Mezzanotte passata, sullo stereo EMERSON PLAYS EMERSON …. verso CLOSE TO HOME e HONKY TONK TRAIN BLUES con OSCAR PETERSON…
non so come mai ma mi viene in mente il quadernone con i ritagli musicali che raccoglievo da ragazzo, fine settanta inizio ottanta…vado nel sottotetto, cerco tra le mie cose e lo trovo subito…ah…
Vecchio quadernone
Quanto tempo è passato
Quante illusioni
Fai rivivere tu
Quante canzoni
Sul tuo passo ho cantato
Che non scordo più
I Referendum dei Lettori del MELODY MAKER erano una cosa seria allora, se ne discuteva per settimane…
(Il Quadernone dalla copertina fine anni settanta)
(Da un Ciao 2011 fine 1977/inizio 1978)
(Da un Ciao 2011 fine 1978/inizio 1979)






Bella idea Tim, certamente quei referendum rappresentano uno stralcio significativo di storia del rock e susciteranno curiosità nei lettori del Blog. Da emersoniano accanito, lasciami però fare un plauso alla tua scelta di segnalare Emerson Plays Emerson. Un album di limpida classe, che moltissimi hanno colpevolmente ignorato. D’altro canto, in Classic Prog attualmente in edicola, Carl Palmer ha dichiarato che “Keith ha sempre trascurato l’aspetto del business (contrariamente all’opinione dei suoi detrattori) che invece è essenziale nel rock di oggi, e si è sempre concentrato sulla musica”. Ecco perchè a differenza di altri grandi veterani non è più una superstar, ma per me sarà sempre estremamente più importante di Phil Collins…
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Keith me lo ricordo a Bologna allo stadio scendere dal palco e venire
sotto la curva con un giubbotto a spalliere preistoriche tarkussiane
con tastierina portatile che faceva gemere ed impazzire il moog,.
questo nei primi settanta.
Poi lo ricordo a Castglione dello Stiiviere negli anni novanta
dopo un magnifico assolo di piano che annunciava di essere
stato operato da poco ai tendini.
Lo stesso disse quella sera Palmer dopo un assolo frenetico.
A distanza di vent’anni tra le due esibizioni
un denominatore comune
TECNICA PORTENTOSA e GRANDE MUSICA!!!!!!
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