LED ZEPPELIN IV & HOUSES OF THE HOLY DELUXE EDITIONS

27 Ott

ITALIAN / ENGLISH

 

Led-Zeppelin-Led-Zeppelin-IV-Super-Deluxe-Edition-CD-Vinyl-Box

Led Zeppelin ‘IV’

ORIGINAL ALBUM – LZ FAN: TTTTT+

ORIGINAL ALBUM – CASUAL FAN: TTTTT

 BONUS DISC – LZ FAN: TT

BONUS DISC – CASUAL FAN: T

PACKAGING: TTTTT

◊  ◊  ◊  ◊  ◊

Led Zeppelin ‘IV’
1. ‘Black Dog’
2. ‘Rock and Roll’
3. ‘The Battle of Evermore’
4. ‘Stairway to Heaven’
5. ‘Misty Mountain Hop’
6. ‘Four Sticks’
7. ‘Going to California’
8. ‘When the Levee Breaks’

Che dire di LED ZEPPELIN IV? E’ senza dubbio il disco Rock più venduto di tutti i tempi, se per Rock intendiamo la musica che amiamo e di cui parliamo qui sul blog, quella profonda aria sonora che ci spinge negli abissi un momento per poi catapultarci l’attimo dopo negli spazi siderali. Nell’agosto del 2011, l’amico Picca mi spedì un sms mentre, al mare, stava ascoltandoselo per la milionesima volta:

Sms di Picca:

“Ho riascoltato tutto LZ IV in cuffia. Incredibile come ci sia stata un’epoca in cui si vendevano milioni di copie di un lp con un blues in 5/8 (se non sbaglio), un duetto celtico, un rock and roll semi improvvisato, un poliritmo indianeggiante, una ballata chitarra e voce, un roccaccio quasi dissonante, un ipnosi blues circolare in slide e STAIRWAY TO HEAVEN. La gente non lo sapeva, ma era fighissima.”

(Per quei  tre o quattro che non hanno questo disco: blues in 5/8 (se non sbaglio) – BLACK DOG /un duetto celtico – THE BATTLE OF EVERMORE / un rock  and roll semi improvvisato –  ROCK AND ROLL, /un poliritmo indianeggiante – FOUR STICKS / una ballata chitarra e voce – GOING TO CA/un roccaccio quasi dissonante – MISTY MOUNTAIN HOP / un ipnosi blues circolare in slide –  WHEN THE LEVEE BREAKS).

Per anni i casual fan hanno ritenuto la side B l’aspetto negativo dell’album, ma a tanti anni di distanza sono proprio le stranezze del lato B a mantenere vivo, fresco ed eccitante il disco. Certo, LZ IV è l’album di quattro classicissimi dei LZ e dunque del Rock: il superbo hard rock inglese di BLACK DOG e ROCK AND ROLL, il dolcissimo momento acustico di GOING TO CALIFORNIA e “il pezzo” … STAIRWAY TO HEAVE,; ma poi emergono i ricami acustici dell’antica Britannia di THE BATTLE OF EVERMORE, le asprezze quasi disarmoniche del bell’hard rock di MISTY MOUNTAIN HOP, le suggestioni arabe-indiane-orientali di FOUR STICKS e il greve pulsare ostinato dell’heavy blues di WHEN THE LEVEE BREAKS.

LED ZEPPELIN IV è arrivato a vendere 23 milioni di copie negli USA, 2 ml in Canada, 1,8 ml in UK, 1 ml in Francia e così via. In ITALIA nel 1972 arrivo al 2° posto risultando il 17esimo album più venduto dell’anno.

Companion Audio Disc
1. ‘Black Dog’ (basic track with guitar overdubs)
2. ‘Rock and Roll’ (alternate mix)
3. ‘The Battle of Evermore’ (mandolin/guitar mix from Headley Grange)
4. ‘Stairway to Heaven’ (Sunset Sound mix)
5. ‘Misty Mountain Hop’ (alternate mix)
6. ‘Four Sticks’ (alternate mix)
7. ‘Going to California’ (mandolin/guitar mix)
8. ‘When the Levee Breaks’ (alternate UK mix)

Sembra quasi che questo materiale alternativo (o parte di esso) sia stato fatto oggi e che non siano quindi registrazioni originali dell’epoca, come se PAGE volesse giustificare la nuova rimasterizzazione del catalogo includendo un po’ di cose in più, ma senza svelare ciò che in realtà avvenne in studio in quegli anni.

