sgobbo? Oppure precipitare insieme a Picca negli spazi profondi durante le improvvisazioni di NO QUARTER live? O ancora lenire l’animo con le acustiche del Laurel Canyon? E perché no provare a scoprire insieme un gruppo più o meno nuovo come THE TREWS? Devo soltanto decidere di comprare un nuovo piatto e partiamo.

      Quello che ha scritto POLBI a proposito dei RHCP è inqualificabile. Che piacciano ad una caterva di sventurati passi (il declino dell’umanità si vede anche da qui), ma che siano una grande band proprio no. Quella che fanno è musichetta per ….. lasciamo stare va, non voglio perder tempo poi a sentire le lamentele di eventuali fan di quell’insulsa accozzaglia di pseudo musicisti che fanno musica di merda e che (s)vestiti come dei nessi si dimenano come dei subumani.

      Lasciamo stare il funk etiope, back to Rock, cazzo!

      Polbi, (ex) amico mio, I’m sorry…questo è un addio.

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  20. picca 30/09/2014 a 13:41 #

    Mandiamo due sgherri mascherati a Detroit, stile Tony Soprano, a pestare Polby con manganelli (di carnevale) con su scritto Do what thou wilt shall be the whole of the Law al suono di Darlene.

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  21. paolo Barone 30/09/2014 a 15:55 #

    Lo sapevo, lo sapevo….!

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  22. timtirelli 30/09/2014 a 18:01 #

    Oppure mandiamo JASON BONHAM, WARREN GRANT, il nipote di JOHN BINDON e quel che resta di Richard Cole.

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    • Lorenzo Stefani 30/09/2014 a 19:16 #

      Propongo di mandare anche Zakk Wylde (ubriaco fradicio di birra e molto molesto)

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  23. paolo Barone 01/10/2014 a 07:11 #

    No! Il nipote di Bindon no! Devo fare qualcosa…

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