Tra compact disc e long playing (LA WEEKLY “Why CDs May Actually Sound Better Than Vinyl”)

3 Mag

LA Weekley è una rivista assai autorevole di Los Angeles, specializzata in musica ed arte in genere. Questo è un articolo apparso ormai più di un anno fa, ma è molto interessante. Spiega il perché i cd si sentano meglio dei vinili. Simpatica la frase d’accompagnamento: “Tutti sono d’accorso sul fatto che il vinile ha una migliore qualità sonora rispetto al digitale, tranne gli ingegneri del suono e gli inventori del compact disc”.

E’ in inglese, ed è piuttosto lungo, ma ne vale la pena.

http://www.laweekly.com/music/why-cds-may-actually-sound-better-than-vinyl-5352162

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http://www.laweekly.com/music/why-cds-may-actually-sound-better-than-vinyl-5352162

 

 

13 Risposte to “Tra compact disc e long playing (LA WEEKLY “Why CDs May Actually Sound Better Than Vinyl”)”

  1. lucatod 03/05/2016 a 19:00 #

    Viene menzionato Pono , del quale ho letto recensioni non molto positive . Comunque la musica per come la vivo io è legata al supporto , cd , vinile o cassetta .
    Sono d’accordo sul fatto che il piacere del vinile sia legato “al rito” , oltre che la sontuosità del supporto stesso . Un cd masterizzato come si deve , offre sicuramente una maggiore qualità .
    Le nuove uscite edite su vinile le trovo prive di senso , e in una certa misura anche le ristampe da 180//200 grammi , il peso non ha nulla a che vedere con la qualità audio , sono solo mattoni .

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  2. mikebravo 03/05/2016 a 20:13 #

    Non sono un audiofilo.
    Quando comprai The dark side of the moon appena uscito, non mi prese.
    Ora per praticita’ ascolto i cd.
    Non mi interessa neanche stare a discutere cos’è meglio dei 2.
    Comunque non scarico musica e prediligo il feticcio, sia in vinile che in cd.
    Dunque feticista si’, alla grande, audiofilo no sicuramente.

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  3. bodhran 04/05/2016 a 09:15 #

    L’articolo è da una parte interessante, sono nozioni tecniche anche interessanti, ma per come ascolto la musica io mi pare un inutile lambiccarsi il cervello. Io non ho mai avuto un impianto hi-fi di gran qualità e non è mai stata una priorità, perchè avoglia ad avere la qualità alta se poi ascolti la musica mentre soffriggi la pancetta o hai la tangenziale sotto casa… non ce la faccio ad appassionarmi a quante e quali frequenze perdo con la cassa X o l’amplificatore Y (parlando poi dell’orecchio di chi? siamo sicuri che sentiamo tutti la stessa cosa?).
    Io la reale differenza di ascolto l’ho avuto solo con gli impianti degli studi di registrazione, posizionato perfettamente e concentrato all’ascolto, per il resto non dico che mi va bene la radiolina mono… ma quasi.
    Personalmente ascolto anche gli mp3 o youtube, o per “farmi un’idea” o per portarmi la musica in giro. LA musica poi ho ricominciato a comprarmela in vinile. E non tanto per essere cool e trendy, ma perchè quando mi si sono sputtanati un paio di cd oriGGinali, conservati con le dovute maniere, ho deciso che per me era meglio il vinilone, che ha anche il pregio dell’estetica. E apprezzo che le nuove edizioni siano più pesanti, perchè con più vinile la stampa va maggiormente in profondità e, se magari le orecchie non colgono la qualità audio, di sicuro i solchi si usurano di meno

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  4. timtirelli 04/05/2016 a 11:56 #

    Qui nessuno si professa audiofilo, è solo una lettura che dovrebbe essere interessante per gli amanti della musica, che va ricordato, possibilmente andrebbe ascoltata in maniera adeguata.

    Siete liberi di ascoltarla come volete, nessuno dice nulla, ma non venite a fare certi paragoni.

    Per godersi appieno i Led Zeppelin – ad esempio – è necessario un impianto decente è la qualità di un cd (rimasterizzato con giudizio). Punto.

    Poi, è certamente piacevole passeggiare per un parco con le cuffiette da 5 euro e qualche mp3, oppure sentirsi la musica da una radio mono mentre si fa la doccia, ma ritagliarsi un momento ogni tanto per ascoltare la musica come si deve dovrebbe essere essenziale per un amante della musica.

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    • bodhran 04/05/2016 a 14:20 #

      Non mettevo dischi o cd sullo stesso piano degli mp3, eh! Devo aver scritto male.
      va bene esser di bocca buona, ma non a questo punto. Metto però sullo stesso piano, ma per le mie orecchie bada bene, vinili e cd.

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  5. lucatod 04/05/2016 a 14:31 #

    Io non credo che nei vinili 180/200g la profondità del solco sia maggiore rispetto a quelli normali . Non ho mai letto una cosa del genere , magari mi sbaglio , però a quanto scritto su quest’articolo lo spessore è maggiore per aumentarne il il costo di spedizione . Non dovrebbe avere nessuna qualità aggiunta .

