Qualche tempo è uscita una nuova versione di una registrazione live amatoriale di un memorabile concerto dei Led Zeppelin, quello del 23 giugno del 1977 al Los Angeles Forum; questa nuova risistemazione si basa sulle tre registrazioni fatte da tre leggendari “taper” del periodo ed essendo il fan dei Led Zeppelin che sono (o meglio che ero) non ho potuto evitare di procurarmela.
Led Zeppelin 1977-06-23 Los Angeles (Inglewood) 2-Source Stereo RMCH – using Wizardo + Millard/Goldstein sources
Led Zeppelin
The Forum
Inglewood, CA
1977-06-23
Taper 1: Jon Wizardo
Lineage: Master Cassettes > Pressed CDs > Adobe Audition cleanup > Wave Files > FLAC
Taper 2: Mike Millard
Lineage: AKG mics > Nakamichi 550 cassette deck > Mater Cassettes >
1st gen cassettes (TDK SA 90) x 3 > Nakamichi 670 pitch & azimuth-adjusted playback deck >
Nakamichi Outboard Dolby B Unit > Wavelab 96/24 > Izotope 44.1/16 > FLAC
Transfer: JEMS
Taper 3: Goldberg
Lineage: 1st gen > Dat(x) > WAV(16/44) > FLAC
http://www.dimeadozen.org/torrents-details.php?id=770888
Lo abbiamo scritto varie volte qui sul blog, i Led Zeppelin dell’immaginario collettivo sono tali fino al 1973 dal punto di vista delle prestazioni dal vivo, nella secondo parte della loro, tutto sommato breve, carriera le cose si fecero più torbide. Jimmy Page smise di essere il magnifico chitarrista Rock che era stato e le performance dal vivo diventarono meno brillanti. Edonismo, sostanze chimiche, un successo stratosferico che schiacciava verso il basso, un management che aveva perso la bussola e altre varie situazioni le cause.
Vi furono tuttavia momenti convincenti anche nei latter days, talvolta il dirigibile tornava a volare alto come successe nelle sei date consecutive al Los Angeles Forum di Inglewood. Due i bootleg famosissimi tratti da questa mezza dozzina di concerti: Listen To This Eddie del 21 giugno e appunto For Badge Holders Only del 23.

Riascoltando questo show in questa nuova ottima versione mi sono soffermato – come faccio di solito per questo tour – su il trittico composto da Since I’Ve Beel Loving You, No Quarter e Ten Years Gone. Tutte e tre le performance sono molto significative, il gruppo pur appesantito da eccessive fama e gloria riuscì ad offrire prove esaltanti, ma è stato riascoltando No Quarter che mi sono ringalluzzito, riassaporare la divina capacità che avevano i Led Zeppelin di improvvisare mi ha una volta di più spinto nelle profondità cosmiche. John Bonham, poi, in quei 31 minuti fu capace di oltrepassare ogni frontiera ritmica in campo Rock.
Inizio maestoso e sicuro, la registrazione è audience (ovvero presa dal pubblico) ma chiara e di qualità, sembra davvero di stare nelle prime file. Robert canta con sicurezza e maestria.

Led Zeppelin 23 june 1977 LA Forum RP
Dal minuto 4 inizia il lungo spazio dedicato alle improvvisazioni. Comincia Jones con un lavoro alle tastiere deciso; dopo circa due minuti passa al grand piano accompagnato dal theremin di Jimmy e dai relativi ululati dei cani della sventura. Le dita di Jonesy lavorano con caparbietà sui tasti del piano, non sarà un virtuoso in senso stretto ma John Paul Jones al piano a me è sempre piaciuto moltissimo.

Led Zeppelin 23 june 1977 LA Forum JPJ
Dopo 5 minuti di ricami e intrecci che richiamano territori oscuri e misteriosi al minuto 11 Jones inizia a svisare di blues seguito da Bonham e Page. Cosa c’entri un lungo momento blues in maggiore in un brano drammatico come No Quarter non lo ho mai capito, ma il tutto in qualche modo funziona. Due secondi prima che Jimmy parta con l’assolo, al minuto 12:14, Bonham si getta in di quelle sue brevi sfuriate ritmiche che ogni volta mi mandano in visibilio. Page non ha il completo controllo del suo sound, effetti larsen e fastidiosi feedback fuoriescono dai suoi amplificatori, ma il Dark Lord è comunque fluido nel suo modo stravagante di interpretare il blues mentre Bonham e Jones (al piano e alla pedaliera basso) mantengono un pesante ritmo swing. Il siparietto blues termina e Jones torna ad introdurre le atmosfere che fungono da colonna sonora ai sentieri più impervi, quelli che solo i più coraggiosi hanno l’animo di battere. L’aspetto drammatico dei Led Zeppelin, quello in cui sono indiscussi maestri, riprende il suo corso e al minuto 17:00 Page inizia l’assolo vero e proprio di No Quarter. E’ sufficiente chiudere gli occhi e il nostro chitarrista preferito di sempre, il dio del Rock per eccellenza, ci trascina in galassie sconosciute. La base su cui Jimmy improvvisa è in tonalità di Re minore, Page usa intrecciare le relative scale musicali: la pentatonica, quella di blues, quella minore (eolia) e la dorica …ovviamente poi inserisce note che fanno parte di scale tutte sue, quelle che “sente” dentro sé (con l’accento) stesso (e che di solito sono quelle che fanno perdere il controllo ai fan).

Led Zeppelin 23 june 1977 LA Forum
John Bonham è in serata, lo si può facilmente intuire seguendo il suo lavoro: dal minuto19:00 il suo drumming diventa uno show nello show. Impossibile sottolineare tutti i passaggi spettacolari, ad ogni modo:
Minuto 19:14 rullata e lavoro sui piatti
Minuto 19:25 sui piatti e disegni ritmici turbolenti
Minuto 21:00 possenti colpi su tempo frammentato e scariche elettriche
Minuto 22:50 figure ritmiche che fanno da controcanto al lavoro di Page
Minuto 23:30 crescendo che porta dritto all’Armageddon.
Minuto 24:30 hard rock e swing
Al minuto 26 No Quarter ritorna nella sua forma classica, Robert riprende a cantare mentre John Paul Jones lo accompagna sul piano sintetizzato. Improvvisazione finale degna del mood generale di questo concerto. Jimmy sussurra note che fanno venire i brividi, Robert lancia più volte il grido “The dogs of doom are howling more” a cui la band risponde decisa, il riff finale chiude quella che può essere considerata la migliore versione live di No Quarter.
Benché fossero negli anni più slabbrati della loro carriera, i Led Zeppelin riuscivano – talvolta – ad essere quello per cui sono ricordati: la più grande Rock band della storia. No contest!


Commenti recenti