Il blues che ti arriva da TELEPHONE LINE della ELECTRIC LIGHT ORCHESTRA

28 Set

Sono alle porte di Stonecity, ho appeno finito di ascoltare LATERAL su RADIO CAPITAL e il radiogiornale delle 9. Sono in leggero ritardo, ma in questi giorni me la prendo comoda, il periodo più impegnativo è alle spalle, ora ci aspetta qualche settimana di relativa calma. E’ un venerdì di inzio autunno, a Laròby fa schifo questo periodo, ma io mi ci ritrovo in questa stagione un po’ malinconica.  Il cielo è nuvoloso ma il sole lo “senti” (feel) dietro a quella cortina grigio-azzurra, la temperatura è tiepida, il venerdì si preannuncia tranquillo, neutro. Ieri sera, dopo essere stato dal vecchio Brian, ho sentito al telefono Paolino Lisoni. 15 minuti di confronto filosofico-esistenziale sull’essere amanti della musica rock. E’ un po’ più giovane di me Paolino, ma a volte mi da dei punti. Ci penso stamattina alla nostra chiacchierata e al fatto di avere amici illuminati con cui condividere questa cazzo di porca vita blues. Vita che non è sempre porca, intendiamoci, ma a volte vorremmo trovare un significato al senso del blues che ci prende allo stomaco. Con Liso condivido – tra le miriadi di altre cose – anche l’amore per Carletto Santana, quello fino al 1977/78, quello che abbiamo più o meno vissuto in diretta. E’ stato divertente ridere del fatto che conosciamo benissimo INNER SECRETS, che in fondo  amiamo ma solo perché ci ricorda la nostra giovinezza. Album che abbiamo comprato con entusiasmo ma che segnò la fine del SANTANA che piace a noi. Bello però avere qualcuno con cui ironizzare su masterpiece come OPEN INVITATION…

In questo periodo oltre alla galassia MOUNTAIN, sto ascoltando molto SANTANA, quello più trascendentale e meno sudamericano, quello che piace a me e a Paolino, insomma quello di CARAVANSERAI…

Oltre ai MOUNTAIN e SANTANA, sento anche parecchia ELECTRIC LIGHT ORCHESTRA, così dopo il radiogiornale clicco il pulsantivo CD sul carstereo. C’è la parte finale di DO YA da un best of che tengo in macchina. Il pezzo finisce, mi appresto ad affrontare un larga curva nella zona di sud ovest di Stonecity, quella da cui puoi goderti le colline in tutto il loro splendore. Poi parte TELEPHONE LINE e così, all’improvviso, senza nessun motivo particolare inizio a piangere. Sono lacrime riservate, calde, educate, ma decisamente lacrime. Mi conosco, sono conscio della mia essenza blues, ma la cosa mi fa riflettere. Cerco di capirne il motivo…visto anche il testo, rigurgiti di amori passati ormai lontani? Sfaccettature di tempi più recenti relative ad amori correnti? Nostalgia della giovinezza, il momento in cui scoprii l’ELO grazie a questo pezzo? Il brano è del 1976, ma io devo averlo sentito uno o due anni dopo, ai tempi di OUT OF THE BLUE, quindi nel 1977/78. Julia mi diceva che invidiava la mia capacità di sentire (feel) la musica in modo così profondo…sì, certo, ci si sente vivi, si provano forti emozioni, però…può un’uomo della mia età mettersi a piangere solo perché ascolta TELEPHONE LINE della ELECTRIC LIGHT ORCHESTRA?

Hello. How are you?
Have you been alright, through all those lonely lonely lonely lonely lonely nights
That’s what I’d say. I’d tell you everything
If you’d pick up that telephone yeah yeah yeah

Hey. How you feelin?
Are you still the same?
Don’t you realize the things we did, we did, were all for real, not a dream?
I just can’t believe
They’ve all faded out of view yeah yeah yeah yeah yeah

Doowop dooby doo doowop doowah doolang
Blue days black nights doowah doolang

I look into the sky, the love you need ain’t gonna see you through
And I wonder why the little things you planned ain’t coming true

