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Un gatto di nome Palmiro

13 Dic

Palmiro arrivò alla Domus Saurea nel giugno del 2012 per una curiosa serie di coincidenze: Daniela, una collega di Saura, andando al lavoro si accorse di una cosina nera spaventata in un sottopassaggio, si fermò, la cosina si infilò nel motore della sua macchina, furono chiamati i pompieri e la cosina – un gattino di 45 gg – fu portato al gattile di Reggio Emilia. Un volta appresa la notizia Saura mi telefonò: “Senti Tim, è successo questo, preparati che oggi pomeriggio lo andiamo a prendere”.

(chi volesse approfondire: https://timtirelli.com/2012/06/28/il-gatto-palmiro/ )

Palmiro - Domus Saurea 26-06-2011 - foto TT

Palmiro – first day at Domus Saurea – 26-06-2012 – foto TT

Palmiro arrivò con le tempistiche giuste: da un paio d’anni vivevo alla Domus Saurea, due mesi prima avevo perso il mio amato gatto Fidèl, il primo felino con cui avevo vissuto e condiviso la vita, gli altri gatti della Domus (Raissa e suoi tre figli Pato, Spaventina e Ragnatela) vivevano in pratica sempre fuori.

Lo svezzammo come non avevamo mai fatto, ci svegliavamo alle 3 di notte per dargli il latte col biberon e ci prendemmo cura di lui in maniera totale.

Tim & Palmiro - svezzamento - 2011 - foto Saura T

Tim & Palmiro – svezzamento – 2011 – foto Saura T

Pur essendo un gattino e quindi un diavoletto della Tasmania (questo soprattutto nei primi tre anni)

Palmiro, first day at Domus Saurea - 2011 -- foto TT

Palmiro – Domus Saurea – 2012 — foto TT

Palmiro si rivelò ben presto un gatto riflessivo, un gatto blues direi, visto che qui sul blog siamo in tema,

Palmiro alla Domus - estate 2011 - foto TT

Palmiro alla Domus – estate 2012 – foto TT

sembrava avere davvero una sfumatura diversa dagli altri gatti, pareva contemplare il mistero della vita e porsi le domande che qui sul blog ci poniamo in continuazione: chi siamo, da dove veniamo, dove stiamo andando.

Palmiro - primavera 2013 - foto TT

Palmiro – primavera 2013 – foto TT

Pensavo Palmiro fosse un gatto solo tenero e buono, gli piaceva l’AOR, era sentimentale… ma mi sbagliavo, ben presto Palmiro si trasformò in un gatto dominante, un vero maschio alfa e musicalmente passò dal rock melodico all’Hard Rock inglese degli anni settanta e al blues di Chicago. Diventò il capo della colonia felina (poi rinominata “Palmiria”) qui alla Domus Saurea e i gatti randagi maschi che capitavano qui dovettero o accettare la sua leadership o rassegnarsi ad essere inseguiti e rullati.

Palmiro & Saura - Domus Saurea Estate 2014 - foto TT

Palmiro & Saura – Domus Saurea Estate 2014 – foto TT

Sì, Palmiro diventò un gatto possente, 7 kg di eleganza felina pronta a scattare, un gatto fiero, da rispettare, al contempo però sapeva mantenere il suo aspetto sentimentale. Amava le asperità spartane della vita all’aperto ma quando verso sera rincasava era prontissimo a godersi le comodità che una vita con gli umani garantiva.

Palmiro - Golden slumbes -  gennaio 2015 - foto TT

Palmiro – Golden slumbers – gennaio 2015 – foto TT

Una delle cose che mi ha sempre colpito è stata la assoluta fiducia che Palmiro aveva in noi, forse il fatto di essersi sentito salvato, di aver vissuto qui sin da piccolino, ma la sua fede in noi e negli umani era totale e questo lo rendeva speciale. Palmiro era inoltre una gatto socialista, condivideva tutto con gli altri felini della colonia, era sempre l’ultimo a mangiare, prima si assicurava che fossero gli altri a sfamarsi (tanto sapeva che avrebbe avuto la sua razione). Palmiro inoltre era (ovviamente) un cuore nerazzurro.

Palmiro cuore nerazzurro - febbraio 2015 - foto Saura T

Palmiro cuore nerazzurro – febbraio 2015 – foto Saura T

Palmiro è stato anche un gatto fortunato a trovare due umani decenti e finire a vivere in una casetta nelle campagne di Reggio Emilia, per di più sita su una stradina (lunga e tortuosa) chiusa… poche macchine e tanti campi da esplorare.

Raissa e Palmiro difendono i confini - Ottobre 2015 - foto TT

Raissa e Palmiro difendono i confini – Ottobre 2015 – foto TT

Black cat for the wine - Palmiro ottobre 2015 - foto TT

Black cat in the vinegard – Palmiro ottobre 2015 – foto TT

Friends - Palmir e Tim - novembre 2015 - foto Saura T

Friends – Palmir e Tim – novembre 2015 – foto Saura T

Palmiro e il presepe laico, dicembre 2015

Palmiro e il presepe (laico) – dicembre 2015

Saura e il suo apprendista Palmiro - ottobre 2017 - foto TT

Saura e il suo apprendista Palmiro – ottobre 2017 – foto TT

Palmiro in soffitta - Marzo 2017 - foto TT

Palmiro in soffitta – Marzo 2017 – foto TT

Palmiro e Tim - foto Saura TT

Palmiro e Tim assistono ad un partita dell’Inter – foto Saura TT

Palmiro sotto ad un frassino. Sitting and thinking - maggio 2018 - foto TT

Palmiro sotto ad un frassino. Sitting and thinking – maggio 2018 – foto TT

Fu anche fortunato a trovare Saura, una umana speciale a cui fare riferimento e con la quale instaurò un legame profondissimo. Lo stesso fece ovviamente con me, ma il nostro era più un rapporto di amicizia virile (seppur piena di momenti sentimentali) ma con l’umana femmina trovò la madre che da piccolino aveva – chissà come – perduto.

Palmir e Saura - estate 2018 - foto TT

Palmir e Saura – estate 2018 – foto TT

Palmiro però ebbe anche la sfortuna di avere un sistema linfatico difettoso. A fine 2017 scoprimmo una ciste (vabbeh, cisti) di liquido linfatico nel suo addome, collegata a vari linfonodi e quindi non operabile. Ogni due o tre mesi la si controllava tramite ecografia. Per più di cinque anni non causò problemi, ma nel maggio scorso le prime avvisaglie, una prima crisi, una corsa dal nostro veterinario di fiducia e quindi nei giorni successi una tac e esami vari in una clinica di Sasso Marconi. Il tutto più o meno si risistemò.

Black panther on the hunt - Pamiro novembre 2018 - foto TT

Black panther on the hunt – Pamiro novembre 2018 – foto TT

Lying in thye sunshine - Palmiro marzo 2020 - foto TT

Lying in thye sunshine – Palmiro marzo 2020 – foto TT

Palmiro aiuta Saura a finire un puzzle - Febbraio 2021 - foto TT

Palmiro aiuta Saura a finire un puzzle – Febbraio 2021 – foto TT

Don't mess with Mr P - Palmiro maggio 2021 foto TT

Don’t mess with Mr P – Palmiro maggio 2021 foto TT

Palmiro e la sua Umana - novembre 2022 - foto TT

Palmiro e la sua umana – novembre 2022 – foto TT

Palmiro - novembre 2022 - foto TT

Palmiro – novembre 2022 – foto TT

Palmiro - Novembre 2022 - foto TT

Palmiro – Novembre 2022 – foto TT

il 23 ottobre tuttavia il problema si manifestò in tutta la sua gravità. Da qualche giorno ci sembrava avesse il respiro più pesante, una visita dal nostro vet e il giorno dopo ricovero nella clinica di Sasso Marconi e chirurgia d’urgenza: kilo torace. In pratica Palmiro aveva dei versamenti di kilo (linfa) che finivano nelle pleure, nei polmoni insomma. Occorreva operarlo e sperare di ridurre o far cessare i versamenti. La chirurgia non funzionò, ogni tre o quattro giorni occorreva fargli una centesi (drenaggio del liquido), era tornato a casa, ma non potevamo mai lasciarlo solo perché ogni tanto dovevamo controllare quanti respiri facesse al minuto, avesse superato una certa soglia occorreva correre in clinica.

Si decise di provare una seconda chirurgia, questa volta nell’addome e sempre sul sistema linfatico, purtroppo nemmeno questa funzionò. Gli esami istologici confermarono la gravità della situazione, addirittura sembra che sia stato il secondo caso del genere diagnosticato in Europa. Certo, magari ce ne saranno stati altri, ma non sono stati scoperti perché evidentemente in pochissimi sono arrivati al punto in cui siamo arrivati noi. Quando la dottoressa della clinica ci disse che era una “patologia rarissima”, Saura mi sussurrò in un orecchio “come rarissimo è Palmiro come gatto”. E’ facile farsi suggestionare, ogni umano amante degli animali pensa che l’animaletto con cui vive sia speciale, intelligente, unico. Certo è che vivendo con diversi gatti da molti anni non nego che Palmiro fosse davvero particolare, nessuno capiva i momenti e le situazioni come lui, nessuno confidava negli umani come lui. Era diventato il beniamino della Clinica di Sasso Marconi, lo era già da anni nello Studio Veterinario in cui andavamo. Sì, era collaborativo, pareva capire che se i suoi umani lo avevano portato lì c’era un ragione.

