Ascoltare musica classica sul balcone alle sei di mattina (change jobs blues)

16 Giu

Venerdì, mi sveglio alle 5, dopo poco decido di alzarmi tanto so che non riuscirò da riaddormentarmi; faccio colazione, mi preparo ma rimango déshabillé perché so di avere del tempo a disposizione. Una volta partita la pollastrella, decido di stare un po’ sul balcone a godermi l’oro in bocca del mattino. Infilo le cuffiette nel cellulare, faccio partire Amazon Music, seleziono una playlist di musica classica e mi lascio cullare dall’aria sonora, dalla quiete e dai profumi della campagna che sanno di rugiada e di fresco.

Domus Saurea giugno 2019 – foto TT

 

Le playlist trasmette la Primavera di Vivaldi, dal Concerto N. in Mi maggiore R269

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Segue Sul Bel Danubio Blu ovvero An der schönen, blauen Donau – Walzer, Op. 314 di Johann Strauss II 

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Trasportato dal maestoso gioco di suoni mi metto a a ballare un valzer in maglietta, braghina corta e infradito.

Sono giorni inquieti e io vivacchio in un mood che sta tra lo scombussolato, il preoccupato e l’incazzato. Chiamo la pollastrella, le parlo delle mie inquietudini, dei mie dubbi, ma la sento sbuffare poi, con la solita concreta lucidità che la contraddistingue, mi risponde da par suo. Evito di tormentarla oltre e torno a ballare il valzer insieme ai miei blues con la speranza che le telecamere di sicurezza dei vicini non registrino il mio saggio di danza.

Rientro a vestirmi, la gattina Strichetto, sdraiata sul miei vestiti, mi guarda con gli occhi dell’amore, la playlist manda The Nutcracker Suite, Op. 71a: VIII. Waltz of the flowers di Pyotr Ilyich Tchaikovsky, così le chiedo “Stricchi, permetti questo ballo?” e , tornati in balcone, ci lanciamo in valzer suadente e un po’ bislacco con cui due mammiferi di specie diverse cercano riparo dai blues della vita.

TT – Domus Saurea giugno 2019 – autoscatto

Stricchi – Domus Saurea giugno 2019 – foto TT

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Così, mentre il sole batte sul mio viso e le stelle ancora si peritano a riempire i miei sogni mi accingo a partite per quello che sarà il mio ultimo giorno di lavoro nella azienda di cui sono legale rappresentate, amministratore e jack of all trades. Essendo un uomo di blues vivo con eccessiva intensità i piccoli sconvolgimenti di questo tipo e gli addii. So che non sarà un giornata facile. In tarda mattina faccio un salto in città a completare i documenti relativi al mio nuovo impiego. Ieri ho avuto un colloquio che evidentemente deve essere stato soddisfacente, ora le firme. Torno in ufficio, adesso un’altro compito arduo: comunicare alle ragazze che oggi sarà il mio ultimo giorno. Non sarà un fulmine a ciel sereno, la situazione è in evoluzione da (troppo) tempo, le mie colleghe hanno fiutato, ma la velocità con cui tutto accade potrebbe creare qualche scompenso.

Rimangono ad ascoltare mentre, cercando di ricacciare la commozione che ad ogni frase sale a fiotti violenti, espongo la cosa. Parliamo un po’ di cose nostre, scivoliamo sul sentimentale, l’affetto e la stima che proviamo l’uno per le altre è evidente. Si alzano in piedi, prima di uscire dalla stanza, senza parlare una di loro mi si avvicina e mi abbraccia forte. E’ un abbraccio lungo, trenta secondi che esprimono un caleidoscopio di emozioni. Scorgo tra di esse anche una sfumatura di amore materno atto a tranquillizzarmi e a rassicurarmi. Se va tenendo lo sguardo basso per non incrociare il mio. La sera mi manderà un messaggio dove tra tante altre cose carine mi scrive “sarai sempre tu (cita il nome dell’ azienda) per noi”

Un’altra mi si butta tra le braccia e si abbandona a qualche singhiozzo. So di essere per lei una figura paterna, una sorta di fratello maggiore, una boa a cui attraccare quando il mare si fa mosso. Ci sono vent’anni di differenza tra noi, potrebbe davvero essere mia figlia. La sera mi invierà anche lei un messaggio denso di pensieri bellissimi dove tra l’altro scrive che “mi mancherà non trovarti alla tua scrivania un po’ come un Dylan Dog che sta ad ascoltarmi quando sono assalita dai mostri della vita.

