Il mio medico di base è un mio vecchio compagno di scuola, elementari e medie fatte insieme. Fin da piccoli gli dicevo “studierai medicina, diventerai dottore e sarai il mio medico di famiglia”. Detto fatto.
Sono qui da lui per il controllo periodico, gli porgo i referti dei recenti esami del sangue di routine che, ringraziando il Dark Lord, sono ottimi. Mentre scruta i miei valori e mi dice in dialetto stretto “Mo’ c’at vegna un azideènt, con chi esam chè et po fèr quel ch’et vo” (mo che ti venga un accidente, con risultati del genere puoi fare quello che vuoi) io guardo sul muro alle sue spalle, tutte le immaginette sacre appese. Penso alle mie e ai santini che ho nel portafoglio … il Dark Lord (Jimmy Page insomma), Johnny Winter, Mick Ralphs, Keith Emerson, Keith Richards, Robert Johnson, Muddy Waters, Sonny Boy Williamson I & II, John Miles, Johan Cruijff, Alvaro Recoba, Ronaldo Il fenomeno, Guevara etc etc; trovarmi con Giangi è sempre piacevole, ricordiamo i tempi della giovinezza, parliamo dei nostri genitori che ahinoi non ci sono più e ci infervoriamo parlando di politica. Malgrado la si veda diversamente dal punto di vista della fede (profondo credente lui, profondo miscredente io) siamo sintonizzatissimi per quel riguarda la parte politica in cui stare. Vorremmo una società più equa, più giusta, più popolare, guidata dai valori universali relativi all’umanesimo, alla capacità di convivere, all’unità delle genti e dei popoli. Utopia – soprattutto con l’aria che tira in questi anni disgraziati – ma non molliamo di un centimetro.
Prima di salutarlo gli butto lì tra il serio e il faceto “Senti Giangi, non è che puoi prescrivermi qualcosa per tenere a bada il blues?”
Giangi scoppia a ridere, mi abbraccia forte e mi dice “vai mo là adesso … è sempre un piacere vederti Tim”.
Una volta arrivato a casa mi dico che se non possiamo sconfiggere i blues almeno proviamo ad affrontarli ad armi pari … prendo un bicchiere da cocktail, lo riempio di ghiaccio, verso almeno tre dita di Martin Miller’s Gin (courtesy of Paololeo81) e riempio il resto del bicchiere con acqua tonica Recoaro, aggiungo anche una fettina di lime sebbene la Marzia dica che non ci va nel Gin Tonic, entro nello studiolo, prendo tra le mani un doppio LP con tante finestrelle e faccio partire la side 3, la facciata d’album che preferisco in assoluto … faccio scendere la puntina del giradischi, mi siedo sul divanetto e mi appresto a passare 20 minuti nel miglior modo possibile. Bye bye Blues, Hail, Hail The Dark Lord.
STRALCI
_SELFIE In giro per Mutina osservo giovani donne che si scattano selfie, alzano il collo, piegano la testa, mettono in mostra la mercanzia, fanno le spiritose e mi chiedo come appariranno le foto che posteranno sui social. Già, siamo tutti lì che ci scattiamo foto nell’illusione che ci rendano migliori di ciò che in realtà siamo, temo tuttavia che si sia meno belli delle foto venute bene che pubblichiamo, ma d’altra parte più belli delle decine di foto venute male che scattiamo a noi stessi. E’ curioso però che alla fin fine pensiamo tutti di non essere male, e dunque continuiamo a pubblicare anche foto assai discutibili di noi stessi.