BLACK DOG ha qualche vocalizzo in più alla fine e non ha l’assolo, sfido chiunque a trovare le differenze tra questa ROCK AND ROLL e quella originale; TBOE è il semplice mix di chitarra e mandolino, STAIRWAY ha qualche sfumatura diversa nel finale: il secondo riff di chitarra che è presente in tutti i giri della sezione hard rock del cantato e la chitarra che cesella la chiusura. Per MISTY MOUNTAIN e FOUR STICKS vale quanto detto per ROCK AND ROLL. WHEN THE LEVEE BREAKS ha il missaggio alternativo e, pur essendo una minuzia, è interessante. Potente, con gli equilibri diversi.
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‘Houses of the Holy’

ORIGINAL ALBUM – LZ FAN: TTTTT

ORIGINAL ALBUM – CASUAL FAN: TTTT

 BONUS DISC – LZ FAN: TT½

BONUS DISC – CASUAL FAN: TT

PACKAGING: TTTTT

 ◊  ◊  ◊  ◊  ◊

‘Houses of the Holy’
1. ‘The Song Remains the Same’
2. ‘The Rain Song’
3. ‘Over The Hills and Far Away’
4. ‘The Crunge’
5. ‘Dancing Days’
6. ‘D’yer Mak’er’
7. ‘No Quarter’
8. ‘The Ocean’

Di HOUSES OF THE HOLY abbiamo parlato dettagliatamente in un post dell’agosto del 2012, inutile ripeterci dunque. Qui il link per chi fosse interessato a rileggere le mie riflessioni:

RILETTURE: LED ZEPPELIN “Houses Of The Holy” (Atlantic 1973) – TTTTT

Companion Audio Disc
1. ‘The Song Remains the Same’ (guitar overdub reference mix)
2. ‘The Rain Song’ (mix minus piano)
3. ‘Over The Hills and Far Away’ (guitar mix backing track)
4. ‘The Crunge’ (rough mix; keys up)
5. ‘Dancing Days’ (rough mix with vocal)
6. ‘No Quarter’ (rough mix with JPJ keyboard overdubs; no vocal)
7. ‘The Ocean’ (working mix)

Forse è TSRTS l’unica cosa di un certo interesse di queste due nuove uscite, la versione è quella senza la voce e con la chitarra solista che conduce le danze in tutte le parti del pezzo. THE RAIN SONG, THE CRUNGE, DANCING DAYS e THE OCEAN spostano di pochissimo gli accenti mentre OVER THE HILLS nel finale sfuma mentre il riff acustico iniziale torna (malamente) nel mix. NO QUARTER è un rough mix senza voce e assolo di chitarra, quello che colpisce è la batteria di BONHAM che qui sembra ancor più efficace.

LED ZEP IV & HOUSE OF THE HOLY deluxe edition

CONSIDERAZIONE FINALE:

Nulla di davvero interessante dunque nei companion disc, e per l’ennesima volta mi chiedo dove siano finiti quegli 11 inediti esistenti del periodo 1971/75. Mi chiedo anche a che pro mettere in piedi un trambusto del genere per una semplice nuova rimasterizzazione (pur molto buona) di dischi storici vista la pochezza del materiale bonus. Il fatto è che se JIMMY PAGE delude dei fan come Tim Tirelli e tanti altri come lui (non faccio nomi per non comprometterne eventuali buoni uffici, ma sono tutti nomi pesantissimi) la cosa (dal suo punto di vista) è preoccupante. Il problema è che PAGE sembra circondato solo da “yes men”: discografici, ingegneri del suono, giornalisti, amici, fan … tutti non riescono a dirgli le cose come stanno, tutti sono terrorizzati al solo pensiero di fare con lui anche una piccola considerazione che sia aderente alla realtà, perchè basta quello per essere tagliati fuori. Capisco che avere entrature con tipi come JIMMY PAGE possa essere elettrizzante, ma ogni tanto nella vita occorre avere onestà intellettuale.

