MICHAEL SCHENKER GROUP “The Chrysalis Years 1980-1984″ (Chrysalis EMI 2012) – TTTT

20 Mar

Continuo a gradire queste iniziative della Chrysalis: in questo caso per 12 sterline ti porti a casa un mini box set di 5 Cd con tutto quello che devi avere del MICHAEL SCHENKER GROUP. Peccato solo che la confezione non sia digipack. Picca probabilmente descriverebbe la musica del MSG “roba da Rockpalast inizio anni ottanta”, intendendo  un hard rock un po’ tout court, dai suoni un po’ così, suonato da gente con i pantacollant, bandane e polsini. Ridacchio sempre quando lo sento fare questo accostamento. Erano anni bui quelli come sappiamo, il Rockpalast era una trasmissione live tedesca da cui passavano molti artisti e gruppi rock, con presentatori con i baffi biondi, giacca, jeans e scarpe da ginnastica.

E’ così che affettuosamente (seppur ironicamente) descriviamo quell’hard rock un po’ di plastica peggiorato dalla famosa mancanza di gusto dei popoli teutonici. Forse un po’ di tutto questo c’è, ma io amo molto quello che Schenker ha fatto nei suoi dieci anni d’oro che vanno dal 1974 al 1984, e sono pronto a difenderlo ad oltranza, anche alla faccia di quegli snob che deridono il genere e l’artista in questione. Quelli che pensano che il rock che ascoltano loro sia superiore e non così kitsch, quelli che poi hanno fatto dischi, che per dirla come un mio caro amico “fan tirare un canchero” e che a confronto il MSG sembra i LITTLE FEAT del secondo disco.

Riascoltandomi tutto il cofanetto, mi sono di nuovo reso conto che chitarrista della madonna sia stato Schenker in quegli anni. Gran gusto, bella grinta, dinamiche eleganti e assoli davvero strabilianti. MICHAEL SCHENKER GROUP (TTTT) uscì nel 1980 e si piazzò al n.8 della classifica inglese grazie al buon hard rock di ARMED AND READY, VICTIM OF ILLUSION, CRY FOR THE NATION e INTO THE ARENA.

Con MSG (TTTT) del 1981 entrano nel gruppo COZY POWELL e PAUL RAYMOND. Alla voce sempre GARY BARDEN, un tipico cantante inglese  – zona Kent  – di hard rock di seconda, forse terza fascia. Non fu e non è un cantante dotatissimo, ma era ed è un buon diavolo e seppe sempre fare la sua parte dignitosamente (eccetto quello che riguarda il look del 1984), per di più era balbuziente e questo me lo rende simpatico. READY TO ROCK, ATTACK OF THE MAD AXEMAN, ON AND ON, LET SLEEPING DOG LIE, BUT I WANT MORE, NEVER TRUST A STRANGER…il secondo album è pieno di classici dell’MSG che portano il disco al n.14 della classifica UK. Nel 1982 esce il doppio live ONE NIGHT AT BUDOKAN (TTTT): trionfo! Un doppio disco di hard rock  che nel 1982 arriva nella Top Five inglese!

Il mio preferito è però ASSAULT ATTACK  (TTTTT)  del 1982 con GRAHAM BONNET alla voce. Peccato che nel frattempo Powell se ne fosse scappato negli Whitesnake, poi rimpiazzato da Ted McKenna. ASSAULT ATTACK, ROCK YOU TO THE GROUND, DANCER, SAMURAI, DESERT SONG…anche l’immancabile strumentale ULCER…tutto gran hard rock europeo. Questo fu l’album col quale puntare sul mercato americano (grazie anche al cantante più bravo). Peccato che Bonnet se ne andò dopo il primo show, uno di quei low-key warm up gig che permettono alle band di vedere se tutto funziona, poco prima di suonare al Reading Festival come headliner.

BUILT TO DESTROY (TTT) e il live ROCK WILL NEVER DIE (TT1/2) fecero capire che il MSG sstava appassendo.

