BAD BLOG BLUES

20 Mag

Leggendo i commenti che alcuni di voi scrivono in risposta a certi miei scritti, mi chiedo ormai da qualche mese se valga davvero la pena portare avanti iL blog come sto facendo io, se valga la pena non avere tanti filtri, mettere in chiaro oltre alle proprie opinioni anche certi pensieri un po’ sghembi che ogni tanto passano per la testa. So di non essere un tipo facile, né particolarmente simpatico, come ho già scritto sono un po’ cagacazzo e snob, non passo sopra alle cose e faccenduole di questo genere. Questione di carattere immagino. Questo atteggiamento vale un po’ su tutto, ma se per quanto riguarda certe cose come la politica so di aver ragione e di stare dalla parte giusta, per la musica le mie sono riflessioni, provocazioni, sentimenti, intuizioni che mi sgorgano dallo stomaco con cui interrogo prima di tutto me stesso. Credevo che avere un blog personale  significasse avere un blog sganciato da logiche di equilibrio, paraculismo, oggettività, professionalità. Mi accorgo invece che ciò non è possibile, che le tue idee pur personalissime e discutibilissime, toccano nel profondo gli altri, scandalizzando e rendendo meno credibile il tutto.

Negli ultimi giorni, tra messaggi vari e altri mezzi di comunicazione in parecchi mi hanno mostrato – amichevolmente – le loro perplessità sui miei giudizi frettolosi, esagerati, senza freni. Prendo ad esempio qualcosa arrivato tramite commento al blog (tralascio le altre forme di contatto forse più private e meno adatte ad essere portare ad esempio pubblicamente):

PICCA:…Tornando a Tim, mi verrebbe da consigliargli di non cadere nella trappola del doversi esprimere in pareri su artisti, musiche e momenti che non gli interessano minimamente (trappola nella quale cado assieme a lui troppo spesso).

Nel mio caso è la frègola dell’ opinione a tutti costi (un male dei nostri tempi) che altro non è che una nevrosi data da bassa autostima e paura di non essere all’altezza (devo esprimermi su tutto altrimenti capiranno che non valgo una cazzo).
Ma Tim è very opinionated e penso che giocherà fino alla morte e a viso aperto con le sue analisi e i suoi giudizi su Soundgarden (Sabbath riscaldati, vero Tim?) Black Keys (vuoi mettere con Howlin’ Wolf, vero Tim?) o Jack White (erano meglio gli Stone The Crows, giusto Tim?) prima di rituffarsi completamente e inguaribilmente in un frammento di reperto di un polveroso bootleg audience registrato male dei New Yardbirds e ritrovarsi, felice, nel suo brodo.

(Howlin’ Wolf)

ALEX: Da “Genesista” a me piace , ma posso benissimo capire che uno trovi noioso e pretenzioso “The Lamb”. Invece faccio fatica a capire il preferire al “perfect pair” Perry & Whitford (uno dei più grandi e ignorati “ritmici” della storia) l’anonima coppia di mestieranti Dufay & Crespo (quest’ultimo cognome mi fa pensare con molto più entusiasmo all’omonimo centravanti argentino): da fan dei Fleetwood Mac sarebbe come dire preferire Burnette & Vito a Lindsey Buckingham, ma non discuto i gusti personali. Riconosco però che “Rock in a hard place” é un buon album, non inferiore alla loro media di quel periodo. E ti “perdono” perché sei uno dei pochi che come me pensa che “The song remains the same” sia quello che troppi sordi non vogliono sentire, ovvero un live della madonna.

(Jimmy Crespo)

(Rick Dufay)

BEPPE Argomento musica: Tim, so che ti fa piacere esser in sintonia con GC (Giancarlino!?!) Trombetti. In effetti, pur con differenti personalità, amate dar mazzate psicologiche a destra e sinistra, ed esser dissacratori. Passi che a te gli High Tide dicano poco, passi che Atomic Rooster ti dicano ancor di meno, e che per te Montrose fosse poco più di una pippa, ma…Crespo-Dufay meglio di Perry-Whitford? Sai che per un fan di rock americano è come se si venisse da te (o dai molti ultras Zeppeliniani di questo blog) sostenendo che Page faceva miglior figura con Coverdale alla voce che con Plant? Comunque, parafrasando le femministe che alludevano a qualcosa di (spesso) molto interessante, il “blog é tuo e lo gestisci tu”. Io mi ritiro in buon ordine, mi hai demolito l’ennesimo mito. Ma sei sicuro che condividevi qualcosa di ciò che scrivevo? Bye.

