In questi giorni di novembre elaboro un fatto: da un pezzo non frequento più i miei amici. Portato come sono, me tapino, all’analisi introspettiva, inizio ad interrogarmi sulla cosa. Colpa dell’età? Della vita odierna che ci fa pensare di non avere mai tempo? Dell’accidia sentimentale a cui siamo arrivati in questi anni aridi? Colpa mia? I miei amici non mi sopportano più? Sono io a non sopportare più loro? Siamo tutti ripiegati semplicemente su noi stessi? Forse è la sfiducia che abbiamo verso il futuro, verso una vita che secondo il nostro punto di vista personale non ha mantenuto le promesse, o no? Magari il fatto è che in questi tempi di tecnologia, di social network, di velocità sfrenata, di frigida fruizione ossessiva , di emozione precoce, le passioni tendono ad appassirsi…quella politica, quella per il Rock, quella per le fighe…e dunque c’è meno interesse a condividerle con gli altri.
Chi è che va ancora ad una riunione di partito, ad un forum politico? Io l’ho fatto l’ultima volta sei / sette anni fa e poi pochissimo altro.
Chi è che si entusiasma ancora per l’uscita di un disco? E se succede, chi è che corre da Robby da Dischinpiazza a comprarlo? Ben che vada lo ordiniamo su quel cazzo di Amazon, oppure lo scarichiamo, lo teniamo sul computer, ci sentiamo due o tre pezzi in qualità audio “lofi lo-fi” (sull’aria di Louie Louie) e poi chi se lo sente più. E’ poi oramai finita l’era del ricomprare le nuove edizioni di vecchi album che abbiamo amato, che sono per noi come l’ ingegnere che si lascia cadere nel fiume per creare la vita. Lo facevamo per riprovare il brivido sentito all’epoca, quando in motorino tornavamo a casa con l’LP sottobraccio e passavamo un weekend intero ad ascoltarlo, a scoprirlo. Ora invece, nessun brivido da condividere, nessuno a cui telefonare e dire “Cia Cos’, ho appena comprato il nono album da studio dei LZ (nel tuo immaginario quello uscito nel 1981) vieni subito che ce lo sentiamo insieme, chiama anche Bagài Stumpài, ho delle pepsi in frigo e la crostata fatta da mia madre”. E allora, sempre nel tuo immaginario, Cos’ e Bagaglio Stumpaglio arrivano, insieme a loro c’è anche Birucìn che a sua volta ha portato l’ultimo degli ELP che ha appena comprato (nel tuo immaginario quello uscito, dopo LOVE BEACH, sul finire del 1980).
Ora poi che siamo tutti sentimentalmente accasati, chi è che ha più l’istinto di uscire per trovare un’ avventura, una compagna, una storia o anche solo l’occasione per parlare con una donna?
Invece, nulla di tutto ciò; la sera quando non ti annulli davanti a Sky e non devi stare sulla chitarra, obnubilato barcolli davanti agli scaffali dei cd incapace di sceglierne uno da ascoltare e allora capisci che sei solo con te stesso e che non frequenti più nessuno, a parte le colleghe dell’ufficio, gli Equinox in sala prove e le osa della struttura in cui il tuo vecchio è rinchiuso.
E’ così mi rintano dei dintorni della Domus Saurea a contemplare le viti mentre mi accorgo che il mio unico amico oggi è il gatto Palmiro.
Palmiro è un gatto che mi assomiglia sempre di più, sembra sempre premuroso e disponibile con gli altri gatti, li tocca sulle spalle come a dire “Ciao, sono qui, se hai bisogno sappi che ci sono”.

Palmiro e la Raissa – Domus Saurea – nov 2015 – photo TT
Palmir in verità vorrebbe stare con i suoi amici gatti, ma vedendomi solo soletto cerca di starmi vicino. Scendo in giardino, mi fermo sul ponte e lui mi segue…

Il gatto Palmiro – Domus Saurea – nov 2015 – photo TT
Contemplo le vigne e lui dietro…

Il gatto Palmiro – Domus Saurea – nov 2015 – photo TT
Lo dico sempre, lo so, ma in queste settimane autunnali non faccio altro che osservare le viti, è un rapporto carnale e spirituale, quei filari perfetti….