Palmiro se ne è andato stamattina verso le cinque mentre correvamo dal veterinario perché era entrato in crisi; da sabato scorso ogni mattina ci recavamo allo studio per le terapie, il drenaggio, le flebo, le iniezioni, sapevamo che eravamo alla fine. Io e Saura arriviamo alla fine di questa cosa emotivamente, fisicamente ed economicamente provati, sono stati due mesi difficili, non potendo lasciarlo mai solo quando era a casa, andando a trovarlo un giorno sì un giorno no quando era ricoverato a Sasso Marconi (località non esattamente dietro l’angolo per noi), andare in clinica per le centesi ogni 3/4 giorni… abbiamo davvero fatto i salti mortali per districarci tra il lavoro e la sua gestione. Sì, abbiamo davvero fatto tutto quello che potevamo fare (senza scivolare credo nell’accanimento terapeutico), ne sono conscio, in diversi ce lo hanno detto, compreso il personale della clinica e dello studio veterinario, pur riflettendo attentamente sul da farsi passo dopo passo, decisione dopo decisione, non abbiamo mai avuto dubbi, per il nostro Palmir andava fatto tutto il possibile. Ma queste sono cose risapute, sono sicuro di non dire nulla di nuovo agli umani che vivono con gatti, cani o altri animali… gioie, dolori, sofferenze, spese mediche… fa tutto parte del pacchetto.

Scrivo tutte queste considerazione intime con un po’ di pudore, non sono cose per tutti, chi non vive con animali domestici, chi non ama ogni essere vivente, chi ha una visione antropocentrica (come quel tipo vestito di bianco che sta in san Pietro che continua a blaterare frasi senza senso a tal proposito) non può capire, non può concepire questo approccio. Questo però è un blog “personale”, qui non parliamo solo di musica Rock, qui riflettiamo sui blues della vita, dunque cedo all’enfasi e al sentimentalismo per salutare il gatto Palmiro, qui sul blog era un figura importante.

Noi umani di blues siamo consci che tutto è un mistero, noi non crediamo nell’aldilà, nel “ponte” verso un’altra vita, non crediamo forse nemmeno nell’aldiquà come abbiamo detto più volte in questo blog, ma essendo umani, pur essendo combattenti per la scienza, non possiamo evitare di cullarci sulle suggestioni… il 17 ottobre, qualche giorno prima che Palmiro avesse la sua prima grossa crisi, si è presentato all’improvviso davanti alla porta della Domus Saurea un gattino di 45 gg circa, gattino che abbiamo finito per tenere.

(per chi fosse interessato: https://timtirelli.com/2023/10/20/una-gattino-di-nome-honecker/ )

Honny, una volta fattosi accettare da tutti i felini della Domus, ha scelto Palmiro come guiding light, nei suoi momenti di calma (Honecker è una vera “teppa”, come dice Saura) non perdeva occasione di accovacciarsi di fianco a Palmiro, di leccargli il muso, di stare appiccicato a lui, come fosse il suo riferimento felino. Questo ci ha intenerito moltissimo.

Palmiro e Honecker

Palmiro e Honecker

Oggi è un giorno difficile per noi, ma è bene ricordare che Palmiro, seppure abbia vissuto non esattamente tantissimo (11 anni e 7 mesi), ha avuto una vita bella, qui in campagna, in mezzo ad altri felini, amato, anzi amatissimo da due umani, libero di scorrazzare per le campagne durante il giorno, al sicuro e al tepore di una casetta accogliente la sera e la notte.

Palmiro ad ogni modo è stato fortunato anche di aver trovato uno studio veterinario che lo ha seguito con cura e dedizione, Fausto, Esmeralda e Katia hanno sempre fatto un lavoro splendido. Torno a sottolineare che per lui aver trovato Saura è stata una fortuna indescrivibile, vederla in questi ultimi due e mesi e soprattutto in questi ultimi giorni fare il possibile e oltre è stato commovente. Una dedizione totale, una amore infinito. Riusciva a farlo mangiare anche quando lui non ne voleva sapere, apriva una scatoletta dietro l’altra fino a quando non trovava quella su cui Palmiro cedeva, lo imboccava letteralmente con le mani, lo coccolava e lo inondava di baci. Anche se le due chirurgie non sono andate a buon fine, lei non si è arresa, sapeva che doveva trovare scatolette con grassi grezzi prossimi allo zero perché questo cibo poteva aiutare a rallentare il versamento… ho ancor qui un foglio excel di otto pagine fatto da lei con le scatolette scelte divise per marca, nome, confezione, quantità, percentuale di grassi e con relativa immagine. Già lo sapevo, ma che donna!

Oggi è un giornata per noi piena di dolore, di lacrime e di tristezza infinita, ma verranno giorni in cui questo malessere spirituale in qualche modo si attenuerà, giorni in cui ricorderemo soprattutto i tantissimi momenti belli, le gioie date e ricevute, la felicità di vivere insieme ad un gatto come lui.

Buon viaggio Palmir, amico mio, spero tu abbia capito quanto amore ho provato per te e quanta bella vita abbiamo passato insieme, ti porterò per sempre con me, ti ricorderò ogni giorno. Sono stato fortunatissimo ad averti. Mi mancherai moltissimo ma so che la scintilla di quello che ancora ti rappresenta aleggerà qui sui prati intorno alla Domus Saurea, quei campi che hai tanto amato e dove adesso riposi. Addio patato, addio Palmir… di gatti come te non ce n’è.

Young Palmiro and his human 2011

Young Palmiro and his human 2012

All dead, all deadAt the rainbow’s endAnd still, I hear his own sweet songAll dead, all deadTake me back againYou know my little friend’sAll dead and gone
All dead, all deadBut I should not grieveIn time, it comes to everyoneAll dead, all deadBut in hope, I breatheOf course, I don’t believeYou’re dead and gone
All dead and gone

IL BLOG DEL GATTO PALMIRO: il tempo che passa (e la Repubblica di Palmiria)

18 Ott

Alcune lettrici del blog del mio umano Tyrrell hanno scritto chiedendo a gran voce che io tornassi a scrivere le mie micerie su questo spazio, sentivo che il bipede con cui vivo ne parlava una sera a cena e allora eccomi qua dopo tanto tempo. Siete contente? Allora, come state umane? Io me la cavo, ho un gran da fare tutto il giorno, ho i miei territori da controllare, gli invasori da scacciare, la mia colonia da amministrare. Poi è vero, la sera torno nei miei appartamenti, la vita serale e notturna indoor è piacevole e fa sì che al mattino io sia riposato e pronto per un’altra dura giornata, però sia chiaro, rimango sempre il gattone semiselvatico che credo di essere, anche se Tyrrell dice che in fondo sono un sentimentale, ma penso che noi due ci assomigliano, nel nostro piccolo sappiamo essere tipetti scomodi e al contempo siamo anche capaci di mostrare il nostro lato umano e felino, il lato sensibile e sentimentale del nostro carattere.

Sono ormai più di nove anni che sono qui alla Domus Saurea, da quando i due umani con cui vivo mi salvarono, qui di seguito quello che Tyrrell scrisse allora:

https://timtirelli.com/2012/06/28/il-gatto-palmiro/  

e devo dire che non mi andata male: vivo in campagna, in una casa situata in una lunga e stretta strada chiusa, ho umani a mia completa disposizione, all’occorrenza un veterinario degno di nota, una colonia felina di cui sono il capo indiscusso (unico maschio tra sei gatti), Tyrrell ascolta musica e tifa una squadra di calcio che ho finito per amare anche io, ho imparato l’italiano dunque comprendo Tyrrell benissimo (anche se lui fatica a comprendere il feliniano, al di là dei termini di base), perciò vogliamo dirla tutta? Mi va alla grande.

Cerco di ripagare come posso, visto che ho un umano che ogni giorno ha il blues (e qui faccio come fa lui, allego un link di youtube)

cerco di dargli conforto e gli vieto di prendere decisioni deleterie che lo porterebbero a una vita di perenne vagabondaggio, non ha una meta precisa, che altro potrebbe fare povero diavolo? Così quando lo vedo affranto, disilluso e senza pace gli salgo sul petto, struscio il muso contro la sua faccia e di colpo Tyrrell ritorna sulla Terra.

Io e Tyrrell - foto Terry

Io e Tyrrell – foto Terry

Credo che tutte queste sue paturnie siano primordiali, è un tipo di umano così, irrequieto, sempre alla ricerca di un nido di stelle che non esiste, poi accentuate anche dal tempo che passa e dal fatto che non è più un giovanotto sebbene lui si senta ancora poco più di un ragazzino. 

