Era una notte buia e tempestosa … (quando mi son scoperto “influencer”).

11 Set

Proprio così, it was a dark and stormy night per dirla con le parole di Edward George Earle Bulwer-Lytton, quando una sabato sera d’ inizio settembre decido di uscire con gli amici. Una pausa dai sinodi che sono solito organizzare con i confratelli del blues, una seratina tra me e i miei due compari a cui si aggiungono ben presto altri due aficionados della banda Coleman-Younger, trasformando il tutto in un sinodo vero e proprio, è inutile non si scappa dal blues.

Dopo mesi di siccità, di sole e di alte temperature mai raggiunte prima, usciamo nell’unica notte in cui tuoni, lampi, vento e pioggia battente irrompono sulla Festa dell’Unità di Regium Lepidi.

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La temperatura cala di 15 gradi, abbiamo giubbotti e foulard ma l’unica è trovare riparo al ristorante Ventasso e spararci polenta e cinghiale (sì, lo sappiamo, mangiare carne non è il massimo, cerchiamo di non abusarne, ma stasera facciamo uno strappo alla regola). Ordiniamo il lambrusco più costoso, crepi l’avarizia, alla fine le bottiglie saranno 4.

I commensali: Lord Simon, Sir Lison, Mister Riffy Betts, il sommo ponteficie del blues Johannes Paulus III e Monsieur Etienne Du Tirél.

Sir Lison ci informa che non riesce più ad ascoltare Rock, “Basta” mi dice tra una forchetta di polenta e l’altra” l’udito ha bisogno di evolversi, non posso ascoltare sempre gli stessi dischi”. Sir Lison è il più avanti di noi, ha oltrepassato lo steccato ed ora riesce ad gustarsi anche musica contemporanea (di valore).

Io lo capisco perfettamente, ma fatico ad immergermi in musica più attuale.

Il suo disagio è anche il mio. L’altro giorno ho provato a metter sullo stereo di casa uno dei concerti ufficiali del 1981 dei ROLLING STONES, dopo due pezzi ho dovuto toglierlo. Sono cresciuto con loro, Jagger e Richards fanno parte del mio DNA, ma non ce la faccio più. Tolgo il cd e desisto, non voglio far crollare il castello che mi sono costruito in testa, non voglio che la mia furia iconoclasta si abbatta su tutti quei gruppi e musicisti che ho amato, adorato e lodato.

Intendiamoci, qualche barlume di speranza c’è ancora visto che il lunedì del rientro dalle vacanze, dopo una giornata di lavoro, tornato a casa mi son chiuso nello studiolo, mi son sdraiato sul divanetto, ho chiuso gli occhi e ho fatto  partire DAZED AND CONFUSED dal nuovo bootlge DEUS EX MACHINA live a Seattle 21/3/75 dei LED ZEPPELIN, quaranta minuti di dolce naufragare nelle misteriose profondità cosmiche, resta il fatto però che la situazione rimane tragica, ho due chiavette da 64 GB piene di musica in macchina, ma non so mai cosa ascoltare.

A volte mi lambicco il cervello, mi dico che se la Terra fosse grande come Giove ad esempio (quindi circa 100 volte di più) la storia della popolazione mondiale sarebbe divers, la terra sarebbe gigantesca e dunque negli anni sessanta e settanta di gruppi rock ne sarebbero saltati fuori 100 volte tanto. Mi lascio trasportare dal delirio: 100 gruppi e artisti come i LED ZEPPELIN, BEATLES, ROLLING, ELP, ALLMAN, FREE, ELP, LITTLE FEAT, EDGAR WINTER’S WHITE TRASH, YES, BAD COMPANY, BOB DYLAN, JOHNNY WINTER AND, e via dicendo…a quest’ora di certo non mi sarei stufato di ascoltare tutti i dischi di quegli innumerevoli grandi nomi. Se sul pianeta Terra reale è nato un Jimmy Page, nel pianeta Terra grande come Giove ne sarebbero nati 100, 100 Paul McCartney invece di uno solo e così via. Invece dei 9 album dei LZ averne 900, avere 100 ABBEY ROAD, 100 STICKY FINGERS, 100 AT FILLMORE EAST, 100 NEWS OF THE WORLD etc etc.