Oh oh Telephone Line, give me some time, I’m living in twilight
Oh oh Telephone Line, give me some time, I’m living in twilight

Ok. So no one’s answering
Well can’t you just let it ring a little longer longer longer oh oh ooohhhhh
I’ll just sit tight through shadows of the night
And let it ring for evermore oh oh ooohhhhh yeah yeah yeah

Doowop dooby doo doowop doowah doolang
Blue days black nights doowah doolang

When I look into the sky, the love you need ain’t gonna see you through
And I wonder why the little things you planned ain’t coming true

Oh oh Telephone Line, give me some time, I’m living in twilight
Oh oh Telephone Line, give me some time, I’m living in twilight
Oh oh Telephone Line, give me some time, I’m living in twilight
Oh oh Telephone Line, give me some time, I’m living in twilight

19 Risposte to “Il blues che ti arriva da TELEPHONE LINE della ELECTRIC LIGHT ORCHESTRA”

  1. Lorenzo Stefani 28/09/2012 a 18:56 #

    Ciao Tim, lo so che è un commento da cavernicolo a fronte della tua commozione per certe canzoni cariche di ricordi, ma purtroppo l’unico motivo per cui mi stanno simpatici gli ELO è che la faccia del cantante mi ha sempre ricordato dannatamente Eric Bloom! Ma la sua voce non ha grinta ed anche la musica mi sembra priva di una sua personalità precisa. Comunque anche a me piace l’autunno, soprattutto per via delle caldarroste e perché è un buon periodo per le uscite discografiche, in particolare quest’anno con i Led e i Black Country Communion: a proposito, hai sentito il nuovo album dei Rival Sons, di cui si dice un gran bene? Mi pare che tu li abbia visti dal vivo dalle nostre parti e non ti hanno fatto né caldo né freddo, sono sicuramente derivativi e archeologici, ma come dire … hanno più tiro degli ELO! Ciao

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  2. Paolo Lisoni 29/09/2012 a 12:40 #

    ….a completamento della telefonata sopra citata,
    as you know… chi ama il rock sta vivendo anni terribili e si accontenta di qualche ristampa di dischi che conosce a memoria o subisce eventi come celebration day (a proposito…sto ricevendo diverse telefonate da insospettabili che si offrono per prenotarmi la sala del victoria il giorno 17/10…..ma io vado a reggio con la confraternita, cazzo!!!!);
    la cosa più rock che vivo oggi è il tuo blog….musica e vita rock (anche le merendine bauli…).
    e mi fa piacere che i super ospiti del blog (i 4/5 citati sono veramente il top….picca è la mia spiritual guidance…. as you know) desiderano scrivere sul tuo blog…..
    quindi Tim….con tutte le difficoltà possibili….avanti così e non mollare.

    a presto in questa vita

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    • Lorenzo Stefani 29/09/2012 a 13:21 #

      Agree. Se anche non ho il “feel” sopraffino di Tim e degli ELO ho sentito solo Telephone Line (shame on me), il blog mi offre sempre stimoli per scoprire musica interessante. La settimana scorsa mia moglie ha preso i Morbidi Amici della Bauli e le ho rivelato che – sotto le apparenze innocue – è una merendina insospettabilmente rock, per ovvi motivi.

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  3. timtirelli 29/09/2012 a 20:58 #

    Lorenzo, hai ragione…a tratti la somiglianza col grande Eric Bloom è notevole. La ELO mi piace anche perché è un capitolo importante della mia vita. A parte che che le canzoni ben scritte con melodie di ampio respiro – anche un po’ sdolcinate – mi son sempre piaciute, da ragazzino avere per le mani i loro dischi con le astronavi in copertina mi apriva mondi sconosciuti. Poi le foto di loro dal vivo verso la fine degli anni settanta mi facevano impazzire: il loro impianto luci di quegli anni, insieme a quello dei Queen e dei Led Zeppelin a Knebworth, è il mio visual preferito della dimensione live. Quel rock che flirta con l’easy listening e con una sezione d’archi mi è sempre piaciuto. Capisco tuttavia quello che dici. Bev Bevan, grande amico di Bonham, non è che fosse poi un batterista con un groove particolare. Comunque tutte le volte che prendo in mano la 30th anniversary collector’s edition di OUT OF THE BLUE mi vengono i brividi: confezione da brivido, brossurata, cordonata, con booklet e con la fustella della astronave eventualmente da staccare e costruire. M E R A V I G L I O S A.
    Per quanto riguarda il fatto che hai rivelato a tua moglie che i Morbidi Amici della Bauli sono insospettabilmente rock mi fa sorridere e capire quanto io voglia bene a questa comunità che è nata intorno al blog.

