Ricordo che partii per il militare con due cassette: una C120 con TSRTS dei LZ e una C90 con Diary Of A Madman di Ozzy su un lato e Marauder dei Blackfoot sull’altro. Naturalmente TSRTS lo conoscevo già a memoria mentre gli altri due erano usciti da poco, entrambi mi aiutarono a passare quei primi tre mesi a Torino col risultato che ad essi ancora oggi guardo con affetto. Il nuovo corso di Ozzy, all’epoca appena partito, pareva davvero una bomba: i primi due album erano un successo (Blizzard Of Ozz e Diary Of A Madman finiranno per vendere in USA rispettivamente 5 e 3 milioni di copie), il nuovo chitarrista una promessa e Ozzy sembrava di nuovo in controllo. La Epic fa ora uscire una nuova versione digitale di DOAM e io ne approfitto per risentire l’album e capire se ha retto il passare del tempo.
Over the Mountain spara fuori suoni compressi e arrangiamenti sopra le righe, ma essendoci Ozzy il brano risulta credibile. Un Hard Rock metallico per quei tempi moderno. La chitarra di Randy Rhoads efficientissima.
Flying High Again continua su quel tenore, magari è più melodica ma è comunque durissima. Altro gran pezzo hard & heavy. Oggi il basso di Daisley e la batteria di Kerslake mi paiono meno efficaci.
La parte lenta di You Can’t Kill Rock and Roll continua a piacermi un sacco, proprio bella. Questo è forse il brano del disco che più mi piace.
Believer è un po’ Hendrix e un po’ Black Sabbath, riff e andamento dai riflessi infernali, alcune parti del brano si susseguono in maniera poco fluida, e anche l’assolo di Randy forse non è del solito livello. Little Dolls è durissima, mi piace il lavoro di Ozzy, alcune delle melodie che riesce a tirare fuori sono vincenti. Al minuto 2 c’è un intermezzo (leggermente beatlesiano) che rende il brano più interessante. Tonight è melodica, ma alla maniera di Ozzy, qui le tastiere di Johnny Cook si sentono, immancabile l’assolo sofferto. Bello il giro di basso e ottimo Randy Rhoads sul finale. Template per ballate di altre band negli anni a venire.
S.A.T.O è più prevedibile, sia nella scrittura che nell’arrangiamento. In certi tratti mi ricorda il Michael Schenker Group. Diary Of A Madman è articolata e suddivisa in varie parti, gran lavoro sia di Ozzy che di Rhoads. Bel modo di chiudere l’album. Tra l’altro era davvero una gran cosa quando i dischi avevano nove pezzi o giù di lì.
La versione 2021 contiene due bonus track live prese dal tour del disco precedente. Sembrano giusto un riempitivo.
Album dunque di spessore per quanto riguarda il mondo hard & heavy, con voce e chitarra sensazionali. So che Daisley e Kerslake sono due grossi nomi nell’ambito del rock duro inglese (va beh, Daisley è Australiano ma tant’è) ma anche stavolta a me pare che la sezione ritmica abbia poco swing, ma magari è la produzione che non riesce a tirar fuori maggior scorrevolezza.
Ad ogni modo un gran disco, uno dei due di Ozzy che occorre avere.
Tracklist:
1. Over the Mountain (04:31)
2. Flying High Again (04:44)
3. You Can’t Kill Rock and Roll (06:59)
4. Believer (05:16)
5. Little Dolls (05:39)
6. Tonight (05:50)
7. S.A.T.O. (04:07)
8. Diary of a Madman (06:16)
9. Believer (Live from Blizzard Of Ozz Tour) (05:36)
10. Flying High Again (Live from Blizzard Of Ozz Tour) (04:23)
- Ozzy Osbourne – lead & backing vocals, production
- Randy Rhoads – guitars, production
- Bob Daisley – bass (uncredited)[20]
- Lee Kerslake – drums, percussion (uncredited)[20]
- Additional Personnel
- Don Airey – keyboards (credited on original release but does not appear)
- Johnny Cook – keyboards (uncredited)
- Louis Clark – string arrangements on “Diary of a Madman”
- Rudy Sarzo – credited on original release but does not appear
- Tommy Aldridge – credited on original release but does not appear
- Production
- Max Norman – producer, engineer[22]
- George Marino – mastering
Gran disco, anche se non ai livelli del primo, ma avercene! Concordo sul pregio della durata e numero dei brani; e pure sul gran finale di ‘Diary of a madman’: si sente che Randy studiava chitarra classica, qui si ispira ‘on steroids’ su uno studio di Leo Brouwer e un accenno di ‘Recuerdos de la Alhambra’, geniale.
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Piccola nota su questo grande disco. A me risulta che le tracce di basso e batteria siano state registrate nuovamente nel 2002 da Robert Trujillo e Mike Jordin a seguito di una causa intentata da Bob Daisley e Lee Kerslake per presunti diritti di autore non pagati. Per sentirsi l’originale, bisogna avere una stampa pre-2002.
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Sì, Marco è vero, ma successivamente le nuove edizioni sono state ristampate con la sezione ritmica originale…
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Diary of a Madman è un pezzo che ancora mi emoziona dopo tanti anni. La vedo e la sento come una suite , sicuramente il pezzo più riuscito del disco.
Gran disco, del resto non passa inosservato chi vi ha partecipato.
Grazie Tim!
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Per me anche meglio di Blizzard of Ozz. Album scorrevole e melodico pur essendo piuttosto hard. Recensione sintetica e straight to the point. Un tempo, a forza di sentire “Believer”, uno dei miei fratelli l’aveva tradotta in italiano, a seconda delle occasioni, con: “Sono un believer / e pesco nel river …” oppure “ero un credente / non credo più a niente / sono diventato a-gno-sti-co” (vecchie boiate dei tempi che furono che però mi vengono in mente sempre quando la ascolto).
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