Magnolia … (l’antróstomo che canta, la brezza di fine estate …)

15 Ott

Metà ottobre e la stagione è ancora calda, mi sembra quasi di sentire l’antròstomo cantare mentre la brezza estiva accarezza i blues, è vero … non ho lasciato nessuna donna a New Orleans, ma il mio mondo oggi sembra quello di JJ Cale. Tra poco giungerà il primo freddo ma intanto io mi lascio illuminare e irretire da queste dolci sensazioni.

Whippoorwill - antròstomo - aprimulgus vociferus

Whippoorwill – antròstomo – aprimulgus vociferus

Whippoorwill’s singingSoft summer breezeMakes me think of my babeI left down in New OrleansI left down in New Orleans
Magnolia, you sweet thingYou’re driving me madGot to get back to you babeYou’re the best I ever hadYou’re the best I ever had
You whisper, “Good morning”So gently in my earI’m coming home to you babeI’ll soon be thereI’ll soon be there
Magnolia, you sweet thingYou’re driving me madGot to get back to you babeYou’re the best I ever hadYou’re the best I ever hadYou’re the best I ever hadYou’re the best I ever had

I Fratelli Macchianera*

Come scritto qualche post fa mi sono comprato una nuova copia de I fratelli Karamazov, ovviamente in edizione della collana a me tanto cara Universale Economica Feltrinelli (una delle mie dolci ossessioni) e nel rileggere questo capolavoro provo un piacere intellettuale e spirituale fortissimo. Mi conosco bene ma sono sorpreso da questa sensazione magnifica, la lettura assume un carattere imperioso, accostarmi ogni sera a questo romanzo diventa una necessità impellente. Risento lo stesso sfarfallio di quando da ragazzo leggevo Kafka e Italo Svevo … non c’è niente da fare, certa letteratura ti sospinge sulle ali del maestrale.

*a proposito di ossessioni, la conoscete ormai quella che ho per l’etimologia, dunque non potevo esigermi dall’esercizietto di onomastica riguardo il cognome dei protagonisti del romanzo: Dostoevskij deve aver basato la creazione del cognome sul termine кара (kara) di origine tartara/turca che significa nero e sulla parola russa мазать (mazat) ovvero macchia. I Fratelli Macchianera insomma.

Commuter Blues – Etica Etnica

Sono ormai otto mesi che ogni empio giorno salgo e scendo dal treno per andare e ritornare dal lavoro. Il tragitto è breve ma è sufficiente per misurare una fetta di umanità. Rimango sempre un po’ così quando vedo che certa gente non rispetta le basilari leggi della convivenza, anche nelle piccole cose (vedi quelle che si fermano insieme alle amiche davanti alle scale che portano ai sottopassaggi delle stazione e poi si lamentano se la folla che vomita il treno le urtano mentre questa cerca di imboccare le scale per correre al lavoro). Il pseudo manager stretto in un completo che veste slimfit (come si dice oggi) che parla di lavoro al telefono a voce alta con un collega, poco dopo Mutina (in direzione nord ovest) vi è una breve galleria sotterranea (dura 60 secondi) che ovviamente interrompe le trasmissioni e le connessioni. Il tipo si innervosisce, una volta usciti richiama il collega ed esclama “scusa ma c’è un cazzo di galleria di merda che ha interrotto la comunicazione”. Ho pensato di scrivere a Trenitalia per capire se sia possibile fare una sopraelevata al posto della sotterranea in modo che il poveretto possa discutere delle facezie lavorative senza essere interrotto.

