Modalità dicembre

19 Dic

Anche se al mio amico Bodhràn la parola non piace proprio, non posso fare a meno di entrare in “modalità” dicembre. E’ il mio mese, le due settimane prima del solstizio d’inverno sono le mie preferite dell’anno, mi sento percorso da una instancabile malinconia euforica.

Sul car stereo della blues mobile inizia a girare gli album e le canzoni che associo a questo periodo: CRUSADE di JOHN MAYALL…

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WINTER dei ROLLING…

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…il PIANO CONCERTO di KEITH EMERSON e con esso quel turbinio di fiocchi di neve immaginari che si posano sul mio animo…

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Il pensiero rivolto al ricordo di mia madre si materializza ogni volta che mi sento più buono, che annuso l’aria per controllare se per caso la neve è in arrivo, che mi emoziono per le luci ad intermittenza, che guardo le tazze con i cuoricini sul pentagramma che mi regalò tanto, troppo tempo fa.

tazza mother Mary

tazza mother Mary

L’ultimo giorno del mese scorso BRIAN ha compiuto 86 anni. Il birthday party che si è svolto nella struttura in cui è ricoverato non è stato affatto male, Brian ha fatto il galletto…

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Il giorno prima suo fratello Antonio, che noi chiamiamo Pippo o Giulivo (il nome che aveva da partigiano) ne ha fatti 90. Il clan Tirelli si è ritrovato quasi per intero. E’ stato un bel momento. Sono il più vecchio della quinta generazione (di quelle a noi conosciute) e prima o poi prenderò il testimone che mi passerà lo zio, a suo volta il più vecchio della quarta. Ha fatto tutto mia cugina Silvia, tra le cose che ci legano c’è anche una capacità organizzativa niente male.

Uncle Pyppo cake

Uncle Pyppo cake

Stefano & Antonio Tirelli - foto Saura T

Stefano & Antonio Tirelli – foto Saura T

Mi apparto un momento e osservo il mio clan, credenze religiose, politiche e calcistiche possono anche renderci diversi, ma il sangue ci unisce, com’è naturale che sia.

Qualche giorno dopo i festeggiamenti continuano, compie gli anne The Peita, la sorella della groupie. Le regalo il cofanetto in DVD della prima stagione di THE AMERICANS.

Kiss from the Peita - Gavassae dic 2015 - foto Saura T

Kiss from the Peita – Gavassae dic 2015 – foto Saura T

Il birthday party di The Peita apre le danze ai pranzi delle feste di dicembre a casa della Lucy, madre della groupie e rappresentazione in carne ed ossa dell’Emilia. Lasagne, cappelletti, coniglio, vitello arrosto, salsine, tortelli dolci, torta, liquori…I can’t get enough of Emilia’s vibe…

Torno a casa pieno come un uovo, sgambetto in giro per la Domus Saurea insieme al diavoletto nero della Tasmania

Palmiro - Domus Saurea - dicembre 2015 - foto TT

Palmiro – Domus Saurea – dicembre 2015 – foto TT

Non amo le decorazioni natalizie premature, non sopporto quelle ossessive ed esagerate, neppure quelle buttate lì a casaccio…mi piacciono quelle sincere, delicate, magari un po’ blues… così, al sabato e alla domenica, mentre preparo la colazione alla groupie accendo le candele e metto gli alberelli natalizi sulla tavola.

Domus Saurea - dicembre 2015 - foto TT

Domus Saurea – dicembre 2015 – foto TT

Poi, mentre MAHALIA JACKSON canta di notti silenti, la groupie fa l’albero ed io il presepio…

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Domus Saurea - dicembre 2015 - foto TT

Domus Saurea – dicembre 2015 – foto TT

Da adulto do al “natale” il giusto valore, ovverosia un rito vecchio di 5000 anni in cui gli esseri umani festeggiano il solstizio d’inverno, la festa del sol invictus, delle giornate che tornano ad allungarsi scambiandosi un regalo come buon auspicio per la nuova stagione, tradizione poi assorbita dal cristianesimo (e da parecchi altri culti) che la ha trasformata nel giorno della nascita di un ebreo di razza etiope biondo e con gli occhi azzurri, figlio di una donna vergine chiamata Maria e con un padre putativo chiamato, qui in Emilia, Iòffa (Giuseppe insomma).

