DERRINGER “The Complete Blue Sky Albums 1976-78” (box set – Cherry Red / Sony 2017)- TTTT

6 Apr

La Cherry Records (e le sue mille sottoetichette) è specializzata nella ristampe di album di seconda fascia (in quanto a notorietà). Il cofanetto dedicato ai DERRINGER è una gradevolissima sorpresa per chi come me è un attento amante della Winter brothers family. Rick infatti produsse e suonò diversi album dei due fratelli texani, scrivendo poi alcuni inni per il maggiore degli Winter (ROCK AND ROLL HOOCHIE KOO, STILL ALIVE AND WELL e ROLL WITH ME). Rick sì è forse  espresso al meglio come spalla, come alter ego, come collaboratore principale dei due fratelli blues anche se alcuni episodi della sua carriera solista sono notevoli. ALL AMERICAN BOY del 1973 è un album stupendo ad esempio e anche il suo lavoro con i DERRINGER è degno di nota. E’ nel 1976 che Derringer (nato Ricky Dean Zehringernel 1947 in Ohio) decide di mettere in piedi una sua band, recluta Kenny Aaronson al basso, Vinny Appice alla batteria e all’altra chitarra Danny Johnson e si mette in moto.

Nei primi due anni si consuma il tutto, due buoni album in studio, due live esplosivi (uno per la verità fu distribuito solo alle radio), concerti “in ogni buco di merda” (nelle parole della stessa band) degli Stati Uniti. Da segnalare la partecipazione dei Derringer al DAY ON THE GREEN del 1977, come primo gruppo spalla nelle due ultime date americane dei LZ, il 23 e 24 luglio. Dopo un paio di anni Rick scioglie la band (dirà di Danny Johnson “pensava di essere Jimmy Page”),  registra un terzo album da studio con lo stesso brand e bye bye Derringer.

DERRINGER "The Complete Blue Sky Albums 1976-78"

La confezione di questo mini cofanetto è di livello, nulla di eclatante certo ma è fatta con al dovuta cura (teniamo presente che i budget per queste operazioni è sempre limitato). Il box set non contiene il LIVE AT THE PARADISE THEATER BOSTON del 1978, uscito anch’esso a nome DERRINGER, ai più potrà sembrare una mancanza ma temo ci siano in ballo altre storie, copyright, etichette diverse e qualche altra bega (non è nemmeno presente nella sezione discografia del sito ufficiale di RD).

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DISC ONE: DERRINGER (1976) – TTT½

1. LET ME IN
2. YOU CAN HAVE ME
3. LOOSEN UP YOUR GRIP
4. ENVY
5. COMES A WOMAN
6. SAILOR
7. BEYOND THE UNIVERSE
8. GOODBYE AGAIN
BONUS TRACK
9. LET ME IN (MONO VERSION)

LET ME IN è hard rock un po’ troppo adolescenziale per essere preso sul serio, mentre il resto dell’album brilla per concretezza e splendido lavoro di chitarre. La produzione non è il massimo, a volte sembra di ascoltare un ottimo demo o poco più. Rick produsse bene alcuni album di Johnny e Edgar Winter ma avrebbe dovuto capire che per in un primo disco di una band dove la sua era l’indiscutibile figura centrale, una voce esterna sarebbe stata d’aiuto. YOU CAN HAVE ha ponti e sviluppi interessanti benché sia costruita anch’essa su musica di maniera. LOOSEN YOUR GRIP è il lento in minore pieno di riflessioni. Con ENVY ci si dà al rock funk di provenienza Edgar Winter, mentre COMES A WOMAN ritorna alle tonalità minori e meditabonde. Un po’ Jimi Hendrix un po’ Bad Company, sarà uno di quei pezzi che influenzerà il giovane Steve Vai.

SAILOR è un pezzo scritto e cantato da Danny Johnson, è vivace e brioso e contenente un botta e risposta tra le due chitarre. BEYONDE THE UNIVERSE è così  hendrixiana che sembra un pezzo dei primi Mahogany Rush di Frank Marino. Chiude GOODBYE AGAIN un midtempo con ancora echi che rimandano al nero di Seattle.

