Cioè, uno passa la domenica a fare il badante al proprio vecchio, finalmente arriva sera e lo mette a letto, in affanno ritorna a casa 2 minuti prima della partita, si mette sul divano, s’infila la maglietta nerazzurra, nel frattempo arriva Dennis col quale non assisteva ad una partita insieme da mesi e in campo, con i tanti amati colori sociali, si presenta un gruppo di giovani vecchi sopraffatti dall’accidia. Risultato finale: 4 a 1 per i padroni di casa. Ecco, i sogni di tornare in Champions League, di un finale di stagione dignitoso e vigoroso, se ne vanno nel giro di novanta minuti, evaporati come le energie e la lucidità della squadra.
A testa bassa mi infilo nel letto, mi metto in posizione fetale e invece della solita tisana butto giù un doppio southern comfort, nella speranza che i fumi dell’alcol leniscano il dolore.
Per questo canto una canzone triste triste triste
Triste triste triste, triste triste triste, triste come me
E non c’è più nessuno che mi parli ancora un po’ di lui
Ancora un po’ di lui…
E non c’è più nessuno che mi parli ancora un po’ di lui
Ancora un po’ di lui

tsk..tsk..per tirarti(ci) sù intoniamo quella poesiola tedesca della 1° Guerra Mondiale
“Zeppelin flieg, hilf uns im krieg, flieg nach Milan A.C… (loro cantavano England)
Milan wird abgebrannt, Zeppelin flieg”
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