‘Cause youth’s a mask but it don’t last, live it long and live it fast

25 Mag

Un martedì mattina qualunque, sul treno sulla linea Placentia-Bonomia. Nel carrozza in cui sono alcuni giovinastri parlano, non fanno troppo casino ma sono in parecchi e non riesco a pensare in pace. Niente di che, sono sicuro di aver fatto lo stesso quando era toccato a me avere la loro età. Tiro fuori i miei Buds2 Pro viola della Samsung, li infilo nelle orecchie e dal cellulino faccio partire il cofanetto di Rod Stewart 1975-78.

Tiro su il cappuccio della felpa nera a mo’ di filtro tra la mia maruga e il poggiatesta dello schienale, mi sistemo il giubbotto di pelle e “lascio che sia la musica a parlare”. Tralascio le sciocchezze piene di melassa tipo Tonight’s The Night (“C’mon, angel, my hearts on fire, don’t deny your man’s desire, 
you’d be a fool to stop this tide, spread your wings and let me come inside  … ti prego Rod!!!) e i rock and roll dozzinali e mi concentro sui pezzi di valore.

Poco prima di di entrare in stazione a Mutina, guardando dal finestrino, mi cade l’occhio su un uomo che cerca di darsi una sistemata dopo aver passato la notte all’addiaccio in un ricovero di fortuna. Un grande cartone, un paio di coperte e poco altro posizionati in uno spiazzo di cemento tra la ferrovia e un piccolo raccordo stradale, in via Ernesto Breda in zona Santuario Madonna Del Murazzo.

Riparo di fortuna – Mutina maggio 2023 – Foto Tim Tirelli

L’uomo si sistema la giacca, prova ad inventarsi un contegno, non riesco a capire se sia un italiano o uno straniero … il treno rallenta entrando in stazione mentre io penso a quest’uomo costretto da chissà quale caso della vita a dormire in una simile situazione. Non posso farmi carico di tutte le miserie che vedo, ma rimango colpito.

Scendo dal treno, procedo verso il centro storico, entro nel grande canalone pedonale della ex Manifattura Tabacchi, di nuovo trovo sulla prima panchina il vecchio signore che chiede l’elemosina. Solita mise dignitosa, la mascherina sul viso e quella faccia un po’ così di chi è rassegnato alle intemperie della vita. Qualcuno passa prima di me e gli lascia qualche monetina da 5 e 10 centesimi, io gli lascio un euro, il vecchio sottovoce mi dice un “grazie signore”. Mi va l’animo in pena.

Chi è fortunato (a volte financo bravo, ma la “teoria del caos” è troppo preponderante per metterla solo sul piano delle proprie capacità), chi è sfortunato come i due personaggi di oggi, in mezzo oceani di individui che cercano di restare a galla.

Ripenso a The Killing Of Georgie di Rod, alla storia vera che racconta, quella di un amico gay di Stewart che perde la vita in un episodio increscioso e sfortunato. Già, il povero Georgie che raccomandava agli altri “mai aspettare o esitare, buttati ragazzo, prima che sia troppo tardi, potresti non avere mai un’altra occasione, perché la giovinezza è una maschera, ma non dura, vivila a lungo e vivila in fretta” 

Anche i vecchi ragazzi come me dovrebbero far tesoro di questo consiglio, anche se la giovinezza è già passata fa niente, il destino … lo scopo, è il sole nascente che abbiamo davanti …

Company always on the run
Destiny is a rising sun

Bad company
And I can’t deny
Bad company
‘Til the day I die, oh
‘Til the day I die
‘Til the day I die

NOTIZIE DAL MONDO DEL ROCK

_Robert Plant & The Wolverhampton Wanderers Football Club

Robert ha lavorato su un missaggio tra Kashmir e Whole Lotta Love per la sua squadra del cuore: sarà la musica che accompagnerà la squadra sul campo.

SERIE TV

_Thank You, Goodnight: The Bon Jovi Story – (USA 2024) TTT¾

Docuserie niente male. I Bon Jovi non sono esattamente i nostri preferiti, ma questo lavoro mi sembra ben fatto ed onesto.

PLAYLIST

CODA

Con quello che diceva il povero Georgie in mente cerco di mantenere in piedi la mia vita evitando di ripiegarmi su me stesso, vedendo gente, frequentando gli amici, tenendo una Gibson Les Paul o una Danelectro tra le braccia.

