Le ultime prove di Cooper a Jaypee e alla groupie non sono piaciute granché, lamentano una scrittura non efficace…boh, sarà, a me son piaciuti un bel po’. Anche quest’ultimo quindi lo reputo un buon libro, con una idea di fondo davvero particolare. Qui sopra la scansione della copertina interna in caso vogliate farvi una idea circa il soggetto.
Citazioni sparse:
“L’uroboro è un simbolo mitologico, il serpente che si morde la coda-. Rappresenta l’eterno ritorno, la vita dopo la morte, il ciclo della rinascita, l’immortalità.”
“Forse la verità era un altra, ed era terribile, oltre ad essere in contraddizione con tutto in cui lui credeva: il mondo era dominato dal caso, Dio era un’illusione, una falsa speranza. Non esisteva nessun grande architetto. La sua piccola Tara era soltanto una mosca che si dibatteva inutilmente, con un’ala spezzata.”
“Anche per lui, come per Freud, esisteva uno ‘strato’ sottostante la coscienza, nel quale venivano immagazzinati i ricordi rimossi o le esperienze dimenticate: lo definiva l ‘inconscio individuale’. Ma non si era fermato lì. Aveva elaborato l’idea di un secondo livello, di un ‘inconscio collettivo’, per rendere conto delle analogie nelle funzioni e nell’immaginario psichico nel corso delle Storia e in culture lontanissime. L’inconscio collettivo è il luogo della esperienza archetipica.”


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