Nei dintorni della Domus Saurea – nov 2015 – photo TT
i colori delle foglie…

Nei dintorni della Domus Saurea – nov 2015 – photo TT
il contrasto con i cieli tersi…

Nei dintorni della Domus Saurea – nov 2015 – photo TT
il sole d’autunno che filtra tra le tirelle…

Nei dintorni della Domus Saurea – nov 2015 – photo TT

Nei dintorni della Domus Saurea – nov 2015 – photo TT
Mentre torniamo dalle nostre passeggiate Palmir mi ascolta paziente, vorrebbe tornare a cacciar talpe, ma mi vuole bene così finge di interessarsi ai miei discorsi che vertono su bootleg dei Led Zeppelin, su acquisti di gennaio dell’Inter, se debbo o non debbo continuare a suonare la chitarra, sul significato di certi cognomi, su cosa succederà alla mia isoletta preferita adesso che la Coca Cola sta per comprarsela, quando arriverà in Italia l’ultimo thriller di GREG ILES, come farò ad aspettare fino al 2017 prima di vedere ALIEN 6. Palmir sospira e fiuta l’aria…

Il gatto Palmiro – Domus Saurea – nov 2015 – photo TT
L’indomani mattina, domenica, mi trasformo in un lumberjack, abbiamo fatto potare i frassini dietro casa, c’è da sistemare il legname…

Domus Saurea – nov 2015 – photo TT

Domus Saurea – nov 2015 – photo TT
Mi sento un po’ come l’omino che sta in copertina di LZ IV…

LZIV – Domus Saurea – nov 2015 – photo TT
Palmir cerca di aiutarmi, ma per trasportare un tronco ce ne vuole…

Domus Saurea – nov 2015 – photo Saura T
Dopo due ore torniamo alla Domus. Un doccia per me, una bella ripassata con una salvietta per lui. Dopo pranzo ci mettiamo davanti alla TV, su Sky Arte danno il concerto degli WINGS del 1976. Penso al Pike boy, anche perché Palmir si mette a sonnecchiare…

Domus Saurea – nov 2015 – photo TT

Palmir & TimDomus Saurea – nov 2015 – photo Saura T
Una domenica senza calcio è noiosetta, per fortuna sono iniziate le nuove stagioni di HOMELAND (5) e THE AMERICANS (3), averle registrate con MySky ci permette di vederle quando ci pare e dunque di passare un bel pomeriggio. Sia io che Palmir abbiamo un debole per ELIZABETH.
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E’ ora di dormire, io e Palmir bisticciamo su chi debba far posto all’altro, stavolta vince lui…

Domus Saurea – nov 2015 – photo TT
Per fargli prendere sonno gli leggo i testi dei FIRM…