Questa confezione contiene l’inedito LIVE AT THE MANCHESTER APOLLO 1980 e alcune altre cosette mai apparse su CD.

Anche questo consigliatissimo.

20 Risposte to “MICHAEL SCHENKER GROUP “The Chrysalis Years 1980-1984″ (Chrysalis EMI 2012) – TTTT”

  1. Avatar di mauro bortolini
    mauro bortolini 21/03/2012 a 08:10 #

    Cozy Powell !!!!! Quando lo vidi nella copertina del Jeff Beck Group pensai
    fosse suo fratello.
    Questo mercenario del rock mi é sempre piaciuto.
    E poi ha suonato anche con Robert Plant!!!!!!
    Peccato se ne sia andato per sempre.
    Lo associo ad AYNSLEY DUNBAR un altro grande transfuga del rock e
    grande batterista.

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  2. Avatar di alexdoc
    alexdoc 21/03/2012 a 13:36 #

    Come sai sono un grande fan degli Ufo, che perso Schenker non sono stati più loro stessi. Il Msg iniziale lo preferisco ai tanto più osannati Scorpions del fratello maggiore Rudolf. Michael è uno dei miei chitarristi preferiti in assoluto, e tra i Cd che ho riscoperto e ascoltato di più l’estate scorsa c’erano il live at Budokan (col meglio dei due Lp con Barden) e Assault attack, con quel grande tenore Heavy di Bonnet. “Desert song” poi la potrei ascoltare all’infinito, l’attacco iniziale con quell’epico crescendo è per me la perfezione di un certo tipo di Hard “riveduto e corretto” per gli anni ’80, gli stessi “Maestri” Deep Purple avranno preso appunti per la successiva “Knockin’ at your back door”, dall’impostazione simile.

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  3. Avatar di Beppe R
    Beppe R 21/03/2012 a 18:16 #

    MSG è stato uno dei gruppi di punta del movimento heavy metal della prima metà anni ’80, e l’heavy metal di quel periodo ha svolto una fondamentale preservazione culturale del “classic rock” che doveva esser azzerato dal punk, dalla new wave e dai loro tutori su carta stampata. Un certo tipo di tradizione rock ereditata dall’epoca aurea (anni ’60 e ’70) è stata tramandata negli anni a seguire grazie agli appassionati e ai musicisti heavy. Pertanto credo che il rock duro degli eighties e i suoi migliori esponenti siano giustamente da elogiare, cosi come il decennio di riferimento, soprattutto se paragonato a quanto succederà in seguito. Certamente è stata l’epoca delle superproduzioni, dell’heavy rock levigato, dell’AOR, ma da questo calderone sono usciti numerosi gruppi importanti…Ed è ridicolo svilire l’hard melodico, quando poi molti si eccitano ascoltando “Born In The USA” di Springsteen, che aveva un arrangiamento totalmente radiofonico e figlio del suo tempo. C’è dello snobismo da spazzatura nel denigrare certe cose… Schenker è stato un chitarrista-spettacolo, anche il look del teutonico Mickey (nell’epoca dove l’immagine era da ostentare) faceva la sua parte, con i capelli biondi dal taglio inconfondibile; era in ogni caso un puro guitar-hero, e guidava un supergruppo con il grande Cozy, Raymond etc. I primi tre albums di studio sono classici (o quasi) nel loro genere, e il Live al Budokan fra i migliori album dal vivo di allora. Poi il declino, ma con “Perfect Timing” dell’87 e con il vocalist Robin McAuley, Schenker ha realizzato un altro buonissimo disco, almeno per i cultori dell’hard-FM.