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DISC TWO: LIVE IN CLEVELAND (1976) – TTTT
1. LET ME IN
2. TEENAGE LOVE AFFAIR
3. SAILOR
4. BEYOND THE UNIVERSE
5. ROCK AND ROLL, HOOCHIE KOO
6. ROLL WITH ME
7. REBEL REBEL

In origine questo live fu registrato per le radio affinché lo trasmettessero e facessero capire l’attacco micidiale che il gruppo aveva dal vivo. La differenza con l’album da studio è notevole, qui il rock dei Derringere prende alla gola, l’interazione tra le due chitarre è a tratti sublime. LET ME IN è più feroce e più godibile. TEENAGE LOVE AFFAIR proviene dal album solista di Rick ALL AMERICAN BOY (1973), un altro anthem per i ragazzini americani dell’epoca alle prese con i primi pruriti. Tra un pezzo e l’altro le introduzioni di Rick fanno capire che tutta questa carica era dovuta forse anche a qualcosa di chimico, gli interventi al microfono sono infatti quantomeno sopra le righe. Si prosegue con SAILOR e BEYOND THE UNIVERSE prima di arrivare alle celeberrime ROCK AND ROLL HOOCHIE KOO e ROLL WITH ME, due successi di JOHNNY WINTER scritti appunto da RD e qui resi in maniera scatenata. L’album si chiude con REBEL REBEL di DAVID BOWIE. Versione tosta. Se il cantato soffre un po’ il confronto con Bowie, chitarristicamente è un trionfo.

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DISC THREE: SWEET EVIL (1977) TTT½
1. DON’T STOP LOVING ME
2. SITTIN’ BY THE POOL
3. KEEP ON MAKIN’ LOVE
4. ONE EYED JACK
5. LET’S MAKE IT
6. SWEET EVIL
7. DRIVIN’ SIDEWAYS
8. I DIDN’T ASK TO BE BORN
BONUS TRACK
9. DON’T STOP LOVING ME (MONO VERSION)

SWEET EVIL è prodotto da Jack Douglas (sì, quello degli Aerosmith) e la resa sonora aumenta di livello. Arrangiamenti meglio definiti, prove più convincenti. DON’T STOP LOVING ME gioca sul giro d’accordi di BABA O’RILEY degli WHO, nulla di speciale dunque ma le chitarre acustiche e certe aperture lo rendono un bel quadretto. SITTING BY THE POOL porta con sé qualche accento progressive tra approcci blues rock e slide guitar. Si avverte un certo sentimento Zeppelin. In KEEP ON MAKIN’ LOVE la mano di Douglas si sente, l’odore degli Aerosmith di Last Child è forte. ONE EYED JACK è di Danny Johnson, l’ombra Zeppelin di nuovo presente. LET MAKE IT è un hard rock alla Jeff Beck, se ci concentra sulle chitarre non si può che rimanere affascinati. Di nuovo la sensazione che Steve Vai abbia ascoltato questo gruppo. SWEET EVIL per lunghe parti è lenta e riflessiva, poi si tramuta in suggestioni epiche prima di esplodere in un breve momento veloce e furioso. DRIVING SIDEWAYS mischia riffoni hard rock e ritmiche reggae, non certo il massimo, ma in quegli anni il “pezzo reggae” iniziava ad essere d’obbligo, purtroppo. Vale comunque la pena ascoltarlo non fosse altro per le anche qui splendide chitarre soliste. In I DIDN’T ASK TO BE BORN ancora  Aerosmith ancora LAST CHILD, buffo. Hard rock funk che chiude il disco.

 

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DISC FOUR: DERRINGER LIVE (1977) TTTT
1. LET ME IN
2. TEENAGE LOVE AFFAIR
3. SAILOR
4. BEYOND THE UNIVERSE
5. SITTIN’ BY THE POOL
6. UNCOMPLICATED
7. STILL ALIVE AND WELL
8. ROCK AND ROLL, HOOCHIE KOO

I primi quattro pezzi di questo secondo (ma allora era il primo) album dal vivo sono in pratica gli stessi di LIVE IN CLEVELAND quindi passo direttamente al quinto pezzo che è SITTING BY THE POOL e che nella dimensione live acquista un extra sapore Zeppelin (IN MY TIME OF DYING / BRON Y AUR STOMP). UNCOMPLICATED è presa dall’album solista di RD del 1973, mentre STILL ALIVE AND WELL fu scritta da Derringer per JOHNNY WINTER. Durante la tempesta finale chitarristica di ROCK AND ROLL HOOCHIE KOO c’è anche il tempo di riprendere YOU REALLY GOT ME dei Kinks (e questo ben prima che diventasse “quella dei Van Halen”).

