Mario e la Fufi (briciole di frolla al cacao blues).

19 Gen

Sabato sera, pizzeria di Herberia. Di fianco ho il mio fedele amico fraterno e cuore nerazzurro Mario, di fronte abbiamo due groupie raccattate chissà dove. Il locale è pieno. Arriva la cameriera, ordiniamo. E’ il mio turno “una Bella Napoli alta, grazie”, la cameriera si avvicina quindi a Mario, il quale sottovoce le dice, indicando una pizza sulla tovaglietta/menù: “A me questa, non la nomino altrimenti il mio amico Tim s’incazza!”. Scoppio a ridere, Mario vuole evitare che lo prenda in giro perché ordina la pizza Fufi con conseguente scherno accompagnatorio “An s’è mai vest Johnny Winter tôr una Fufi … non si è mai visto Johnny Winter ordinare una Fufi“, sottintendendo che con quel nome è una pizza da mammolette. Si sa, con gli amici del Team Tirelli giochiamo a fare gli uomini di una volta, sebbene tra creme e prodotti di cosmesi siamo ormai tutti dei metrosexual.

Parliamo delle nostre cose, io e Mario teniamo inoltre d’occhio i risultati delle partite in corso delle dirette concorrenti della nostra squadra del cuore. Arriva quindi il momento del dessert, io non posso non ordinare una delle mie droghe preferite, ovvero il sorbetto bio di stagione al mandarino (sì, lo so, sono una pheega anche io). Una delle groupie ordina il mascarpone con il “crumble” cacao dimenticando forse che il cacao ha un gusto particolare che lei non ama particolarmente, infatti si arrabbia parecchio per il sapore che ha, arriva persino ad inveire contro le briciole di frolla al cacao, al che libero ITTOD (uno dei tre uomini che sono) mi alzo ed esclamo: sì, dai, fanculo, spacchiamo tutto!!! Il mio exploit la sorprende, la tensione si stempera in risate fragorose. La serata è salva. Grazie ITTOD.

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Il riscaldamento climatico è ormai conclamato da anni, il pianeta è stremato, ciò non toglie che qui nella steppa della Valpadana vi siano ancora periodi piuttosto freddi, un rosario di notti e mattine sottozero che rendono i territori intorno alla Domus, la casetta blues e vagamente derelitta dove vivo, simili alle tundre del grande nord. Per l’uomo di blues che sono questi panorami sono assai suggestivi.

Tundra alla Domus – gennaio 2025 – foto Tim Tirelli

Tundra alla Domus – gennaio 2025 – foto Tim Tirelli

Tundra alla Domus – gennaio 2025 – foto Tim Tirelli

Talvolta al crepuscolo, se non rincasa per tempo, vado a cercare il gatto Honecker, l’unico maschio dei quattro felini che abitano la Domus; ultimamente sembra attratto dalla vecchia casa mezza crollata a cento metri da qui, proprio come faceva l’indimenticato e tanto amato gatto Palmiro anni or sono. Mi inoltro tra la vegetazione intricata che prospera intorno al rudere chiamandolo in maniera suadente; d’un tratto il fascio di luce della torcia si riflette sul suo muso, i suoi occhi si trasformano in due faretti che lo guidano verso di me. Arrivati sulla stradina stretta e tortuosa ci incamminiamo verso casa, Honecker lo fa col suo passo sinuoso, sembra quasi una danza, ogni tanto si volta per assicurarsi che io sia proprio dietro di lui, mi si scioglie il cuore; non pensavo che dopo Palmiro avrei potuto amare un altro gatto in questo modo. Volgo lo sguardo verso sud, sugli Appennini vi è una pennellato di arancione … prendo il cellulare, faccio partire Dusk dei Genesis e mi emoziono quasi fino alle lacrime e constato ancora una volta quanto la musica mi permetta di sopravvivere, di illudermi che ci sia un senso in questo mistero assoluto che è la vita.

Dusk alla Domus – gennaio 2025 – foto Tim Tirelli

Dusk alla Domus – gennaio 2025 – foto Tim Tirelli

Rincasati, una volta rifocillato il mio amico felino, amorevolmente lo redarguisco … qui intorno abbiamo volpi e altri animali che potrebbero essere pericolosi per lui, non deve attardarsi fuori. Honecker mi guarda perplesso, ovviamente non capisce il perché di questa reprimenda, è legittimo il sguardo, quanto siamo stupidi noi umani quando pretendiamo che si vedano le cose dal nostro punto di vista.