Ma allora cosa dovremmo dire noi gatti, un giorno umano per noi equivale a una settimana, nei nostri primi due anni di vita raggiungiamo i 24 anni umani e in media ogni altro anno ne vale almeno 4. Come ho detto adesso ho nove anni, il che significa che ho perlomeno 52 anni umani, an sun piò un zuvnòt gnanca me … non sono più un giovanotto nemmeno io (come vedete ho imparato anche il dialetto reggiano).

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Se ci rifletto mi spavento un po’ …

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ma non ho tempo per questi blues, io ho del lavoro da fare perché ho Palmiria, la Colonia Repubblica di cui sono Presidente e Premier, a cui pensare: difenderne e amministrarne il territorio, redimere le liti tra le gatte, assicurarmi che i nostri fornitori (gli umani) pensino ad approvvigionarsi del cibo per noi gatti, che gli stessi ci riempiano le ciotole mattina e sera (e magari anche a merenda), che versino acqua fresca nella ciotola apposita più volte al giorno e che si adoperino per fare quanto possibile affinché noi gatti si sia serviti e riveriti.

Palmiria (Domus Saurea) – autunno 2021 – foto TT

 

Palmiria (Domus Saurea) – autunno 2021 – foto TT

In caso qualcuno sia inciampato sul blog di Tyrrell da poco, lasciate che presenti la colonia:

PALMIRO (nato nel maggio 2012) , Presidente, Premier, Comandante In Capo, insomma il Fidel Castro di Palmiria. Alla Domus Saurea dal 2012.

RAISSA (nata nel 2007), mia fidatissima advisor e vice presidente della colonia. Madre di SPAVENTINA e RAGNI e di altri due gatti (MUFFA, sparito prima che io arrivassi qui e PATUZZO, mio fedele amico e braccio destro perito difendendo Palmiria, qui di seguito il triste resoconto della sua dipartita https://timtirelli.com/2016/01/12/il-gatto-e-la-volpe-storia-di-vita-e-di-morte/). Alla Domus Saurea dal 2007.

Raissa – Domus Saurea autunno 2021 – foto TT

RAGNI (nata nel 2008 – Nome completo RAGNATELA), figlia di Raissa; la reginetta di Palmiria (fino all’arrivo della Stricchi) – Alla Domus Saurea dal 2008.

Ragni – Domus Saurea autunno 2021 – foto TT

SPAVENTINA alias SPAVVE (nata nel 2008 – figlia di Raissa) riservatissima, sempre all’erta, se ne sta per i fatti suoi – Alla Domus Saurea dal 2008.

Spaventina – Domus Saurea autunno 2021 – foto TT

STRICHETTO alias STRICCHI o STREAKY (nata nelle Marche nel 2017) rifugiatasi alla Domus scappando da una casa di vicini dove evidentemente non si trovava bene. Causa una infanzia difficile ha un carattere particolare, a tratti sembra disturbata, di una bellezza disarmante. Gatta decisamente alfa. Alla Domus dal 2017.

Stricchi – Domus Saurea autunno 2021 – foto TT

 

Stricchi – Domus Saurea autunno 2021 – foto TT

MINNIE (nata presumibilmente nel 2019). Ultima arrivata, rifugiatasi una sera in garage non è più andata via. Deve avere una storia che la porta ad essere per certi versi sempre paurosa. Ha la coda mozzata. Gatta tortoiseshell (ovvero Calico a guscio di tartaruga), è agilissima, è innamorata di Tyrrell, quando è in casa non lo lascia un attimo, tutte le sante sere quando Tyrrell si mette a letto lei cerca riparo vicino al suo petto e per tutta la notte non lo molla un momento. Io sono un po’ geloso, ma sopporto, chissà cosa ha dovuto passare prima di arrivare qui da noi. Alla Domus dal 2019)

Minnie – Domus Saurea autunno 2021 – foto TT

Ci sono poi periodi in cui abbiamo dei rifugiati randagi, che accogliamo solo se si assoggettano a me, come ad esempio Bigio, il gattone che si presenta ogni sera per reclamare un po’ di cibo. Bigio adesso entra in casa senza troppa difficoltà. Ha capito tutto.

Bigio- Domus Saurea autunno 2021 – foto TT

Rossignol invece è un problema, è sfacciato, non riconosce la mia autorità e io gli do giù le penne, come dicono gli umani, quasi ogni giorno. Se non capisce che deve rispettare le regole da me imposte non avrà vita facile. Devono riconoscergli però una certa costanza e forza di volontà, capito che qui un po’ di cibo lo riceve sempre (i miei umani sono troppo buoni) resta sempre nei paraggi. Diciamo che è un rifugiato in attesa di visto di soggiorno. Per riceverlo deve imparare a rispettare le nostre leggi.

Rossignol – Raissa – Domus Saurea autunno 2021 – foto TT

Ecco questa è la Repubblica di Palmiria sita nei territori della Domus Saurea, come la chiama Tyrrell. Per il momento credo sia tutto. Ora mi metto in posa, prima di finire voglio regalare alle mie fan una mia foto.

Palmiro – Domus Saurea 17 ottobre 2021 – foto TT

E adesso scusate, devo andare a tirare giù Minnie dal tetto del vecchio fienile:

“Minnie, testa desertica, vieni subito giù!”

Minnie On The Roof - Domus Saurea 17 ottobre 2021 - foto TT

Minnie On The Roof – Domus Saurea 17 ottobre 2021 – foto TT

©Palmiro dei Tirelli.

Gatti che ascoltano Santana

16 Ott

Domus Saurea, interno sera. La pollastrella è fuori. Sono nel solito mood contemplativo, schiacciato tra le mie anime esistenzialiste e razionaliste. Cerco di sbarazzarmi di me stesso, mi avvicino al mobile bar, mi verso due dita di rum Millonario invecchiato 10 anni, gentile omaggio del mio amico Riff.

Mi ritiro nello studiolo. Scelgo un long playing da ascoltare. Lo faccio di nascosto dal mio amico Liso, uno che quando mi vede tirar fuori uno dei miei “soliti” dischi fa una sorrisino che sta tra l’affetto e il compatimento. Lui ha amato e ama il rock, ma è uno che cerca di andare avanti, di non fermarsi ad ascoltare sempre gli abituali cento dischi della nostra gioventù. Io ci provo, ma poi mi ritrovo sempre a guardare attraverso lo specchietto retrovisore.

Mi cade l’animo sul primo di Santana. Carlos è stato il primo chitarrista che ho amato, e provo sempre qualcosa per lui. Oggi come oggi preferisco la sua fase Jazz Rock, quella che va all’incirca dal 1972 al 1974, ma stasera mi va di prendere sentieri più battuti.

Parto dal lato 2. Persuasion. Nella breve pausa tra il primo e il secondo brano sento Strichetto miagolare fuori dalla porta. Vuole entrare. Strichetto è la gattina che abbiamo adottato. Arrivata piccolissima più di un anno fa in Emilia, portata dalle Marche come gioco per le proprie bambine da una coppia che poi ha smesso di curarsene, coppia che ha finito per abitare nella casa dei nostri vicini; dopo un paio di mesi di stress “Stricchi” si è guardata intorno, si è accorta di noi, ci ha annusati, si è infilata in casa nostra e non è più uscita.

Come ho scritto più volte (ormai è una delle figure fisse cdi questo blog) è una gattina deliziosa, bella, smorfiosa, frenetica, isterica (essere usata come un giocattolo da due bimbe piccole senza che i genitori se ne preoccupino non è certo il massimo per una micina). Ama stare in casa durante il giorno e uscire di notte. Con nostra grande sorpresa abbiamo scoperto che è una femmina alfa. Per le altre nostre tre gatte, la vita è diventata più dura. Apro la porta e la faccio entrare. Fuori la campagna è illuminata da un filo di luna. Controllo che non ci siano ologrammi di chitarristi blues nati a Hazlehurst fermi ad un incrocio di vecchie carreggiate e richiudo la porta.

Stricchi, come succede ogni volta, si rotola sulla stuoia della cucina. Vuole che la accarezzi la pancia, vuole giocare con le mie dita morsicandole con dolcezza … il nostro piccolo rituale per rinnovare l’amore reciproco. Mi lancia quindi i suoi miagolii un po’ nevrotici per avere qualche crocchetta. Come ogni volta cedo.

Nel frattempo nello studio è iniziato il pezzo successivo: Treat. Stricchi drizza le orecchie e si precipita davanti al giradischi. Sembra ipnotizzata dal giro strumentale di Sol minore e Do settima. Rimango affascinato. Cosa potrà pensare un esserino come lei di questa aria sonora? Che dati e che sensazioni potrà elaborare il suo cervellino?

Strichetto listens to Santana – Photo TT

I gatti hanno un udito sensibilissimo, la loro capacità uditiva e di 4,5 volte superiore a quella dell’uomo. Per quanto concerne le basse frequenze il loro udito è simile al nostro, ma per le frequenze altre è tutta un’altra storia. Riescono a percepire gli ultrasuoni con estrema facilità, arrivano sino ai 100.000 hertz al secondo, contro i 20.000 dell’uomo.

