Luca Bottura la consiglia spesso nel suo programma LATERAL su RADIO CAPITAL, così dai una volta dai un’altra ho deciso di darmi da fare e cercare le puntate di questa serie. Ne ho 17, al momento ne ho viste solo tre ma ho deciso di segnalarvela, perché è davvero bella. Sono entusiasta, mi piace un casino.
La serie originale è della BBC (2006), ma la americana ABC ne ha fatto il remake nel 2008 ambientandola a New York. E’ questa che sto guardando. Il tutto inizia come una solita serie poliziesca, senonché nel corso di una indagine, il protagonista SAM TYLER ha un incidente che lo catapulta nella New York del 1973. Non aggiungo altro, per non rovinarvi le sorprese. Mentre guardo la serie non posso non pensare che quella era la New Yorl al tempo di HOUSES OF THE HOLY e di THE SONG REMAINS THE SAME. Il titolo della serie viene dalla omonima canzone di DAVID BOWIE.


Attraverso Luca Bottura ho anche sentito la battuta: I phone 4, I phone 5, ma questo iphone mars cos’e’?
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La serie originale della BBC sembrava tirata via e poco curata, sia da un punto di vista scenografico che logico; una sequela di errori che parevano dettati da un Low Budget (per dirla alla Kinks). Gli stessi attori, comuni e banal, quasi rimediati. Medesima, speculare, impressione sul sequel “Ashes to ashes”, forse addirittura più volutamente grondante nonsense. E invece a una visione attenta, appassionata, si tratta di due serie intelligenti, delicate, che offrono la possibilità di riflettere su alcuni temi che vengono porti con tatto e stile narrativo. Gli errori sono tutti voluti, cercati e la puntata finale di Ashes è quasi commovente. Li ho visti e seguiti con attenzione e li ho apprezzati proprio per le scelte di immagine e sceneggiatura. E l’idea è tanto attraente che, scopro da te, Tim, che ne hanno fatto pure una versione USA…me la andrò a vedere sperando che i trucchi dei maghi statunitensi dello schermo non ne abbiamo cancellato il fascino.
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Già il nome di Harvey Keitel è una garanzia , un attore straordinario ma forse meno fortunato rispetto ad altri suoi illustri colleghi , tra le sue grandi interpretazioni quella che forse ho preferito è Gabriel Feraud nel primo film di Ridley Scott “The Duellists” I Duellanti del 1977 . La Serie non la conosco ma voglio procurarmela , sembra interessante .
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Giancarlo, quindi conoscevi già l’originale eh? Bravo. Adesso hanno intenzione di fare anche la versione italiana e di chiamarla 29 settembre (dalla omonima canzone).
Luca…i Duellanti: sublime!
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…Stamani sono un po’ sgomento…ho letto la “giustificazione” che la serie statunitense dà all’incidente di Sam Tyler e a tutto lo svolgersi della vicenda e mi pare proprio una americanata che cancella il sottile equilibrio del dubbio della vita dopo la morte e la voglia del ritorno, il desiderio di rispettare le promesse, l’emozione del rivivere episodi già visti o studiati, un po’ come nel 22/11/63 di Stephen King…mah…Keitel è una garanzia ma non vorrei che non lo fossero gli sceneggiatori.
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Stasera a Supernatural su Rai 4, tra diavoli ed angeli, i BAD COMPANY
di READY FOR LOVE come colonna sonora.
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