Blues Explosion

22 Lug

In questa estate ansimante leggo un articolo sul de-bunking, quando sei amico di uno come Look B. certi link ti arrivano addosso con la potenza di un fulmine:

Chi crede alle fantasie di complotto è semplicemente una persona che non resiste al fascino delle storie, su cui ha presa più la spiegazione “narrativa” del fatto, che quella scientifica. Il debunker razionale in questo scenario appare come un guastafeste, colui che rovina quella sensazione di “essere depositario di una verità particolare” che prova chi è affascinato dalle fantasie di complotto.”

In questi ultimi tempi io sempre più spesso mi sento un debunker (sostantivo elegante che per quanto mi riguarda potrebbe essere sinonimo di “cagacaxxo”), perché scopro che non riesco più a stare zitto, anche per quanto riguarda faccende futili. Qualcuno cita antiche credenze? Qualcuno è scaramantico? Qualcuno cita le assurdità della bibbia? Qualcuno mette in campo la superstizione? Invece di fare spallucce, di non farci caso, di farmi scivolare tranquillamente addosso quelle sciocchezze io salgo in cattedra, confuto, sputo fuoco e fiamme e riduco in cenere quelle baggianate.

E certo, come dico spesso rischio di diventare una macchietta, ne sono conscio, ma a questo punto …“cioè, sai che cosa ce ne frega a noi?”. Come dice la Sabba, meglio andare sopra le righe che rimanere troppo sotto.

Diventare uomini di una (in)certa età è dunque pericoloso, perdi ogni filtro e va a finire che rischi la vita per colpa del blues, come diceva una mia vecchia canzone …

Ti metti a bisticciare con i patiti dell’heavy metal, con i chitarristi jazz pretini, con chi nega il cambiamento climatico … per non parlare di chi ha idee politiche, non diverse dalle tue ma, insostenibili. E allora, in quei momenti, avviene una esplosione di blues che poi è difficile far rientrare … ci vuole qualche energica nuotata, soquante belgian blanche, un Moscow Mule preparato dalla Mar, un amaro Nonino on the rocks e magari una ragazza giusta che ci sta.

THE EQUINOX live a Quercioli 15/07/2023

Gli Equinox tornano on the road e lo fanno a Quercioli, una località vicino a Regium Lepidi, in uno dei centri ricreativi più belli della città.

Purtroppo abbiamo dovuto portare noi l’impianto non essendoci appunto nessun service e dunque nessun fonico a gestire gli aspetti tecnici. Questa è una vera maledizione per gli operai del Rock che siamo e sempre più spesso si finisce per chiedersi “ma ne vale la pena?”. Direi di no, impiegare dalle 17 alle 19:40 a montare la nostra strumentazione, l’impianto e cercare di fare suoni decenti sotto la randa del sole (come diciamo qui dalle nostre parti) è davvero uno sport estremo.

The Equinox – Quercioli (RE) 15/7-23 – foto Tim T.

Se non altro qui a Quercioli una volta fatto siamo riusciti a tuffarci in piscina, il che ha aiutato parecchio. Una pizza (per il cantante metrosexual ovviamente una insalatina), una birra e alle 21,45 esatte sul palco.

The Equinox – Quercioli (RE) 15/7-23 – foto Federica Pratissoli

Il medley iniziale, poi Heartbreaker, Black Dog, Dazed, Nobodys’s Fault. Il caldo è opprimente ma l’inizio è energico. Nostra Signora di Guadalupe si mette poi alle tastiere, MM Hop e SIBLY. Il gran caldo unitamente agli sforzi fatti nel pomeriggio comincia a farsi sentire, stare sul palco è dura. Finita What Is And What Should Never Be, dopo un veloce consulto col gruppo, decido di togliere dalla scaletta Moby Dick e Hot Dog … inizio a perdere qualche colpo, lo si evince in The Song Remains The Same e Kashmir. Prendere in braccio la doppiomanico per Stairway To Heavern è spiritualmente difficile. I manici sono bagnati causa umidità e sudore, suonare non è piacevole, tuttavia in qualche modo portiamo a casa anche il pezzo per eccellenza.