Di solito non amano le case troppo rumorose e nemmeno la musica troppo alta, ma dopotutto credo che sia anche questione di abitudine. I miei gatti (e parlo anche del mio bellissimo gattone bianco di nome Fidel con cui ho vissuto nella mia vita precedente) non hanno mai avuto problemi. Fidel, appunto, rimaneva impassibile quando ascoltavo Whole Lotta Love a buon volume (mentre i gatti dei vicini non appena sentivano entrare il basso di Jones e quindi la batteria di Bonham scappavano a nascondersi), lo stesso fa Raissa (una delle nostre gatte) capace di dormire sul castello (il grande tiragraffi che abbiamo nello studiolo) al suono della Mahavishnu Orchestra.

Strichetto rimane in ascolto. Osserva il disco girare sul piatto. Che frequenze starà percependo?

Strichetto listens to Santana – Photo TT

Rimane in quella posizione circa un minuto, poi mi guarda, torna a posare lo sguardo sul giradischi e immagino finisca per dirsi che deve essere una di quelle diavoleria legate agli dei che camminano su due zampe (noi umani insomma), pensiero simile a quello che facevano Buck e Zanna Bianca secondo Jack London.

Strichetto infatti ritorna alla sua occupazione abituale: attaccare il ragno assassino (vecchio giocattolo di Palmiro che, ormai adulto, non ha più tempo per giocare con quei lavori lì da micetti).

Strichetto attacca il ragno assassino – foto TT

Strichetto attacca il ragno assassino – foto TT

Messo ko il ragno assassino anche stavolta, Stricchi è pronta per uscire di nuovo e passare la notte a caccia.

Stricchi – Domus Saurea ottobre 2018 – foto TT

L’indomani mattina scendo, tiro fuori la macchina dal garage e mi accingo a partire per il lavoro. Ancora in fustinella dalla sera prima, seleziono dal lettore il primo dei Santana. Scendo dalla blues mobile, lascio la portiera aperta e faccio per chiudere il portone del garage. Abito in campagna, posso permettermi da fare un po’ di cagnara anche la mattina. Mentre torno verso la macchina mi accorgo che è sopraggiunta la Stricchi ed è ferma di fianco alla macchina, in corrispondenza della portiera aperta. E’ un caso o il primo di Santana è un album che le piace proprio?

Stricchi nell’erba spagna mentre ascolta Santana – foto TT

IL BLOG DEL GATTO PALMIRO – Un natale da gatti

30 Dic

Gli umani sono strani, per il solstizio d’inverno mettono in scena un teatrino davvero singolare: iniziano a portare in casa degli alberi, ad addobbarli con delle palline, ad accendere lucine a intermittenza, a ricostruire scenette di eventi immaginari con capanne, muschio e palme, a mettere pacchetti sotto l’albero; non bastasse pretendono che noi gatti si faccia i bravi e si eviti di disfare tutto…io tengo a freno l’istinto perché ho compassione di Tyrrell e la Terry, però…

Domus Saurea late december 2015

Domus Saurea late december 2015

Anche noi gatti festeggiamo il solstizio d’inverno, ci accorgiamo delle impercettibili differenze di questi giorni che tornano ad allungarsi e così ringraziamo il Sol Invictus, il dio sole, l’unico che in qualche modo consideriamo; non siamo così folli da pensare che ci sia un dio gatto, né tanto meno crediamo negli dei degli umani, né nel dio cane, quello dei nostri avversari da cortile, e così via. A noi poi basta un leggero strofinamento del muso per augurarci il meglio per la nuova stagione.

In questi giorni di festa con Tyrrell a casa me la spasso: stiamo a letto accovacciati l’uno vicino all’altro fino alle otto, poi facciamo colazione e quindi mi dedico alla mia sgambettata mattutina, anche se devo dire che in inverno non mi piace stare fuori, troppo freddo e l’erba umida che mi bagna la pancia, così dopo mezz’oretta sarei già pronto per rientrare in casa, ma se Tyrrell è intento a suonare o ad ascoltare qualche disco e non mi vede attraverso la porta di vetro, io mi rifugio in garage insieme alla mia amica amica Ragni…

Garage blues - Domus Saurea late december 2015

Garage blues – Domus Saurea late december 2015

 

…quando finalmente Tyrrell viene alla porta e mi chiama  io mi getto a pietto sulla scala ed entro in casa…

e mi metto ad asciugare dinnanzi alla stufa…

Domus Saurea late december 2015

Domus Saurea late december 2015

Tyrrell poi mi viene vicino, mi bacia, mi osserva, mi scruta…certo che alcuni umani per noi gatti hanno una passione davvero forte. Anche io soppeso il mio umano in questi giorni, lo vedo stare a stento in equilibrio tra gioia e malinconia, spesso precipita verso l’abisso del blues e tocca a me tirarlo su. Guarda se mi doveva capitare un umano con questa inclinazione… d’altra parte uno che per natale si autoregala il box set SOUND TRACK di quello stregone di JIMMY POIGE, una maglietta del “caprone” (come lo chiama la Terry) e si scambia suggerimenti crowleyani con Picca circa i regali da fare il prossimo anno, è chiaro che poi ha il blues…

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Immaginette sacre: AC

Immaginette sacre: AC

Però poveretto, a volte il blues è davvero feroce. Sentivo che raccontava alla Terry che in occasione del “sinodo” – come chiama lui le cene che ogni tanto organizza con gli illuminati del blues – del 21 dicembre è successo qualcosa di spiacevole; si era ritrovato con i suoi amici in un agriturismo nascosto tra gli alberi del St. Ambrogio bridge, lì nel riverside del Panàro, un posto adatto alla combriccola, in sintonia con l’iconografia dell’Emilia contadina del passato…

agriturismo Peri al verde - St. Ambrogio Bridge

agriturismo Peri al verde – St. Ambrogio Bridge

… una bella tavolata di amici, cena a menù fisso, mica roba per vegetariani, celiaci, fighetti da brodo: salame, tortelloni, gramigna con la salsiccia, cotechino, arrosto, lambrusco. Si scherza, si parla di musica, di calcio, di fighe, di massimi sistemi (che io – da gatto – devo ancora capire cosa sono) e verso le 23,30 ci si scambia un regalo. Uno di loro, Riff, sempre il più generoso, aveva lasciato due borse di regali giù in macchina e va a prenderli. Torna con una faccia funerea: vetro rotto e regali rubati. Tyrrell e gli amici corrono giù solo per constatare che anche la macchina di Mixi è nelle stesse condizioni. Sentivo Tyrrell raccontare che un cappa di ombre scure e pesanti calò immediatamente. Tyrrell è razionale e cerca di fare in modo che tutti prendano quella faccenda come uno degli inevitabili fastidi a cui la vita ci mette di fronte, ma nelle ore e nei giorni successivi l’ho visto traballare. Credo si domandi se non sia un segno del blues e se dunque la lunga stagione dei sinodi con gli amici sia finita. Faccio fatica a comprendere, ma credo di intuire che un furto gli umani possano anche contemplarlo, ma che vengano rubati regali di natale nelle notti a ridosso del 25 dicembre è un peso spirituale difficile da sopportare per loro. Chissà chi è stato, due turisti svedesi in vena di marachelle? Due tedeschi ubriachi? Canadesi in cerca di sensazioni forti? Mah, gli umani arrivano spesso a conclusioni spicciole così come sempre sarà di certo colpa di centrafricani, nordafricani, rom o gente dell’est. Chissà cosa se ne faranno i ladri di biografie in inglese degli ALLMAN BROTHERS, di edizioni speciali di dischi di LEVON HELM , TERRY REID e JESS RODEN? Mah.

Come se non bastasse due giorni dopo scoppia un incendio alla BOLESKINE HOUSE, una delle houses of the holy a cui Tyrrell e i suoi amici fanno riferimento…

Boleskine House - Burning down

Boleskine House – Burning down

Boleskine House burning down

Tyrrell perciò è confuso in questi giorni, musicalmente si perde nel bel cofanetto che gli ha regalato la Terry per il compleanno, 80 cd a base di LEONARD BERNSTEIN…

Box set Leonard Bernstein

vedo il mio umano offrire con gioia il petto al maestrale portato da BACH, VIVALDI, BEETHOVEN, COPLAND, MOZART, TCHAIKOVSKY, GERSHWIN, HOLST, ROSSINI, MUSSORGSKY e altri giganti; io di solito ascolto musica più frivola tipo gli ASIA, ma trovo stupefacente scoprire questi umani padroni assoluti dell’aria sonora.

Tyrrell poi cerca sempre di prestare l’orecchio a quello che postano i suoi amici su facebook, nell’estremo tentativo di restare attaccato al presente.