DISC FIVE: IF I WEREN’T SO ROMANTIC, I’D SHOOT YOU (1978) TTT
1. IT AIN’T FUNNY
2. MIDNIGHT ROAD
3. IF I WEREN’T SO ROMANTIC, I’D SHOOT YOU
4. EZ ACTION
5. LAWYERS, GUNS AND MONEY
6. POWER OF LOVE
7. SLEEPLESS
8. TONIGHT
9. ROCKA ROLLA
10. ATTITUDE
11. MONOMANIA
BONUS TRACK
12. LAWYERS, GUNS AND MONEY (MONO VERSION)

Per il terzo disco si opta per un suono più contemporaneo, si tratta sempre di rock americano ma il punk inglese e certo rock newyorkese iniziano a farsi sentire nelle produzioni e IT AIN’T FUNNY ce li introduce. Aaronson è al basso e alla batteria c’è Myron Grombacher. L’album è prodotto da Mike Chapman (Blondie, Sweet, Suzi Quatro). MIDNIGHT ROAD lascia intendere che gli ottanta sono dietro l’angolo, IF I WEREN’T SO ROMANTIC è scritta insieme a Bernie Taupin e Alice Cooper. EZ ACTION dà voce al nuovo corso, LAWYERS, GUNS AND MONEY è naturalmente il pezzo del grande Warren Zevon. In questo disco si rifà vivo DAN HARTMAN (polistrumentista e autore sopraffino dell’EDGAR WINTER GROUP) ma POWER OF LOVE non è nulla di speciale. SLEEPLESS è surreale, costruita come è su un riff che è praticamente lo stesso di PETER GUNN THEME. TONIGHT è scritta dai due della sezione ritmica e si pone nel solco tracciato, quel rock moderno a cui il disco aspira, lo stesso si può dire per ROCKA ROLLA, ATTITUDE e MONOMANIA.

Si chiude qui il cofanetto che comunque, ripeto, reputo di livello, sì perché ormai i bei dischi del Rock li abbiamo tutti, ora non ci resta che esplorare tra le pieghe di latitudini che abbiamo un po’ snobbato nel corso degli anni. Visto il prezzo abbordabile (27 euro) e le magnifiche chitarre presenti lo consiglio in tranquillità.

4 Risposte to “DERRINGER “The Complete Blue Sky Albums 1976-78” (box set – Cherry Red / Sony 2017)- TTTT”

  1. Giovanni Loria 06/04/2017 a 10:33 #

    ciao Tim,
    personalmente reputo i primi due album in studio dei DERRINGER all’altezza dei Grandi Classici dell’Hard Rock made in USA… due poderosi schiaffoni sul volto di coloro che credono che non ci sia vita aldilà dei grandi nomi.
    il terzo è davvero orrendo.
    che poi insomma, questa storia dei grandi nomi… un conto è definire, giustamente, underground una band che ha pubblicato solamente un disco o due… anche in quell’ambito si trovano pepite d’oro, ma ciò non eleva ad esempio i Granicus dallo status di gruppo irrimediabilmente minore.
    un conto invece è un personaggio come Rick che, senza mai diventare una superstar, ha fatto decenni di carriera onorata, con decine fra album solisti, collaborazioni prestigiose e qualche curiosità, come un tour da sideman di Cindy Lauper o un brano che gli fu dedicato dagli Steely Dan.
    pur avendo da anni i dischi originali (il live di Cleveland ci ho messo una vita per trovarlo), non mi farò sfuggire questo cofanetto.
    Giovanni

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  2. mikebravo 07/04/2017 a 07:51 #

    A proposito della winter family, da qualche anno sto cercando di recuperare la date dei
    concerti che ho visto a partire da dicembre 1972 ovvero dal primo a cui sono stato
    spettatore.
    Una delle date che non ho trovato su internet è quella relativa a EDGAR WINTER.
    Suono’ al palasport di bologna negli anni settanta e penso vi fossero altri gruppi
    prima e dopo di lui.
    Un altra data che non riesco a trovare è quella dei roxy music a bologna nello stesso palasport.
    C’era con me mio fratello che mi ha detto che andammo il giorno in cui fini’ gli esami
    del diploma.
    10 luglio 1980 dice lui.
    In quella data i roxy music sono dati a rimini.
    Ma noi li vedemmo in quell’anno e nella loro set-list, bologna non c’è nel 1980.
    Anche le set-list possono essere fatte alla cavolo.

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  3. bacciobacci 07/04/2017 a 17:30 #

    W l’hard rock americano!
    Tim e Giovanni, mi rivolgo a Voi quali riconosciuti maestri, ma del Southern Rock più roccioso ne vogliamo parlare? Per esempio un bell’articolo sui Molly Hatchet sarebbe il benvenuto!

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