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  4. Avatar di Paolo Barone
    Paolo Barone 21/03/2012 a 22:20 #

    Grazie a questo pezzo ho rispolverato il vinile originale di Assault Attack comprato all’epoca dei fatti, e praticamente mai più ascoltato…Pero’, proprio bello!
    Ne avevo un buon ricordo, ma e’ stata una bella riscoperta. Specialmente Desert Song, gran classe, ma tutto il disco si mantiene su livelli di alta tensione, senza le pacchianate tipiche del periodo. Miracolosamente bello anche il suono della batteria, una rarità nei dischi anni ’80…Bonnet pure molto bravo, nonostante un look non proprio simpatico, alla pariolino metal. Insomma, grazie per la riscoperta!

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  5. Avatar di timtirelli
    timtirelli 22/03/2012 a 12:09 #

    POLBI: mi fa piacere che ti sia riascoltato con gusto ASSAULT ATTACK. Il suono della batteria peggiorò col live ROCK WILL NEVER DIE del 1984. Bonnet era un gran cantante, certo che il suo look alla James Dean non c’entrava molto col genere in questione.

    BEPPE: d’accordo con te. Sono molto legato all’hard rock e meno al metal,ho apprezzato anche alcune cose del punk e della new wave, ma la tradizione del cosiddetto classic rock è stata tramandata dalla sponda dell’heavy rock. I critici di cui parli mi fan schifo, il 90% dei gruppi punk faceva schifo, tolta la spinta pseudo sociale (spesso di destra…puah!) rimaneva ben poco dal punto di vista culturale e musicale. E’ un punto questo a cui sono MOLTO sensibile. Da giovane non capivo perché non potevo ascoltare sia i Devo e i Damned che gli Elp, gli UFO e i Van Halen. Di qua o di là. Che rabbia che avevo e che ho. Passato poi il periodo new wave, era cool ascoltare Springsteen e quel tipo di rock americano, compresi gruppi lofissimi. Per me, che amavo il rock americano solo se di matrice hard o Blues, era durissima.

    Se ascoltavi i Led Zep, gli Whitesnake (pre 1987) e compagnia bella (bellissima direi) eri un metallaro senza cervello. Fanculo. Ascoltare un disco super commerciale come Born In The Usa andava bene, ascoltare Hysteria o Permanent Vacation era da “babi” (in modenese significa, stupidotto). E non mi si venga a raccontare la solita storia dei testi di Springsteen…che in quel disco non si discostavano tanto dalle banalità di Joe Elliott. Ho appena ordinato un cofanetto di Springsteen per sostituire i miei vecchi cd, intendiamoci, voglio bene al ragazzo, ma quel velato disprezzo verso l’hard rock mi ha sempre fatto vomitare ed incazzare. Meglio che mi fermi qui.

    Per tornare a Schenker, chitarrista S T R A O R D I N A R I O, un gusto e un senso per l’assolo come pochi altri avevano e, nei suoi dischi più riusciti, mai noioso come la gran parte dei guitar-heroes, Grazie a pezzi (magari non cervellotici) davvero belli.

    Long Live Hard Rock.

    PS. mi verrebbe da tirare una madonna, ma mi trattengo.

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  6. Avatar di alexdoc
    alexdoc 22/03/2012 a 16:20 #

    TIM: Non accuserei il Roots-Rock americano, che è stato considerato un fenomeno conservatore reazionario commerciale e stupido da disprezzare allo stesso modo dell’Hard & Heavy dalla critica di scuola punk-wave, presunti rivoluzionari molto svelti e furbi a diventare “la nuova ortodossia”, nemici allo stesso modo di entrambi i generi. Mi sono ampiamente espresso in proposito commentando il tuo post su Lemmy. Punk e Wavers potevano anche permettersi le più ignobili nefandezze di testi, atteggiamenti e iconografia, Rockers e Metallers no. Almeno a metà e fine anni ’80 i dischi da te citati vendevano, e potevamo fregarcene della puzza sotto il naso di certi snob. La vera mazzata l’ho vissuta di persona (avevo più o meno l’età che avevi nel ’77) all’inizio degli anni ’90 con l’avvento del Grunge (di cui apprezzavo varie band ma non i Nirvana), uno sconvolgimento quasi “ideologico” paragonabile alla “nuova onda”, vale a dire una rivolta non contro i padri ma i fratelli maggiori. All’improvviso tutto quello che era “underground” diventa “mainstream”… e viceversa! Un trauma micidiale per molte oneste e dignitose bands Hard e Metal, che non si sono mai più riprese (hanno potuto permettersi di salvarsi dalla devastazione solo quelle che avevano la fortuna di essere “leggende viventi” già all’epoca).

