METAL SHOCK n.41 Marzo 1989 (Slash)

19 Gen

Marzo 1989: MS pubblica il mio articolo su SLASH. Di nuovo giornalismo anni ottanta nelle mie dita, me ne dispiaccio, ma che ci posso fare… erano anni un po’ così, in cui tra l’altro ancora si credeva (perlomeno io) che Live ?!*@ Like a Suicide fosse un vero live (contenete due cover e due pezzi originali) autoprodotto dalla band (in realtà è un fake, trattasi di demo registrato in studio a cui furono aggiunti applausi, il tutto messo in piedi dalla casa discografica per insignire la band di meriti underground).

PS: ma quanto erano brutte le copertine delle riviste metal anni ottanta?!

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METAL SHOCK N 41 – mar 1989

metal shock n41

 

24 Risposte to “METAL SHOCK n.41 Marzo 1989 (Slash)”

  1. Lalli 19/01/2015 a 18:30 #

    sì erano proprio brutte…esagerate e pompate….beh…erano gli anni ’80 :-) … e ci piaceva guardarle ;)

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  2. mikebravo 19/01/2015 a 19:35 #

    Lascereste uscire vostra figlia con Axl Rose oppure con Slash ?
    Messo di fronte alla scelta , opterei per il secondo.
    Certo i gruppi anni ’80 non si presentavano bene.
    Gli Aerosmith si elevavano sugli altri per la bella presenza di Tyler e
    Perry.
    Ma i Twisted Sister e i Wasp chi se li ricorda ?
    Tirare fuori una bella copertina in una rivista era gara dura.
    Tra le copertine dei dischi dell’epoca ne ricordo alcune dei Ratt
    con belle presenze femminili.
    Per non parlare di Hooked dei Great White.

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  3. lucatod 19/01/2015 a 20:20 #

    Su una biografia della band , ho letto che il chitarrista preferito da Slash era Mick Taylor . sarà vero? Negli altri libri o articoli che mi è capitato di leggere , ho sempre letto i soliti nomi (Page , Beck , Perry…) ma mai quello dell’imbronciato ex Stone . E’ pur vero che gli assolo di Slash sono generalmente piuttosto melodici , ma potrebbe anche essere una coincidenza .
    Comunque la prima line-up dei GnR non era niente male , oltre che Slash a me piaceva molto anche Izzy con quell’aria da Keef e il suo approccio alla chitarra così poco heavy (come hai scritto tu) , tant’è che poi è finito schiacciato dalle due prime donne . Inizialmente dovevano essere una copia di Jagger & Richards ed invece sono diventati una copia di Tyler & Perry (o Page & Plant) .

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  4. alexdoc 19/01/2015 a 21:44 #

    Anni fa scrissi un post sui GN’R dove fra le altre cose dicevo che con i suoi 12 pezzi tiratissimi senza spazi per le ballad d’ordinanza del glam-street di quel periodo considero “Appetite For Destruction” il “Never Mind The Bollocks” dell’hard rock americano, poi seguì una seconda “Great Rock & Roll Swindle”. I Guns tutto erano tranne che heavy metal (tantomeno “hevy”, gli errori di stampa tragicomici per una rivista del settore), quell’album mi fece impazzire: il mio preferito era nettamente Izzy, mi identificavo con quel Keithiano di ferro dal look simile al mio di allora, con stile e capelli simili ai suoi (quando c’erano). Uno dei migliori “ritmici” della storia insieme allo stesso Richards, a Malcolm Young e a Brad Whitford, gli ero così affezionato da seguirlo anche nei suoi album solisti, senza di lui quella band affermatissima diventò per me irriconoscibile e insopportabile. Ho letto che Slash considera “Rocks” degli Aerosmith l’album che gli ha segnato e cambiato la vita, anche prima di impararlo ho sempre visto Saul Hudson (il suo nome all’anagrafe) come l’epigono, il continuatore e la sintesi vivente della Santissima Trinità di “Gibson axemen” dei Seventies: Page, Perry e Angus Young. Non sapevo o mi ero dimenticato di suo padre “cover artist” invece un pensiero va alla madre scomparsa alcuni anni fa, costumista di David Bowie negli anni ’70, che il figliolo alcuni anni fa raccontò di avere beccata a letto col Duca Bianco.