In una recentissima intervista a PAGE qualcuno gli chiede delle bonus tracks:

Going through the bonus tracks…
They’re not “bonus tracks!” The idea of the companion volumes is to get away from the idea of “bonus tracks.” And to have something that is actually in the reflection of, or the shadow of, the original album. You get running orders that are very similar to the original album. So it’s nothing like a “bonus” thing at all. As far as something like “Stairway” goes, the whole perspective of the mix is quite different. It has an audio “3D” quality to it, which is quite different to the main version. There’s a version of “When the Levee Breaks,” which was mixed in London on the companion disc, and the harmonica is totally different from the version that was done at Sunset Sound, on the version that everyone knows. I’m really proud of that mix, because it’s so dense and it’s ominous and it’s cool.

Ecco, da qui si capisce che JIMMY PAGE ha perso la bussola, lui stesso dice che con i companion volumes l’idea era di allontanarsi dal concetto di bonus track e di avere qualcosa che fosse il riflesso dell’album originale. Vi sembra una mossa vincente? La quasi totalità dei LZ fan con un po’ di carattere è rimasta delusissima da questa campagna di ristampe, la grandissima maggioranza dei casual fan è assolutamente indifferente. Quello che vende (ma ancora per quanto) è il brand LED ZEPPELIN,e dunque PAGE è molto fortunato, non fosse così si dovrebbe porre qualche domanda e proporre qualcosa di sostanzioso quando ripubblica il catalogo. Non si risolverà mai nulla, JIMMY PAGE vive nella sua torre d’avorio circondato solo da servitù.

Io dovrò lottare fino alla fine per resistere al riflesso compulsivo ossessivo di comprare queste altre due super deluxe edition (al momento le ho solo scaricate), dovessi fallire qualcuno avrà misericordia di me, dopotutto sono un fan dei LZ fino al midollo, ma ripeto, che uno come me abbia questi sentimenti fortemente contrastanti è di per sé un segnale negativo per questa operazione.

◊ ◊ ◊

(broken) ENGLISH

Led Zeppelin ‘IV’

What about Led Zeppelin IV? It is ‘undoubtedly the best-selling hard rock of all time, if we considre rock the music we love and we are talking about here on the blog, that deep sonrous air that push us into the abyss for a moment then the next moment catapult us thru’ sidereal depths. In August 2011, the Pike boy sent me a text message while at sea, he was by listening for the millionth time the fourth of the LZ, he wrote:

“I have listened to LZ IV  with headphones. Amazing how there was a time when you were selling millions of copies of an LP with a blues in 5/8 (if not mistaken), a Celtic duet Cel, a semi-improvised rock and roll, a indian polyrhythm, a ballad with just guitar voice, an almost dissonant rocker, a circular slide blues hypnosis and STAIRWAY tO HEAVEN. People did not knew it, but it was so cool. “

(For those three or four that do not have this record: blues in 5/8 (if not mistaken) – BLACK DOG / a Celtic duet – THE BATTLE OF EVERMORE / a semi-improvised rock and roll – ROCK AND ROLL / a indian polyrhythm  – FOUR STICKS / a ballad  with just guitar and vocals – GOING TO CA / an almost dissonant rocker – MISTY MOUNTAIN HOP / a hypnosis blues circular slide – WHEN THE LEVEE BREAKS).

For years, casual fans have felt the side B as the negative factor of the album, but many years later it is the strangeness of the B-side to keep alive, fresh and exciting this disc. Sure, LZ IV is the album of four very classic pieces of LZ (and Rock music in general): the superb British hard rock of BLACK DOG and ROCK AND ROLL, the acoustic sweetest moment of  GOING TO CALIFORNIA and the “piece” itself … STAIRWAY TO HEAVEN ; but then it shows the acoustic embroidery of ancient Britain with THE BATTLE OF EVERMORE, the harshness of the almost discordant hard rock with MISTY MOUNTAIN HOP, Arab-Indian-eastern impressions with FOUR STICKS and the heavy beat stubborn of the heavy blues with WHEN THE LEVEE BREAKS.