L’altro ieri legge il post di un amico che include un clip di youtube di steve wilson “prog o meno…il miglior pezzo dell’anno , un altro loro amico commenta poco dopo “Prog o meno, il più grande genio musicale dei nostri tempi” …

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Tyrrell lo ascolta tre volte, scuote la testa e, pur rispettando i gusti dei suoi amici, tira una madonna e dice “se questo è il miglior pezzo dell’anno e quello il più grande genio musicale dei nostri tempi siamo a posto” e sconfitto si rifugia in LIFE IN THE OLD DOG YET, la versione di EDDIE EDWARDS di DESTROYER, CLEVELAND 28/4/1977 dove in NO QUARTER i ragazzi si divertono a improvvisare LO SCHIACCIANOCI in versione EMERSON LAKE AND PALMER…

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Sentendosi in colpa poi si butta su ELECTRO SHOCK degli EELS, di cui discute da un po’ col suo amico liutaio FRANCESCO BEDINI…

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Il giorno di santo Stefano scambia gli auguri con alcuni amici: STEFANO PICCAGLIANI di Mutina, STEFANO MALAGUTI di Ninentyland, STEFANO ZELATA di Roma, STEFANO SILENZI di Gainesville Florida, STEFANO TALLARICO di Boston, persino con LOLLO STEFANI sempre da Mutina. Santo Stefano è considerato il primo martire cristiano, chissà perché TYRRELL è così sensibile al suo onomastico…

Per quanto il mio umano sia come sempre un po’ confuso, io, il suo gatto, sto bene, o meglio benino: la TERRY mi ha regalato il bluray degli ASIA FANTASIA LIVE IN TOKYO 2007, e dopo essermelo sparato tutto ho iniziato a farmi qualche domanda anche io.

Domus Saurea late december 2015

Domus Saurea late december 2015

Quattro musicisti imbolsiti, esibizioni prive di dinamica, feeling quasi assente, ritmiche quadrate e senza scintille, finale imbarazzante con WETTON che introduce HEAT OF THE MOMENT con “it’s party time” con una verve da famiglia Adams a un pubblico di ragionieri, consulenti di borsa e revisori contabili ormai più bolliti che il gruppo stesso. E’ scesa la dazed&confusaggine anche a me…

Domus Saurea late december 2015

dazed&confusaggine at Domus Saurea late december 2015

Così, imblusito, mi ascolto il WINTER ALBUM 2015 di TYRRELL, che  non mi sembra niente male.

The winter album

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Non credo Tyrrell mi darà altro spazio sul blog da qui alla fine dell’anno, auguro dunque ai miei e nostri lettori tutto il meglio, che la nuova stagione sia propizia. Let’s Rock, pussycat.

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Io al computer

Io al computer

IL BLOG DEL GATTO PALMIRO – Microchip trick

8 Nov

Quello che gli umani chiamano il giorno di Giove; come ogni mattina prima dell’alba mi sveglio, gironzolo per casa e quindi cerco di svegliare i miei umani. Salto sul letto, incomincio a fare la pasta, metto il muso su quello della Terry, faccio cadere la sveglia, i libri sul comodino, provo il mio black cat moan. Invece di sentire Tyrrell che mi dice “Palmiro, dio pòver, sono le cinque, fa a mot per piasèr!”, tutto tace. Strano. Un’ora più tardi T & T si alzano, si fanno una doccia e fanno colazione insieme. Curioso, non è sabato né domenica. Li guardo mangiare fette biscottate con la marmellata e bere il thè mentre la mia ciotola rimane vuota. Uhm, gatta ci cova. Mi rinchiudono in salotto. Rimango in ascolto davanti alla porta chiusa.

Sento del trambusto, stanno lottando con Patuzzo nel tentativo di metterlo in una gabbietta. Patuzzo è uno dei gatti che vivono qui con me alla Domus Saurea, vivendo fuori è più selvatico di me of course (sì, sto studiando l’inglese…). Fino a qualche anno fa riusciva a tenere a distanza gli altri maschi che si aggiravano nei dintorni, ma poi è comparso Maciste, una gattaccio forestiero, e Pato non è più stato in grado di difendere il nostro territorio. Malgrado la sua stazza (Pato è uno di quei gattoni rossi con quattro dita di coppa) evidentemente è un maschio beta.

Patio - Domus Saura 2015 -photo Tyrrell

Pato – Domus Saura 2015 -photo Tyrrell

Maciste riesco a tenerlo a distanza solo io. Tyrrell pensava che io fossi un gatto bonaccione, si è dovuto ricredere la prima volta che mi ha visto rincorrerlo fino all’orizzonte. Ma io non sono sempre fuori così, quando sono assente, Maciste è libero di fare le sue scorrerie. Durante una di questa deve essersi azzuffato con Pato e deve avergli morsicato una zampa. Sono alcuni giorni che Pato zoppica, T & T pensavano se la fosse rotta, ma l’Esmeralda, la dottoressa dei gatti, dice che é un morso di un altro gatto che ha fatto infezione. Catturare Pato e metterlo nella gabbietta non è faccenda semplice, solo Tyrrell a volte ci riesce. Un paio di iniezioni di antibiotici da fare ogni sera, ma portarlo dal dottore dei gatti non è automatico, i nostri umani riescono nell’impresa un paio di sere su quattro, Pato è guardingo e non si lascia prendere. Stamattina però deve essere affamato, Tyrrell riesce ad avvicinarlo, a catturarlo e a spingerlo nella gabbietta. Povero Pato. Tieni duro amico mio. Ma, che succede, si apre la porta, prendono anche me e mi infilano in un’altra gabbietta. Oh no…

Eccoci qua tutti e quattro nella blues mobile di primissima mattina diretti a Baniolus. Sento parlare i miei umani. Siccome mi vedono bere spessissimo temono che ci sia qualcosa che non va. Di solito noi felini beviamo poco, e quando ci buttiamo a pietto sulle ciotole d’acqua spesso significa che ci sono problemi ai reni…

Palmiro - Domus Saurea ott 2015 - photo Tyrrell

Palmiro – Domus Saurea nov 2015 – photo Tyrrell

Ma io mi sento bene, sono in forma, quando mi guardo allo specchio mi dico “Però!”. Valli a capire questi umani. L’Esmeralda mi piace molto e credo di piacerle anche io. Tyrrell mi estrae dalla gabbietta, lei mi stringe un laccio emostatico attorno alla zampa e infila un ago in una delle mie vene. Io sono un gatto bravo e paziente (a volte), mi fido di Tyrrell e della Terry, lascio fare, ma spero che finisca tutto presto. Una sfregatina col cotone idrofilo ed è fatta. Sono pronto a ritornare nella gabbietta…ma, ehi, Esme, che altro c’è? Si avvicina con una strana siringa, mi stringe la carne a cavallo del collo e mi inserisce qualcosa che poi controlla con un rilevatore…biiip. Inizio ad agitarmi. Abbraccio Tyrrell, nella speranza di trovare riparo. La Terry si commuove nel vedere che mi stringo al mio umano maschio “Ma patato” mi dice…“Terry, per favore, va bene che sono un po’ spaventato, ma non si è mi visto il gatto di JOHNNY WINTER farsi chiamare patato!”.

Cerco di capire i discorsi che fanno : mi hanno inserito un microchip, che in pratica è la mia carta di identità:

NOME: Palmiro Tirelli Terenziani

NATO A: Sesso nel maggio del 2012.

RESIDENZA: Domus Saurea, Borgo Massenzio, Regium Lepidi

RAZZA: Europea

COLORE DEL PELO: Nero

OCCHI: Gialli

SQUADRA DEL CUORE: F.C. Internazionale

GRUPPO PREFERITO: Asia

DESCRIZIONE: Gatto di blues

…oui, c’est moi, baby… (sì, sto studiando anche  il francese)

Palmiro - Domus Saurea 2015 - photo Tyrrell

Palmiro – Domus Saurea 2015 – photo Tyrrell

Ritorno nella gabbietta. Adesso tocca a Pato. Le iniezioni sono tre, ma invece di trasformarsi nel diavolo della Tasmania e distruggere l’ambulatorio come già fatto in passato, Patuzzo si limita a miagolare sconsolato mentre Tyrrell lo tiene a bada, evidentemente ha capito che degli uomini di blues c’è da fidarsi. Ritorniamo alla Domus Saurea, Pato sembra incredulo di essere di nuovo libero, io mi accomodo in casa, tanto nel primo pomeriggio torna la Terry e sarò libero di scorrazzare per la campagna. Sto diventando un po’ come Tyrrell, ho imparato ad amare i colori autunnali di questa terra, che poi…colori per modo di dire, odori semmai, io essendo gatto distinguo solo il blu e il verde, il resto lo vedo in scala di grigi…ma mi do un tono, faccio finta di abbandonarmi alla vena poetica come quella miserella di Tyrrell, e cerco di immaginare la foglie di un colore che non so immaginarmi, TT lo chiama giallo, ma io non so nemmeno cosa sia. L’uomo nonantolanus mi ha spiegato che devo cercare di immaginare il tepore che provo davanti alla stufetta accesa, io ci provo, ma non ho mica capito tanto bene, ad ogni modo per farlo contento pubblico qualche altra delle sue solite foto…

Domus saurea nov 2015 - photo Tyrrell

Domus saurea nov 2015 – photo Tyrrell

Domus Saurea nov 2015 - photo Tyrrell

Domus Saurea nov 2015 – photo Tyrrell

Domus Saurea nov 2015 - photo Tyrrell

Domus Saurea nov 2015 – photo Tyrrell

Scorrazzo per le terre che abbiamo qui intorno, sono dei contadini che abitano vicino a noi ma io le considero miei possedimenti. Ora che ho sempre con me la mia carta d’identità potrei anche tentare avventure in terre straniere, ma ripensandoci è meglio che non mi allontani troppo, dove lo trovo un umano che mi lascia ascoltare tutti quei cd in pace, che mi accudisce con tanto amore, che di tanto in tanto mi versa una goccia di Southern Comfort nella ciotola? Meglio che rinunci ai miei propositi e che mi arrenda al Reggian Comfort…

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IL BLOG DEL GATTO PALMIRO: Hey Hellas Have You Heard the News?