    L’audiofilo incallito non si gode nemmeno la musica che ascolta , io riesco a notare una stampa dal suono attufato da una più dinamica però mi fermo qui . A fare la differenza è l’impianto . Il mio è un vecchio philips al quale ho dovuto collegare un lettore esterno perché il suo è morto e quello più recente (un kenwood di quelli piccoli che fanno ora senza cassette ..) che ho in un’altra stanza ha un suono (e un uscita) misero .

    Secondo le mie orecchie , la musica trasmessa alla radio ha una qualità più scadente , troppo alta , molto probabilmente mp3 sparati al massimo .

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  6. Paolo Barone 04/05/2016 a 19:08 #

    Discorso difficile e, proprio per questo, interessante.
    Ho sentito della deperibilità dei cd, e della semi eternità del vinile.
    I miei cd comprati 26 e passa anni fa, usati molto e trasportati ovunque, suonano come quando li ho comprati, ma anche i vinili recuperati dal relitto dell”Andrea Doria suonavano perfettamente.
    I miei vinili hanno mantenuto il loro valore economico, i cd non se li pigliano nemmeno a un dollaro l’uno, cofanetti a parte.
    Ma c’e’ stato un tempo, con l’ascesa dei cd, che le cose andavano esattamente al contrario e ricordo di aver comprato molti vinili a poche migliaia di lire che non li voleva più nessuno con quelle copertine ingombranti e tutto quanto si diceva allora.
    La qualita’ sonora e’ molto relativa.
    Per quanto mi riguarda ritengo il cd superiore, ma bisogna anche vedere a cosa e come lo paragoniamo. Forse l’unica volta in cui posso dire di aver fatto un paragone “alla pari” e’ stato quando ho ascoltato in semi contemporanea, con lo stesso impianto stereo, nella stessa stanza, e con un lettore cd di qualità quasi identica al giradischi, LZ Remasters in cd e vinile. Mah, alzando un po’ il volume per l’ascolto del vinile alla fine erano alla pari.
    La rinascita del vinile in me genera emozioni e pensieri contrastanti.
    Da una parte sono felicissimo che sia improvvisamente tornata un ondata di interesse verso la musica e tutto quello che le gira intorno. Mi scalda il cuore vedere serate nei locali di Detroit con quattro band, tutti sotto i 35 anni, no cover, e vinili in vendita. Non mi sembra che nessuno di loro sia i nuovi Stooges o Pink Floyd, ma in fin dei conti a fine anni cinquanta nessuno si aspettava Beatles & Stones, e stessa cosa alla fine degli estenuanti anni ottanta. Lo spirito del Rock e’ ancora vivo e lo dobbiamo anche molto alla riscoperta del vinile. Poi pero’ quando vedo i fichetti con la barba d’ordinanza uscire dal negozio di dischi con tre quattro vinili comprati a caso e che andranno a sentire forse mezza volta sullo stereo di merda ereditato dai genitori, che manco degnano di uno sguardo i cd dimostrando senza dubbio più interesse per il supporto che per la musica…beh, in quei momenti non mi sento molto fiducioso, ecco…
    Comunque, per quanto mi riguarda, cd per la qualità sonora spesso superiore, e vinile originale per tutto il resto. Che non e’ poco.

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  7. bodhran 04/05/2016 a 19:25 #

    Rieccomi! Mi è venuta in mente un’altra considerazione, meno tecnica e in tema ma dettata solo dalla passione per la musica. Sia i CD che i vinili hanno un pregio, a mio avviso. Quello di far ascoltare gli album nella loro interezza. Credo che chi legge questo blog si è avvicinato alla musica comprando (o registrandosi sulle cassette) gli album. E qui scatta una differenza generazionale. Nei miei viaggi da pendolare cerco di sbirciare nei telefoni dei tanti studenti che si spostano con me le loro scelte musicali. Che la scarichino o la ascoltino in streaming è un continuo spippolare saltando dai LZ (non di rado) ad Adele, dai Clash a Tiziano Ferro, e mai, per quanto mi è stato possibile vedere, ascoltando un album dall’inizio alla fine. Credo tutti ci siamo fatti delle compilation (ops, playlist) in cassetta o in cd, ma almeno per me queste erano l’eccezione, altra cosa era entrare in un mondo, starci 1 oretta e poi uscirne. E dai dati delle vendite noi che continuiamo ad acquistarla “vera” (cd e dischi) siamo in netta minoranza. Forse è solo un discorso da babbione, ma il solo ascolto dei poveri (musicalmente) mp3, unito a questo mordi e fuggi e alla tendenza delle canzoni ad essere sempre più semplici come strutture (tutto in 4, con la quasi assenza di “bridge” oramai anche nel pop, e con poche differenze tra strofe e ritornelli) mi sembra porti, generalizzando, ad una minore cultura musicale.

