AC/DC, Arena RCF, Reggio Emilia, 25-05-2024 TTTT

31 Mag

Mesi fa l’umana con cui vivo mi convince a comprare i biglietti per gli AC/DC in occasione del loro ritorno in Italia, per di più nella nostra città, in pratica dietro casa. A conti fatti spendiamo (tra costo ticket, prevendita e non precisate tasse) 170 e passa euro a biglietto … una follia mi dico. Il fatto è che del concerto di Imola del 2015 ricordiamo poco, eravamo lontani dal palco in un posto (l’autodromo appunto) che mal si presta ad un evento del genere, così volevamo riuscire a vederli in maniera consona, ecco il perché di due biglietti Zona Rossa, quella più vicina al palco. In fondo gli AC/DC ci piacciono, personalmente non faccio parte dell’esercito che li venera, tuttavia amo molto qualche loro album (e ovviamente con Back In Black – che ho vissuto in diretta da adolescente – ho un rapporto carnale) e apprezzo il loro approccio, sì perché mettono in scena quello che sono senza tiramenti: working class australiana di provenienza scozzese (e per quanto riguarda Brian Johnson della Britannia zona Newcastle) che parla alla pancia delle persone ma con un linguaggio che pesca nelle paludi del blues più genuino.

Passano i mesi ed eccoci a sabato scorso, giorno del concerto. Da qualche anno abbiamo in città una delle più belle e funzionali arene outdoor d’Italia, ne siamo orgogliosi e questa è l’occasione per godercela appieno. Parcheggiamo a Gavassa e poi a piedi fino al Campo Volo, alle 17 siamo all’entrata dell’Arena, un po’ di attesa per capire a che punto è Doc, che viene da Milano per veder Angus, poi decidiamo di entrare. Un saluto e un abbraccio a Marzia R e Giorgio (abbiamo colori di fasce differenti) e alle 17:30 siamo nella Red Zone, nemmeno troppo lontani dal palco.

AC/CD – Reggio Emilia – Red Zone – foto TT

Un’oretta di bivacco per riprendere le forze prima della tempesta di watt che ci attende, un paio di panini, una birra e verso le 19 su in piedi. E’ il momento del gruppo spalla, i Pretty Reckless; trattasi di gruppo statunitense di heavy rock odierno, messo in piedi da una ex modella. Personalmente penso non siano niente di che, gamma espressiva limitata, tutti i pezzi (forse tranne uno) molto simili, nessun guizzo particolare. 

Alla 20 i tecnici salgono sul palco, tolgono gli strumenti dei Pretty Reckless, levano i teli, svelano la strumentazione del gruppo australiano e procedono ad un minimo di soundcheck. Do uno sguardo d’insieme al palco: è uno spettacolo.

AC/CD – Reggio Emilia – Red Zone – foto TT

Il sistema audio utilizzato unisce quello degli AC/DC a quello proprio della Arena RCF e sembra davvero potente. Mi soffermo sulla grafica che appare sui grandi maxischermi,

AC/DC, Reggio Emilia, 25-05-2024 foto Tim Tirelli

AC/DC, Reggio Emilia, 25-05-2024 foto Tim Tirelli

poi sulla campana dell’inferno … rifletto sui 100.000 biglietti venduti, di cui sembra 6.500 all’estero e 8.000 nella sola Reggio Emilia.

AC/DC, Reggio Emilia, 25-05-2024 foto Tim Tirelli

AC/DC, Reggio Emilia, 25-05-2024 foto Tim Tirelli

20:45 inizia lo show.

Siamo a 15/20 metri dal palco, la visuale è buona è il suono notevole: potente, chiaro, rotondo. La prima impressione è che Brian, 76 anni, con la voce sia messo meglio del previsto e, se si può dire, che Angus appaia un pochino arrugginito, forse i 69 anni si fanno sentire e inoltre questa è solo la seconda data del tour.

Si procede con Demon Fire (da Power Up), Shot Down in Flames e Thunderstruck il cui inizio è un pochino sfasato, ma sia chiaro, Angus per tutto il concerto terrà il punto suonando sempre con l’attacco giusto e – inutile dirlo – con molto gusto. E’ solo che gli anni passano e il tempo lascia il segno, la scioltezza a tratti sgocciola e le sbavature diventano inevitabili, ma anche questo è Rock (se comunque si resta su questo alto livello), mostrarsi umani ma con la giusta cazzimma, e Angus, lasciatemelo dire, di cazzimma ne ha da vendere.

Segue il pezzo il cui titolo mi fa sempre ridere.