8 Lug

Fosse un nativo americano, chiamerei Tyrrell “colui che scuote la testa”. Non riesce più vivere bene, ogni volta che ascolta un tg, che legge qualcosa rimane basito dalla bassa qualità delle riflessioni, politiche e non, e dei commenti. Sono giorni che non si parla d’altro che di Grecia e Tyrrell è esterrefatto: tutti sono diventati improvvisamente dotti economisti e comunisti. Il Grillo parlante, la Santanché, Salvini ed altri esponenti del centro destra poi si schierano tutti con il no, con Tsipras, con il popolo greco. Tyrrell stenta a credere a quello che vede e legge.

Tyrrell non è certo un sostenitore del capitalismo, della Merkel, della oligarchia e del sistema bancario, Tsipras gli sta simpatico, ma qualche interrogativo se lo pone. Era davvero indispensabile il referendum? Un premier, un esecutivo, un governo non dovrebbe avere il coraggio e l’autorità di fare delle scelte, di dare delle risposte anche senza appoggiarsi di nuovo al popolo? Sì, certo, referendum come  strumento democratico, ormai lo dicono tutti, ma Tyrrell non è mica convinto. Col populismo imperante, con la demagogia dilagante il referendum va usato con assoluta parsimonia.

Tyrrell si chiede se non fosse stato il caso di continuare la trattativa ad oltranza, fino a trovare un accordo dignitoso che stemperasse le rigidità della troika e fosse sostenibile per le casse greche. L’Hellas, l’Ellade, sì insomma quella che noi popoli europei chiamiamo Grecia, è elemento fondante dell’umanità tutta, è chiaro che non può essere messa alla porta, dipendiamo e discendiamo tutti dalla cultura greca, persino questo piccolo blog è figlio di Atene (e di Roma e della Rivoluzione francese), come è possibile pensare di farne a meno? Ma che senso ha avuto il referendum se si torna a trattare? Ha vinto il NO, benissimo, ma è una cosa fine a se stessa, tu puoi votare no finché vuoi ma se gli altri paesi dai quali, per un diabolico disegno del capitalismo, dipendi non ti prestano altri soldi, tu te ne vai a ramengo. Ed ora tutti gli elleni lì ad aspettare domenica, terrorizzati dall’ipotesi che li vede fuori dall’Europa e dall’euro.

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Sì perché poi non è mica solo la Merkel, o Hollande, qui c’è un bel pezzo d’Europa che qualche domandina se la fa. Sì certo i Greci, poverini … ma tutti gli anni ad accettare solo contanti, a non pagare le tasse, ad accedere alla pensione in età bassissime e altre mostruosità simili? E’ colpa dell’Europa? Sicuro, non è colpa di Tsipras, l’Hellas ha avuto per decenni governi pessimi; Tyrrell pensa che l’Europa sia una grande opportunità e che non debba solo essere il simbolo di un capitalismo irresponsabile e di due o tre stati padroni, l’Europa deve rappresentare una nuova via all’umanesimo e all’unità, dove i più forti danno una mano ai più deboli, dove il denaro non può e non deve essere l’unico metro, dove demagogia e populismo siano messi all’angolo e chiunque riconosca i propri errori, Ellade in primis.

kart-hellas

Come se non bastasse la questione ellenica a tormentare l’anima inquieta di Tyrrell ci si mette anche Studio Aperto, sì insomma quella fatua rivista di avaspettacolo che una delle reti mediaset spaccia per telegiornale. Due o tre sere fa il mio umano ci inciampa sopra e finisce per guardarlo a sufficienza per cadere in un altro sconfortante blues. Venti minuti del telegiornale dedicati a tre servizi: uno sul caldo, uno sui saldi e uno intervistando gente al mare … il tutto condito da domande e risposte così stupide e banali da far venire l’orticaria. Tutto questo, ripeto, per venti minuti. Un telegiornale basato per metà della sua lunghezza sulla parola “caldo”. Tyrrell ad un certo punto sbotta “ma dio canta, mo’ non lo sapete che in Italia d’estate fa caldo e d’inverno fa freddo? Ràza ed ciocapiàt! L’anno scorso d’estate c’era troppo freddo, quest’anno troppo caldo. Mo’ vala a tor in dal cul!”.

Qui, dice Tyrrell, o che iniziamo ad elevarci un po’ tutti o è la fine, invece di postare su facebook idiozie del tipo “E’ tutto un magna magna, questa classe politica non deve andare a casa, deve andare in galera” e poi nel nostro piccolo quotidiano comportarci come quelli che critichiamo, faremmo meglio a darci una mossa, ad impegnarci in prima persona se vogliamo che cambino le cose.

Povero Tyrrell, spero solo che non impazzisca, se no chi ci pensa a me? Io cerco di fare la mia parte e di consolarlo il meglio che posso …

Tyrrell & Palmir (foto Terry)

Tyrrell & Palmir (foto Terry)

Quando non faccio consueling a Tyrrell, continuo con le mie cose da gatto: caccio le talpe, perlustro le terre intorno alla Domus Saurea e schiaccio dei bei pisoli. Cotto dal caldo mi adagio al ritmo di questa estate pigra ed indolente, lascio per un momento il mio AOR preferito e mi sdraio sui dischi che Tyrrell ascolta in questo periodo, oggi è il turno di DICKEY BETTS & GREAT SOUTHERN, album che arrivò a Tyrrell più di 7 lustri fa tramite il compianto ADRIANO VETTORE, che a quanto ho capito era un grande chitarrista blues italiano, nonché amico del mio umano preferito… ad ogni modo meno male che c’è la musica Rock a renderci meno amara questa vita da gatti e da umani …

Bougainvillea, sing your song
For my lover, for my love
I need
Sweet Bougainvillea
Let her wear your flowers in her hair
You will always be
Always be our love song
She was so afraid
To give her heart away
Now before she even know
I hold her close to me
Sweet Bougainvillea
Let her know, she’s free

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IL BLOG DEL GATTO PALMIRO: la pazzia degli umani e i blues di Tyrrell

31 Mag

Buongiorno (a)mici miei, è un po’ che non mi faccio vivo qui sul blog di Tyrrell, ma è arrivata la primavera e la caccia alle talpe è la mia priorità, poi Tyrrell sembra molto preso dal blog in questa fase e quando c’è lui al computer non posso esserci io. Già, Tyrrell … lo osservo molto in questo periodo, mi sembra più sconfortato del solito. Le cose che apprende da TGSKY24 e che legge su internet lo spingono in uno stato di prostrazione profonda. Sento quando ne parla con la Terry e quando se ne va scuotendo la testa. Ho cercato di capire e ammetto che pure io sono basito di fonte alla pazzia degli umani. Ho scoperto che ci sono degli umani che si raccolgono sotto una certa sigla e che si vestono di nero, che in nome di un certo dio mettono a fuoco e fiamme una parte del pianeta. Sembrano inarrestabili e gli umani del pezzo di mondo in cui vivo io sono molto preoccupati. Mi chiedo se sia possibile che in nome di un dio si stia cercando di cancellare la cultura e la vita di un pezzo di umanità. Cerco spiegazioni negli sguardi di Tyrrell, ma so che non me ne può dare. Tyrrell non crede in nessun dio, dice che anche i cristiani ottocento anni fa si comportavano allo stesso modo e che l’umanità non ha futuro.

Sono di fianco a lui quando legge la marea di insulti ricevuti da GIANNI MORANDI, un cantante che era il suo preferito quando era bambino. MORANDI scrive qualcosa di caritatevole e di umano sul suo account di facebook a seguito della morte di novecento profughi e disperati nel Mediterraneo mentre tentavano di raggiungere un’ idea di salvezza e di vita migliore. Invece no, insulti e barbarie a corredo di quel suo pensiero delicato. Una bambina rom di due anni muore in un campo nomadi … i commenti alla notizia seguono tutti lo stesso copione: “una di meno”. Tyrrell non si dà pace per queste cose. Il problema immigrazione esiste, Tyrrell mi pare che non lo neghi, ma la crudeltà e la meschinità degli umani, che si palesano in modo sempre più evidente grazie ai social network, sono spaventosi.