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  5. mikebravo 20/01/2015 a 08:20 #

    Io dei GNR conosco 2 canzoni.
    Una é la versione di Live and let die.
    Purtroppo la figura del cantante che trovo a livello caratteriale una
    delle peggiori espressioni del rock americano, se non la peggiore,
    mi ha impedito di ascoltarli e di comprare loro dischi.
    Quanti anni ci ha messo quella testa di cavolo a sfornare Chinese
    democracy ?
    Axl con la fascia in testa, le braghette corte e le scarpe da ginnastica.
    Per me un orrendo cartone animato.
    Forse mi sono perso solo un bel disco.
    Magari uno di questi giorni l’ascolto per la prima volta.
    Il bello del blog.

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  6. alexdoc 20/01/2015 a 10:47 #

    Mike, “Chinese Democracy” è da evitare, a chiunque vada attribuito (Axl che non è mai piaciuto neanche a me e alcuni soggetti estratti a sorte). Se parli di un bel disco “Appetite For Destruction” lo è, non solo a mio avviso. Se non l’hai mai ascoltato te lo consiglio, è l’unica cosa che merita pubblicata a quel nome ma merita realmente.

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  7. mikebravo 20/01/2015 a 13:57 #

    Ragionandoci sopra, mi accorgo che i guns rappresentano per me l’unico
    grande gruppo degli anni 80 di rock duro che ho evitato di ascoltare.
    E al quel tempo non mi risparmiavo.
    Occorrerebbe una seduta dallo psicologo per indagare piu’ a fondo.

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  8. lucatod 20/01/2015 a 14:16 #

    Beh Mike , se sei cresciuto ascoltando Zeppelin e via dicendo una certa diffidenza nei confronti dei Guns ci può anche stare . Perlomeno , io la posso capire . Però Appetite For Destruction merita davvero l’ascolto (a dire la verità nemmeno Use your illusion 1&2 sono da buttare) . Trattasi di un gran bel disco hard rock .

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  9. alexdoc 20/01/2015 a 18:33 #

    Posso capire una forma di resistenza dovuta all’antipatia per Axl, e forse anche per lo status di superstar che hanno raggiunto subito con AFD, il debut-album più venduto della storia che superò il record appartenuto all’esordio dei Van Halen. Io salverei anche “Lies” dove per me spicca quella rivisitazione di “Dead Flowers” degli Stones che è “Used To Love Her”. Dei due “Use Your Illusion”, ognuno dei quali un doppio, ricorderò nitidamente la sensazione nata al primo ascolto poi mantenuta nei decenni di non riconoscere più la stessa band, e ho sempre detto che mai nell’hard rock un gruppo o un artista con così poco da dire aveva riempito tanto spazio per dirlo. Un quadruplo ascoltabilissimo ma tutto sommato trascurabile, tolta una manciata di pezzi su un totale di 28 non lascia il segno. La raccolta di cover “The Spaghetti Incident” chiuse a seconda dei gusti in bellezza o bruttezza tipicamente punk (come quasi tutti i pezzi in questione) la loro avventura, escludendo l’irrilevante ritorno fuori tempo massimo di Axl solista a nome collettivo.

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  10. mikebravo 20/01/2015 a 18:39 #

    Ok. L’ascoltero’ senz’altro e vi raccontero’ .
    In modo di riempire questo buco nero.
    Axl o non axl.
    Grazie.

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  11. mikebravo 26/03/2015 a 21:14 #

    Ho comprato 2 giorni fa il cd Appetite for destruction.
    Non é che ho avuto molto tempo per assaggiarlo.
    Sara’ che i guns non mi fanno venire l’acquolina in bocca.
    Ma lo voglio ascoltare bene.
    Dai primi scorrimenti veloci il rock stradaiolo dei guns è,
    per ora, quello che mi aspettavo, niente di piu’, niente di
    meno, anche se spero che la chitarra di slash mi prenda.
    In qualche momento il canto sguaiato di axl mi ricorda
    roth dei van halen.
    Anche l’inizio di un pezzo con una batteria effettata mi
    ricorda una canzone dei fratelli olandesi.
    Ma sono solo prime impressioni di un ascolto frettoloso
    e disattento.
    Ma mi voglio impegnare..
    E DELLA SERIE LP MAI ASCOLTATI voglio comprare
    il primo dei queens of stone age, si chiamano cosi’?
    CORSI DI RECUPERO.