    Born in the Usa merita un discorso a parte: sta a tutto Springsteen precedente come il Msg sta agli Ufo, come “1984” sta a Van Halen I, come “1987” sta ai Whitesnake di prima. E’ una versione riveduta e corretta (o scorretta, o corrotta, a seconda dei gusti) di quanto fatto prima alla luce del nuovo decennio, voluta dichiaratamente (dal produttore Jon Landau, ma anche Bruce avrà gradito i risultati…) per vendere il più possibile. E così fu, missione compiuta come da giusta previsione. Personalmente però sono convinto che quel disco è stato epocale come pochi altri, nel bene e nel male, per il Rock tradizionale americano, ben al di là del suo valore. In un preciso momento in cui, Popstar a parte, il pubblico sembrava diviso in due tra una Wave sempre meno “New” e più elettronica (che non amo) e l’Heavy Metal (che amo, che considero il vero Punk, ma che non può e non poteva piacere a tutti per sua stessa natura), ecco che arriva un album di 12 canzonette Rock’n’roll una più orecchiabile dell’altra adattissime al periodo, tutte potenziali hit-single, e metà delle quali lo è stata. Oggettivamente è stato l’inizio della fine del primo magico decennio di quello che a tutti piace (ma a me no) chiamare “Boss”, ma era quello che il momento chiedeva, per poter dare spazio anche ai vari Petty, Mellencamp, Del Fuegos, Blasters, ecc. Non smetterò mai di pensare che se quel genere, anche nelle sue radici folk che sembrano l’antitesi di “Bitusa”, è sopravvissuto ai giorni nostri, è tutto merito (o colpa, sempre a seconda dei gusti personali) di quel dischetto.

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    • Avatar di timtirelli
      timtirelli 22/03/2012 a 17:28 #

      Non accuso il Roots-Rock americano, accuso certi personaggi ad esso affini che snobbavano tutto quanto non era catalogabile come “americana”. A me quel genere in generale non piace molto, ma ho i dischi di Springsteen, di John Cougar (il mio preferito), persino di Tom Petty (presso i mie amici passo per essere l’anti-petty)…perché reputo siano importanti e ricchi di contenuti. Magari li ascolto poco, ma li valuto, li soppeso. Ripeto non fu gradevole essere visto in quel modo in quegli anni, perdonerai quindi la mia rabbia. Il grunge mi fa schifo, Nirvana, Pearl Jam, Soundgarden proprio non fanno per me, ma certo non mi permetto di pensare ai cultori del genere come a dei babi. Semplicemente quella musica non tocca la mia sensibilità, anzi mi infastidisce, ma è una cosa personale. L’equazione che fecero quei personaggi della carta stampata e no, ovvero hard rock = musica per sempliciotti non riesco a scordarla nè a digerirla, sul mio blog quindi – se capita – mi sfogo.

      HARD ROCK O MUERTE!

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      • Avatar di Lorenzo Stefani
        Lorenzo Stefani 23/03/2012 a 00:17 #