Ancora, Tyrrell legge sul Corriere della Sera che alcuni commenti presenti sull’account twitter di BARACK OBAMA, capo di una delle più importanti nazioni umane, recitano “torna nella gabbia, scimmia”. Ora, io sono un gatto nero, so dove può arrivare l’ignoranza umana, ancora oggi vagonate di idioti pensano che portiamo sfortuna e che siamo creature del maligno. Io, porco cane, che sono un gatto che ascolta l’Aor!? Io sono nero e gioco tranquillamente con gli altri quattro gatti che abitano insieme a me le terre della Domus Saurea, come la chiama Tyrrell. Pato è rosso, Raissa tigrata rossiccia, Spavve tigrata grigia e la Ragni bianca-grigia-beige.

Sempre dal Corriere Tyrrell legge, e io con lui, che la FINLANDIA, una terra a Nord facente parte della Scandinavia, regione tra le più illuminate del pianeta, ha inviato una lettera a 250.000 riservisti con la richiesta di tenersi pronti. Uhm, capisco che non deve essere semplice condividere 1300 km di confine con una nazione turbolenta come la Russia, ma, ci chiediamo, cosa sta succedendo? Quando poi Tyrrell ascolta le dichiarazioni di certi politici, quelli che parlano unicamente alla pancia degli umani, che fomentano le paure, che contrastano chiaramente la solidarietà, l’amore, la pace, lo spirito dell’umanità … impreca, bestemmia ed esce a fare due passi dallo sconforto. Poveretto, lo capisco, io e lui abbiamo visioni simili e che gli essere umani si mostrino ancora così gretti, stupidi e senza speranza, è una sventura …

Palmiro Alejandro Castro Ruz (foto Tyrrell)

Palmiro Alejandro Castro Ruz (foto Tyrrell)

Forse la LEVI MONTALCINI aveva ragione quando diceva che servono altri centomila anni di evoluzione all’essere umano. Peccato che continuando così centomila anni non ci saranno … la visione antropocentrica sta portando il pianeta, su cui tutti viviamo, allo sfacelo.

A tutto questo bailame si aggiungono due impicci in cui è incappato Tyrrell in queste ultime settimane, roba poco simpatica, se ho ben capito uno è un furto di identità di cui è stato vittima con tanto di denuncia alla Polizia e un’altra faccenda di cui non ho ben capito ma a naso mi sa che sia parecchio fastidiosa. Povero Tyrrell. Per quello che posso fare cerco di stargli vicino o di fargli quei dispetti che so lo fanno sorridere.

L’altra sera eravamo a casa soli io e lui, Tyrrell stava suonando STAIRWAY TO HEAVEN dei LZ con la doppio manico, si stava allenando per un un paio di prossimi concerti del suo gruppo THE EQUINOX. Stava seguendo la versione live da TSRTS che usciva a buon volume dallo stereo e, nel bel mezzo dell’assolo, ho iniziato a saltargli sulle gambe attaccandomi con le mie unghiette ai pantaloni della tuta. Tyrrell cercava di scansarmi e di continuare a suonare, poi si è scoppiato a ridere.

Gli lascio anche ascoltare quello che vuole. In questo periodo sembra fissato con ROY HARPER, con l’album VALENTINE del 1974 in particolare. Per certi versi non si dà pace del fatto che nella edizione uscita ad inizio anni novanta la copertina sia stata cambiata, ma quando la smette di giochicchiare con i tarli della mente, si gode in pieno pezzi come FOREVER. Risentendo MALE CHAUVIST PIG BLUES gli tornano in mente i tempi in cui l’ ascoltava con la sua amica ledhead Mariangela, là, negli abissi profondi trentacinque anni fa. A margine, una nota: credo che gli paia di sentire echi di WHO’S TO BLAME nel pezzo in questione dove, tra l’altro, sono presenti JIMMY PAGE, KEITH MOON e RONNIE LANE.

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Oltre a ROY HARPER è un po’ che è fermo su ROBERT JOHNSON. La centennial collection edition dei 29 blues del padre putativo di Tyrrell è favolosa, i master originali e la tecnologia odierna hanno migliorato parecchio la qualità audio dei quelle vecchie canzoni del 1936 e 1937.

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Per me poi Tyrrell i blues se li va anche a cercare: è tutt’ora turbato perché non è stata accertata la autenticità della presunta terza foto del Re del Delta Blues (quello che lo ritrarrebbe insieme a Johnny Shines).

Robert Johnson & Johnny Shines ?

Robert Johnson & Johnny Shines ?

La RJ Blues Foundation la dà per autentica, ma i dubbi rimangono. D’altra parte, siamo sicuri che quell’ex autista che si chiama Claud Johnson sia suo figlio? Legalmente lo è, ma è davvero sufficiente la testimonianza di una vecchietta che dice di aver visto la sua amica far l’amore con ROBERT JOHNSON, a provarne la discendenza? Possibile che quei due energumeni nella foto qui sotto siano i suoi nipoti?

Robert Johnson painting with Johnson Family

Tyrrell scuote la testa e torna ad ammirare la foto del “suo” ROBERT JOHNSON.

Robert Johnson!

Robert Johnson!

Alla Terry è arrivato il cofanetto PROGENY degli YES, e Tyrrell ne approffita con ascolti prolungati.

 yes progeny BOX SED Quando però deve trovare un po’ di sollievo, si ripara tra le mura della sua amata BAD COMPANY e lo fa al suono dei pezzi più improbabili e nascosti, tipo PAINTED FACE dall’album ROUGH DIAMONDS, quell’Hard Rock di facile ascolto sembra lenire i suoi blues.

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Tyrrell spesso va poi a trovare suo padre. Da quel che ho capito il vecchio Brian è in una struttura, non so esattamente cosa significhi, io me la immagino come una specie di gattile, solo per umani, un “umanile” dunque. Ieri mattina Tyrrell diceva con la Terry che lo ha trovato bene, che sono stati un’oretta sulla veranda a prendere un po’ di aria e di sole e che hanno fatto quattro passi in cortile. Spero che stia bene il vecchio Brian, in passato Tyrrell lo ha portato qui alla Domus Saurea e io con lui mi sono sempre trovato bene. Certo, mi chiamava “gattina”, ma non me la prendevo, Brian è un umano ormai vecchio e soffre di una malattia tipica degli umani di età avanzata.

Il vecchio Brian (Foto Tyrrell)

Il vecchio Brian (Foto Tyrrell)

Per il resto, come dicevo, siamo in alta primavera, l’estate è alle porte e io scorrazzo per le campagne. Ogni tanto mi fermo e osservo la Terry in versione farmer girl che zappa e cura quel pezzetto di terra che abbiamo qui alla Domus Saurea …

Palmir (foto Tyrrell)

Palmir (foto Tyrrell)

Hoedown con la Terry (foto Palmiro T)

Hoedown con la Terry (foto Palmiro T)

…oppure meditabondo contemplo il mondo …

Palmir (foto Tyrrell)

Palmir (foto Tyrrell)

…i frutti degli alberi di Gelso ormai maturi …

Gelsi - Domus Saurea (foto Palmiro T)

Gelsi – Domus Saurea (foto Palmiro T)

e le rose dove è sepolto Fidèl, il gatto del passato di Tyrrell.

Palmir (foto Tyrrell)

Palmir (foto Tyrrell)

Guardo poi il mio umano raccogliere le fragole dell’orto, dopo di che me ne vado in giro per i fatti miei.

Fragole nell'orto della Domus Saurea - foto Palmiro T.

Fragole nell’orto della Domus Saurea – foto Palmiro T.

In questo sabato di fine maggio sono in giro dalle 7,30 del mattino; alle otto di sera Tyrrell mi chiama a casa, io che sono in una delle mie zone preferite, le vigne del Rossetto, lemme lemme mi incammino verso di lui. “Dai Pàlmir, dai, dai, andiamo”  mi dice Tyrrell, lo so che vorrebbe che gli corressi incontro, ma non sono mica un cane. Piano piano lo raggiungo, lui mi prende in braccio, mi bacia e mi porta in casa; mi lava con una salvietta, mi dà da mangiare ed infine crollo, come una pera cotta, sull’asse da stiro. Tutto sommato mica male la mia vita da gatto nella casa di un uomo di blues.