_BANCARI – Sul Treno dell’Honky Tonk un lunedì mattina estivo, tratta di andata verso Mutina: due colleghi di una banca emiliana parlano. Entrambi sui trent’anni o poco più, mettono in mostra con una certa leziosità il loro essere giovani in carriera. Io sono in uno degli otto primi posti della carrozza sopraelevata, tutti occupati, loro due in mezzo che cicaleggiano e noi altri costretti a sporcarci i pensieri con le loro facezie. Lei ci fa sapere che è stanchissima, che è stato un luglio “devastante”(e solo Page sa quanto odio questo aggettivo), ma finalmente in settembre andrà due settimane in Kenya e ci snocciola il programma per filo e per segno. E’ lunedì mattina, non ho la forza di infilarmi i due auricolari Samsung e perdermi nella musica, il treno è affollato, da quando un paio di settimane fa a Parma è successo un incidente che ha visto coinvolto un treno merci che ha distrutto parte della infrastruttura della stazione, diversi treni sono cancellati, gli altri subisco ritardi di circa mezz’ora, per questo vi è più traffico umano del solito.
Poco dopo in centro incontro una mandria di altri giovani bancari, facenti parte sempre della stessa banca Emiliana. sono circa una decina, tutti maschi, tutti rinchiusi nei loro completini da bancario: mocassino marrone, niente calze, pantaloni ultrafit che lasciano scoperta tutta la caviglia, camicia bianca, giacchetta strettissima blu. Si atteggiamo come in giro ci fossero solo loro. Parlano ad alta voce. Sento il più sbruffone dire: “il femminismo un tempo era quello che è il maschilismo oggi” e già sento dentro di me Ittod (uno dei tre uomini che sono, quello preda della furia iconoclasta) iniziare ad agitarsi, Mr Sotuttoio aggiunge “e le quote rosa oggi servono solo a non dare le giuste opportunità a validi colleghi maschi”. Mi sposto velocemente, so che se rimango non sarò più in grado di trattenere Ittod e la vita è già piena di troppi impicci, meglio lasciare a loro stessi questo branco di australopitechi che mai diverranno Homo Sapiens.
Cerco di pensare ad altro … ci riesco a malapena, così mi metto a canticchiare un pezzo del Texas Tornado.
_MELMA ADESIVA – Intento a parcheggiare nell’immenso spazio sotterraneo dell’Adigeo a Verona. Mi infilo nel primo spazio che mi sembra convincente. Do un’occhiata alla macchina che ho di fianco, è una utilitaria bianca con un grosso adesivo raffigurante Mussolini sulla parte sinistra anteriore. Rimango basito dalla irriverente mancanza di ritegno. D’altra parte con l’attuale governo in carica tutto ormai è sdoganato, non era bastata la mano lunga del cavaliere nero …. dei valori universali, della costituzione, della solidarietà e della cultura non frega più a nessuno, o quasi.
_YOUNG MAN ON A ROLL – mi passa a salutare un giovane collega dimissionario, uno che ha partecipato a quasi tutte le School Of Rock che ho tenuto in azienda.
Entra nel mio ufficio, parliamo un po’ del suo futuro, mi dice che si prenderà un periodo sabbatico, che farà il cammino di Santiago e cercherà di vedere altri orizzonti.
Gli dico che è giusto così, se l’esigenza è quella di capire meglio il proprio avvenire (lavorativo e non), di conoscere meglio sé stessi etc etc, quella è una scelta coraggiosa che va sostenuta. Aggiungo che anche io circa alla sua età (avevo 27 anni) feci una scelta del genere e che se fossi uno che lavora nell’ambito delle Risorse Umane ( brrr, questa definizione mi mette sempre paura) addetto a valutare curriculum, un periodo sabbatico fatto con consapevolezza lo considererei un plus (pronunciato con la u).
Mi risponde “sì ma perché tu sei matto”, inteso come persona fuori dagli schemi.
“Poi guarda” prosegue “vediamo che cosa mi porterà il prossimo futuro, non ho certezze, cercherò di capire dove mi condurrà questa scelta e comunque un volta qualcuno mi ha detto che <se anche il loro corso a volte può cambiare i fiumi sempre raggiungono il mare> ”.
