Martedì 17 ottobre 2023, torno dal lavoro, entro in casa, la porta dello studiolo è chiusa, entro e vedo l’umana con cui vivo che cerca di far bere un po’ di latte ad un minuscolo mammifero felino piuttosto spaventato.
The (Blues) Man: “E questo chi è?”
The Woman: “Ero giù in cortile poco fa, ho visto un’ombra nera salire di corsa le scale, credevo fosse un pungone (dialettale … un topo grosso), una volta salita ho visto davanti alla porta questo gattino …”
The Cat: “Miaooooooooo”
The (Blues) Man: “Non possiamo tenerlo, ne abbiamo già cinque, più una che abbiamo dato in adozione ma della quale dobbiamo occuparci in certi periodi, senza contare i due forestieri che gironzolano qui intorno e che sfamiamo.”
The Woman: “Lo so. Adesso vado dai vicini e chiedo se per caso è loro, poi posto la foto nel gruppo Sei Di Borgo Massenzio Se e vediamo se qualcuno ha smarrito un gattino”.
The Cat: “Hissssss”
The (Blues) Man: “Ehi piccolino, non mi devi soffiare contro, sono un umano decente, non voglio farti del male. Adesso ci mettiamo qui io e te buoni buoni, in attesa che torni la Yamaha Girl, ok?”
The Cat: “Hissssss Hissssss”
The (Blues) Man: “Okay senti, per calmarti adesso ti racconto un po’ dei Led Zeppelin, dei Firm e del blues, ok?”
The Cat: “Hissssss Hissssss Hisssssss”
Torna la Yamaha Woman. Nessun dei vicini ha smarrito un gattino, con ogni probabilità qualcuno lo ha abbandonato nelle campagne oppure si è semplicemente perso, sul gruppo Sei Di Borgo Massenzio due persone si dicono interessate ad adottarlo; intanto il piccolino resta con noi, accetta il cibo ma poi corre a nascondersi nei luoghi più impensati (tipo dietro lo scaffale degli LP) dove tra l’altro fa i suoi bisognini e noi due umani ci ritroviamo una volta di più alla mercé dei gatti dovendo spostare tutto e pulire.
Il gattino rimane alla Domus per due giorni, in attesa di decisioni. Inizia ad ambientarsi e a fidarsi dei due umani che lo hanno accolto. E’ vero, il gatto Palmiro – il capo colonia – lo tollera appena, la Minnie ringhia, soffia e con gli occhi mi fulmina non appena lo prendo in braccio, ma la notte il micetto la passa al sicuro, chiuso nello studiolo, sul castello del gatti (il tira graffi), una sorta di Tower House per felini.
The (Blues) Man: “Prima che sia troppo tardi, dobbiamo darlo via…”
The Woman: “Sì, lo so, ma è così carino…”
The Cat: “purr … purr … purr”
Il giorno dopo la Yamaha Woman fa smart working e mi manda un messaggio su whatsapp:
Vedo così il micetto stare sulla scrivania dove lei lavora. La cosa si fa preoccupante. Le scrivo:
The (Blues) Man: “Sì, ma dobbiamo darlo via, abbiamo già una gatterìa che ci impegna la vita, non possiamo prenderne un altro…”
Lei non risponde.
Poco dopo mi manda una foto del gattino ancora senza nome insieme al Ragno Assassino, un vecchio compagno di giochi del gatto Palmiro:
The Woman: “Guarda bene il suo musetto… sei proprio certo di volerlo dare via?”
Giovedì sera, torno a casa, la vedo giocare con Gianburrasca.
The (Blues) Man: “Sì, però così non va bene, dobbiamo … darlo … v..”
The Woman: “Dai, dagli tu da mangiare…”
Lo sgabagigio avrà più o meno 45 giorni, lo imbocco con un cucchiaino, è affamato ed eccitatissimo, non riesce a star fermo e al contempo si sbafa la mousse di carne. Resistere alla tenerezza che scatena un musetto di un gattino così piccolo è uno sport estremo, saranno i feromoni, sarà che che sono un uomo di blues, ma la faccenda si mette male …
The Woman: “Allora, cosa vuoi fare?”
The (Blues) Man: “Ma, ehm, in verità io, cioè, potremmo, sarebbe meglio, però, se tu proprio vuoi, anche se … dopotutto … quindi … ah, maledizione!
E così continua la saga dei gatti con nomi legati al Sol Dell’Avvenire: prima Fidèl, poi Raissa, quindi Palmiro ed ora il piccolo Honecker.
Benvenuto alla Domus Saurea, Honny, benvenuto nella tua nuova famiglia blues.







Commenti recenti