Sleepy Palmir Estes (foto Tyrrell)

Sleepy Palmir Estes (foto Tyrrell)

IL BLOG DEL GATTO PALMIRO: vita da gatto in casa di un blogger uomo di blues …

14 Set

Gli umani quando hanno voglia di spupazzarci vengono da noi senza chiederci il permesso; tu sei lì perso nei tuoi momenti da gatto di blues, acciambellato dentro ad una scatola, ed ecco che lo senti arrivare: “Pàlmiiir, Patatinooo, Palmiro gatto di San Siroooo … “. Oh mamma, che vuole adesso? Arriva, ti pianta il muso sul tuo e ti chiede sempre la solita cosa: “Pàlmir, ma tu mi vuoi bene?”. Poi ti prende in braccio, ti dà qualcosa come venti/venticinque baci e quando vede che tu non lo caghi, ti smolla sul castello dei gatti. Poi s’incazza se io faccio lo stesso alla notte! Amo andare sulla testiera del letto e buttarmi a pietto su di lui, questo verso le tre di notte, è allora che iniziano le madonne “Palmiro (Quando mi chiama Palmiro la cosa si fa seria), diopovèr, vin zò da lè insèma. Vin chè! S’at ciàp at tir al col!”. Io mi diverto come un matto, vedere Tyrrell in braghette e maglietta (della Bad Company) tutto arruffato e incazzato mi fa morir dal ridere, poi puntualmente vado a rifugiarmi sui mobiletti della cucina. Lui mi guarda, io pure, con lo sguardo sornione da gatto che dice “E adesso?”. Poi Tyrrell scuote la testa e torna a letto. Bene, così capisce.

Noi gatti siam fatti così, ci son dei momenti che dobbiamo essere al centro dell’attenzione e se l’umano a portata di zampa non ci considera allora facciamo i dispetti da gatti. E’ notte fonda ma io sono vispo, voglio giocare e Tyrrell dorme? Benem vedo di svegliarlo! Tyrrell deve scrivere qualcosa per il suo blog? Bene, allora io mi sdraio sulla tastiera …

 

IL BLOG DEL GATTO PALMIRO: a proposito di To(m)petty

10 Set

Ecco lo sapevo, a furia di stare col mio umano mi sto tyrrellizzando; l’altra sera lui era di là in sala con Liso, un suo amico, io facevo finta di bighellonare per casa ma ero curioso di sentire di cosa discutevano. Liso poi è un umano che mi piace, tra l’altro condividiamo l’amore per SANTANA, certo a lui piace quello jazz rock di FLAME SKY, a me quello di FLOR D’LUNA, ma tant’è!.

Ero lì che li ascoltavo, stavano parlando dell’ultimo di TOM PETTY, HYPNOTIC EYE, entrambi concordavano sul fatto che a dispetto di quanto si sentiva dire in giro (“beh, mi piace, un bel disco con tante chitarre”) è fondamentalmente un disco piuttosto lofi, e che ormai non c’era più senso critico. Solo perché uno si chiama TOM PETTY e fa Rock americano, non è detto che faccia dischi interessanti. A parte che per un micio non è automatico comprendere il significato della parola umana “lofi”, ho poi capito dai loro commenti schietti e sinceri (“Liso, vuoi sapere una cosa? Fa cagare! Ma dove sono le canzoni? Tutti giri chitarristici in LAm e SOL ma senza melodia” “Ma infatti Tim, basta con queste cose”) che il disco è “lofi”.

Un altro che sto a sentire è Picca. Tyrrell e ( come lo chiama?, ah sì,) il Pike boy hanno parlato sabato scorso di HYPNOTIC EYE, Tyrrell raccontava alla Terry che anche per il WARREN ZEVON modenese è un disco lofissimo.

Incuriosito sono andato nello studiolo, ho trovato il cd (nel cestino) e qualche informazione su TOMMASO PICCININI, come lo chiamerebbe Tyrrell. TOM PETTY è un cantautore statunitense che con il suo gruppo, gli HEARTBREAKERS, propone un rock americano di un certo valore. Ho notato che Tyrrell ha la deluxe edition di un altro suo album, DAMN THE TORPEDOS, che a quanto ho capito è forse l’episodio migliore della sua discografica.

Tom Petty Hypnotic Eye

Infilo nell’impianto il dischetto e… AMERICAN DREAM PLAN B ha qualche sussulto nel ritornello ma il pezzo non decolla. In FAULT LINE c’è troppo “minore” (intendo la tonalità), nemmeno dieci secondi e RED RIVER già ti ha stancato, lo swingetto di FULL GROWN BOY ti fa sbadigliare. ALL YOU CAN CARRY ha il solito giretto duretto di chitarra all’americana e quando inizia il cantato ti vien voglia di andare a caccia di talpe, POWER DRUNK blueseggia ma poi entra un chitarrone che rovina tutto. FORGOTTEN MAN è la settima canzone e ancora non vi è traccia di melodia, di un costrutto, di uno spunto creativo come si deve; SINS OF MY YOUTH vorrebbe essere dolcemente ipnotica ma non vi riesce, si dimentica in fretta; U GET ME HIGH è l’ennesimo groove alla HONKY TONK WOMAN, ma il pezzo è di unaa bruttezza disarmante. Ecco ci mancava  poiJOHN LEE HOOKER, con BURNT OUT TOWN Petty raggiunge un nuovo livello di lofiggine. SHADOW PEOPLE riecheggia gli ultimi Rolling Stones, che già loro non san più scrivere un bel pezzo, pensa mo’ Tom Petty.

TYRRELL, LISO e PICCA avevano ragione, anche per un gatto nero (ex) amante dell’AOR e di bocca buona questo HYPNOTIC EYE fa proprio cagare. (lo si vede già dalla orribile copertina).

Meglio togliere un M, meglio i TOPETTY.

Topetto

Palmiro depresso dopo aver ascoltato Tom Petty (foto TT)

Palmiro depresso dopo aver ascoltato Tom Petty (foto TT)

IL BLOG DEL GATTO PALMIRO: I got the blues

30 Ago

Negli ultimi giorni Tyrrell e la Terry mi hanno portato dal dottore (sì insomma, quello che voi chiamate veterinario) tre sere dietro fila. Io non capivo il perché, mi sentivo bene, ma loro due erano preoccupati. Il mio dottore, anzi la dottoressa,  è a Bagnolo, si chiama Esmeralda e quando capito sotto lei mi faccio fare tutto quello che c’è da fare senza problemi. Credo mi voglia bene, mi dice “Ma Palmiro…” e poi mi guarda coi suoi far away eyes, gli umani quando vogliono sono davvero esseri speciali. La prima sera mi hanno fatto una prima visita sommaria (comprensiva di termometro infilato nel culetto) e una iniezione contro la nausea. La seconda l’esame del sangue e altre due iniezioni, la terza una ecografia.

Il gatto Palmiro dal veterinario - foto della Terry

Il gatto Palmiro dal veterinario – foto della Terry

Non hanno trovato nulla. Sembra tutto a posto. Io lo sapevo, ma Tyrrell e la Terry pensavano non stessi bene, mi vedevano un po’ assente, incline alla malinconia, meditabondo davanti alla finestra, insomma non il solito Pàlmir sterminatore di talpe e farfalle, il trapezista che si getta a “pietto” tra querce e frassini, l’ardito gatto nero che scaccia gli altri gattacci dal suo territorio, o anche il gatto mammone che alle quattro di notte va a gettarsi sul collo della Terry in cerca di affetto.

La questione è che da una settimana semplicemente ho il blues, d’altra parte anche certi gatti si alzano la mattina e scoprono di avere il blues, non è un caso se sono capitato qui da Tyrrell. Lui e la Terry sono molto carini, mi coccolano più del previsto, mi danno le crocchette migliori (Tyrrell addirittura ogni tanto mi smolla anche due gocce di SOUTHERN COMFORT), io un po’ ci gioco sopra, sono un gatto, ma è un periodo così. Mi metto alla finestra, guardo lontano oltre le colline e mi chiedo chi sono, da dove vengo, dove sto andando. Sì, sono domande retoriche, io sono Il Gatto Palmiro, vengo da House Of The Wood Upperside (insomma Ca’ Del Bosco Sopra), e sto andando in cortile a cacciare le talpe, ma più in generale mentre guardo il cielo mi sento un gattino sperduto su questo cavolo di pianeta che gli umani chiamano Terra. Tutto sommato mi reputo un gatto fortunato: un paio di anni fa a 45 giorni d’età mi ero perso in un sottopassaggio di una tangenziale, un’anima pia mi ha raccolto e mi ha portato al gattile, sono arrivati Tyrrell  la Terry e mi hanno portato con loro alla domus saurea, dove vivo come un pascià in casa con loro con ampia libertà di movimento nelle campagne circostanti, tutto perfetto no? Eppure mi sento “blue”, credo sia un sentimento insito nel cuore di noi mammiferi, quel non capire esattamente cosa ci facciamo qui sulla terra. E’ così che mi viene il blues … allora prendo STICKY FINGERS dei ROLLING STONES, seleziono un paio di canzoni e mi avvolgo nel mio blues felino ….

 Sto bene dunque, è solo una settimana così. L’estate volge al termine, ancora venti giorni e sarà l’autunno e con esso arriveranno i venti di Thor a soffiare freddo, (sì lo so me ne sono accorto, mi sto tyrrellizzando), inizio a sentire un po’ in anticipo il change of a season. Tutto qui.

PS: Tyrrell, Terry, se leggete questo post tranquillizzatevi. Sto bene, niente altro che un po’ di blues.

PS2: Tyrrell, sì, ti voglio bene, è inutile che tu me lo chieda venti volte al giorno.orma di gatto.