FLASH n.6 – luglio 1989 “I Grandi Del Rock: RAINBOW”

21 Mag

Fine primavera 1989, mi chiamano dalla redazione di FLASH per informarmi che due futuri numeri saranno dedicati a I GRANDI DEL ROCK. Per il volume one mi appioppano FREE e BAD COMPANY (e ti pareva), CREAM e RAINBOW, per il volume due BOSTON-JOURNEY-FOREIGNER e LYNYRD SKYNYRD.

Partiamo con l’articoletto sui RAINBOW.

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FLASH 6

FLASH 6

5 Risposte to “FLASH n.6 – luglio 1989 “I Grandi Del Rock: RAINBOW””

  1. alexdoc 21/05/2015 a 12:32 #

    Ricordo quelle riviste, le ho avute in casa prestate da un amico più grande, avrei dovuto tenerle. Rileggo il tutto molto volentieri, ma aspetto con speciale curiosità gli articoli sulla triade AOR, non proprio la tua “tazza di tè”. Se ci fosse stato all’epoca avresti dovuto farli scrivere al gatto Palmiro.

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  2. timtirelli 21/05/2015 a 13:18 #

    Grazie Alex, non ti aspettare troppo, tre nomi AOR di peso per un articolo unico, non ci fu spazio per riflessioni oblique. Oggi sono articoli senza senso, ma allora…senza la facilità di reperire informazione di oggi, magari hanno le chiarito qualcosa a qualcuno.

    Palmir ha scoperto gli HOUSE OF LORDS di Giuffria, tra lui e la groupie con gli YES, non so più dove stare-

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  3. lucatod 21/05/2015 a 14:02 #

    I Deep Purple con Coverdale-Hughes e i primi Rainbow , sono la roba di Blackmore che preferisco . Per il resto mi annoia un pochino . Comunque bell’articolo Tim , come sempre . Sono curioso di leggere dei Cream .

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  4. mikebravo 21/05/2015 a 17:20 #

    Machine head dei deep purple fu uno dei primi 33 giri che comprai.
    Era il 1972.
    La copertina era apribile e all’esterno era plastificata e ” ruvida”.
    L’album fu letteralmente consumato in quanto allora sfruttavo
    il compatto sinudyne di mia madre con 1 cassa incorporata e
    una puntina micidiale in quanto a peso di lettura.
    Comunque lo registrai anche su nastro col registratore geloso
    sempre di mia madre.
    La registrazione avveniva in presa diretta ovvero ponendo il
    microfono del geloso vicino alla cassa del compatto.
    Il registratore geloso aveva i tasti di diversi colori.
    Il rosso era quello di registrazione.
    Chiaramente non si poteva parlare o fare rumori durante
    la registrazione.
    Anche i miei amici erano provvisti di registratore geloso.
    Cosi’ avveniva che si registrasse un 33 giri in due o in tre
    con due o con tre registratori geloso che dovevano essere
    azionati contemporaneamente.
    Ricordo sedute di registrazioni interrotte per mancata
    sincronia di attivazione dei pulsanti rossi.
    Oppure rovinate dall’entrata improvvisa di mia madre o di
    mio fratello urlante.
    Quando leggo di jimmy che svela i segreti delle registrazioni
    della batteria di bonham con la disposizione dei microfoni
    o la collocazione dei tamburi in luoghi particolari mi viene
    da ridere pensando alle nostre registrazioni in sincrono.
    O meglio in asincrono.
    Ma alla fine tutto era su nastro.
    Premevi il tasto verde e la musica partiva.
    Che bellezza il registratore geloso……….

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  5. alexdoc 21/05/2015 a 22:04 #

    L’articolo si conclude con le voci di allora sul ritorno dei Rainbow, che di fatto avvenne sotto il nome dei Deep Purple con il mediocre “Slaves And Masters” (1990), a tutti gli effetti per stile e atmosfera più un album dell’Arcobaleno con Joe Lynn Turner che dei DP.

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