Breve riflessione su ZEIT dei TANGERINE DREAM – di Paolo Barone

27 Feb

Io e Polbi, benché spesso ci separi un intero oceano o un intero stivale di terra, siamo sempre in contatto: telefono, messaggeria facebook, sms (whatsapp no perché Barone è uno dei due o tre esseri umani ancora senza smartphone). Ci scambiamo impressioni, timori, riflessioni su questa porca vita, sulla musa par excellence (la musica insomma, lo dice la parola stessa),  sul mistero in cui – in quanto particelle dell’umanità – siamo immersi (di calcio no, al Michigan Boy non interessa purtroppo). Siamo amici insomma, in senso stretto.

Led Zeppelin III, side one, track 2

Led Zeppelin III, side one, track 2

L’altra sera, perso nei miei blues più feroci, ricevo un messaggio dove mi dice che anche lui è rimasto molto colpito dalla scoperta dei sette esoplaneti del sistema TRAPPIST-1

http://www.repubblica.it/scienze/2017/02/23/news/spitzer_il_telescopio_che_ha_scoperto_i_sette_esopianeti-159039871/?ref=HRLV-23

Me lo scrive perché in un mio post a tal proposito, su facebook, mi dicevo allibito nel leggere commenti di amici a cui questa scoperta frega meno di niente. Ci mettiamo a commentare brevemente questa cosa, poi io includo il link a STAIRWAY TO THE STARS dei BLUE ÖYSTER CULT:

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Lui mi risponde con “Io mi perdo a pensare ad oceani sconosciuti persi nel vento delle stelle….Giuro, mi sono ascoltato 20 minuti da Zeit dei Tangerine Dream pensando a questa meravigliosa scoperta. Che roba. Si, apre futuri totalmente diversi.” e poco dopo, mi manda la riflessione che trovate qui sotto. Sì, lo so, è una space oddity questo post, ma io e Polbi oltre ad essere uomini di blues siamo anche due starmen, e quindi…

zeitfront

Per una volta scordatevi tutto. Lasciate perdere la musica, le canzoni, la vita su questo pianeta e partite in un viaggio astrale con Zeit dei Tangerine Dream. Zeit vuol dire Tempo ed e’ il disco, o per meglio dire il “mezzo”, piu’ cosmico che esseriumani abbiano mai fatto. Un immersione totale nelle profondita’ piu’ remote dello spazio profondo, un esperienza ultraterrena.

Prendete una copia in cd per ascoltarlo senza dover fare cambio di astronave fra una facciata e l’altra, e poi magari procuratevi anche il vinile per godervi la splendiada copertina fatta dallo stesso Forese. Ascoltatelo come vi pare, sullo stereo ad alto volume sprofondati nel suono, oppure in macchina o mentre fate le faccende per casa, non ha nessuna importanza il come, sara’ sempre un esperienza pazzesca.

Preparatevi a 70 e passa minuti di paesaggio interstellare, costellazioni oscure e minacciose, lande desolate e tramonti in galassie inesplorate. Zero musica, nessuna melodia, ma i suoni dello spazio profondo registrati con l’ecoscandaglio astronomico dei Tangerine con synth, organi e archi. Nell’equipaggio all’inizio e’ imbarcato anche Florian Fricke dei Popol Vuh con il suo gigantesco Moog preistorico. Ci spalanca le porte di un buco nero nel brano iniziale, e poi sparisce per sempre insieme a un misterioso quartetto d’archi extraterrestre, per lasciarci proseguire da soli con i tre Forese, Baumann e Franke ormai fuori da ogni mappa cosmica.

Nei momenti giusti i piu’ coraggiosi psiconauti hanno affrontato Zeit in un unico lungo viaggio senza soste, ma potete anche fermarvi fra i quattro lunghi brani che lo compongono e riprendere il volo in un altro momento. Potete leggere mentre guardate pianeti giganteschi passarvi accanto dal finestrino, oppure dormire un po’ cullati dalle pulsazioni soniche. O restare incollati ai comandi dell’astronave che ormai viaggia senza controllo, sospinta dal vento delle stelle verso un naufragio omerico.

Potete fare quello che volete con Zeit, tanto e’ un disco che non si riuscira’ mai ad esplorarlo davvero, nemmeno dopo anni. E poi i titoli dei brani: Birth of Liquid Plejades; Nebulous Dawn; Origin of Supernatural Probabilities; Zeit…Non c’e’ un cazzo da fare, questo non e’ un disco ma un universo a se’ che solo Dieter Dierks poteva registrare nel suo leggendario studio di Colonia.