        Sottoscrivo in toto, anch’io ho sofferto un po’ la ghettizzazione perché – unico o quasi nella mia classe ad amare l’hard-rock e con l’aggravante di essere cultore dell’ostrica bleu che nessuno conosceva, e pure dei Black Sabbath, completamente fuori moda negli eighties – non ascoltavo i Simple Minds e i Depeche Mode, che trovavo noiosi e monocordi. E soprattutto mentre per me la musica era qualcosa di FORTE, COINVOLGENTE e sostanzialmente IMPORTANTE, per i miei compagni di classse era poco più che un sottofondo, da tenere rigorosamente a basso volume perché non disturbi, come nella bottega del calzolaio.
        Concordo in pieno anche con la constatazione secondo cui Bruce Springsteen é stato ed é tuttora snobbatissimo dagli amanti di punk, new wave e – aggiungo – indie rock. Ho una cognata di New York che ha gusti di questo tipo e lo considera un po’ un troglodita, probabilmente troppo retorico e stereotipato nel suo essere yankee fino in fondo …forse perché ovviamente capisce tutte le sfumature dei testi, le inflessioni “dialettali” del New Yersey … Un po’ come il sottoscritto che ha sempre trovato caricaturali sia Fiasco Rossi che (soprattutto) Zucchero – che ho pure visto dal vivo e mi ha fatto tirare innumerevoli cancheri – magari semplicemente perché il detto “nemo profeta in patria” contiene una profonda veritá. Per finire con un bello slogan ignorante, propongo un: viva l’hard rock distortissimo!! Ciao

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      • Avatar di Lorenzo Stefani
        Lorenzo Stefani 23/03/2012 a 15:35 #

        Cazzarola terme! ho scritto New Yersey anzichè New Jersey, che pirla

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  7. Avatar di alexdoc
    alexdoc 22/03/2012 a 17:40 #

    Anch’io ho sempre ascoltato e valutato anche generi che mi piacciono meno. Volevo solo ricordare che, in anni successivi ai tuoi, ho vissuto sulla mia pelle come te non una, ma due deprecabili equazioni riguardanti due generi a me molto cari: oltre all’Hard Rock (anche per me guai a chi me lo tocca!), pure l'”Americana” era allo stesso modo definita in blocco “musica per sempliciotti”. Non sono certo io che devo “perdonare” la tua rabbia, che capisco fin troppo bene perché è anche la mia. Neanch’io riesco a scordare e digerire certo razzismo (perché di quello si tratta) musicale.

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  8. Avatar di Giancarlo T.
    Giancarlo T. 22/03/2012 a 18:54 #

    Incazzatevi pure, ma per me gli UFO con Michael valgono molto più nel loro insieme dei Van Halen. Pur con tanto di cappello a Eddie. E Schenker è davvero stato un solista immenso, nel suo genere. Maledetta eroina. Hanno ragione Beppe e l’Alex: per decenni chi ascoltava hard rock era considerato un minus habens. E da tale mi han trattato, spacciandomi per verità assolute belinate propinatemi con la puzza la naso. Il Boss? Dico solo che non avrei mai scambiato Happy Trails con l’intera sua discografia. Mi prenderò pure io il box, Tim…

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    • Avatar di timtirelli
      timtirelli 22/03/2012 a 20:24 #

      Giancarlino, ma ti pare che mi incazzerei? Ufo e Van Halen sono due band che amo moltissimo, se qualcuno – tanto più uno come te – ne preferisce di gran lunga una rispetto all’altra, che c’è di strano? Poi quella faccenda dei minus habens mi pare di averla sviscerata a dovere no? Oltre al vostro valore, se tu e Beppe siete miei idoli (lo so che adesso t’incazzi)lo si deve alle vostre recensioni e ai vostri articoli che mi facevano sentire meno solo e orgoglioso dell’hard rock che mi batteva nel petto.

      Il cofanetto di Springsteen è arrivato proprio oggi: Sony Legacy 2010 “The collection 83/74” – i suoi sette dischi storici a 12 sterline.

      Ad incazzarmi con te, casomai, ci penserò domenica sera :-)

      Let it roll.