Rimango di stucco, mi commuovo … che giovani uomini on a roll diano peso ai pensieri blues che condivido durante le School of rock (e non solo) mi riempie d’orgoglio.
Happy trails, man. Long may you run.
NOTIZIE DAL MONDO DEL ROCK
_Nick Mason’s Saurceful of Secrets by Polbi
Il nostro Polbi, (vabbeh, Paolo Barone) se ne va a vedere Nick Mason e ci scrive due note:
Ieri sera ho sfidato la stanchezza di questo momento e sono andato a vedere Nick Mason. Scenario meraviglioso fra le rocce di Roccella Jonica, un migliaio di persone o poco più. Qualità del suono alla Pink Floyd, coreografia ben fatta, band di ottimo livello. Pubblico diviso a metà, fan hardcore e fan casuali che si chiedevano quando sarebbero arrivati i pezzi di The Wall e Dark Side.
Per me un emozione grandissima. 2 ore dei miei dischi preferiti live, con lui alla batteria. Sul finale di Saucerful mi sono commosso. Sono arrivato a casa alle 2.40 e sveglia alle sei con One of These Days che ancora mi romba in testa. Di loro tre è senza dubbio alcuno il concerto che avrei voluto vedere di più. Per mille ragioni, indimenticabile.
Waters e Gilmour sono due giganti, ma oggi come oggi non farei follie per andare a vederli. La loro lite infinita ha sottratto un bel po’ del fascino e della magia costruiti in anni di privacy, ora gettata al vento. Il chitarrista occuperà il Circo Massimo, praticamente privatizzandolo, per giorni, per proporre soprattutto materiale del nuovo disco. Waters sarà in giro a fare i pezzi più scontati della band, al tempo stesso sputandoci sopra in nome di non si sa quale crescita artistica. Nick Mason oggi è lo spirito dei Pink Floyd.
Set list favolosa, non priva di piccole sorprese come Nile Song e Obscured by Clouds. Avrei voluto anche Cymbaline (uno dei miei brani preferiti della band) e Careful with that Axe Eugene
Il fan, è per sua stessa natura, incontentabile.
©Paolo Barone
_New video: Led Zeppelin Vienna 16 march 1973.
Sempre sorprendente quando dal nulla saltano fuori spezzoni video di concerti del bel tempo che fu, soprattutto se sono relativi a ai bootleg su cui abbiamo fantasticato per decenni.
GATTI ALLA DOMUS
Dopo più di sette mesi sono ancora preda della tristezza riguardo l’assenza di Palmiro; venerdì sera tornando a casa, in un treno affollatissimo, mi è venuto in mente il mio piccolo amico e mi sono scese le lacrime … per fortuna avevo su i Ray Ban … non c’è niente da fare, dopo tutti questi mesi mi manca ancora tantissimo e la commozione è sempre dietro l’angolo. Certo che anche tra mammiferi di specie diverse i legami che si creano sono davvero fortissimi.
Per fortuna c’è Honecker che a tratti stempera la malinconia. Qualcuno mi ha detto che:
“Honecker te lo ha mandato Palmiro un po’ prima di lasciarti … sapeva che altrimenti non sarebbe stato possibile andare avanti … anche Palmiro aveva paura di lasciarti da solo … È una specie di angelo custode per il tuo dolore … Palmiro lo sa che quando guardi Honecker pensi che è strana la coincidenza del suo arrivo … e quindi pensi anche un po’ a lui.”
Essendo l’uomo che sono non credo ad angeli custodi, sinergie spirituali e faccende del genere, ma certo è che quando si è in sofferenza il pensiero razionale è offuscato e per qualche minuto si è in balia delle suggestioni.