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  12. Lorenzo Stefani 27/03/2015 a 01:54 #

    Ciao Mike, nell’ambito dei miei corsi di recupero ho preso recentemente – tra l’altro – SONGS FOR THE DEAF dei QUEENS OF THE STONE AGE, sostanzialmente perché alla batteria c’é DAVE GROHL che è una forza della natura e mi sta molto simpatico.
    Purtroppo però il chitarrista, cantante e leader della band, JOSH HOMME, ha una voce piuttosto esile che non riesco a farmi piacere. Inoltre le canzoni hanno una struttura molto “quadrata” e mi trasmettono un senso di grandissima freddezza, un po’ come l’unico album dei THEM CROOKED VULTURES, guarda caso sempre con HOMME e GROHL (oltre che JOHN PAUL JONES, come noto).
    Ho ascoltato su YouTube l’ultimo dei QUEENS (…LIKE CLOCKWORK) e mi ha fatto più o meno la stessa impressione, a parte la canzone che dà il titolo all’album, stralunata ballad con pianoforte e voce (semi-falsetto) in evidenza, che ho trovato inquietante e affascinante.
    PS: mi ha fatto piacere conoscerti di persona al concerto della Cattiva!

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    • mikebravo 27/03/2015 a 11:26 #

      Anche a me ha fatto molto piacere!
      Sono alle prese con i guns ma faccio molta fatica ad
      apprendere la loro lezione.
      Concordo con te sui THEM ( non quelli di van morrison ).
      Non mi sono innamorato di quell’album.
      I QUEENS non li ho mai ascoltati e grazie alla spinta del
      blog di Tim, sto facendo questi corsi di recupero.
      E’ bello avere dei vuoti.

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  13. paolo Barone 27/03/2015 a 04:11 #

    Secondo me i primi tre dei Queens of the Stone Age e tutti i Kyuss non possono mancare in casa di un Hard Rocker!

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    • Lorenzo Stefani 27/03/2015 a 18:26 #

      Beh, effettivamente BLUES FOR THE RED SUN dei KYUSS l’ho ascoltato sempre con gran gusto, anche grazie al fatto che JOHN GARCIA aveva una voce ben più graffiante e potente di HOMME.

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  14. bodhran 27/03/2015 a 09:18 #

    Concordo con Paolo. E’ vero poi che la voce di Homme non è propriamente una voce “rock”, ma a me ad esempio è una cosa che in questo caso piace molto. In una classifica di epoche recenti si piazzerebbe sicuramente dopo Cornell dei Soundgarden, che incarna di più l’idea platonica di cantante rock (ossia voce potente, possibilmente acuta, fisicamente prestante, bello, di una bellezza non troppo mascolina…. cioè Robert Plant). Però nei QOTSA il contrasto tra le melodie canticchiabili (spesso molto delicate e cantabili, tra l’altro) e la musica lo trovo un punto di forza del gruppo.

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  15. mikebravo 28/03/2015 a 05:30 #

    Ragazzi, leggendo i Vs. interventi mi sono convinto che devo ascoltare i QOTSA
    ed anche i KYUSS.
    I miei anni di buio totale iniziano dal 1996.
    Da allora venendo ai giorni nostri, zep-related a parte, non ho ascoltato gruppi
    nuovi.
    Ho imparato da voi ieri sera dei KYUSS, che per me potevano essere una cover
    band dei KISS.
    Sempre grazie a voi ho letto sempre ieri sera su wilkipedia che esiste un filone
    dell’ heavy metal detto STONER imparentato col DOOM ( di cui conosco black
    sabbath e cathedral ) e che trae ispirazione da antichi gruppi come BLUE CHEER
    e HAWKWIND che conosco bene.
    L’importante nella vita é essere aperti a nuove esperienze e leggendo del
    STONER ROCK, credo fara’ al caso mio.
    In effetti poi alcuni giorni io effettivamente sono un po’ stoner, ovvero
    psichedelico e portato ai toni bassi.
    Per questo, se l’ascolto di appetite for destruction continuera’ a lasciarmi inerte,
    mi buttero a capofitto nell’acquisto dei cd dei queens e dei kyuss.
    Anche i SOUNDGARDEN sono stoner?
    Beh, quelli li conosco bene perché sono ante 1996.
    Insomma,cos’altro mi manca per riempire il vuoto dal 1996 al 2015 ?

