Eric Clapton “L’autobiografia” (EPC 2019) – TTTT

21 Ago

Arrivo a questa biografia con molto ritardo, ci è voluto il mio amico Liso per convincermi (“Tim, io l’ho letta due volte sia in inglese che in italiano, credimi, merita.”).

Le autobiografie delle vecchie rockstar spesso non sono il massimo ed è per questo che mi peritavo a comprare questa di Clapton, fortunatamente ho dato ascolto al mio amico perché mi è piaciuta davvero tanto.

Un Clapton, sincero, umano, coraggioso nel mettersi a nudo, nel parlare dell’uso di droghe e dell’incredibile quantità di alcol ingurgitata nel corso di vari decenni. Un Clapton autocritico a proposito del suo sciovinismo e maschilismo, capace di affrontare delicati temi personali.

Eric Clapton L'autobiografia

Come capita spesso in questi casi, nessuna info tecnica o pietre miliari che ci diano il senso del percorso e della distanza. Parecchi album sono in pratica saltati a piè pari…mi sembra incredibile che non sia citato Wheels Of Fire (1968) dei Cream, uno dei dischi fondanti della musica Rock. Troppo facile da parte sua poi giustificare e dunque sorvolare certe uscite assai discutibili (eufemismo) del 1976 a proposito dei neri che abitavano l’Inghilterra e il suo appoggio al politico inglese Enoch Powell. Per quanto mi riguarda poi trovo ingiustificabile il rivendicare il suo diritto alla caccia (e alla pesca)…l’ho già scritto qui sopra, uccidere mammiferi e animali in genere solo per il proprio divertimento mi pare una faccenda vergognosa.

Detto questo rimane una biografia rivelatrice, Clapton in qualche modo si mette a fissare l’abisso che ha dentro di sé con caparbietà e solerzia.

Le pagine dedicate agli ultimi tre/quattro lustri della sua vita sono piuttosto stucchevoli ma in in parte comprensibili, dopo una intera vita allo sbando l’essere diventato sobrio, avere messo in piedi una famigliola stabile e classica deve essere stato un momento importante per lui.

Copertina semplicissima e inserti fotografici godibili.

Biografia da leggere.

Dalla quarta di copertina

“Una delle migliori autobiografie rock di sempre” – Houston Chronicle In questa autobiografia onesta e commovente, Eric Clapton racconta con impressionante candore l’avvincente storia della sua vita. Eric Clapton è universalmente riconosciuto come il chitarrista più talentuoso e influente nella storia del rock. Vincitore di ben diciassette Grammy, è l’unico artista ad essere stato introdotto nella Rock and Roll Hall of Fame per tre volte (sia come membro degli Yardbirds e dei Cream che come artista solista). Ma più che una rockstar, Eric Clapton è un’icona, l’incarnazione vivente della storia della musica rock. Ben noto per la sua riservatezza in una professione contraddistinta da apparenza ed eccentricità, Eric Clapton ci racconta, per la prima volta, le sue straordinarie avventure, sia professionali che personali. Eric Clapton è la storia travolgente di un sopravvissuto, di un uomo che ha raggiunto l’apice del successo nonostante i suoi particolari demoni ed è, per questo, una delle biografie più avvincenti del nostro tempo. “Proprio come i bluesmen che lo hanno ispirato, Clapton porta in sé il suo bel carico di cicatrici… la sua autobiografia è un’opera carica di sentimento” –People “Un racconto avvincente di arte, decadenza e redenzione” – Los Angeles Times

3 Risposte to “Eric Clapton “L’autobiografia” (EPC 2019) – TTTT”

  1. Avatar di Lucatod
    lucatod 21/08/2023 a 18:03 #

    Ricordo che Picca scrisse una bella recensione carica di sarcasmo. Come dargli torto.
    La lettura è comunque godibile (ho l’edizione italiana della Sperling & Kupfer) e Clapton non lesina nel mostrare i lati negativi della sua persona. Tuttavia questo libro ha confermato una certa antipatia che provo nei suoi confronti (cosa che non scalfisce in nessun modo il musicista , che apprezzo fino al doppio dal vivo Just One Night) , dovuta senza dubbio a quell’arroganza che mostra nel sentenziare su qualsiasi cosa , dalla musica a certe scelte politiche (nel senso più ampio del termine). Umanamente mediocre. Almeno dalle pagine del libro.
    Detto questo , ho apprezzato il lato serioso e sincero nel raccontare le sue debolezze , dipendenze varie e ricadute (all’opposto dello spassoso Life di Keef) , così come la romanzata storia con Pattie Boyd (che nella sua autobiografia dimostra di essere altrettanto mediocre) e il suo non sempre idilliaco rapporto con George Harrison.
    Manca quasi del tutto la parte musicale , non si addentra mai su un album o su la scaletta di uno spettacolo e liquida i CREAM con breve capitolo. Inutile sperare di trovare qualche gustoso aneddoto sui concerti del breve Arms tour.
    Se non altro meglio del documentario Life in 12 bars.

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  2. Avatar di Giacobazzi
    Giacobazzi 23/08/2023 a 15:40 #

    Sto leggendo Sulle strade del silenzio di Boatti, in cui descrive -non senza divagazioni- il suo peregrinare per monasteri… C’è nella mia personalità ITTOD una vena sotterranea di ascetismo che periodicamente aggalla

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  3. Avatar di timtirelli
    timtirelli 23/08/2023 a 15:51 #

    :-) :-) :-)

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