Poco dopo ne rientra in ufficio un’altra, l’ aggiorno e rimane con lo sguardo tra l’attonito, il sorpreso e lo spaventato e con la bocca aperta per almeno trenta secondi, un sorta di Urlo di Munch in una bellissima versione femminile. Poi ritorna in sé, mi dice che è contenta per me, che i cambiamenti sono sempre importanti e allegra se ne va.

Non è tutto così semplice, ci sono anche sensazioni meno nobili che provo, ma credo che faccia tutto parte della vita … meglio ricacciarle in fondo.

Ripongo nei cartoni tutte le mie cose personali, sbrigo le ultime faccende e me ne vado, non prima di aver dato un’ultima occhiato a quello che sino ad un minuto fa era il mio ufficio. 17 anni non si dimenticheranno in fretta, e la pena che provo in questo momento è lì a testimoniarlo. Abbasso le tapparelle. This is the end.

Stone City office blues – giugno 2019 foto TT

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Prima di salire in macchina non posso farmi mancare un ultimo blues, così do un’occhiata alle finestre chiuse.

Domus Saurea giugno 2019 – foto TT

Mentre torno verso la Domus Saurea continuo a farmi del male ascoltando canzoni d’autore italiane di un certo tipo, quelle che fanno parte di me, che descrivono bene l’approccio saturnino dell’uomo di blues … tra un sospiro e l’altro scoppio a ridere …  an s’è mai vest johnny winter ascultèr chi pèz chè… non si è mai visto Johnny Winter ascoltare questi pezzi …

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Johnny Winter

Lunedì comincerò una nuova avventura. Dicono che muoversi mantiene vivi, speriamo …

I got to move on, move on from town to town I got to move on
And I never seem to slow me down I’m movin’ on, movin’ on from town to town
I never seem to slow down Everyday of my life I’m moving on

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In bocca a lupo Tim Tirelli, che il Dark Lord Vegli su di te.

Il Dark Lord

18 Risposte to “Ascoltare musica classica sul balcone alle sei di mattina (change jobs blues)”

  1. Floro 16/06/2019 a 17:06 #

    Un abbraccio forte Tim e in bocca a lupo, io Francesca e Clelia Ti siamo vicini col cuore Amico mio!!
    Un particolare: chi ama Johnny Winter ha già vinto in partenza!!!

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  2. lucatod 16/06/2019 a 20:31 #

    Un grosso in bocca al lupo caro Tim. E che i Firm siano con te!

    “Fortune hunter, fortune hunter
    Rolling the dice again
    Fortune hunter, the fortune hunter
    Life is a gambling game”

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  3. Marco Colasante 17/06/2019 a 13:51 #

    Un grande in bocca al lupo. Posso capire come ti senti, pur non avendo mai vissuto esperienze simili il solo pensiero mi scombussola.
    Coraggio, se sei riuscito a farti volere (e a volere a tua volta) così bene, la cosa si ripeterà anche dove sei andato a partire da oggi. Non hai perso amici ed affetto, stai per trovarne altri.

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  4. bodhran 17/06/2019 a 19:08 #

    Just believe and you can’t go wrong.
    In the light you will find the road.

    Daje Tim!

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  5. mikebravo 18/06/2019 a 16:55 #

    Just like starting over.
    Tim si rimette in gioco.
    Non è da tutti.
    Ti auguro una felice ripartenza !!!!!!!!!!!!!!!

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  6. Francesco 19/06/2019 a 00:13 #

    Spero stia andando tutto per il meglio. Un grosso in bocca al lupo.

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  7. Beppe R 21/06/2019 a 10:26 #

    Con la tua personalità ti sei fatto apprezzare sul blog, sarà così anche nella tua coraggiosa nuova scelta, che merita di esser circondata dall’affetto di chi ti segue. Forza Tim!

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    • Giacobazzi 23/06/2019 a 13:06 #

      A Tim tutto il meglio!

      E al grande Beppe Riva, cui culturalmente devo molto, mi permetto di ricordare che domani è il 24 giugno, data in cui mi sento sempre un po’ [i]prisoner in the box[/i]…

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    • timtirelli 23/06/2019 a 23:40 #

      Grazie Beppe.

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  8. Giancarlo 23/06/2019 a 14:24 #

    Amico mio, ho cambiato società e lavoro diverse volte. La parte più brutta è quando devi svuotare i cassetti e togliere quello che avevi appeso al muro per sentirti più “a casa”. Nessuna crisi con il passato : gli amici, quelli che ti stimano, resteranno. Quelli che non vedevano l’ora, li avrai finalmente lasciati indietro. Tu guarda avanti, ai nuovi stimoli, al piacere di farti apprezzare da chi non ti conosce. E resta sempre te stesso, non ti adattare alle nuove mura.
    In bocca al lupo, Tim.

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