Probabilmente il disco(?) piu’ singolare e misterioso che ho ascoltato e posseduto in tutti questi anni.

Paolo Barone©2017

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5 Risposte to “Breve riflessione su ZEIT dei TANGERINE DREAM – di Paolo Barone”

  1. bodhran 01/03/2017 a 19:21 #

    Confesso l’ignoranza, l’album non lo conosco, ma il post mi ha incuriosito. Lo vado “a cercare”. Grazie

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  2. Beppe R 04/03/2017 a 11:25 #

    Album fondamentale nel suo ambito e specchio di un’epoca, rievocato benissimo e con giusta attitudine visionaria dal sempre efficace Paolo Barone.

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  3. Paolo Barone 06/03/2017 a 17:45 #

    Grazie bodhran, grazie Beppe R, e grazie a tutti quelli che mi hanno scritto per questo mio piccolo intervento su Zeit!

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  4. mikebravo 06/04/2018 a 08:15 #

    A proposito di sogni, l’altra sera ho mangiato troppi mandarini e durante la notte
    ho avuto un incubo terribile.
    Il TANGERINE NIGHTMARE me lo ricordavo bello chiaro al mattino da sveglio
    mentre sorseggiavo citrosodina effervescente.
    Io, che non sono mai stato in america, nel sogno stavo nella platea di un teatro americano.
    Sul palco una band fantastica con tre chitarre.
    Jimmy stava al centro del palco con le maniche della camicia tirate su, fradicio di sudore,
    capelli lunghi.
    Al suo fianco clapton e dall’altra parte beck.
    Io seduto in una poltrona di legno e poco piu’ in la’, sempre seduto, robert plant.
    Il pubblico berciava in lingua inglesee chiedeva canzoni dei led zeppelin.
    Beck e clapton si facevano un passo indietro lasciando un page sempre piu’ sudato
    sotto il riflettore.
    i due rimanevano a guardarlo con le chitarre a tracolla.
    Al centro della scena compare steve winwood che chiede al pubblico :
    SIETE VENUTI PER LUI ? ORA TOCCA A JIMMY !
    Il rumore del pubblico aumenta . Chi invoca il nome , chi whole lotta love,
    Un gruppo di ragazze scandisce in coro stairway to heaven.
    io mi giro verso robert plant e lo vedo pallidissimo.
    Gli urlo in italiano DAI SALI…..AIUTALO…..CANTA PER LUI::::::
    FATE STAIRWAI TO HEAVEN…
    Robert si gira sempre piu’ pallido e biascica
    NON RICORDO NEANCHE LE PAROLE..,
    Intanto il pubblico rumoreggia sempre piu’….
    Beck e Clapton fissano page che stacca un suono di prova dalla chitarra..
    un nota brevissima ,poi si avvicina al microfono e dice………
    GRAZIE DI ESSERE QUI……..
    Poi si gira verso la band e parte con l’intro di VOODOO CHILD………
    La chitarra miagola e le note sono quelle giuste.
    Io mi giro verso plant e gli dico VAI SU ! CONOSCI IL TESTO ?
    Robert sempre piu’ pallido risponde che non le ricorda.
    Jimmy continua a condurre VOODOO CHILD.
    Il pubblico continua a chiedere canzoni dei led zeppelin.
    Clapton e beck lo guardano stupiti.
    Seguono FOXY LADY,PURPLE HAZE e HEAR MY TRAIN COMIN’
    Jimmy al termine coi capelli schiacciati dal sudore saluta e scompare.
    Mi giro verso plant e mi accorgo che piange ad occhi bassi.
    Il pubblico fischia e vuole Whole lotta love.
    Clapton si avvicina al microfono e dice HENDRIX ERA MIO AMICO !
    IO HO SUONATO CON LUI !
    E Beck ANCH’IO LO CONOSCEVO BENE !
    HO SUONATO SPESSO CON LUI !
    Poi beck e clapton al microfono dicono assieme:
    JIMMY MANCO LO CONOSCEVA……..
    Io mi giro verso plant e gli urlo SALI SUL PALCO…. DIFENDILO !!!!
    Plant non si gira neanche e continua a piangere..

    Mi sveglio fradicio di sudore e ripenso al mio tangerine dream, cerco
    di datarlo….ho viaggiato nel tempo fino al 1983….

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  5. Paolo Barone 06/04/2018 a 19:06 #

    Wow! What a Dream!

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