    Paolino: il punto è questo, cazzo non siamo soli…stringiamoci a corte sian pronti alla morte il rock chiamò.
    Tutti per uno uno per tutti. Tim Tirelli e i 400 rockettieri. All in the name of Blue Oyster Cult.

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  4. alexdoc 30/09/2012 a 01:13 #

    E pensare che Bev Bevan ha suonato un anno coi Black Sabbath, nel disgraziato tour di “Born again” con Ian Gillan. Invece il cantante compositore leader deus ex-machina, insomma Mister ELO, Jeff Lynne, si é fatto valere nei Traveling Wilburys, supergruppo di finti fratelloni (idea ispirata dai Ramones?) con Roy Orbison, Bob Dylan, George Harrison e Tom Petty, di cui diventò così amico da produrgli il primo album “solista” (in realtà manca solo “& the Heartbreakers” nella ragione sociale) “Full moon fever”, uno dei suoi più riusciti e pieni di “hooks”, materia della quale Jeff era maestro. Anche se tutte queste sue attività collaterali sono molto più vicine ai miei gusti della sua band “titolare”.

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    • Lorenzo Stefani 30/09/2012 a 22:01 #

      Forse per il gusto dell’orrido mi prenderò la luxury edition di Born Again, uscita pochi mesi fa, che contiene anche un secondo cd dal vivo con lo zio Bev dietro le pelli. Purtroppo dicono che la produzione sia rimasta praticamente quasi identica all’originale, ossia pasticciata all’inverosimile, con un suono sporco e confuso e il basso di Geezer Butler che sommerge tutto caoticamente. È incredibile che 3 anni dopo il suono perfetto di Heaven and Hell sia venuta fuori una simile schifezza. Peccato perchè alcune canzoni (la stessa Born Again – che anni fa io e i miei fratelli ci divertivamo a tentare di cantare mentre andavamo a correre insieme, per vedere chi aveva più fiato -, la violentissima Thrashed in apertura, Disturbing the Priest, per quanto sgangherata, il riff di Digital Bitch) mi sono sempre piaciute, e dal vivo Gillan interpretava bene alcune canzoni non sue tra cui Heaven and Hell. Thrashed ha un video veramente di quinta – come dicono a Bologna – ovviamente disponibile su YouTube, che come bruttezza si avvicina alle vette di Holy Diver di Dio.

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      • alexdoc 30/09/2012 a 23:54 #

        Dal giorno della sua uscita mi sto arrovellando sull’acquistarla o no. Disco unico nel bene e nel male, a partire dalla sacra (!) immagine della copertina, eccessiva anche per i loro standard abituali. In tema con l’oltraggiosa, disturbante, ca(co)fonica, a tratti persino claustrofobica, prestazione vocale del momentaneo transfuga purpureo Ian, fin troppo disinvolto nel calarsi nei panni blasfemi e torturanti del Sabba Nero. Dal vivo alcuni pezzi precedenti Gillan li avrà resi bene, ma molti, “Neon knights” su tutti, sono da denuncia penale: non riuscendo a toccare le vette tenorili di Ronnie James si metteva a starnazzare senza posa neanche fosse il mio avatar. Per celebrare l’unione obbligò i Sabs a cimentarsi addirittura in “Smoke on the water”, inutile dire che l’estemporanea scappatella non poteva durare. Memorabili per me anche “Zero the hero” e la radiofonica e non sfruttata “Hot line”, oltre al maniacale video di “Thrashed”, esemplare unico da maneggiare con cura. Incredibile che sia venuto 3 anni dopo H&H e 4 prima di “The Eternal Idol”, opere della stessa concezione lirico/sonora, di cui non é nemmeno lontano parente.

