My Brian Hurts

18 Mag

La gestione del vecchio Brian si fa sempre più impegnativa, sabato mattina, domenica, giovedì a pranzo, qualche altro giorno quà e là…rimpallo come una pallina del biliardino tra Regium Lepidi, StoneCity e Mutina. Faccio la doccia a Brian, gli lavo i capelli, lo porto in giro, gli faccio da mangiare, gli lavo i piatti…mi scopro badante e mi sorprendo a far cose che mai avrei pensato di dover fare.

Mentre maledico i soldi che non ho per potermi permettere una badante vera e propria, mentre mastico a fatica i blues che nascono da questa situazione, mentre riscaldo in un tegamino le tagliatelle al ragù, mentre cuocio un paio di svizzere, mentre preparo il caffè e mentre sporco il lavandino e i fornelli come solo un uomo di blues può fare ripenso alle cose che ogni tanto sento dire a Brian, allora mi scappa un sorriso e adempio ai miei doveri da figlio con più piglio:

mentre gli ordino di vestirsi come voglio io e di mettersi quindi le calze fantasmino a cui non è abituato: “Andare senza calze è inumano“.

Mentre bisticciamo perché col caldo che fa potrebbe anche arrotolarsi le maniche della camicia: “Con le maniche della camicia non arrotolote e abbottonate fino in fondo è più scic

Mentre siamo a tavola e consumiamo il pranzo, con il tg di LA7 che commenta l’ennesima giornata nera delle borse “E con Milàn cum andòmmia, sommia a sero?” (E con la borsa di Milano come andiamo, siamo a zero?) (Lui che le borse non le ha mai sopportate).

Trafficando con la chiave mentre cerca di inserirla a fatica nella serratura “Dio scandiàn” (Dio Scandiano – imprecazione tipica di uan certa zona del reggiano…lui cattolico convinto).

Che ridere che mi fa il vecchio Brian.

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