E’ una favoletta dunque, ma non riesco a rinunciare al relativo mock up (il presepe). Mentre lo preparo mi faccio mille domande, un ateo come TIM TIRELLI che fa il presepe è un lavoro da matti; pensavo fosse un inno alla mia infanzia, ma poi ho capito che è una sorta di resurrezione spirituale che si rinnova ogni anno: la statuina della donna con le due anfore tra le braccia, con l’abitino azzurro, il velo blu in testa ed il grembiule rosso è mia madre. La statuina in questione è una delle poche sopravvissute tra quelle che le appartenevano e che è arrivata ai nostri giorni. Ancora una volta constato quanto sia impossibile per un essere umano far fronte alla perdita della propria madre e rifletto sugli espedienti che la nostra mente trova per provare a riempire un vuoto incolmabile.

Domus Saurea - dicembre 2015 - foto TT

Domus Saurea – dicembre 2015 – foto TT

Una volta finito non resta che accendere le lucine e trasformare la sala della Domus Saurea in un posticino assai piacevole…

Domus Saurea - dicembre 2015 - foto TT

Domus Saurea – dicembre 2015 – foto TT

Per il resto veleggio a vista tra la nebbia, non è prevista neve per queste settimane e dunque mi perdo tra l’ovatta densa di foschia…

Foggy days at Domus Saurea - foto TT

Foggy days at Domus Saurea – foto TT

Black Fog - Villa Bagno - Regium Lepidi dic 2015 - foto TT

Black Fog – Villa Bagno – Regium Lepidi dic 2015 – foto TT

Ogni tanto al venerdì sera arrivo fino alla PERLA VERDE; sessanta km tra la nebbia fitta non sono pochi ma l’atmosfera della PERLA è quella giusta. Guardo la tribute band degli WHO e faccio il nessi con la groupie, la DORWOODA, POL e amici sfusi…

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Dorwooda, Tim, Groupie – foto Pol

Sabato son lì che attraverso CAMPOGALLO sulla blues mobile, sto andando da Brian, sono un po’ in ritardo, non sono solito sfidare il codice della strada, ma sullo stadone non c’è nessuno… posso permettermi di superare – sulla striscia continua – un camioncino che va come una lumaca.

Rientro sulla destra quando vedo là in fondo i vigili. Porca di quella puttana. Paletta, accosto. Mi viene incontro la comandante. Controllano la patente, il libretto, l’assicurazione, le gomme termiche. “Signor Tirelli, le contestiamo questo e quello”. “Ha ragione”, le faccio, “stavo correndo da mio padre, andavo di fretta,  ho sbagliato.” La responsabile di quella pattuglia della Polizia Locale mi fissa qualche secondo…è una di quelle donne che sono solito idealizzare, sicura di sé ma senza accentuare la cosa, concreta e decisa ma senza perdere la tenerezza…mi soppesa…probabilmente è colpita dalla mia franchezza, o forse è semplicemente rinfrancata dal fatto che per una volta non le è capitato un automobilista scorretto e rompicoglioni, fatto sta che mi dice “Guardi, facciamo così, le contesto solo il sorpasso su linea continua, così non perde punti della patente”. Redige il verbale. Sono 40 e passa euro ma se lo pago entro 5 giorni diventano 28. Mi è andata bene. Mi consegna il tutto. Ci scambiamo uno sguardo complice, quello tra una tutrice dell’ordine come si deve e un cittadino ligio al proprio dovere. “Ecco qua signor Tirelli. La saluto“. “Hasta siempre, comandante” vorrei dirle, ma mi congedo con un sorriso.

Brian ormai è sempre più distante. Spesso di ottimo umore, ma confuso come non mai. Canta, parla usando fraseggi e termini tutti suoi. Gli faccio vedere una foto dove ci siamo noi due, gli chiedo chi sono,”i Tirelli” mi dice, ma non riesce ad approfondire…sento che mi sta sfuggendo di mano, la sua zattera si sta allontanando, lui sembra felice, ma non riesco a mantenermi freddo come il raziocinio vorrebbe.

L’altra sera vado alla festa di natale della struttura, i 78 ospiti con relativi parenti. Siamo quasi in 200.