FADE AWAY
Piena estate, sono arrivate le prime due settimane di ferie, su tutto lo Stivale il caldo è soffocante, qui in pianura durante il giorno siamo di solito sui 37 gradi centigradi, l’umidità ovviamente rende il tutto assai disagevole. Cerco di mantenermi in equilibrio: passeggiate per le campagne alle 6 del mattino, cura del verde intorno a casa alle 7, nuotata verso le 11, fraseggi sulla Danelectro, lettura dei quotidiani, approfondimenti circa la Storia Antica Di Israele, visione delle amichevoli estive della mia squadra del cuore e l’inseguire gli ultimi bagliori di luce prima che cada del tutto la notte.
Quello che mi frega è l’Irrequietezza, sentimento in queste ultime settimane ormai a livello di guardia; ma in qualche modo ci sono abituato, in fondo è questo essere un uomo di blues … questo e perdersi dentro una canzoncina country che – in senso lato – sa tanto di Liscio (la musica da ballo Romagnola insomma).
A natural born guitar ringer
Kind of a clinger
To sad ol’ songs
He’s not a walk be-hinder
He’s a new note finder
His name’s a reminder
Of a blues man that’s already goneSo he started drinkin’
Took some things that messed up his thinkin’
He was sure sinkin’
When she came along
He was alone in the spotlight
Not too much left in sight
She changed all that one night
When she sang him this song
Hey, baby, I love you
Hey, baby, I need you
Hey, baby, you ain’t got to prove to me
You’re some kind of macho man
You’ve wasted so much of your life
Runnin’ through the dark nights
Let me shine a little love light
Down on that blues man
All the things they said he was needin’
If he is to keep on pleasin’
All of his fans
He got cuffed on dirt roads
He got sued over no shows
She came and took all that ol’ load
Down off that blues man
And he said …Hey, baby, I love you too
Hey, baby, I need you
Hey, baby, I do get tired
Of this travellin’ band
I’m over 40 years old now
Nights would be cold now
If you hadn’t stuck it out
With this blues man
He’s over 40 years old now
Nights would be so cold now
If she hadn’t hung around
With that blues man



Leggere questo tipo di post mi fa sentire meno solo. Di questi tempi è sempre più dura per noi uomini/donne di blues.
Sono d’accordo con Polbi. Mason è l’unico ex Floyd che riesce a non prendersi troppo sul serio (anche perché sarebbe sciocco da parte sua) facendo concerti godibili , basati sul passato ma per nulla nostalgici. Gli altri due mi hanno stufato. Visti entrambi in passato. Gilmour lo rivedrò il 2 ottobre al Circo Massimo più per accontentare la mia Groupie che altro. Waters lo vidi nella stessa location (2018) sotto al palco , bellissimo spettacolo ma grande delusione. A parte il primo bis (Mother) tutte le sue parti vocali erano in playback. Se ne accorse addirittura un bambino sui dieci anni che lo fece notare al padre che con fare stoico disse “eeeh si , purtroppo si”. Stranamente non ero al corrente della cosa. Ma questo è il suo modo di fare gli spettacoli dagli anni 2000 in poi (certe parti anche negli anni ’80). Le sue fanbase lo gustificano. A me è cascato un mito.
Sono reduce dal concerto di sabato dei CCCP ad Alghero. Mi sono divertito. Pubblico molto vario , in tutti i sensi e non sempre in positivo.
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Tieni stretti i tuoi “santini” laici, oltre quelli é fuffa leggendaria. Riguardo Palmiro non la chiamerei suggestione, sai che i gatti son creature magiche, vedono energie che ci sono precluse, hanno una sensibilità fuori dell’ordinario, non stupirti, perché quando è mancato il mio micio è anni fa ero in preda allo strazio più nero, ebbene dopo due settimane ho avuto la fortuna di una gattina di appena due mesi, dallo stesso manto e stessi occhi, dolcissima che io ho accudito e lei da quando è adulta accudisce me. È la mia ombra
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“e lei da quando è adulta accudisce me” … un’altra frasetta che mi colpisce forte. Grazie Daniela.
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é davvero così, credimi
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