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  5. Luca82 30/09/2012 a 13:10 #

    Sempre nell’universo beatlesiano Jeff Lynne ha prodotto Cloud Nine di Harrison (secondo me il primo album decente dopo Living in the Material World) e i due inediti di Lennon Free As Bird e Real Love apparsi rispettivamente su Anthology e Anthology 2 , un compito non facile quello di rendere due pezzi registrati in casa (Free As Bird) i “nuovi” singoli dei Beatles . Nel quinto DVD della serie Anthology , Lynne spiega il procedimento di sovra incisione delle parti evidenziando il proprio orgoglio sul risultato finale . Senz’altro grande musicista e produttore .

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  6. Paolo Barone 30/09/2012 a 20:35 #

    Ecco chi madonna era quello con la barba dei Travelling Wilburys!
    Sono anni che me lo chiedo, senza che nessuno mi abbia mai, dico MAI, saputo dire chi fosse quel tizio in mezzo a tutta quella gente superfamosa…

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    • alexdoc 30/09/2012 a 21:19 #

      Mi fa piacere per te. Allora sono utile a qualcosa… ;D

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      • Paolo Barone 01/10/2012 a 11:25 #

        E pure tanto! Sono molto colpito dalla tua cultura musicale, frequentando questo Blog ho scoperto band e artisti che ignoravo, divertendomi tantissimo. Rilancio al padrone di casa l’idea di un Blog meeting da qualche parte nei prossimi mesi…mi piacerebbe tantissimo, e so di non essere il solo. Nella capitale ci sarebbe anche un posto molto carino pronto ad ospitarci, prenoto?!?
        P.S. Telephone line della E.L.O. fa venire anche a me blues feroci, ma di tutt’altra natura…:-)

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  7. timtirelli 30/09/2012 a 21:47 #

    Sì, Polbi, era Jeff Lynne, il più togo dei cinque… :-)

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  8. mauro bortolini 01/10/2012 a 08:06 #

    Non discuto Santana musicista. Piace anche a me.
    Ricordo pero’ il Carlos in alcune interviste degli anni settanta, criticare
    il successo del Led Zeppelin in America.
    ” Gruppi inglesi come i Led zeppelin vengono negli usa, alzano il volume
    al massimo e riempono le arene.”
    Poi Carlos si é ricreduto, é stato sul palco con Jimmy ed ha parlato bene
    di Page in piu’ di un occasione dopo che i Led non c’erano piu’.
    Diciamo che anche Carlos ha sofferto della sindrome da invidia per i Led.
    Molti musicisti ne sono stati affetti e la lista e lunghissima.
    Poi se qualcuno mi spiega se IMPERIAL ZEPPELIN di PETER HAMMILL
    e L’ABBATTIMENTO DELLO ZEPPELIN degli AREA sono anti led o
    il riferimento é casuale………….

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    • alexdoc 01/10/2012 a 12:03 #

      Una sana e consapevole invidia era più che comprensibile, poi seguì una postuma doverosa riabilitazione, con recupero e riscoperta di colleghi che riconoscevano i protagonisti del grande film del rock, di cui erano spalla o comparse. Il “cucchiaio di legno” nel livore anti-Led spetta di diritto a Paul Simonon dei Clash in preda a bellicoso furore 77ino: “Led Zeppelin? Non devo neppure ascoltare la musica. Basta che guardi la copertina di uno dei loro album e subito mi viene da vomitare!” Nessuno glielo può togliere, incommentabile.

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  9. timtirelli 01/10/2012 a 14:12 #

    Mauro: sì, lessi anche io quella cosa su un Ciao 2001 di secoli fa, dove Santana diceva che conosceva gruppi musicali americani composti da ragazzini che avrebbero messo in braghe di tela i LZ. Invidia di sicuro. Poi si è ammorbidito ed ha aggiustato il tiro. Comunque sia, Santana mi piace in ogni caso, musicalmente parlando; fino al 1977 ha fatto cose spesso splendide.