Alla chitarra ritmica Stevie Young, nipote di Angus, fa il suo lavoro; Chris Chaney il polistrumentista statunitense (chitarra/basso/batteria) rimane su linee di basso molto basilari, il suo lavoro non sembra granché ma visto il suo palmares (Shakira, Beth Hart, Adam Lambert, Alanis Morissette, Avril Lavigne, Bryan Adams, Sara Bareilles, Gavin Degraw, Meat Loaf, Jane’s Addiction) deve essere comunque un bravo musicista. Matt Laug è un battersita Rock americano molto quotato, qui lo conosciamo per il suo lavoro con Vasco Rossi, con gli AC/DC si limita alla ritmica essenziale del gruppo ma è chiaro che dentro dì sé avrebbe numeri da sfoggiare mica da ridere.

Guardare i video caricati su youtube, ascoltarli dal computer o dal cellulare non rende giustizia al sound del gruppo, sound che ripeto è potente, grandioso, forte e tutto questo senza assordare. Produzione di altissimo livello. Brava RCF Arena, bravi AC/DC, è così che si deve presentare il Rock.

Shot in the Dark (da Power Up), Stiff Upper Lip e poi Saura (l’umana che cito all’inizio) che parte a razzo verso le stelle non appena parte la sua preferita … 

Benché il tempo tenuto sia quello tipico degli AC/DC si intuisce che Laug sia un batterista molto talentuoso, proprio per come tiene il ritmo. Angus carico a mille e Brian MICIDIALE: a un76 enne che ancora canta i pezzi degli AC/DC andrebbe fatta una statua. Il gruppo continua con Sin City, Rock ‘n’ Roll Train, Dirty Deeds Done Dirt Cheap, High Voltage, Riff Raff prima di arrivare alla leggendaria You Shook Me All Night Long. Io prediligo gli AC/DC con Brian Johnson e lo capisco ogni volta dalle sensazioni che provo. Mi piacciono i pezzi con belle melodie, bei giri di chitarra e in generale il songwriting più attento. Ho stimato molto anche Bon Scott, ma i successi che si basano su boogie ordinari – seppur divertenti – tipo High Voltage e TNT non fanno per me. Ad esempio al loro posto avrei preferito Moneytalks e cose simili.

Ci immettiamo quindi sull’autostrada per l’inferno e Reggio Emilia, esplode.

AC/DC, Reggio Emilia, 25-05-2024 foto Tim Tirelli

AC/DC, Reggio Emilia, 25-05-2024 foto Tim Tirelli

Brian poi comincia a raccontarci di una donna non esattamente carina e minuta. Ottimo qui Matt Laug alla batteria.

In Let There Be Rock Angus si produce nel classico e interminabile assolo; capisco la showmanship, ma la cosa si fa un pochino controproducente con Angus portato a ripetere fraseggi e trucchetti che sono luoghi comuni della chitarra rock e che forse sarebbe bene limitare. Immagino che i fan in senso stretto vivano questo momento come un’apoteosi dovuta, per quanto riguarda me registro il fatto che tutto si fa un pochetto esagerato: 20 minuti la durata totale del pezzo di cui 16 di assolo di chitarra suonato improvvisando sulla base di un solo accordo. Ma Angus è anche questo. He doesn’t give a fuck.

ACDC, Reggio Emilia, 25-05-2024 foto Saura Terenziani.pg

ACDC, Reggio Emilia, 25-05-2024 foto Saura Terenziani.pg

Pochissimi minuti di break e poi i due bis finali. TNT e quindi il saluto di rito: For Those About To Rock, con tanto di cannoni e fuochi artificiali.

Saluto con un ultimo applauso il grande Brian, il magico Angus e gli altri ragazzi della band e dopo due ore e passa me ne vado compiaciuto e sazio di Rock viscerale, stasera gli AC/DC hanno dato una grande lezione di Rock e per qualche momento mi illudo che il Rock sia ancora vivo e vegeto, fino a quando non leggo il messaggio di un amico che mi informa che quattro giorni dopo sarà a Milano a vedere i Metallica: “mercoledi chiudo questo mini tour con i Metallica tickets VIP (su pedana dedicata con free drinks)”. Uhm, tickets vip, pedana dedicata, free drinks … ecco, lo so, è il mio solito pippone, ma se il Rock diventa una cosa per ricchi, se nelle prime file e negli spazi dedicati vanno manager, commercialisti, dirigenti, notai, avvocati e gente simile invece dei veri fans, qualche domandina sullo stato della Musica Rock dovremmo farcela, a meno che per Rock non si intenda semplice intrattenimento (e dunque ci si lasci guidare da logiche statunitensi) e si spogli la musica che amiamo (o meglio, che tanto abbiamo amato e per cui abbiamo lottato) dalle sfumature socio-culturali, umanistiche e contenutistiche.