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  8. mikebravo 05/05/2016 a 06:29 #

    Quello che volevo dire é che per me un ingegnere del suono o un audiofilo
    puo’ godersi la musica con un impianto da 500 mila euro
    perché esistono impianti tali, ma non é detto che ne tragga lo stesso
    godimento di un povero diavolo che ascolta la stessa musica sul walkman.
    Poi sul fatto della superiorita’ dell’ascolto in vinile o in cd ognuno ha le sue idee.
    Io ho le mie.
    Ed anche se non sto al passo coi tempi non sono un profano.
    Nel luglio 1977 ho staccato un 30 / 30 nell’esame di elettronica applicata
    corso di laurea di ingegneria elettronica della facolta’ di bologna.
    Era il 26 luglio 1977.

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  9. timtirelli 05/05/2016 a 09:46 #

    Scusa Mike ma cosa c’entra? Qui si sta solo dicendo che se uno è amante della musica dovrebbe fare un po’ attenzione alla qualità audio e che OGNI TANTO dovrebbe ascoltarsi la musica bene, quindi con CD o Vinile tramite un impianto decente.
    Basta con ‘sta storia degli impianti da 500 mila euro. Ma chi sì è mai professato audiofilo?

    Un impianto decente ce lo possiamo permettere tutti, anche in tempi di crisi. Lo si compra una volta nella vita. Che poi uno preferisca spendere i soldi in altre cazzate è un’altro paio di maniche.

    La superiorità della qualità audio la vince il CD (se masterizzato bene), non ci sono prospettive soggettive che tengano. Poi che l’atmosfera creata da un LP che gira sul piatto sia maggiore nessuno lo nega.

    La soluzione migliore la avuta Picca a commento del link a questo articolo su facebook:

    PICCA: Si sarebbe risolto tutto se qualcuno avesse sbolognato il CD nella confezione dell’LP. Giusto Tim? Anzi ti dirò di più: un lp col cd al posto dell’etichetta centrale, estraibile, col vinile intorno. Così uno decide: vuoi ascoltare il vinile? Bene metti su il disco. Vuoi il cd? Estrai la parte centrale e ascolti il cd. All’interno della confezione il voucher per scaricare mp3, Acc, flac, lossless e Hi-Rez audio. E se anche questo non vi basta allora andate affanculo.

    TIM: Questo sarebbe l’articolo perfetto. Lo compri una volta e sei a posto. Vuoi giocare sull’atmosfera? Tiri fuori il vinile, ti metti davanti allo stereo, fuori nevica o piove, un bicchiere di brandy in mano, una tua amica che dopo l’ascolto di disinfetta qualche ferita e sei a posto. Devi muoverti in macchina? Prendi il cd lo infili nel lettore della tua blues mobili e ti incammini verso le blue highway del tuo animo. Vai a fare una passeggiata solo soletto? Prendi il voucher, scarichi i file digitali, li metti nel lettore mp3 e zampetti al ritmo di chi vuoi tu.

    PICCA: Poi il bello è che un lp costa come un rene e non ha neanche il booklet. IO VOGLIO IL DISCO COL BOOKLET. Il booklet del CD a dimensioni lp. Sarebbe il massimo, potrei staccare delle foto e farmi dei mini-poster per addobbare il garage dove mia moglie presto mi costringerà a vivere. Potrei invitare te Tim e gli altri amici per dei festini con le luci psichedeliche.

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  10. lucatod 05/05/2016 a 11:10 #

    Vero , un cd masterizzato come si deve offre una maggiore qualità rispetto al miglior vinile , che dalla sua ha sicuramente un fascino maggiore ma certe sovraincisioni sono spesso impercettibili o molto basse . Magari i cd pre remaster tipo genesis o led zeppelin non suonavano tanto bene . Sono d’accordo che è soprattutto l’impianto stereo a fare la differenza .

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  11. mikebravo 05/05/2016 a 14:04 #

    Beh, ragazzi non è che io a impianto sto messo male, tra pioneer ampli e casse , technics
    giradischi e sony lettore cd e piastra registrazione.
    Il pezzo forte é la macchina lavadischi VPI from usa .
    Chi ha una VPI sa di che parlo.

    Le confezioni LP+ CD + VOUCHER sono in uso da un po’ anche se non diffusissime.
    Ne ho comprate alcune ( Leonard Cohen, Area, Lacuna Coil ).

    Ascolto i cd per praticita’ e pigrizia, spesso sul walkman o in macchina.

    Non sono assolutamente convinto di quello che sostiene il servizio.

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  12. mikebravo 03/04/2021 a 05:15 #

    La storia é fatta di corsi e ricorsi.
    Nei primissimi anni novanta ricordo che centinaia di negozi di dischi si
    impegnarono nella svendita di tonnellate di vinili per dare spazio alla
    novita’ del CD.
    Sono passati 30 anni.
    In questo tempo di covid e zona rossa, i negozi di dischi devono stare chiusi.
    Le grandi catene di elettrodomestici sono aperte.
    Bene.
    Non ho mai visto prima d’ora svendite colossali di cd e cofanetti come nel 2021.
    Sconti dell’ 80 % sul prezzo di listino.
    Cd nuovi a meno di 2 euro e cofanetti di piu’ cd a 5 euro e anche meno.
    Quando si liquidava il vinile c’era il nuovo prodotto del cd.
    Ora un sostituto del cd non c’ è.
    Non é il vinile, anche se ritornato in auge.
    Scaricare la musica ?

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