LED ZEPPELIN IV has come to sell 23 million copies in the US, 2 ml in Canada, 1.8 ml in the UK, 1 ml in France and so on. In Italy it reached the 2nd place in the chart making it the 17th best selling album of 1972.

Led Zeppelin ‘IV’ COMPANION DISC

It almost seems that part of this bonus material has been made today and that it does not come from original recordings of the time, as if PAGE wanted to justify the new remastering of the LZ catalog including some little more things, but without revealing too much of what actually took place in the studio at the time.

BLACK DOG has some extra vocals onto the end and does not have the solo, I challenge anyone to find the differences between this and the original ROCK AND ROLL; TBOE is a simple mix of guitar and mandolin, STAIRWAY has some different shade in the final section: the guitar riff that is present in all the verses of the hard rock part of the song, and the guitar that chisels the ending. For MISTY MOUNTAIN and FOUR STICKS is valid what I wrote for ROCK AND ROLL. WHEN THE LEVEE BREAKS has the UK alternate mix and, though a trifle, it is interesting. Powerful, with different equilibrium.

‘Houses of the Holy’

We talked about HOTH in detail in a post in August of 2012, therefore, It’s unnecessary to repeat. Here is a link for those interested to read my thoughts:

RILETTURE: LED ZEPPELIN “Houses Of The Holy” (Atlantic 1973) – TTTTT

‘Houses of the Holy’ COMPANION DISC

Maybe TSRTS it’s the only thing of some interest to these two new releases, the version is the one without the voice and with the guitar that leads the dance in all parts of the piece. THE RAIN SONG, THE CRUNGE, DANCING DAYS and THE OCEAN move slightly the accents while OVER THE HILLS fades out while the acoustic initial riffs returns (poorly) in the mix. NO QUARTER is a rough mix without vocals and guitar solo, what is striking is that BONHAM here seems even more effective.

FINAL CONSIDERATION:

Nothing really interesting, therefore, in the companion discs, and once again I wonder where are those 11 inedits from the period 1971/75 . I also wonder if it is worth setting up such a fuss like this for just a new remastering (though very good) of the original albums given precisely the paucity of the bonus material. The fact is that if JIMMY PAGE is disappointing fans like Tim Tirelli and many others like him (I do not do names, it may deteriorate any good offices, but they are all very heavy names) the thing (from his point of view) is worrying. The problem is that it seems JIMMY PAGE is only surrounded by “yes men”: label people, sound engineers, journalists, friends, fans … all fail to tell it like it is, everyone is terrified to speak out, because if you do you are out of his inner circle. I understand that having good connection with guys like JIMMY PAGE can be exciting, but sometimes in life you must have intellectual honesty.

In a recent interview somebody asked PAGE about the bonus tracks:

Q: Going through the bonus tracks…
A: They’re not “bonus tracks!” The idea of the companion volumes is to get away from the idea of “bonus tracks.” And to have something that is actually in the reflection of, or the shadow of, the original album. You get running orders that are very similar to the original album. So it’s nothing like a “bonus” thing at all. As far as something like “Stairway” goes, the whole perspective of the mix is quite different. It has an audio “3D” quality to it, which is quite different to the main version. There’s a version of “When the Levee Breaks,” which was mixed in London on the companion disc, and the harmonica is totally different from the version that was done at Sunset Sound, on the version that everyone knows. I’m really proud of that mix, because it’s so dense and it’s ominous and it’s cool.

See, here we understood that JIMMY PAGE has lost the plot, he says that with the companion volumes, the idea was to move away from the concept of bonus tracks and have something that was a reflection of the original album. Sounds like a winning move? Almost all of the LZ fans with a little ‘character has been very disappointed by this campaign of reissues, the overwhelming majority of the casual fan is totally indifferent. What sells (but it will not last forever) is the brand “LED ZEPPELIN”, PAGE therefore is very lucky, it was not so questions must clearly be asked about and offer something substantial when republishing the catalog. You do not solve anything anyway, JIMMY PAGE lives in his ivory tower surrounded only by servants.

I’ll have to fight to the end to resist the obsessive-compulsive disorder to buy these two super deluxe editions  (I just downloaded them), if I fail someone will take pity on me, after all I’m a fan to the marrow, but then again, if one like me have such strongly contrasting feelings it is at least a negative signal for this operation.