Il gatto Palmiro – Domus Saurea – nov 2015 – photo TT
E’ così che io e il mio amico Palmiro ci addormentiamo; poco dopo passa la groupie, ci rimbocca le coperte, scuote la testa. Ma è una donna, che ne sa del sentimento di male bonding di cui noi mammiferi maschi sentiamo il bisogno.
…Non è un disastro e io mi benedico, ho scelto un gatto nero per amico…
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Io come unici amici ho avuto 2 inseparabili che si amavano morbosamente
e che mi hanno insegnato che la vita sessuale é importante nella vita di
coppia.
Hanno fatto una cinquantina di pulcini.
Chiaramente se ne andato prima il maschio dopo 13 anni di copule.
Trascorsi 2 anni é morta anche la femmina.
Avevo quasi imparato il loro linguaggio e mi é dispiaciuto perderli.
Poi il destino ha voluto che mio cognato in quel di Licenza ( roma ), abbia
salvato una gattina di pochi giorni che stava annegando.
Affidata alle mie figlie, mi sono ritrovato quel piccolo ammasso di pulci in
casa.
In pochi giorni ho perso la testa per lei che stava pure in cattiva salute.
Ora é una bellissima gattona che mi crede sua madre e mi ha fatto
provare il brivido della maternità’
Credo che l’amore per gli animali ci renda piu’ buoni.
PS LA FOTO DI TIM CHE PORTA LA LEGNA E’ GRANDE.
Mi aspetto altre copertine viventi!
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Io ho due gatti e fanno parte della famiglia , entrano ed escono di casa indisturbati (ma non oltre il cortile !) , dormono dentro dove pare a loro , e ascoltano i FIRM a sbafo . Meno male che ci sono !
L’autunno mi fa venire quel magone…. , forse perché preludio (in mi minore) del natale , festività che negli ultimi anni affronto un po controvoglia .
Tim , io la terza stagione di The Americans l’ho già vista , ti dico solo che l’ho preferita alla seconda . Come può non piacere Elizabeth !
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Ho avuto parecchi gatti, fra cui due neri come Palmiro che occupano un posto speciale nel mio cuore. Adesso sto aspettando di riassestare un po’ la mia vita per poi farmi conquistare da un altro micione.
P.S. “Per fargli prendere sonno gli leggo i testi dei FIRM…” ho riso come un idiota per quasi un minuto. E sono in ufficio.
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Mikebravo si attende altre copertine viventi e va bene, ma per carità Tim non ci far vedere quella di Houses of the Holy mentre nudo Ti arrampichi sulle roccie!
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P.S. Il plurale di roccia è ROCCE!
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…..parlando di cats, mi sento piacevolmente provocato ad intervenire . Noi ne abbiamo tre . Due , Machia e Frecia sono con noi da 11 anni. La terza da 1 anno. E’ una gattina giovanissima : Tuppi Tegojna . L’aveva portata a casa una che abita dietro casa nostra : fa la veterinaria e ha un ambulatorio in paese. Ebbene questa gattina ha cominciato a venire da noi, mangiava dai piatti che erano per gli altri due, anche gli avanzi, il piattino restava lucido come lavato in lavastoviglie ( e si che la veterinaria lo trattava più che bene…. ) bè insomma non se ne è più andata . La ex padrona dispiaciuta per averla persa dice che i gatti decidono loro dove andare….l’altro giorno in un forum di audiofili che frequento, sono intervenuto in una discussione OT sui gatti ; ho messo (l’unico) anche delle foto, ebbene è intervenuto lo “psicanalista di turno” scrivendo che il mio è il tipico caso di chi cerca di colmare un vuoto….mah, se c’è o c’era un vuoto , bè non me ne sono mai accorto….
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A proposito di vigneti, l’altro giorno su Rai 5 hanno trasmesso un documentario in cui mostravano un incredibile esperimento fatto da un viticoltore (mi sembra italiano): dopo aver diviso in 2 il suo vigneto, in una metà ha distribuito 60 casse (altoparlanti) su cui scorre della musica classica a getto continuo, mentre l’altra metà l’ha lasciata così, al “naturale”. Il risultato è che la metà che gode della musica produce il doppio dell’altra…Puoi provare anche te Tim, anche se bisognerebbe poi provare a smentire un indicazione un pò inverosimile di questo esperimento, e cioè che le piante sembrano non gradire la musica Rock…(lo so che sembra una cavolata ma nel documentario dicevano proprio così).
Chissà cosa le hanno fatto ascoltare povere piante… io dico che un qualsiasi lento dei LZ, così come la soave voce di Ann Wilson (quando non s’incazza), o le eterne armonie di Asia e Thin Lizzy, provocherebbero dei risultati ancora migliori di quelli prodotti da Mozart & co.
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Molto interessante l’esperimento di cui parli, Alberto. Purtroppo non posso provare, le vigne intorno alla Domus Saurea non sono nostre. D’accordo con te, qualche homemade compilation con i momenti più dolci e riflessivi degli artisti di cui parli (si potrebbero aggiungere parecchi altri nomi) funzionerebbe ugualmente bene.
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