Lunedì mattina, alle 8 ho un appuntamento verso Modolena Parish, là nei city limits di Regium Lepidi. Piove forte, fa freddo, la tangenziale che già solitamente a quell’ora non è mai scorrevole è ferma per un incidente. Fermo in coda dentro alla blues mobile, ho l’animo ancora traballante grazie alle scosse telluriche dell’altra notte, il cielo grigio e pesante preme su di me, vedo il mondo e il futuro a tinte fosche, scendo nella mia personalissima cantina mentale e la trovo infestata dai blues. Odore di intonaco bagnato, di vecchi cavagni per l’uva, l’umidità mi entra dentro, mi duole tutto il corpo, cerco di sistemare vecchie casse, di fare un po’ d’ordine…ad ogni movimento i blues fuggono frettolosi verso altri angoli. La luce filtra appena tra le bottiglie di vino neroverdi piene di polvere. Tossisco, ho uno stordimento. Torno in superficie. Trovo un varco, mi ci ficco, esco dalla tangenziale.
Alle otto e un quarto entro nella sala d’aspetto. Dovrò attendere un’ora prima di farmi ricevere. Ho il cellulino scarico, non posso nemmeno dare una occhiata al Billy’sZepPhreaksClub. Imbambolato incollo lo sguardo ai neon a scacchiera del controsoffitto. Rimango in quello stato catatonico un’ora, poi finalmente entro e dopo 5 minuti esco. Ascensore, portone, pioggia. Entro in un bar. Non ho ancora fatto colazione, incespico sulla parola Southern Comfort, così ripiego su un caffè macchiato e una pasta. Leggo la Gazza. Il Napoli ha battuto i gobbi rosastellati, L’Inter sta valutando chi prendere per la prossima stagione, Valentino Rossi è arrivato secondo (era ora). Saluto il barman baffuto, esco. Nel parcheggio del complesso in cui sono mi fermo un minuto sotto alla pioggia…chiedo al padre dei quattro venti che mi lavi via tutti quei blues.
Desiderio esaudito. D’un tratto mi sento più leggero. Monto sulla bluesmobile, coi vestiti inzuppati bagno i sedili, alzo il riscaldamento. Mi rigetto sulla tangenziale in direzione di Stonecity. Visto che sono molto influenzabile da ciò che scrive il “poeta dell’hard’n’heavy” (Beppe Riva, of course), tolgo dal lettore il bootleg degli Aero con Crepso e Dufay e inserisco ROCKS.
Salto indietro nel tempo, seconda metà anni settanta, scopro di Aerosmith con DRAW THE LINE e (soprattutto) LIVE BOOTLEG, pochi mesi dopo esce NIGHT IN THE RUTS album che amo da morire. Canto con Tyler e lo correggo
“Reggio Emilia blues
East side, West side lose
Throw me in the slam
Catch me if you can”
Cambiare atteggiamento e umore nel breve volgere di un respiro di blues è forse da gente poco equilibrata, ma che me ne importa.
Mi arriva un smsdel mio amico Paolino Lisoni: !“Lunedì di merda dopo weekend tragico. Sono sul Brennero, piove e WHEN THE LEVEE BREAKS a canna è perfetta. Noi uomini di blues viviamo di poche cose ma fondamentali. Che ci salvano la vita. Il blog di Tim è una di queste. Buona giornata”.
Ecco, letto questo sms torna il sole seppur lì fuori continui la pouring rain. Leggo i commenti di Picca, Alex e Lorenzo al post BAD BLOG BLUES, sorrido … Un panino, una insalatina, cracker, yougurt, fragole. Adesso faccio un salto al bar e mi butto giù un Southern Comfort. Mancherebbe solo un ordine ad Amazon e poi sarei a posto (per oggi).


Lascia un commento