The Equinox – Quercioli (RE) 15/7-23 – foto Federica Pratissoli

Sono spossato e non lucidissimo così mi dico: “sai cosa c’è mio caro Tim Tirelli, ma che cazzo te ne frega, butta la mano e succeda quel che succeda”. Dopo questa breve seduta psicoanalitica tutto diventa più facile, suono senza più pensieri, è il momento del piombo zeppelin, dunque let it bleed. Whole Lotta Love including Going Down, Communication Breakdown con la presentazione del gruppo e Rock And Roll. Il finale è scoppiettante. Qualcuno chiede persino un bis e allora via che si va con Thank You e il relativo lungo assolo finale condito dall’effetto Larsen e dal feedback che in chiusura creo sfregando la povera Les Paul contro il Marshall.

The Equinox – Quercioli (RE) 15/7-23 – foto Federica Pratissoli

E anche questa è andata, la organizzatrice si è detta molto contenta, ha addirittura aggiunto che siamo il miglior gruppo ad avere mai suonato lì da loro, anche la mia compaesana Marzia R, venuta da Nonatown – il mio paese natale – si è mostrata entusiasta, ci ha fatto così tanti complimenti che mi ha colpito dritto nel cuore. Al di là dell’aspetto tecnico, fa piacere che alcune persone capiscano lo sforzo che facciamo nel cercare di ricreare il sound e il “senso” dei Led Zeppelin, perché è questo che io voglio … portare sul palco sincerità e passione e distanziarmi dalle tribute band del gruppo di Page che ne danno una versione farlocca che vira sull’heavy metal.

E’ l’una passata, ora ci tocca smontare tutto e ricaricare le macchine, ma va beh, lo sappiamo, è la dura legge che scandisce la vita degli uomini e delle donne di blues.
New York … goodnight!

SERIE TV

_Fauda (2015-2023 Israele) TTTT½

I suggerimenti del mio amico Jaypee li prendo sempre sul serio, siamo allineati su molti aspetti, così quando mi ha invitato a guardare FAUDA non ho esitato. Questa serie TV è superba, cruda, ben fatta, dal carattere Israeliano, a volte la schiettezza ti arriva come una lancia nel costato. Gli attori mi paiono molto bravi, in primis Lior Raz che interpreta il personaggio Doron Kavillio, (da wikipedia) attore e sceneggiatore israeliano, ex membro delle forze speciali, è meglio noto come co-creatore e interprete della serie di Netflix Fauda, incentrata sulle vicende di una squadra di agenti israeliani bilingue che si infiltrano in Palestina per prevenire attentati.

Quattro stagioni da 12 puntate l’una. Per quanto mi riguarda, imperdibile.

Ps: ho aggiunto il nome Doron alle mie generalità, da adesso dunque sono: Stefano Leroy Lowell Doron Tirelli, detto Tim (o Team). Sì, lo so, ho grossi problemi.

PLAYLIST

CODA

Siamo nel bel mezzo dell’estate, la piscina esterna mi aiuta a tenere al fresco la mia worried mind e i miei blues, uno di questi ce l’ho a causa di Romelu Lukaku, mi ha spezzato il cuore e non mi do pace; la mia amica Mar è in vacanza, la Stremmy Girl è alle prese con le sue solite peripezie e dunque a me non rimane altro che rileggermi i testi dei Firm, uscire con i ragazzi …

The Boys Are Back In Town Pike, Tim, Liso, Jaypee – Luglio 2023 – Foto ST

e bearmi all’ombra di uno dei migliori suoni di chitarra mai registrati … courtesy of Peter Green 1967.

Giunti a questo punto il vostro uomo di blues preferito vi benedice tutti nel nome del blues e vi lascia con una variazione sul tema: chissà se davvero i fiumi sempre raggiungono il mare.

Uomo di Blues, Luglio 2023 autoscatto

2 Risposte to “Blues Explosion”

  1. Avatar di Giacobazzi
    Giacobazzi 24/07/2023 a 09:53 #

    Anch’io divento sempre più polemico, dev’essere un mix letale tra età cha avanza e il caldo di questi giorni… a proposito, Pike il Terribile coi calzoni corti non si può vedere!

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    • Avatar di timtirelli
      timtirelli 24/07/2023 a 10:33 #

      Jackob, my friend, i miei amici sanno che se si vuole partecipare ai sinodi di Tim Tirelli sono bandite le braghette corte (e i sandali), ogni tanto qualcuno sgarra, ci prende sotto duramente, ma se si tratta di un probiviro allora scatto solo l’ammenda e non la espulsione.

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