Honecker – gennaio 2025 – foto Tim Tirelli

GOLDEN AGE OF ROCK AND ROLL

Incappo in un trafiletto tratto da una vecchia rivista nazional popolare italiana, Sorrisi e Canzoni Tv, riporta la classifica dei 45 giri più venduti nel gennaio del 1978 in Italia. Ripenso al Tim adolescente di quel periodo che si attaccava ai nomi a lui cari presenti in classifica … Santana, Vecchioni, Le Orme, Pooh, Jean Michel Jarre, Locanda Delle Fate, Branduardi…

Superclassifica settimanale dei 45 giri più venduti , pubblicata sul n. 4 di TV Sorrisi e Canzoni del Gennaio 1978 (Maurizio G. Donatelli)

SERIE TV

_American Primeval (USA 2025) – TTTT½

Storie cupe e violente di frontiera (1850) che riprendono anche fatti realmente accaduti, descritte senza retorica né filtri. Serie TV di alto godimento per gli uomini blues che siamo.

_ True Detective 4: Night Country ( 2024) – TTTT

Ennesima stagione di grande impatto. Ambientata in Alaska questo nuovo capitolo è un magnifico noir gelido e tenebroso. Jodie Foster è fantastica.

_ Detective Cormoran Strike (UK 2017 – 2022) – TTTT

Strike è una serie televisiva britannica basata sui romanzi polizieschi scritti da J. K. Rowling con lo pseudonimo di Robert Galbraith. il protagonista della serie è il personaggio di Cormoran Strike, nome suggestivo per il blog che siamo. Cormoran è un uomo tribolato, fa l’investigatore privato, il suo ufficio è in Denmark Street, strada londinese centrale per noi amanti della Musica Rock. Cormoran è figlio di una rockstar e di una groupie. La 5a stagione è forse quella che mi è piaciuta di più.

 

The Walking Dead: The Ones Who Live (USA 2024)- TT½ 

La si considera uno spinoff questa miniserie televisiva statunitense del 2024 ideata da Scott M. Gimple, Danai Gurira e Andrew Lincoln. In pratica è un sequel che vede Andrew Lincoln, Danai Gurira e Pollyanna McIntosh riprendere i loro ruoli. Non mi è piaciuta, troppo prevedibile, in qualche modo sdolcinata e lontana dalla grandezza (lo so, è ovvio) delle prime magnifiche stagioni originali.

PLAYLIST

FINALE

Talvolta ritorno al mio paese natale, Nonatown, lo faccio per mantenere il legame col luogo in cui sono nato e vissuto per qualche decennio, per incontrare casualmente facce conosciute, sebbene ormai siano sempre meno. Vi sono anche in questo sabato, in preda alla nostalgia giro per il piccolo centro storico con le due torri e la famosa abbazia dell’anno 752; faccio colazione in uno dei bar del complesso commerciale dove una volta vi era una antica fabbrica per la lavorazione del pomodoro poi divenuta per parecchi decenni cantina sociale. Saggiamente qualche lustro fa, al momento della ristrutturazione, fu deciso di mantenere il design architettonico del vecchio aggregato cosicché il tutto non è davvero niente male. Entro per qualche secondo alla Coop e vedo solo facce sconosciute, forestieri che sono venuti a vivere in periferia visto che i prezzi delle case del capoluogo di provincia sono inavvicinabili ai più. Al ritorno mentre cammino sotto ai platani di via Fossa Signora noto un uomo della mia età che mi fissa; lo guardo dritto negli occhi e gli chiedo: “mi scusi, ci conosciamo?”, “tu sei Tirelli vero?”, “Sì, sono io ma tu chi sei?” “Sono Vito …”. Cazzo, Vito, un’amico d’infanzia, subito mi si sprigiona il ricordo dell’andare, in estate, in campeggio ovvero in vacanza in montagna con la parrocchia … è da allora che non ci vediamo. Lo abbraccio, ci aggiorniamo brevemente sulle nostre vite e poi aggiunge “so che sei un grande chitarrista” … ah, Vito, Vito, magari lo fossi davvero.

Risalgo in macchina e ritorno verso l’altra città che ho nel DNA, Regium Lepidi. Chiamo l’amico Jaypee. 

“Ciao Jay, che stai facendo?”

“Sto ripassando Vento Di Maestrale (un mio pezzo), sabato prossimo abbiamo le prove e voglio essere preparato. E tu?”

Con Jaypee, Mixi e March abbiamo deciso di ritrovarci in sala prove, come dico sempre … così per non morire; vogliono suonare i miei pezzi ed io non posso che esserne lusingato.

“Sto tornando a casa, sono appena stato a Nonatown e ho pensato di chiamare l’amico Jaypee, anche perché ormai sei l’unico che ho …” gli dico

“Beh, sono l’unico perché le altre sono tutte pheeghe!” mi dice, alludendo al fatto che ormai ho la nomea di frequentare solo delle (gran) pheeghe.

Scoppio a ridere di nuovo. Jaypee, come fa spesso, riesce a risolvermi le giornate.

Tim & Jaypee alla discoteca Rock “Corallo” – Scandiano dicembre 2011

 

 

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