Rientro in possesso delle mie facoltà mentali, torno sulla terra e mi sembra di soffocare: solo 9 album dei LZ, 3 di Hendrix, 6 della BAD CO, 7 dei FREE, una manciata dei BEATLES, e così via. Cosa ascolterò per il resto della mia vita? I dischi belli del Rock li ho già ascoltati tutti centinaia di volte.

Così, sempre più di frequente, mi butto sulla musica classica. Mi arrivano sferzate di “sgrisòri” (brividi di piacere) come diciamo noi qui in Emilia quando Rossini, Prokofiev e Rachmaninov passano le loro THE SONG REMAINS THE SAME, ACHILLES LES STAND e I’M GONNA CRAWL

Come Sir Lison pure io ormai mi sintonizzo solo su RAI RADIO 3, il resto delle radio ci paiono così mainstream (anche nel programmare musica rock) o poco professionali che fatichiamo a reggerle. Il mio amore per Radio Capital sta svanendo, anche perché senza più Luca Bottura e la sua LATERAL, il network perde parecchi punti.

Sir Lison dice che la musica classica e la letteretatura ci salveranno. A tal proposito mi dice una cosa che mi fa molto ridere:

“Dopo che hai pubblicato sul blog le tue riflessioni su MARTIN EDEN di Jack London, sono andato alla Feltrinelli a prenderne una copia, beh, era finito. Cioè, tu pubblichi la recensione alla nuova edizione sul tuo blog e dopo due giorni alla Feltrinelli di Modena le copie sono esaurite!”

Rido di gusto alla semplice equazione fatta da Sir Lison, il mio amico attribuisce troppa importanza a questo blog miserello; poi, non è che ci voglia granché, quante copie di MARTIN EDEN nella nuova ristampa della Universale Economica Feltrinelli avranno avuto in negozio, due? Tre? E’ sufficiente che un paio di  amici/lettori modenesi si siano fatti suggestionare dal mio articolo e siano andati a comprarne una copia. Però, tutto sommato, ripensandoci, sono un po’ sorpreso e lusingato, proprio ieri mi ha scritto un caro lettore di Verona dicendomi di aver appena acquistato VIVA IL LATINO di Nicola Gardini (recensito qui sopra il 15 agosto https://timtirelli.com/2017/08/15/nicola-gardini-viva-il-latino-storie-e-bellezza-di-una-lingua-inutile-garzanti-2016-tttt%C2%BD/ ) e appunto MARTIN EDEN di Jack London (https://timtirelli.com/2017/08/29/jack-london-martin-eden-1909-2016-universale-economica-feltrinelli-ttttt/).

Che stia diventando uno di quegli “influencer” di cui tanto si parla? Devo iniziare a fare il fighetto su Twitter? Devo rifarmi i biglietti da visita? Che so “Stephen Tyrrell, man of blues, blogger, influencer“? Devo farmi sentire alla Feltrinelli? “Oh raga, vi ho fatto vendere 4 copie in più di MARTIN EDEN e si sa che nel mercato odierno 4 copie in più o in meno spostano posizioni nella classifica dei più venduti, che vogliamo fare”?

Finita la cena cerco di portare gli amici alla libreria della Festa dell’Unità, ma purtroppo è già chiusa. Non sono nemmeno le 22 … d’altra parte è una notte da lupi, a parte noi, pochissimi gli avventori sui prati del Campo Volo.

Decidiamo di riparare alla Domus Saurea. Saura prepara per tutti una Moretta, quella bevanda a base di caffè, rum, brandy, anice e scorza di limone tipica di Fano e del Pesarese di cui parlo frequentemente qui sul blog. Infilo nel lettore il dvd di Johnny Winter In The 70s, a cui segue il dvd degli ELP From The Beginning.