Christmas Party at the Home fo the aged - photo TT

Christmas Party at the Home fo the aged – photo TT

E’ ormai un anno che non gestisco più Brian direttamente, mi accorgo quanto sia dura. A tavola tocca e riposizione continuamente piatti, bicchieri, tovaglioli. Lo sgrido, lui capisce, ma è un riflesso più forte di lui. Gli taglio a pezzetti le lasagne, l’arrosto e le patate, la zuppa inglese; lui mangia con discreto appetito e diventa matto per l’aranciata e la coca (cola).

Brian ci dà di spumante al Xmas party - foto TT

Brian ci dà di spumante al Xmas party – foto TT

Il prete dà la benedizione, io penso ai BLACK SABBATH e ai GHOST…

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…partono gli applausi per gli addetti alla struttura e quindi gli auguri per il santo natale e il nuovo anno. Qualcuno versa a Brian due dita di spumante. Brian tocca il mio bicchiere col suo e mi fa “cin cin”. “Cin cin, vecchio Brian” gli rispondo e mi commuovo. Non ho i Ray ban con me, è ovvio, siamo in inverno… maledizione. Sono l’ultimo dei parenti ad andare, consegno Brian all’ animatrice, lo bacio e lo saluto. In cambio ricevo un ciao frettoloso, ormai è tutto concentrato su chi lo ha preso in custodia. Lo vedo lasciarsi guidare lemme lemme verso l’altra ala dell’edificio. Saluto il direttore, la capo nucleo ed esco nel fresco della sera. Salgo in macchina, scaccio la tristezza con un po’ di hard rock blues a volume alto…

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Per il 21 sera è programmato il sinodo degli illuminati del blues. Saremo in dieci. Ho voglia di vedere gli uomini di blues che ho creato a mia immagine e somiglianza.

Passo serate al telefono col chitarrista straordinario dei FLOWER STONE, MASSIMO AVELLONE. La tratta Regium Lepidi-Panormus è a tratti disturbata ma i pensieri volano piuttosto alti. Parliamo di fenici, di latini, di romani, di britanni chiamati Iacobus Patricius.

Riesco anche a finire canzoni iniziate dieci e passa anni fa. Strano davvero: per due o tre lustri non riesci a trovare il giusto spunto poi, quattordici anni più tardi, in mezz’ora ne completi due come se nulla fosse. Niente di che, tutta roba che verrà riposta nel cassetto, ma per me son cose importanti.

Dicembre è reso ancor più dolce dalla marcia sicura e caparbia che sembra aver intrapreso l’INTER. Dopo cinque stagioni di stagnazione e dolori, finalmente i ragazzi e la società sembrano aver trovato la (s)quadra. Un condottiero come Ciuffy (Mancini insomma) è quel che ci voleva. Siamo primi in classifica, da qualche settimana stiamo giocando bene, il gruppo è compatto e un uomo di blues inconsapevole come BROZOVIC sta diventando una sorta di fenomeno. Che godimento ragazzi.

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Se poi uniamo il fatto che santa Lucia mi ha portato la biografia fotografica di nostro signore, siamo a posto…

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Il 25 è dunque dietro l’angolo, un altro anno che passa, altri bilanci da fare. Ci fosse almeno la neve col suo candore ad addolcire questi blues per me sarebbe più facile, ma in definitiva …in alto i cuori, prendiamo quel che viene, anche gli alberelli spogli della Domus Saurea hanno un loro perché…

Domus Saurea dicembre 2015 - foto TT

Domus Saurea dicembre 2015 – foto TT

…jingle bells, jingle bells, jingle all the way…

I like female form, in minimum dress
Money to spend with a capital “S”
Get a date with the woman in red
Wanna be in heaven with three in a bed

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23 Risposte to “Modalità dicembre”

  1. bodhran 21/12/2015 a 09:27 #

    è vero, “modalità qualcosa” fa parte di quelle espressioni che non mi piacciono. Diversamente anche questo post è molto bello da leggere, la foto di Brian ballerino poi è meravigliosa e commovente.
    Dicembre è davvero il mese dei Tirelli, oggi se non sbaglio è il solstizio d’inverno e quindi “let the music be your master” per 100 di questi giorni!