Galleria sotterranea Modena

L’altra mattina, come spesso capita mi trovo nella prima carrozza in alto. Nella prima fila di posti siedono soquanti (alcuni insomma) ragazzi biondi. Dalla parlata direi siano scandinavi, si esprimono in quella sorta di tedesco/inglese nordico e gutturale. Parlano a voce alta, uno in particolare, pare che la carrozza sia a loro uso e consumo. Non dico nulla, da giovane devo aver fatto cose simili, magari senza pensare al disturbo che potevo arrecare, ma ciò non toglie che tra me e me mi scappi un “scandinavi di melma”. Lo dico senza pormi il problema e mi interrogo sulla differenza di preoccupazioni … quando (soprattutto al ritorno) vi sono gruppi di nordafricani o di africani subsahariani (buffa l’assonanza col temine “ariani”) che si intrufolano sul treno prima che la gente sia scesa, che si mettono a chiacchierare tutti insieme a voce alta, magari ascoltando quella musica araba commerciale immonda o quel trap/rap insopportabile, beh anche in quel caso mi verrebbe da usare lo stesso metodo avuto con gli scandinavi, ma mi perito a pensarlo e a scriverlo. Curioso come ci si faccia condizionare dal politicamente corretto. Quando poi verso sera lascio i binari per tornare a casa e nel backyard della stazione di Regium Lepidi passo in mezzo a gruppi di giovani uomini neri che si fanno delle canne, ti guardano con strafottenza e dalle loro casse acustiche esce quel pattume musicale di cui sopra beh, il primo pensiero non è essere troppo dissimile da quello dell’elettore medio dei partiti che stanno al governo. Mi basta però tornare a pensare che poco prima, mentre ero diretto alla stazione di Mutina, avevo scorto un nero che dormiva sul marciapiede di un vecchio palazzo che dà sul piazzale della stazione e che era avvolto in un panno, la testa china sullo zaino, sprofondato in un sonno di certo corrotto da malesseri, per ritornare ad essere quel liberal radical che penso di essere.

Il canale youtube LedZepfilm ha aggiunto – sincronizzandolo con le immagini – il sonoro al filmato amatoriale scoperto recentemente di Dallas 1977. Dato che la registrazione audio di Dallas 1977 non è mai apparsa sono stati usati i nastri audience di Oklahoma City e della prima serata di Chicago sempre del tour del 1977. Il risultato è molto gustoso.

https://www.youtube.com/watch?v=ZzkN_usTyaQ

SERIE TV

_Il Supervissuto (Netflix 2023) – TTTT

Docuserie di 5 puntate su Vasco Rossi, vita personale, vita da Rockstar, gli inizi, i primi album, il successo, gli eccessi il mega successo e la ricerca dell’equilibrio sopra la follia. Siamo nati ad alcune decine di km di distanza, qui nel modenese, lo seguivo quando era dj a Punto Radio nella seconda metà degli anni settanta, ho amato moltissimo i suoi primi 5 album tanto che a militare mi chiamavano Vasco… non poteva che piacermi questa docuserie. Brividi, malinconia e tanti amarcord durante le prime due/tre puntate…Punto Radio, lui DJ allo Snoopy (storica discoteca di Modena), i primi due album, poi i successivi, la prima Rock band … quanto mi piaceva in quel periodo. Vederlo dal vivo nel 1981 (a bordo palco), nel 1983 e poi nel 1985 e nel 1989 fu una bella esperienza. Ho seguito con interesse anche le ultime due puntate ovviamente… non ha perso quell’approccio genuino e schietto che nasce qui in provincia anche se ora il tutto è avvolto in una sorta di autoreferenzialità che credo essere fisiologica (quando per tanti anni se una famosissima Rockstar con un successo stratosferico credo sia inevitabile). Vasco qui a Modena rimane una istituzione, ci piace pensare che sia uno di noi, qui sembra quasi che tutti lo conoscano personalmente e abbiano aneddoti da raccontare … la docuserie su Vasco noi la avevamo già nel sangue.

_Il Giovedì Delle Vedove – TTT½ (Netflix 2023)

La vita effimera, vuota e senza emozioni di ricchi sudamericani.

https://www.repubblica.it/serietv/schede/le-vedove-del-gioved-/8905/

Miniserie dai toni del thriller e del noir insieme, Le vedove del giovedì è l’adattamento del fortunato romanzo della scrittrice argentina Claudia Pinero. La vita apparentemente perfetta in un ricco complesso residenziale viene sconvolta quando vengono trovati tre uomini uccisi. E’ stato un omicidio o un incidente?

