Mr. Big – Lean Into It (30th Anniversary Deluxe Edition) (1991/2021 Evolution Music) – TTT½

10 Nov

Nel bel mezzo del grunge arrivarono i Mr Big, gruppo che iniziai a seguire perché in formazione vi era Billy Sheehan, per quanto mi riguardava era certo stato il bassista della stratosferica (secondo i canoni di allora) band di David Lee Roth, ma ancor prima era entrato nella formazione live degli Ufo. In quei primi anni ottanta gli UFO erano una band molto importante per il sottoscritto e con l’avvento di Sheehan e di Neil Carter (autore, tastierista, polistrumentista) il biennio 1983/84 fu per me straordinario.

Aggiungiamo che il nome della band arrivava da una brano dei “miei” Free, che l’immagine sulla cover del secondo album poteva in qualche modo inserirsi nella scia di LZ I e che la loro musica – almeno secondo me – non era solamente quel glam metal di cui tutti parlavano. Il gruppo diventò molto popolare in Giappone (che ricordiamo era ed è il secondo/terzo mercato mondiale più importante, in termini di vendite) dove i primi sei album avrebbero raggiunto perlomeno lo status di disco d’oro (alcuni addirittura di platino).

Il secondo album, Lean Into It, fu un gran successo anche nel resto del mondo occidentale, in USA poi divenne disco di platino (un milione di dischi venduti). Sono passati trent’anni ed immancabile arriva la 30th anniversary deluxe edition, l’occasione insomma per parlarne qui sul blog.

Mr. Big - Lean Into It (30th Anniversary Deluxe Edition) (1991/2021)

Daddy, Brother, Lover, Little Boy (The Electric Drill Song) inizia a 100 all’ora all’insegna dell’hard and heavy dell’epoca, sembra infatti non discostarsi molto da quello che si sentiva in giro: sfrontatezza, approccio metal americano, assolo di chitarra ipertecnico, eppure il giovane Tim sentiva che c’era qualcosa di diverso, sarà stato il cantato di Eric Martin, con quella venatura soul blues.

Sarà che sono un led head, ma l’inizio di Alive and Kickin’ mi ricorda Dancing Days dei LZ (ricordiamo che Paul Gilbert più o meno 10 anni fa fece qualche concerto tributo ai LZ insieme a Mike Portnoy. Paul vestito alla Page versione Chicago 1977 e Portnoy con il dress code di Bonham nel tour 1975 … la tuta da Arancia Meccanica insomma). Green-Tinted Sixties Mind è il pezzo che mi piaceva di più, arioso, con belle aperture melodiche e un ottimo lavoro alla chitarra di Gilbert. Il video ricalcava un po’ di stereotipi dell’epoca: finto filmato amatoriale, background visivo anni novanta, loro sul palco con i capelli al vento, vestiti sgargianti, belle ragazze (e Sandra Bullock alla voce).

CDFF—Lucky This Time è più scontata, risente di influenze defleppardiane. Pezzo per ragazzotti americani. Voodoo Kiss inizia con un gran lavoro pesudo blues sull’acustica, poi si trasforma in uno di quei pezzi saltellanti alla DLR, vagamente funk. la scrittura comunque non è un granché. 

Nemmeno Never Say Never è particolarmente originale, il riff sembra provenire dagli Aerosmith degli anni ottanta. Just Take My Heart è il pezzo riflessivo con la chitarra elettrica pulita ed effettata, dopo l’intro diventa ballata tipica di quegli anni, col ritornellone cantato in coro. Testo banalissimo. Il lavoro di Sheehan e Gilbert in alcune parti però è bello. My Kinda Woman vive grazie a ritmiche che già a quei tempi erano consunte, A Little Too Loose si vende al blues, l’inizio funziona, lo sviluppo risulta meno particolare, ma almeno si cambia un po’ registro. Martin ha una bella voce e l’assolo di chitarra è molto buono. 

Con Road to Ruin torna il rock di maniera e si chiude col super singolo To Be With You, pezzettino acustico molto efficace. Sebbene l’affronti con troppa carica, Sandra Bullock, pardon …Eric Martin, la canta con quella sua voce calda e bluesata dunque vincente. L’assolino di Gilbert è proprio carino.

Stop Messing Around e Wild Wild Women sono i due inediti presentati per la prima volta in questa edizione, ma non sono nulla di speciale, così come il resto del materiale bonus. C’è una versione reggae di To Be With You, ma fa scappare da ridere.

Album dunque che risente del passare del tempo, oggi appare un po’ deboluccio, saper suonare non basta. Ai tempi andare sopra le righe era d’obbligo e per questo certi gruppi e certi album pagano pegno dopo tanti anni. Il fatto è che non ci sono sufficienti brani al di sopra della media, per carità tutto è suonato con capacità tecniche indubbie, ma il songwriting sarebbe dovuto essere al centro del progetto. Sebbene siano solo tre i brani convincenti do a quest’album un 7, sarà che in fondo ci sono affezionato e non sono del tutto lucido.

Lean Into It (2CD set)

    • CD 1
      1. Daddy, Brother, Lover, Little Boy (The Electric Drill Song)
      2. Alive and Kickin’
      3. Green-Tinted Sixties Mind
      4. CDFF-Lucky This Time
      5. Voodoo Kiss
      6. Never Say Never
      7. Just Take My Heart
      8. My Kinda Woman
      9. A Little Too Loose
      10. Road to Ruin
      11. To Be With You
    • CD 2
      1. Stop Messing Around*
      2. Wild Wild Women*
      3. Just Take My Heart (acoustic)
      4. Shadows
      5. Strike Like Lighting
      6. Love Makes Your Strong
      7. Alive and Kickin’ (early version)
      8. Green-Tinted Sixties Mind (early version)
      9. To Be With You (reggae version)
      10. Daddy, Brother, Lover, Little Boy (The Electric Drill Song) (minus guitar version)
      11. Green-Tinted Sixties Mind (minus guitar version)
      12. Love Makes You Strong (minus bass version)
      13. Daddy, Brother, Lover, Little Boy(The Electric Drill Song) (minus bass version)
      *previously unreleased

Mr. Big

  • Eric Martin – lead vocals, handclaps
  • Paul Gilbert – electric guitar, acoustic guitar, handclaps, backing vocals, electric drill
  • Billy Sheehan – bass, six-string bass on “Just Take My Heart”,[9] handclaps, backing vocals, electric drill
  • Pat Torpey – drums, percussion, handclaps, backing vocals

Production

  • Kevin Elson – producer, engineer, mixing,
  • Tom Size – mixing
  • Chris Kupper, David Lucke, Scott Ralston, Michael Semanick, Andy Udoff – assistant engineers[10]
  • Bob Ludwig – mastering at Masterdisk, New York
  • William Holmes – photography
  • Bob Defrin – art direction

Formats:

  • Hybrid SACD with stereo and 5.1 surround mix
  • 2CD deluxe on the Japanese MQA-CD format (playable on all CD players)
  • 7″ singles box set

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