PS: and yes, the new remaster of the original albums is pretty good.

 

16 Risposte to “LED ZEPPELIN IV & HOUSES OF THE HOLY DELUXE EDITIONS”

  1. lucatod 27/10/2014 a 15:23 #

    Mi sa che non hai tutti i torti , pure io ho pensato che questi alternate mix , siano in realtà il prodotto di una recente operazione fatta con qualche programma , magari da un giovane tecnico .
    L’atteggiamento di Page è quello di una persona davvero ottusa , magari non è un volgare ladro come certi suoi colleghi (i 2 Queen) , però che delusione ! Alla fine il live at the olympia sul primo lp è stato il bonus più interessante . Anche se curato in maniera pessima .
    Ho fatto la scelta giusta ad evitare le super deluxe (che nome altisonante!) , almeno con le normali deluxe “sti pacchi” che c’ha rifilato Page sono ad un prezzo contenuto .

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  2. Francesco Boccia 27/10/2014 a 15:44 #

    L’iniziale entusiasmo provato all’annuncio delle ristampe è ormai un lontano ricordo. In genere cerco di acquistare le uscite marchiate Zeppelin nello stesso giorno della pubblicazione (conservo ancora lo scontrino di “Remasters”, datato 19 ottobre 1990, almeno questo è il giorno in cui il triplo lp è arrivato, su mia ordinazione, nel piccolo negozio di provincia nel quale a volte mi rifornivo per le nuove uscite), ma stavolta proprio non ho avuto fretta e così non ho ancora fatto l’ordine. E’ troppo ottimistico sperare in qualcosa di meglio per le uscite di “Physical Graffiti” e di In “Through The Out Door” ? secondo me si, decisamente troppo ottimistico…

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  3. bodhran 27/10/2014 a 17:26 #

    caro Tim, altro che bussola persa. Certo, un mix con un po’ di Bonham in più non fa schifo a nessuno, ma allora meno squillar di trombe, meno annunci roboanti. Spiace proprio dirlo, ma poteva esser tutto schiaffato in 3 4 cd, certo voglio proprio vedere chi ci spendeva i soldi, anche di noi. Consola sapere che questo Jimmy Page non è Jimmy Page

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  4. Baccio 27/10/2014 a 19:00 #

    Mai avuto nessun dubbio che non abbiamo alcun bisogno di queste uscite!
    Molto meglio andar a cercare qualche buon bootleg dei tempi d’oro!

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  5. Paolo Barone 27/10/2014 a 19:52 #

    Sono stranamente confuso rispetto a questa cosa…
    I companion disc a me sono piaciuti abbastanza e mi hanno fatto riascoltare dischi che non frequento proprio spesso. Pero’ poi leggo che Tim sa dell’esistenza di più di 10 inediti e allora non so bene che pensare. Secondo voi perché non sono stati pubblicati? Esistono veramente relativamente ai primi 4 dischi? Che senso ha continuare a tenerli nel cassetto passati i 70 anni? Certo, ormai l’aspettativa di vita delle rockstar si e’ allungata molto, e loro giustamente avranno pensato di fare cassa ora, e ripetere fra una decina d’anni con i veri inediti. O lasciare ai numerosi figli questa bella eredita’.
    Non vedo altre spiegazioni, e voi?
    Le deluxe sono molto belle, ma forse nonostante la bellezza estetica della confezione in quel caso, dopo aver speso un botto di soldi, ci si sente a disagio con il contenuto musicale non all’altezza del salasso.
    Nel caso mio, ho preso le edizioni normali per un pugno di dollari, e tutta la cosa direi che assume un carattere nettamente più leggero.
    Visto che ci sono, vorrei approfittare di questo spazio che Tim ci concede, e condividere con i lettori del Blog una piccola scoperta. Blow Up ha pubblicato un elenco di dischi Hard Rock inglesi anni 70. Oltre l’ovvio, c’e’ una manciata di band minori. Io ho preso Dark – Dark around the Edges. Un ottimo disco, brani tutti piacevoli, e la soddisfazione di mandare qualche euro nelle tasche di chi non ne ha mai visto nemmeno l’ombra.