Il quartiere di Los Altos de Las Cascadas è fatto di ville lussuose, campi da tennis, scuole esclusive. Niente sembra poter scalfire questa realtà dorata fin quando Teresa nel tornare a casa trova Tano, il marito, morto insieme a due suoi amici. La piccola comunità è pronta a considerare il fatto drammatico come un incidente, ma ben presto si capisce che nulla è perfetto. La serie trasporta in Messico le inquietudini del romanzo argentino che sullo sfondo aveva la crisi economica di quegli anni e lo fa schierando un folto cast  di celebri attori messicani a cominciare da Irene Azuela (Monarca) nei panni di Teresa e di Omar Chaparro in quelli del marito Tano. Alla regia troviamo Humberto Hinojosa. Dal romanzo del 2005 è già stato tratto un film nel 2009 diretto da Marcelo Pineyro ambientato invece in Argentina.

FILM

_Nowhere (Spagna 2023) TTT

Il genere mi interessa, la produzione spagnola anche, il film si lascia vedere con piacere ma ci sono troppi espedienti narrativi semplicistici.

Incinta, sola e alla deriva, una donna intrappolata in un container cerca di sopravvivere dopo essere fuggita da un paese devastato e controllato da un regime totalitario.

_The Silencer – Senza Voce (2023 Canada / Usa) – TTT+

Mi piacciono i film girati in quei vasti territori freddi dove le comunità umane vivono vite dure e difficili, mi piacciono le storie dei losers, dunque anche questa pellicola l’ ho vista volentieri. Niente male.

https://www.mymovies.it/film/2020/the-silencing-senza-voce/

Rayburn Swanson vive ancora sulla sua pelle il dolore per la perdita della figlia adolescente, rapita cinque anni prima. Scivolato in una spirale senza fine di alcolismo e autodistruzione, Rayburn ha detto addio alla caccia e ha deciso di aiutare gli stessi animali che uccideva realizzando una sorta di santuario al confine con un’area incontaminata. La sua vita viene però rimessa in discussione quando da uno dei monitor di sicurezza vede un assassino inseguire una ragazza che gli ricorda la figlia scomparsa. Determinato a salvarla, Rayburn si avventura nella natura selvaggia per trovarla prima che lo faccia il killer.

PLAYLIST

CODA

Dicevo all’inizio che l’autunno sta arrivando ma a dire il vero io mi sento piuttosto frizzante, certo, il mio approccio potrà anche essere quello che Tommaso Litigioso (Tom Keifer, va beh) descrive ne “il blues della cattiva sarta” ma non sto esattamente “cadendo a pezzi” e anzi, malgrado sia un uomo di un incerta età, devo ammettere che mi sento pieno di energia. Saranno i fratelli Macchianera, saranno gli assoli di Johnny Winter, le architetture del Dark Lord, le prodezze dei Black And Blues boys? E chi lo sa, il nido di stelle forse non esiste, lo stesso dicasi per the girl with the far away eyes (o, se vogliamo, Magnolia), ma visto che per un cazzo di motivo misterioso ci siamo materializzati su questo cazzo di pianeta e di universo che altro possiamo fare se non continuare a rollare con la benedizione del Dark Lord sopra di noi?

Lookin’ on back
when I was young
I tried to sing it,
but my song had been sung
And now I ain’t got no worries
Ain’t got no one to call my own

My heart’s like a wheel
And my head’s just a stone
I got my memories
Ain’t got no home

Old friends seem
much closer now
They stand the test
of time somehow

Look at the winner who hit the ground
It comes around and then it goes back down

I’m fallin’
Ooo fallin’ apart at the seams
Fallin’
Ooo yea fallin’ apart at the seams

PS: in questo pezzo alla batteria c’è l’indimenticato Cozy Powell, e si sente.

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