Scaletta:

  1. If You Want Blood (You’ve Got It)
  2. Back in Black
  3. Demon Fire
  4. Shot Down in Flames
  5. Thunderstruck
  6. Have a Drink on Me
  7. Hells Bells
  8. Shot in the Dark
  9. Stiff Upper Lip
  10. Shoot to Thrill
  11. Sin City
  12. Rock ‘n’ Roll Train
  13. Dirty Deeds Done Dirt Cheap
  14. High Voltage
  15. Riff Raff
  16. You Shook Me All Night Long
  17. Highway to Hell
  18. Whole Lotta Rosie
  19. Let There Be Rock (include assolo di chitarra di Angus Young)
    Encore:
  20. T.N.T.
  21. For Those About to Rock (We Salute You)

7 Risposte to “AC/DC, Arena RCF, Reggio Emilia, 25-05-2024 TTTT”

  1. lucatod 01/06/2024 a 14:56 #

    Ho commentato sul post precedente :)

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  2. timtirelli 01/06/2024 a 17:24 #

    ECCO IL COMMENTO DI LUCATOD:

    lucatod 01/06/2024 a 14:54 Edit #

    Provo dei sentimenti contrastanti verso questo tipo di eventi. Mega concerti per capitalizzare il più possibile a prezzi inverosimili , artisti perlopiù sul viale del tramonto al servizio di un pubblico da social. Purtroppo ci finisco dentro pure io. Andrò a vedere i CCP ad Alghero e David Gilmour a Roma (quest’ultimo 400 euro per due biglietti). Lo faccio sostanzialmente per la mia groupie. Gilmour lo avrei evitato viste certe recenti prese di posizione , oltre l’eventualità di dovermi sorbire il suo repertorio solistico privo dei classici degli anni ’70. Non ascolto i PF da almeno due anni , mi hanno stufato sia i componenti del gruppo che i floydiani nostrani (stupidissimi , roba da tifoseria). In tanti sui social hanno dichiarato di esser disposti a pagare anche il triplo della cifra e di comprendere la decisione di suonare pezzi dai dischi della sua carriera solista (manco fosse Bruce Springsteen , Bob Dylan , Paul Simon , Paul McCartney, Neil Young) che a mio avviso non vale nulla. Molta polemica anche sugli AC/DC e il fatto di andare a vedere due quinti del gruppo di Back in Black. La maggior parte non si è posta il problema. Ho visto tante foto di persone con la loro t-shirt e posa d’ordinanza (corna e lingua fuori). In Italia il rock è roba da virgin radio.

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  3. umbertovaleri 03/06/2024 a 17:53 #

    Ciao Tim, ti seguo da tempo. Benché non sia un believer del tuo credo musicale, apprezzo molto la tua coerenza e gli spaccati di vita personale/vicissitudini rock che offri.

    Riguardo al tema dell’articolo, mi sembra sempre più evidente che ormai il rock è sostanzialmente un paese per “vecchi” (ed anch’io devo essere più o meno della tua età).

    Mi sa che si va inesorabilmente verso una jazzificazione di questo genere glorioso.

    Che ne pensi?

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  4. timtirelli 03/06/2024 a 20:11 #

    Ciao Umberto, benché ci siano giornalisti musicali che si ostinano a gridare che il Rock è ancora vivo io ho qualche dubbio. Il Rock, quello sincero, temo sia nella sua ultima fase; forse è vero, non morirà mai, ma diventerà quello che sono da tempo il blues, il jazz (come suggerisci tu), la musica classica ovvero musica di nicchia per un pubblico più o meno colto più o meno ristretto. La sua valenza socio-culturale, la forza di contribuire ai cambiamenti della società, la capacità di arricchire spiritualmente gli essere umani e di allargarne le prospettive penso siano perse per sempre. Il Rock oggi in massima parte è diventato un fumettone pieno di luoghi comuni, ormai è solo intrattenimento, l’aspetto contenutistico (musicale o dei testi) sta sbiadendo …

    Non ho capito il credo musicale a cui ti riferisci e mi sorprendo tu possa apprezzare la mia coerenza che io tutto sommato credo di non avere se non nei valori universali dell’umanesimo (ma anche quella si sta sfilacciando).

    Ad ogni modo grazie per il commento e grazie per far parte di questa comunità.

    A presto e, tutto sommato, Rock on.

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  5. Giacobazzi 13/06/2024 a 10:57 #

    Pubblicità Regresso: Il Franck Muller Vanguard AC/DC 50th Anniversary è disponibile in edizione limitata numerata di 50 pezzi e costa $ 9.000.

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  6. timtirelli 13/06/2024 a 17:15 #

    Che dici Jackob, ne ordiniamo un paio?

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  7. Giacobazzi 14/06/2024 a 10:24 #

    È anche vero che sono passati quasi cinquant’anni da quando cantavano Can’t even feed the cat on social security…

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