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  2. timtirelli 21/12/2015 a 10:07 #

    Grazie Bodhràn, Greetings from the house of the holy.

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  3. Tom 21/12/2015 a 12:02 #

    Auguri, siempre adelante, rock on!….tom

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  4. lucatod 21/12/2015 a 12:35 #

    Modalità dicembre non la vivo benissimo , le feste in genere mi rompono le balle . Però mi fa piacere leggere questo post ottimistico (ma anche malinconico) . Grande Brian !
    Auguri Tim e ..”May the FIRM be with you” ……..

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  5. mikebravo 22/12/2015 a 14:55 #

    Dicembre pre-natalizio è per me un buon periodo.
    In attesa delle feste in quel di roma, cosa puo’ fare un povero ragazzo
    che ama il rock ‘n’ roll se non sognare, e non solo, mettere in atto,
    qualche trasferta vinilitica ad est o ovest come ai bei tempi ?
    Ad est di bologna si propongono WE ROCK a Castelguelfo, prima
    dislocato in quel di Modena, e DICA 33 a Forlimpopoli.
    Ad ovest ASBURY PARK a Scandiano e PLANET MUSIC a Reggio Emilia.
    Il sabato pomeriggio si parte.
    Mezza giornata davanti.
    Punti verso Vignola e oltre.
    DORA DISCHI l’hai visitato da poco.
    Lo saltiamo.
    Passi attraverso Sassuolo.
    Vedi il cartello FORMIGINE e ripensi a quel bellissimo negozio gestito
    dal VANNI.
    Ha chiuso da tempo, lo sai, ma ci pensi ancora.
    Bah, peccato !
    Procedi e sei a Scandiano.
    La conosci bene.
    Parcheggi vicino al negozio ed entri.
    Al banco gestore e moglie raccontano del trentennale che festeggiano
    in questi giorni.
    Tanto di cappello.
    Di questi tempi gesta eroiche degne di essere cantate dal BOIARDO.
    Inizio a scorrere i vinili di rock mentre la maggior parte del locale è dedita
    ai cd di METAL.
    Prezzi alti comunque.
    Alla fine opto per THERE AND BACK di JEFF BECK in vinile con
    copertina a rilievo.
    Alla cassa parlo col proprietario che mi regala un gadget celebrativo
    del trentennale.
    A WAY OF LIFE celebra il portachiavi con BUKOWSKI e signora.
    Riparto e punto verso REGGIO EMILIA.
    Ormai fa buio ed il ricordo della strada da seguire per PLANET MUSIC
    è incerto.
    Non dispongo di navigatore ma il desiderio di vinile mi guida.
    Attraverso la citta’ passando accanto al centro ed a fiuto svolto
    per una via con passaggio a livello.
    Prima imbocco una laterale sbagliata e sempre a fiuto torno indietro
    e svolto ancora .
    Spazi verdi e sportivi accendono il ricordo di altre spedizioni vittoriose.
    Ma parlo di tanti, tanti anni fa.
    Riconosco la piazzetta.
    Davanti al negozio sono accese candele e fanno bella mostra
    espositori di cd.
    Entro e riconosco il proprietario, un pianista magro ed alto.
    C’è anche la moglie indaffarata al banco.
    Un certo JOHNNY, il figlio della coppia, vaga nel negozio.
    Diversi clienti sono intenti alla ricerca del pezzo.
    Mi ci vuole un po’ per orientarmi.
    Trovo uno scaffale di LP a basso prezzo in ordine alfabetico.
    Il gestore offre panettone e spumante.
    Io sono troppo intento a scorrere i vinili.
    Mi fermo un’oretta e mezza e racimolo un buon bottino.
    Alla cassa la moglie registra al computer i miei acquisti e lui
    mi applica un buon sconto.
    L’impressione che mi lascia il negozio é buona.
    Gentilissimo il gestore e buona l’offerta.
    Ormai sono le sette di sera.
    Sei in strada e con i tuoi dischi raggiungi la macchina.
    Ti rendi conto che quello che facevi da ragazzo con passione,
    ti appassiona anche oggi.
    E di anni ne sono passati tanti.
    Si torna a bologna sulla via emilia ed a modena nord si va in
    autostrada.
    Arrivo a casa alle 20 e passa.