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  6. timtirelli 27/10/2014 a 21:26 #

    Polbi, ascoltati in macchina mentre me ne andavo a lavorare in una fredda mattina di ottobre tra i colori autunnali della mia amata Emilia sono parsi anche a me gradevoli questi due ultimi companion disc, siamo fan in senso stretto dopo tutto, siamo curiosi anche del più piccolo dettagli aggiuntivo, della curiosità più insignificante, ma ciò non toglie che resti una occasione sprecata, che perfino i LZ sono caduti nell’errore di tanti alti gruppi…invece di fare delle deluxe edition degne di queste nome, hanno raffazzonato su un po’ di materiale extra di scarsissimo valore e niente altro.

    Non si fa così, questo è un prendere in giro i fan.

    Attento Polbi, non ho scritto che quegli 11 inediti siano relativi ai primi quattro album, ma al periodo 1971/1975, quello per me più interessante. Sì, sono certo, esistono. Non posso dire di più. Perché non inserirne un paio per il IV e un paio per HOTH allora? Perchè tenerli da parte? Non saranno capolavori, ma senza dubbio avrebbero ravvivato il materiale bonus. Almeno avesse pubblicato delle alternate takes, delle versioni diverse dei brani che conosciamo, invece no, sono quasi tutti missaggi alternativi.

    Cos’è, vuole tenerli per una eventuale nuova uscita di soli inediti? Così ci spenna ancora un po’? Invece di star lì a fare il figo al lancio dei nuovi modelli di sciarpe LED ZEPPELIN dello stilista Paul Smith (455 sterline l’una, porca di quella troia) avrebbe dovuto dedicarsi con più cura ai companion disc. Ci ha venduto del vino annacquato, e questo a me non va bene.

    Ma smetti di essere quello col braccino corto, metti un paio di inediti in ogni dischetto, aggiungi registrazioni embrionali dei pezzi, migliora la qualità audio di qualche bella registrazione live anche solo soundboard e allegala all’album di riferimento!

    Invece no, se ne sta seduto sugli inediti, sulle registrazioni live del concerti giapponesi del 1971 e di quelle del down under tour del 1972. E noi qui come fessi a brontolare.

    I grandi LZ che non fanno le cose come si deve. Ah!

    Dovrei fregarmene e passare oltre, ma che ci posso fare, sono un fan, mannaggia a me.

    PS: Nel nuovo numero di Rolling Stones Usa c’è una breve intervista a Led Wallet dove viene riportata questa cosa:

    “The new version of PRESENCE, he reveals, includes ‘two extra things’ he found on a reel with an early mix of the album.”

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  7. Lorenzo Stefani 28/10/2014 a 00:47 #

    Ciao Tim, concordo sul fatto che mi sembra una grande occasione sprecata e un po’ una presa in giro, per quanta ammirazione si possa avere per tutto ciò che Jimmy ha creato nei suoi anni d’oro. Non può continuare a friggere e rifriggere sempre le stesse cose, anche se sublimi ed immortali, deve dar fondo ai suoi archivi (se davvero contengono cose di valore) e/o provare a far qualcosa di nuovo, uno scatto d’orgoglio come con Outrider e Coverdale-Page, prima di diventare del tutto decrepito; non capisco cosa abbia da perdere, con tutti soldi e la fama che ha accumulato … le royalties dei lavori con gli Zep non gliele toglie nessuno.
    Mi ritrovo in quello che ha detto Plant al Telegraph qualche settimana fa: ““He should get on and do something, he’s a superb talent. That’s the sad thing for Jimmy, … the warmth that he needs to actually enjoy the world, it’s all there. Come on and give it to us.”
    So bene di dire una cosa impopolare per i fan duri e puri di Jimmy, ma io qualche sensazione zeppelinesca con sentori nuovi, più che nei companion disc, le sto trovando in esibizioni di Plant come quella a New York di un mese fa, disponibile sul suo sito solo fino a domani. Almeno si vede e si sente un po’ di coraggio, di vitalità, di voglia di rimettersi in gioco con suoni almeno parzialmente originali, prendendosi anche critiche pesantissime come la recensione di LULLABY … AND THE CEASELESS ROAR da parte di Pierangelo Valenti zeppa di improperi (esagerati), pubblicata sull’ultimo numero di Outsider.