Opinioni senza dubbio condivisibili, PICCA, ALEX, BEPPE sono personcine mica da ridere, ed è proprio per questo che mi chiedo se davvero valga la pena continuare. Purtroppo io son fatto così, per certi aspetto a volte ho un atteggiamento simile a  Lester Young e Nick Kent ( facendo le debite proporzioni naturalmente) pur essendo per preferenze musicali molto diverso dai due scriba in questione. La differenza è che io non le scrivo in articoli musicali e su libri, ma le condivido semplicemente con una ristretta comunità di uomini e donne blues su di un personalissimo e umilissimo blog. Per la faccenda CRESPO/DUFAY, nel post mi chiedevo come mai mi piacessero più di, non scrivevo che che erano meglio dei due intoccabili a voi tanto cari. ATOMIC ROOSTER e HIGH TIDE li prendo per quel che sono, gruppi di seconda fascia. Ho i loro dischi, mi piacciono  ma li posiziono dove li ha posizionati la storia del rock. Mai detto che MONTROSE sia una pippa. E come potrei? Io poi che sono un chitarrista mediocre avvicinabile tutt’al più a MICK RALPHS… Dico però che il talento musicale non basta, che devi avere sufficiente testa, forza, coraggio e pazienza per portare avanti la tua visione. Una partecipazione illustre ad un disco di enorme successo (THEY ONLY COME OUT AT NIGHT) e un ottimo disco di esordio – seppur template per un certo rock americano –  (MONTROSE) non bastano per farlo diventare una figura di primissimo piano. Le sue altre cose, i suoi altri progetti sono ottime per i fan in senso stretto, come per me lo sono i FIRM ad esempio. A forza di chiedermelo, Beppe, mi stai convincendo che forse non abbiamo poi tante cose da condividere, ma il punto per me non è questo, il punto per me è stare insieme a gente illuminata, gente con cui ho comunque territori comuni da condividere, gente da cui posso imparare ad amare cose che altrimenti non mi arriverebbero (come è successo recentemente con i “tuoi” ANGEL e con il KRAUT ROCK “di” Polbi).

(Montrose)

Sono poi il primo ad ammettere che ogni tanto spingo sull’acceleratore, che tra il serio e il faceto mi piace dire che a LZ1 e TARKUS preferisco ITTOD e LOVE BEACH, capitoli importanti solo per la mia vita, ma è solo per stimolarmi il dibattito interno, per scacciare la noia, per vedere le cose da angolazioni diverse,che non sono necessariamente quelle giuste.

La domanda che mi faccio già da un un po’ quindi è se vale la pena portare avanti il blog, e portarlo avanti in questo modo, andando ogni tanto sopra le righe, esprimermi (ignorando il consiglio di Picca) su artisti che non mi interessano minimamente (GRAND FUNK? Son d’accordo con Page, sono solo volume.  REM? D’accordo con me stesso, fanno cagare.)?

Parlare ed esprimermi su band che ascolto ed amo, dicendo pane al pane e vino al vino di ciò che mi consiglia il mio cuoricino (BLACK SABBATH? D’accordo con John Paul Jones. L’assunto che vuole CHARLIE WATTS essere un gran batterista? Non diciamo cazzate. I PINK FLOYD di Barrett?Yawn…)?

Sia chiaro, non cerco mica comprensione, non è vittimismo, non ce l’ho con Picca, Alex, Beppe o chicchessia …è solo che anche in questo momento uso il blog nell’unico modo che so … a metà tra la necessità di battere sentieri dove in pochi si avventurano e una seduta di piscoterapia con cui provare a fare ordine tra pensieri di pancia, di testa, di blues.