    Ho visitato 2 negozi che hanno tenuto botta anche con la crisi.

    Entrambi gestiti da marito e moglie.

    Bella giornata.

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    • Tom 22/12/2015 a 15:59 #

      ….ci credevamo eterni, ci credevamo eroi
      ma il tempo se ne frega e passa su di noi…
      come passa il tempo…(vandelli dikdik camaleonti 1994)
      hallelujah…ramble on…auguri a tutti….tom

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  6. Paolo Barone 23/12/2015 a 16:21 #

    Grande Mikebravo! In questi giorni mi hanno detto “…Chi ama il rock come noi, o schiatta giovane o non invecchia più.” Alla faccia dei DikDik! Comunque, scherzi a parte, mi e’ piaciuto veramente molto l’intervento di Mikebravo… che in un certo modo anticipa delle mie riflessioni in arrivo a breve…La storia del Rock e’ fatta da Jimmy Page, Tina Turner, Ramones & Co. quanto dalle nostre corse per negozi di dischi resistenti come quelli che ci racconta Mike…Auguri a tutta la comunità del Blog!

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  7. mikebravo 23/12/2015 a 22:12 #

    E’ verita’, Paolo. Pura verita’.
    Una passionaccia nata tanto tanto tempo fa.
    E da allora, good times or bad times, qualcosa che mi muove e mi
    tiene vivo.
    La prima ragazza, ovvero il primo amore, mi lascia dopo 6 lunghi anni ?
    Per fortuna che c’é il rock a salvarmi.
    In aggiunta parto anche militare.
    Raddoppio le dosi di rock.
    E appena sono smontante dal turno radar torno a bologna e sono da
    nannucci, il mitico negozio.
    Poi mi innamoro di nuovo ma la ragazza sta a roma.
    Triplico le dosi di rock.
    Perché adesso lavoro.
    Bologna – Roma e viceversa con le cuffiette alle orecchie ed il fido
    sony che spara la musica al massimo.
    Lei viene a stare a bologna assieme a me.
    Grande gioia.
    E vai col rock.
    Passano tanti anni, tanti concerti, tanti dischi, tanti cd,tante riviste,
    tanti libri.
    E’ sempre il rock é al mio fianco, a muovere i miei passi.
    A darmi la dritta.
    E quando hai problemi che ti impegnano, speri di risolverli presto
    perché dopo ti dedicherai alla passionaccia.
    Vabbe’, prima andavi a tanti concerti.
    Ora ci vai meno.
    Prima volevi ascoltare di tutto.
    Ora sperimenti meno.
    Prima volevi avere tutto.
    Eri collezionista.
    Da vecchietto non stenderai i tuoi dischi preferiti sul letto per
    goderne la vista.
    Ti bastera’ pensare al primo disco col vecchietto carico di legna
    o al primo concerto con le tre orme sul palco, per renderti conto
    in un attimo quale grande fortuna hai avuto.

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  8. Beppe 24/12/2015 a 16:17 #

    Tim un ateo poeta. Peccato il godimento interista gettato alle ortiche perdendo contro una squadra mediocre e galvanizzando avversari storici arroganti. Tanti auguri!

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  9. lucatod 25/12/2015 a 12:20 #

    Sulle note del capolavoro di Page – The Release , un augurio di buone e soprattutto serene feste al nostro Tim e a tutta la compagnia del blog … Palmiro compreso !

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  10. Alberto 27/12/2015 a 22:44 #

    La frase di Vandelli riportata da Tom è vera purtroppo…ma quella di origine ignota riportata da Paolo Barone lo è ancora di più…quindi manteniamoci giovani con tantissimo Rock anche in questo imminente 2016…A tutti faccio gli auguri, utopistici ma sinceri, di un anno all’insegna del Peace, Love & Music!

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  11. mikebravo 28/12/2015 a 09:00 #

    Di vandelli ho letto che una sera hendrix ha dormito nella sua casa a roma.
    Avrebbero ascoltato dischi assieme.
    Vera o non vera la notizia, riguardo l’eternita’ c’é da chiedersi se è meglio
    bruciare subito come hendrix o spegnersi lentamente come vandelli

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  12. Alberto 28/12/2015 a 21:59 #

    ..io sono per lo spegnersi lentamente Mikebravo, non sai quanto rammarico ogni volta che penso, molto spesso, alla fine di Phil Lynott.