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  8. mikebravo 28/10/2014 a 08:12 #

    A questo punto fanno bene quelli che

    1) si cercano bootlegs dei led di qualsiasi periodo
    ( come dice renzi E’ TUTTO GRASSO CHE COLA )

    oppure quelli che

    2) ascoltano il nuovo lavoro di un ex-componente dei led

    oppure quelli che

    3) decidono di aprire la confezione ancora chiusa della
    reunion del 2007 perché non l’hanno ancora
    ascoltata ( io per esempio )

    Le recensioni inglesi su lullaby sono buone.
    I servizi speciali sui led usciti sugli stessi in questi mesi
    tutti da godere.
    Il numero di outsider di giugno fu una grossa delusione
    molto piu’ grande dell’album di percy.

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  9. lucatod 28/10/2014 a 10:51 #

    Non c’è proprio paragone tra Plant e Page . Robert è un artista con le palle , uno che in un certo senso si prende pure gioco del suo ex collega , e probabilmente del gruppo stesso . L’ultimo album , contiene dei pezzi carini e una sua compilation (creata dal sottoscritto) mi ha accompagnato durante buona parte dell’estate . L’ho visto dal vivo due volte , e mi ha emozionato parecchio . Nel 2014 è un vocalist che sa come adoperare la sua voce , con grandi risultati .
    Page , che dei due ho sempre preferito , è un personaggio da museo (del ROCK) , affascinante e ormai onnipresente ad ogni evento mondano , a 70 anni si è messo a fare il modello , ora vende tre sciarpe con la stampa dei loro primi LP a cifre esorbitanti (non le vorrei manco gratis) e una autobiografia che non è una autobiografia , ma un album fotografico . Vende autografi , tazze da caffè .. insomma un vero uomo d’affari .
    …… e JPJ ? Lui continua a suonare , praticamente con chiunque , esibendo una sublime perizia tecnica e agilità che ai tempi dei LZ si faceva fatica a distinguere tanto stava nell’ombra .

    Sta di fatto che , come avete scritto sopra , fortunatamente esistono numerosi bootlegs scaricabili gratuitamente e di tutte le qualità audio . Per un fan a digiuno da questo argomento , consiglio vivamente questa soluzione , che permette anche un approccio diverso al Dirigibile . Io ad esempio passo mesi ad ascoltare solo bootleg , quasi dimenticandomi della discografia ufficiale , perché si tratta di una vera e propria miniera d’oro .

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  10. Beppe R 28/10/2014 a 18:45 #

    Intervengo frettolosamente sulla segnalazione dell’apprezzato Paolo Barone, gli faccio da “spalla”… “Round The Edges” dei Dark (1972) è considerata una delle massime rarità dell’underground inglese. L’originale LP, pubblicato in poche decine di copie, ha raggiunto valutazioni collezionistiche macroscopiche. Al di là del feticismo dovuto all’ultra-collezionabilità del pezzo, si tratta di affascinante hard rock psichedelico da conoscere assolutamente, almeno per chi sa cogliere la magia di quell’epoca d’oro. L’etichetta Machu Picchu (Portland, Oregon) è forse l’unica ad averlo ristampato su licenza ufficiale della band stessa, che in questo caso si, come sostiene PB, potrà intascarsi qualche moneta. Non altrettanto si può dire delle precedenti riedizioni di quest’elusivo tesoro sepolto. A proposito di hard rock “sotterraneo” dello stesso periodo, Machu Picchu ha riproposto l’omonimo solitario dei Mirkwood (1973), altra opera ricercatissima. Come nel caso dei Dark, con materiale d’archivio (note, foto) concesse dalla formazione britannica, che impreziosiscono la pubblicazione. Investire su queste uscite discografiche è anche un riconoscimento per chi lavora seriamente nell’ombra e, a differenza delle majors, si impegna con autentico amore e rispetto verso questi frutti proibiti del rock, non certo con mero intento speculativo. Stop

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  11. mikebravo 28/10/2014 a 21:10 #

    Ieri ho ricevuto da IBS il libro di Jimmy Page e la discografia completa dei
    MEDICINE HEAD, un gruppo che consiglio caldamente.
    Un grande gruppo.
    Riguardo il librone di Jimmy non posso che dire, pur essendo prettamente
    fotografico, é magnifico.
    Grande spazio a tutto il meraviglioso tempo della sua vita.
    Grande spazio agli Yardbirds.
    Foto stupende.
    Un viaggio sorprendente grazie ad immagini che fanno trattenere il fiato.
    Il piu’ grande.