    Alex: Born Again deluxe edition…sono nelle tue stesse condizioni, sono sospeso nel “la compro non la compro”. Mi intriga che Bev Bevan abbia suonato con la band. Non che c’entrasse molto, a parte i natali, ma dopotutto nemmeno Bill Ward era un batterista particolarmente dotato (stesso discorso per Vinnie Appice) cosicché Bev ha fatto la sua figura.
    Ho amato i Clash, erano uno dei gruppi venuti fuori durante la mia giovinezza, gruppo profondo per tematiche e autore di alcuni pezzi davvero indimenticabili. Mi piaceva la accoppiata Strummer/Jones, non dotatissimi ma col senso e col songwriting giusti. Buono anche Topper Headon, gran batteraio. nessuna pietà invece per Paul Simonon. oltre al physique-du-role non aveva nulla, né capacità di songwiting, né capacità tecniche, né un groove tutto suo. Quando morirà porterò la copertina del vinile di Houses Of The Holy sulla sua tomba, sempre che io sia vivo. Non dovesse essere così, pensateci voi.:-)

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    • mauro bortolini 02/10/2012 a 08:21 #

      Confermo. L’ho letto su Ciao 2001. Santana sparava sui led Zeppelin.
      Come fece Alberto Radius in un altro Ciao 2001.
      Possibile che passati tanti anni ci ricordiamo ancora di quel
      giornaletto settimanale ?
      Un compagno di liceo piu’ grande di me andava il lunedi’ in stazione
      e lo comprava in anteprima.
      Nelle edicole usciva il martedi’.
      Caffarelli, Insolera, Guzman, Ballanti, Maria Laura Giulietti….
      Via Boezio a Roma:::::::

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      • Clod_60 02/10/2012 a 09:12 #

        Ma poi il tempo ha fatto giustizia: Carletto Santana con cosa apre il suo CD di cover del 2010, “Guitar Heaven: The Greatest Guitar Classics of All Time”? Ma con “Whole Lotta Love” (Chris Cornell vocalist)!

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  10. alexdoc 01/10/2012 a 15:56 #

    Io ho amato i Clash nella mia adolescenza, ho tutti i loro dischi, ma la mia recente crisi di rigetto verso alcuni derivati del ’77 non risparmia nemmeno loro. Oltre all’avere ascoltato vari loro bootleg live che fanno sembrare i Ramones dei maestri di tecnica strumentale, in particolare contesto la frase “Se non ti piace il Rn’r non ti piacciono i Clash”. Ma d’altronde la pronunciò la loro fotografa ufficiale, che più che la loro musica ha amato Simonon, letteralmente. Io adoro il Rn’r e mi sembra che, tra punk pop funk new wave reggae dub hip-hop dance e folk, ne abbiano sempre fatto pochino. I loro meriti sono altri: quando 20 anni fa era tutto un parlare di “crossover”, loro dovevano esserne accreditati come i padri spirituali. Altamente discutibili i paragoni con gli Stones che ho sentito da varie parti, semmai nell’annosa dicotomia si possono assimilare ai Beatles, in un parallelismo mai troppo approfondito ma identico: nascita riconducibile a una scena ben precisa (beat e punk) e “ascesa di livello” caratterizzata da poliedrica versatilità. In più Strummer sta a Jones sta esattamente come Lennon a McCartney, e le mie simpatie sono sempre andate ai “secondi” nominati nelle rispettive coppie di singers/songwriters, mentre i prematuramente scomparsi Joe e John, oltre all’aura di opinionisti politici avevano pure timbri vocali non tra i miei favoriti di tutto il panorama pop-rock. Massima stima a Topper Headon, di cui considero un crimine non aver mai ristampato in cd il suo album solista “Waking up” del 1986, un “White Soul & Rn’B Record” che cerco da una vita. Conosco persone anche competenti ma fin troppo di parte che impazziscono anche per “Paolo Simoncioni”, annebbiati dalla sua perfetta immagine da copertina. Io passo oltre, sottolineando che per conto mio niente lo può redimere né assolvere da quelle stolte parole di gioventù: anche nel Periodo del Terrore di quella Londra Bruciante avrebbe dovuto scherzare coi fanti ma lasciar stare i Santi.

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  11. Quentin 23/11/2012 a 12:11 #

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