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  9. Avatar di Luca
    Luca 22/03/2012 a 21:00 #

    E’ sempre un piacere leggere di gruppi per me fondamentali nella mia crescita musicale e ritengo corretta l’esternazione del buon Tim quando parla di gusti. Ricordo, come mio piccolo contributo, che negli anni ’80 impazzivo per Under lock and key by Dokken e gli amici ‘metallari’ dell’epoca mi prendevano in giro per questo x poi, a distanza di lustri , rivederli ai concerti proprio del buon Don rimangiarsi quanto perso all’epoca.
    MSG: primi tre lavori semplicemente stupendi, bellissimo il live.
    Concludo dicendo che ritengo questi articoli bellissimi xchè mi portano a rispolverare vecchi lavori!! Grazie

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  10. Avatar di alexdoc
    alexdoc 22/03/2012 a 22:36 #

    Toh, non sapevo del box di Bruce, in pratica alla Sony hanno capito quello che sostengo da sempre: quei 7 Cd sono tutto quel che si deve avere di lui, quella decina d’anni in cui non ha sbagliato un colpo (1973-1984). Da lì in poi il caro “zio d’America” è campato di rendita con album che nulla aggiungono (semmai tolgono). Ottimo acquisto, Tim & Giancarlo.

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  11. Avatar di mauro bortolini
    mauro bortolini 23/03/2012 a 08:21 #

    A me Springsteen nom mi fa impazzire neanche dal vivo.
    A 57 anni suonati ho ascoltato musica di diverso genere ed assistito
    a tantissimi concerti dagli Abba a Zappa.
    Ultimamente vado in fissa su vecchi gruppi come i Doors che da giovane
    non apprezzavo e che ora adoro.
    E’ chiaro che prediligo l’hard rock da sempre e sara’ sempre il mio
    preferito.
    Ma aver visto i velvet underground,stooges,nirvana,clash, devo
    non mi ha fatto male anzi……….

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  12. Avatar di mauro bortolini
    mauro bortolini 23/03/2012 a 10:54 #

    Nel 1974 ero studente di ingegneria e all’universita’ conobbi una ragazza
    di monaco di baviera.
    Diventammo amici ed in autunno feci una settimana a monaco ospite dei suoi.
    Suo fratello le fece avere dei biglietti per un concerto degli Abba.
    Io non li conoscevo ma in Germania erano gia’ famosi.
    il concerto era molto leggero ma il pubblico molto entusiasta.
    Quando anni dopo ho saputo che i Led registravano agli Abba Studios fu
    grande lo stupore.
    Sono tornato a monaco diverse volte ed è una citta’ che amo molto.

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  13. Avatar di Paolo Barone
    Paolo Barone 24/03/2012 a 19:22 #

    ….E magari quando hai un momento ci dici anche di Velvet Underground (reunion?) e Stooges….

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  14. Avatar di mauro bortolini
    mauro bortolini 24/03/2012 a 22:02 #

    II Velvet li ho visti a Bologna ed é stato all’arena parco nord nei primi 90.
    Non avevo mai visto Lou Reed prima. E’ stato un concerto eccezionale.
    Mo Tucker suonava la batteria in piedi!!!!! Ad un certo punto Cale ha
    imbracciato la viola. Sono molto legato ai Velvet perché qualche tempo
    dopo Sterling Morrison é morto di linfoma che é la malattia che ha
    ucciso mio padre.
    Gli Stooges li ho visti in Inghilterra nell’estate 2007 ad un festival dove
    riuscii a partecipare grazie ad un amico laureato in letteratura inglese
    che prenoto’ i biglietti con largo anticipo dovendo lui partecipare alla
    sezione di poesia.
    Il tempo fu molto brutto ma il concerto di Iggy & c fu memorabile perché
    fece impazzire il servizio d’ordine invitando il pubblico sul palco contro
    ogni divieto e tantissimi riuscirono a salire a ballare con la band.
    Fu un momento pazzesco.
    Le condizioni ambientali mi ricordarono quelle vissute all’acquatica di
    milano per page e plant 1995. Tanto tanto fango.

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  15. Avatar di Paolo Barone
    Paolo Barone 25/03/2012 a 16:34 #

    Grazie Mauro, beato te che hai visto queste band fantastiche!

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