    PS La solita biografia scritta a 4 mani avrebbe rovinato tutto.
    Le foto dicono tutto.
    Il piu’ grande.

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  12. lucatod 28/10/2014 a 23:39 #

    Si Mike, il libro è esteticamente molto bello , la parte riservata agli Yardbirds è davvero notevole , ma in generale l’ho trovato una figata (anche se la data di qualche foto non è proprio esatta) e sono contento che sia stato pubblicato anche in questa edizione abbordabile . Lo si poteva rilegare meglio , magari evitando di stamparlo in Cina .

    Però tra un bel book fotografico e una vera e propria autobiografia , ben fatta e ricca di aneddoti , sceglierei la seconda . Uno come Page ne avrebbe di cose da raccontare , riuscirebbe a superare anche Life di K. Richards . Poi è anche vero che il mistero è una parte fondamentale del fascino di Jimmy Page . Quindi chissà …

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  13. paolo Barone 28/10/2014 a 23:39 #

    Grazie per questo intervento Beppe R!
    Ho controllato, il cd dei Dark e’ quello edito dalla Machu Picchu. Non sapevo che fosse l’unica edizione che rispetta i diritti della band, e ti sono molto grato per questa utile segnalazione. Sono molto contento di aver sostenuto, pur inconsapevolmente, un etichetta onesta. Da un bel po’ di tempo ormai le produzioni interessanti, sia di materiale nuovo che di ristampe, sono molto lontane dal campo d’azione delle majors. Ma di furbetti ne girano ovunque, anche nell’underground, e sapere di poter sostenere chi fa un lavoro di spessore artistico – culturale e anche in modo onesto e’ importante. Ho visto con i miei occhi l’espressione di amarezza nel viso di musicisti a me molto vicini, quando hanno scoperto edizioni di loro dischi delle quali non avevano la minima idea e dalle quali non hanno ricevuto nemmeno un dollaro. E l’ho visto succedere anche più volte. Tanto poi sono piccole produzioni di artisti di nicchia e nessuno si mette a fare causa e tutti la passano liscia. Una vergogna pure peggiore del decennale disinteresse dell’industria discografica “di massa” verso le proposte più interessanti e meno scontate.
    Un intervento il tuo molto importante e opportuno, grazie ancora.

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  14. mikebravo 05/11/2014 a 08:00 #

    Mentre mi rigiravo tra le mani le deluxe editions in cd dei led zeppelin
    in un negozio senza che mi spuntasse nessuna voglia di comprarle,
    ho visto nello scomparto deep purple un live registrato a Graz che mi
    sa di appena pubblicato.
    Risale agli anni 70 e contiene poche canzoni.
    Non mi interessano i deep purple, pero’ un po’ di invidia per i fans
    del gruppo mi é sorta da tempo.
    Resta il fatto che dei pacconi da oltre 100 euro di IV e THOTH non
    saprei che farmene.
    Se me li regalassero, me li rivenderei subito.
    La mancanza di inediti nelle due ultime uscite mi ha deluso non poco.
    Mi auguro qualcosa di meglio nelle prossime.

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  15. Francesco Boccia 01/12/2014 a 11:09 #

    Ho comprato solo ieri la versione deluxe (2 cd) del IV. Mi sono sentito come quando pago il bollo della macchina, insomma, l’ho preso perché ormai non posso non completare la serie. Comunque sia bello il packing, sui contenuti del bunus disc avete già detto tutto, voglio solo sottolineare che mi sembra assordo non avere la certezza che le registrazioni risalgono esclusivamente all’epoca di uscita del disco. Certo che Page è veramente un artigiano della musica, nel senso più letterale del termine.

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