    PS paolo nutini, forte bevitore di chianti, é l’unico artista ” nuovo ” che ho
    visto ( assieme ad una delle mie figlie ).
    Ma non conta perché é un zep-related e non storcete la bocca.
    E’ nato il 9 gennaio, ha cantato prima dei led la sera dell’ultima
    reunion e qualcuno ha scritto che page volesse produrlo…….

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    • bodhran 28/03/2015 a 18:59 #

      Se ti piace lo stoner io mi fare un giro di Fu Manchu, mentre se vuoi restare in quella zona geografica ma sentire delle atmosfere più classiche perchè non provare ad ascoltare i Masters of Reality?

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  16. Paolo Barone 29/03/2015 a 04:21 #

    Kyuss, Welcome to Sky Valley e Blues for the Red Sun.
    Buon viaggio!

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  17. mikebravo 29/03/2015 a 22:38 #

    Ragazzi, da bravo scolaretto oggi mi sono aggirato per i ricordimediastores.
    KYUSS al momento troppo cari, ma QUEENS a 5,99 cadauno.
    Mi sono comprato ERA VULGARIS, LULLABIES TO PARAYZE,
    SONGS FOR DEAF, R.
    Al momento nel mio stereo girano ancora i guns & roses ma sinceramente
    non mi spiego il successo che ebbero all’epoca.
    Qualche bella canzone, un buon chitarrista ma nulla di che.
    Stradaioli si’, ma senza un minimo di anima blues.
    Ancora qualche tentativo poi mi dimentichero’ di loro.

    In una scena del film SCHOOL OF ROCK, il ” maestro” chiede agli allievi
    che cosa ascoltino.
    Aguilera, puff daddy….rispondono alcuni.
    Lui li guarda scandalizzato e dice
    NON MI DITE CHE NESSUNO CONOSCE I LED ZEPPELIN ?
    JIMMY PAGE ! ROBERT PLANT!
    QUELLO E’ ROCK !

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  18. Paolo Barone 29/03/2015 a 23:19 #

    Songs for the Deaf e R sono bellissimi.
    Non desistere con i Kyuss, mi raccomando!
    4 album fenomenali, specialmente i due che ti dicevo (almeno secondo me, ma anche gli altri due sono di altissimo livello).
    A me piace l’idea dei Guns, ma poi sono anni che non metto un loro disco.
    Vedrai che lo Psycho Hard del deserto ti fara’ un altro effetto…

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  19. mikebravo 12/04/2015 a 08:57 #

    Ragazzi, mi sono comprato anche i Kyuss, ma devo ancora ascoltarli come
    i Queens.
    Nello stereo della mia auto gira ancora il cd dei guns e, piano piano, giorno
    dopo giorno, qualcosa si muove.
    Inizio a trovare qualcosa di buono e, azzardo, qualcosa di piu’ che buono.
    Anche se faccio molta fatica.
    Certo non é stato amore a prima vista.

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  20. mikebravo 17/04/2015 a 14:39 #

    Archiviati venti giorni di reiterati tentativi di farmi piacere i guns ‘n’ roses,
    sono passato ai Kyuss.
    Subito mi sono trovato a mio agio.
    Musica che scuote davvero..
    I guns n roses al confronto scompaiono.
    Grazie della dritta!!!!!!

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    • bodhran 18/04/2015 a 11:51 #

      Eh si! I G’n’R io non li ho mai veramente apprezzati, ma sono tra le cose più genuine della scena anni ’80, alla fine decennio. Nello stesso tempo spuntavano tanti gruppi che hanno fatto fortuna nel decennio successivo, nettamente superiore, in cui quel ritorno alla “genuinità” è stato per me l’ultimo segnale di “vero” rock. Io però contnuo ad aspettare con fiducia.

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