8 Risposte to “BAD BLOG BLUES”

  1. Avatar di alexdoc
    alexdoc 21/05/2012 a 00:32 #

    Guai a te se chiudi il blog. Ho detto. E per cosa poi? Nel mio caso specifico, ripeto quel che ho scritto in quel mio commento: non discuto i gusti personali. Credevo di farti piacere affermando la mia passione per TSRTS, vissuta da molti miei amici come una provocazione (si vede che non l’hanno mai ascoltato bene ma hanno solo letto quello che da sempre viene tramandato su di esso). Se ti può servire d’aiuto, condivido vari tuoi giudizi finali “sopra le righe”. Tu non lo sai, ma sono un po’ così anch’io, d’altronde mi sento anch’io un “uomo di blues” come dici tu. Chiedi a Francesco, che forse ricorda il blog che tenevo qualche anno fa, pieno di miei pareri personali su miti intoccabili che inevitabilmente generavano polemiche senza fine, altro che le nostre “amichevoli perplessità”… Se me la fossi dovuta prendere per tutto quello che mi hanno detto a quest’ora sarei qui. Saludos, e continua a scrivere e a esprimerti.

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  2. Avatar di alexdoc
    alexdoc 21/05/2012 a 00:34 #

    (era “a quest’ora NON sarei qui”, ovvio)

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  3. Avatar di Lorenzo Stefani
    Lorenzo Stefani 21/05/2012 a 01:52 #

    Vai tranquillo, Tim, continua così. Il tuo blog è piavevolissimo cosi come é, personale, provocatorio e pieno di spunti intelligenti. E poi dove lo trovo un altro a cui piacciano i Blue Oyster Cult e che ascoltava In for the kill facendo tremare i vetri? Mi bastano due cose di questo tipo per farmi capire che tutte le differenze di gusti sono comunque divertenti e stimolanti, sono il vero “sale” di tutte queste discussioni. Sapere di avere anche solo un paio di cose in comune, apparentemente banali (ma pur sempre molto di nicchia come quelle sopra citate, ma ce ne sono molte altre) mi rafforza nella sensazione di aver a che fare con uno spirito curioso, non omologato, cosa che di per sé vale oro. E poi, a fronte del tuo gusto per le espressioni dialettali, per l’origine delle parole e dei nomi dei luoghi … la tua passione per gli Yes, gli ELP (o muerte) e per il cambio automatico mi fanno un baffo! Ciao, be yourself, no matter what they say, per dirla con gli Audioslave, a te notoriamente cari :)

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    • Avatar di Lorenzo Stefani
      Lorenzo Stefani 21/05/2012 a 02:02 #

      Gli Audioslave cantavano “To be yourself is all that you can do”; però anche “no matter what they say” suona bene e serve allo scopo. Ciao (e per ora il terremoto non si é ancora rifatto vivo: speriamo di non avere altre sorprese notturne)

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      • Avatar di alexdoc
        alexdoc 21/05/2012 a 09:23 #

        “Be yourself, no matter what they say” era la frase ripetuta nel finale di “Englishman in New York” di Sting. Bello come slogan. Ciao!

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  4. Avatar di picca
    picca 21/05/2012 a 09:04 #

    Il mio post era diretto non a Tim ma a tutti gli altri.
    Il blog va rimasto aperto, come si dice in italiano. E’ troppo divertente.

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  5. Avatar di Mirko
    Mirko 21/05/2012 a 15:56 #

    Chiudi il blog solo se inizierai ad auto-filtrarti-censurarti… Secondo me, leggerti a ruota libera è piacevole anche quando mi trovo in disaccordo con quello che (molto raramente) non mi va a genio…

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  6. Avatar di bodhran1969
    bodhran1969 21/05/2012 a 17:56 #

    in realtà, per essere un amante dei 70’s avresti solo dovuto scrivere “IL BLOG E’ MIO, E LO GESTISCO IO”. E, come si diceva dalle mie parti, stamo pace così!

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