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    • Tom 29/12/2015 a 08:39 #

      ..già, come diceva Agroppi “meglio due feriti che un morto”…

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  13. mikebravo 29/12/2015 a 10:12 #

    Io credo di avere citato solo Neil Young……….

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    • Tom 29/12/2015 a 17:59 #

      Pete Townshend (Who) scrisse “I hope i’lll die before I get old” ..non fu ascoltato….colui che scaglia le mortali saette non ha una gran mira, non vi pare?

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      • bodhran 30/12/2015 a 12:25 #

        ed è un bene, che non sia stato ascoltato.
        E la prova è la versione degli Zimmers, di My Generation

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  14. mikebravo 30/12/2015 a 08:24 #

    Neil Young e Pete Townshend che hanno scritto frasi famose a riguardo,
    si sono dimostrati i piu’ longevi del rock.
    Grandissimi.
    Neil Young longevo perché ti fa un disco ogni 6 mesi ed è sempre in tour.
    Pete che non smette mai con gli who, che poi sono lui e daltrey.
    Sono quello che qualcuno non è piu’.
    I rolling stones non li cito perché mi stanno antipatici.
    L’autobiografia di Richards l’ho iniziata e poi l’ho regalata.
    Non so perché ma non li sopporto.

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    • Tom 30/12/2015 a 09:01 #

      …capita, io non sopportavo facce,divise,taglio-capelli da seminaristi segaioli dei beatles…..probabilmente sei molto più giovane di me….ma
      nel 64-65 il trio stones di frontmen brian-mick-keith era l’avanguardia del nostro mondo a venire, devastanti per chi aveva 15 anni ed il testosterone in aumento…

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  15. mikebravo 30/12/2015 a 09:47 #

    No, purtroppo non ho vissuto gli anni sessanta in diretta.
    Ho dovuto ripassarli negli anni settanta.
    Nei sessanta giocavo a soldatini, collezionavo francobolli e
    fino a 17 anni per me le ragazze erano quelle di playmen e
    caballero…………..

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  16. mikebravo 30/12/2015 a 14:35 #

    Meglio bruciare subito che spegnersi lentamente ?
    in questo periodo sono molto preso dalla figura di Syd Barrett.
    Un caso atipico del rock.
    Uno che si è bruciato subito e nello stesso tempo si è spento
    lentamente.
    Morto a 60 anni come uomo.
    Morto 35 anni prima come musicista.
    Entrato nella leggenda dopo aver inciso qualche 45 gg, 1 album coi Floyd
    e 2 albums solisti usciti per l’aiuto dei suoi ex-compagni di band.
    Uno che ha assistito a molti concerti dei Floyd nascosto tra la folla.
    Uno che ha visto l’amico Gilmour suonare nei Floyd al suo posto.
    Uno che ha visto quello che poteva essere e non è stato.
    Per colpa sua, probabilmente.
    Anche se molti suoi testi post-Floyd lasciano trasparire il disinganno e il
    tradimento dei compagni.
    Ora è una delle piu’ grandi leggende del rock.
    Uno che non è sceso a compromessi.
    Ovvero non li ha accettatti.
    Schiacciato dal music-business.
    Rifugiatosi nelle droghe.
    Chiuso in un mondo tutto suo.

    Immaginatevi lui nel 1975 che negli Abbey Road Studios ascolta
    Shine on you crazy diamond per una volta sola per poi sparire
    per nel nulla.

    Quando a Modigliana nel 2007 approcciai Robyn Hitchcock e
    gli feci il nome di Syd Barrett,, lui alzo’ gli occhi verso il cielo,
    poi sorridendo disse SYD CHANGED MY LIFE…..

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  17. Tom 31/12/2015 a 13:26 #

    2016×1.000.000 auguri a tutti …long may you run…tom

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  18. mikebravo 03/01/2016 a 12:05 #

    Dopo lunghe decadi ho smesso di comprare il busca e raro!.
    Il busca da 2 mesi e raro! da 3 mesi.

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