Il VOX rimane sempre un luogo niente male dove vedere concerti, anche stasera il tutto è stato dal punto di vista logistico e acustico assai funzionale.Mi fa incazzare pensare che si parli di trasformarlo nella mensa della vicina scuola elementare, così si affossa la cultura, la buona musica e la mente della gente. Perché invece non buttiamo a i bambini fuori dalla scuola elementare e ne trasformiamo il cortile interno in una arena spettacoli con l’edificio scolastico intorno adibito a camerini, sala conferenze stampa, ristorante, servizi, bed and breakfast per chi viene ad assistere ai concerti, etc etc eh?
Al concerto incontro Liso, non lo sapevo fan di FDG…e infatti non lo è, accompagna l’Anna che invece ama molto Francesco.
Temevo un concerto un po’ ostico, di quelli dove cambia tutte le melodie e le metriche delle canzoni, di quelli dove il violino ti fa addormentare e invece tutto piuttosto godibile. Certo ci sono arrangiamenti un po’ forzati come l’ukulele reggae di Rimmel o il country swing di Buonanotte Fiorellino, la voglia un po’ sopra le righe di fare un concerto alternativo con scelte un po’ scontate (Violino, Fisarmonica, Pedal Steel Guitar), ma nel complesso vedere De Gregori nel 2011 rimane una piacevole esperienza.
SCALETTA:
Generale / Caldo E Scuro /Vai In Africa Celestino /Niente Da Capire / Finestre Rotte / Gambadilegno A Parigi/ Agnello Di Dio/ Non Dirle Che Non E’ Così (If You See Her, Say Hello)/ Il Panorama Di Betlemme/ Sempre e Per Sempre/ La Storia Siamo Noi/ Tempo Reale/ La Casa/ Titanic/ Alice/ Buonanotte Fiorellino/ La Donna Cannone/ Rimmel/ Bellamore/ Compagni Di Viaggio/ Battere E Levare/ Sotto Le Stelle Del Messico A Trapanar/ A Chi (di Fausto Leali)
Ognuno di noi vorrebbe una scaletta diversa, e mi ci metto anche io. Caldo E Scuro, la cover di Dylan,Il Panorama Di Betlemme, La Casa e Sotto Le Stelle Del MessicoA Trapanar le avrei sostituite volentieri con, che so, Giovane Esploratore Tobia, Due Zingari, Deriva, Povero Me…e di certo Viva L’Italia, manifesto che andrebbe cantato tutti i giorni visti i tempi.
Mi colpisce la voce di De Gregori, proprio bella, sembra quasi che canti meglio che in passato. Bravo Francesco. FINESTRE ROTTE dal vivo diventa un pezzo più interessante rispetto alla versione da studio, un rock blues ben dipanato. Noto che davanti da noi c’è un ragazzo con la “maglietta numero 7” con su scritto “Nino”. Mentre lo ascolto e lo guardo mi fermo a pensare a questo cantautore che è stato una sorta di padre putativo per me o se non altro un fratello maggiore. Quanto ho amato l’album DE GREGORI del 1978, sapevo suonare a memoria quasi tutte le canzone e alcune di queste facevano parte della scaletta dei THE STRANGERS, uno dei miei primi gruppi. Ora lo guardo lì a pochi metri di me in una atmosfera informale e serena con il distacco degli anni passati ma sempre con tanto affetto e riconoscenza..la sua musica, i suoi testi mi hanno insegnato a vivere.
Generale, Bellamore, Compagni Di Viaggio, Titanic, La Donna Cannone quelle che mi hanno toccato di più. De Gregori poi si mette al piano e inizia SEMPRE E PER SEMPRE, e allora ecco che mi commuovo, con le lacrime indecise se scendere o no, cerco di riprendermi di far finta di niente ma mi emoziono tanto, ah diavolo d’un De Gregori riesce sempre a colpirmi nel profondo.
…ricordati
dovunque sei,
se mi cercherai
sempre e per sempre
dalla stessa parte mi troverai …


Francesco de Gregori non si discute come artista.
A Roma l’hanno soprannominato il principe.
Sembra che pure i cachet che richiede siano adeguati al titolo..
Anche le richieste di vivande e altro nel backstage. .
Scarsa l’attenzione che dimostra per i fans.
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