Mentre scorrono le immagini del Texas Tornado e dei tre dell’apocalisse, torniamo a parlare di letteratura. Mostro ai ragazzi i volumi della Universale Economica Feltrinelli  (e non) acquistati come nei tempi andati avrei fatto con box set e deluxe edition di cd.

 

… la fregola per le deluxe edition di cd si è spostata sui libri ed in particolare sulle nuove ristampe della Universale Economica Feltrinelli appunto. Sono giorni in cui non vedo l’ora di andare a fare la spesa per poter fermarmi in libreria e cercare i classici ristampati dalla Feltrinelli. Immagino che presto inizierò a comprare ristampe di classici che possiedo e che ho letto in passato visto che le nuove traduzioni, le nuove biografie e le nuove considerazioni contenute nel volumetti iniziano a diventare irresistibili, li vivo come dei remaster a cui è difficile rinunciare. Avere per le mani oggetti di questo tipo mi rende migliore, il sentimento che provo mitiga i cupi pensieri che di solito arrovellano l’uomo di blues.

L’ora delle streghe è passata, accompagno i ragazzi alle macchine, piove e tira il vento … è stata una magnifica serata blues.

Mentre scivolo sotto le coperte pochi istanti prima di addormentarmi mi dico “sono un influencer, però!

 

 

 

5 Risposte to “Era una notte buia e tempestosa … (quando mi son scoperto “influencer”).”

  1. Lorenzo Stefani 11/09/2017 a 19:43 #

    Ahah, fantastico … anch’io ho cercato Martin Eden non solo a Modena, ma anche alla Feltrinelli della Stazione Centrale di Milano, e l’avevano finito pure lì! L’area di influence dell’influencer travalica dunque i confini della Regione. Colgo l’occasione per segnalare un paio di mie letture estivo-autunnali: Karl Ove Knausgaard, “La morte del padre”, primo libro di un ciclo autobiografico che pare notevole (il ciclo si intitola come il libro di Hitler e qualcuno lo ha paragonato a “La ricerca del tempo perduto” di Proust), e Clemens Meyer, “Eravamo dei grandissimi”, sorta di Trainspotting della DDR e caso editoriale di pochi anni fa in Germania, appena tradotto in italiano. Ciao!

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  2. Tom 12/09/2017 a 15:17 #

    A volte quando non si sa cosa ascoltare con qualsiasi “gigaggio”, meglio inserire l’opzione “random” o “casual”….ti capitano sorprese inaspettate come alla radio, meglio affidarsi al caso o al destino, loro sanno mescolare le carte…fidatevi!

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  3. baccio 19/09/2017 a 19:43 #

    Dite quello che volete ma io non smetterò mai di ascoltare Rock: quando sento anche per la milionesima volta We are an american band dei GFR o Starship Trooper degli Yes vado ancora in orbita! Poi certo crescendo (invecchiando?) si può spaziare su tante altre cose, ma l’animo rocchettaro rimane scolpito nel DNA.

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    • saurafumi 21/09/2017 a 20:54 #

      Sono perfettamente d’accordo con te… specialmente per Starship Trooper :-)

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  4. mikebravo 21/09/2017 a 08:11 #

    Ho cercato su internet i BLUES INFLUENCER.
    Esistono.
    C’è una lista di blues influencer americani / e.
    Alla posizione 49 c’é BUDDY GUY.
    Per il resto le piu’ svariate persone.
    Che possono essere influencer in piu’ campi.
    La numero 1 della lista é influencer in 6 campi.
    Dal blues al fashion.
    Dal design all’ interior design.
    Dal pinterest alla snapchat.

    Io non ci capisco nulla,ma magari Buddy Guy puo’
    spingere ad ascoltare del buon blues.
    Ma la numero 1 della lista, che é una ragazza,
    ti puo’ influenzare nell’ascolto di determinati ascolti blues
    in un ambiente fashion con quadri, mobili, colori da lei
    consigliati.
    E attenzione anche al vestito per ascoltare blues.
    Poi snapchat è il modo piu’ DIVERTENTE per condividere il
    tuo blues con gli altri.

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