E’ così che cerco di fregare il Blues, nel specifico in queste sere particolari uscendo con i miei colleghi del cuore, quelli della business unit di cui faccio parte, quella ribattezzata The Blues Unit, così tra l’altro posso sfoggiare il fatto di avere intorno solo delle belle Pheeghe. A tal proposito registro che la Blues Unit dal 1° giugno cesserà di esistere, la azienda per cui lavoro verrà definitivamente incorporata in una enorme realtà internazionale. Sono un uomo sentimentale dunque questa faccenda mi tocca nel profondo, tagliare il cordone ombelicale con la nostra amata unit non è facile, organizziamo pertanto una “ultima cena” in un noto ristorante mutinense

Zelmira, Mutina

Durante il giorno ci scattiamo qualche foto insieme per cristallizzare su file digitali la coesione, l’affetto, l’amicizia che in questi ultimi 3 anni e mezzo hanno reso possibile un rapporto lavorativo speciale.

Sonya & Tim – maggio 2024 – Foto Mar Likentin

Tim & Mar maggio 2024 – Foto Sonya Littlesaints

Franny & Tim – maggio 2024 – autoscatto

Per celebrare prepariamo un fascicoletto con una delle solite poesiole in rima del sottoscritto, le nostre foto e la locandina dell’ipotetico film (Blues Unit Goodbye) che in questi anni abbiamo vissuto mischiando le nostre vite. Ovvio che ci rivedremo ancora, ma il distacco formale, lo scioglimento di questo gruppo di lavoro è un colpo al cuore, uno struggente finale che sfuma verso un sole che tramonta. Siamo uomini e donne di blues dopotutto. La cena è gustosa (tortellini in brodo di cappone!), la compagnia fantastica e, malgrado la malinconia, le risate fragorose. Addio piccola Blues Unit, resterai per sempre nel mio cuore.

The Blues Unit: da sx Tim-Sonya-PL81-Fran-Mar – The Last Supper – Ristorante Zelmira – Mutina – may 2024 – autoscatto

A metterci il carico arriva inoltre questo venerdì in cui – insieme alla Mar – rivedo il mio ex collega Siuvio, (l’uomo di Belo Horizonte che vive in Romagna). Sono già passati quattro mesi da quando ha cambiato lavoro eppure continuiamo a sentirci quasi quotidianamente e a vederci ad ogni occasione utile … non si può certo dire che la nostra (ormai) ex azienda non sia stata una fucina di rapporti profondi e amicizie durature.

Mar-Siuviu-Tim – The Grimace, Mutina – maggio 2024 – autoscatto

E allora via così, lungo i sentieri del sentimento, perché dopotutto come diceva Verdone …

“E’ il bene che vince e il male che perde”

Una Risposta to “‘Cause youth’s a mask but it don’t last, live it long and live it fast”

  1. lucatod 01/06/2024 a 14:54 #

    Provo dei sentimenti contrastanti verso questo tipo di eventi. Mega concerti per capitalizzare il più possibile a prezzi inverosimili , artisti perlopiù sul viale del tramonto al servizio di un pubblico da social. Purtroppo ci finisco dentro pure io. Andrò a vedere i CCP ad Alghero e David Gilmour a Roma (quest’ultimo 400 euro per due biglietti). Lo faccio sostanzialmente per la mia groupie. Gilmour lo avrei evitato viste certe recenti prese di posizione , oltre l’eventualità di dovermi sorbire il suo repertorio solistico privo dei classici degli anni ’70. Non ascolto i PF da almeno due anni , mi hanno stufato sia i componenti del gruppo che i floydiani nostrani (stupidissimi , roba da tifoseria). In tanti sui social hanno dichiarato di esser disposti a pagare anche il triplo della cifra e di comprendere la decisione di suonare pezzi dai dischi della sua carriera solista (manco fosse Bruce Springsteen , Bob Dylan , Paul Simon , Paul McCartney, Neil Young) che a mio avviso non vale nulla. Molta polemica anche sugli AC/DC e il fatto di andare a vedere due quinti del gruppo di Back in Black. La maggior parte non si è posta il problema. Ho visto tante foto di persone con la loro t-shirt e posa d’ordinanza (corna e lingua fuori). In Italia il rock è roba da virgin radio.

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