KEN PARKER “Fin Dove Arriva Il Mattino” (Mondadori aprile 2015)

6 Mag

Più di quindici anni che aspetto questo momento, avere tra le mani un nuovo ultimo episodio di KEN PARKER (personaggio creato da Giancarlo Berardi e Ivo Milazzo), il mio fumetto preferito di sempre, ed ora eccolo qui, numero 50 della ristampa Mondadori Comics. Già ai tempi della riedizione della serie a cura della mia amata PANINI si pensava che BERARDI e MILAZZO potessero finalmente mettere in scena un ultimo episodio, far uscire KEN dalla galera in cui languiva da tanto tempo, ma solo ora si è giunti al capitolo finale.

Non credo di essere uno che di fumetti ne sa tanto, ma li ho sempre amati con passione. Come ho già scritto qui sul blog, da piccolo, negli anni sessanta, Brian mi portava spesso a casa fumetti per bambini …GEPPO, SOLDINO, NONNA ABELARDA, TIRA E MOLLA mentre tutte le domeniche io compravo TOPOLINO. Man mano che mi facevo ragazzino l’attenzione si spostava su ZAGOR, IL COMANDANTE MARK, e il mio amatissimo MR NO, oltre che LANCIOSTORY, SKORPIO, IL MONELLO e L’INTREPIDO. Verso la fine degli anni settanta vedo che esce un nuovo fumetto, all’apparenza western, con lo sfondo delle copertine bianco. Ci giro intorno per un bel po’, ma non lo compro, le mie finanze non mi permettono altri acquisti. Non lo leggo nemmeno. Attendo, perché sento che c’è comunque qualcosa che mi “chiama”.

kenparker_cover_50

Fine anni ottanta, esce la prima ristampa vera e propria, la SERIE ORO. La prendo in mano, la sfoglio, ma non la compro. Continuo a girare intorno a KEN, ma non mi decido.

Estate 1992 esce il KEN PARKER MAGAZINE, nuove storie inedite (la collana si era interrotta nel 1984), non indugio oltre e mi butto, compro il primo numero e in un istante KEN diventa una delle fondamenta della mia vita. Questa nuova fase è disegnata dallo Studio Milazzo, composto da Ivo stesso e da altri collaboratori, e questo rende tutti gli episodi coerenti col tratto – che amo da morire –  di Milazzo. Berardi poi scrive storie che sono bellissime. Il KEN PARKER MAGAZINE è tutt’ora la mia pubblicazione a fumetti preferita di tutti i tempi … sì certo, l’ETERNAUTA, DAGO, NIPPUR, MISTER NO … ma KEN PARKER, cazzo! Aiuta il fatto che JEREMIAH JOHNSON  (CORVO ROSSO NON AVRAI IL MIO SCALPO insomma), film del 1972 di SYDNEY POLLACK con ROBERT REDFORD è il mio film prediletto e che la genesi del personaggio KP proviene direttamente da lì. Compro la serie Oro, cerco i numeri originali della prima serie, certe edizioni speciali a colori, i numeri extra, mi iscrivo alla associazione e fanzine AMICI DI KEN PARKER. Coltivo la mia passione insieme a due amici, RIFF e JAYPEE.

KP non ha mai riscosso il successo di altri fumetti popolari, è una sorta di fumetto cult così, benché sia sotto Bonelli, anche il KP MAGAZINE chiude. Escono poi 4 nuovi volumi chiamati KP SPECIALE e nel 1998 la serie chiude definitivamente, lo fa con il personaggio in prigione per avere ucciso per legittima difesa un poliziotto durante uno sciopero.

Nel 2013 esce un assaggio di quello che potrebbe essere il finale di KEN, si intitola CANTO DI NATALE ed è una edizione limitata dell’editore Spazio Corto Maltese. Non la cerco, non la voglio leggere, capisco che è una assaggio e che non risolve in maniera definitiva la faccenda.

Arriviamo ad oggi, dopo aver ripubblicato tutte le store di KP in grande formato, MONDADORI chiude l’iniziativa con l’episodio conclusivo della serie. Il numero esce mentre sono a Cuba per una vacanza di due settimana. Torno e corro alla mia edicola. Marco, uno dei titolari, e un kenparkeriamo. Gli chiedo che ne pensa, mi risponde con un “non ti dico nulla, sappi solo che ho pianto”. La sera a casa. Mi metto a letto ma non riesco a dormire, il fuso orario ancora disturba il mio sonno, è l’una e trentacinque circa, guardo l’ultimo numero di KEN PARKER, mi ero ripromesso che lo avrei letto con calma e invece lo prendo in mano, sono stanco, infastidito, non troppo lucido ma mi metto a leggerlo. Capirò alla fine che non potevo che affrontarlo in un momento così.

(Non svelerò la trama e il finale, se volete in rete li trovate con facilità)

Quello che mi colpisce subito è il tratto di MILAZZO. Sarà perché sono stanco, ma mi appare meno chiaro del solito. Mi immergo nella storia, subito la mia mente rifiuta di vedere quello che vede, il KEN versione 1908. Evito di fare calcoli, non voglio sapere quanti anni ha adesso. Proseguo, capisco che in qualche modo il tutto riparte dalla anticipazione di CANTO DI NATALE. Rimango basito dalla mancanza di reazione di KEN davanti a certi episodi, ma verso la fine capisco. L’epilogo è un breve blues doloroso, grave, greve e al contempo quasi leggero. Piango, in modo totale, naturale, quieto. Con questo numero si congeda un amico, una luce guida, un pezzo della mia vita.

Oggi: ho il numero 50 qui accanto a me. Lo riguardo, mi accorgo di quanto in realtà siano belli i disegni di MILAZZO, di quanto la storia non poteva che finire così, e finisco per ringraziare l’autore. Già, BERARDI che insieme a MILAZZO, grazie a KEN, ha contribuito a rendere la mia vita più vera e intensa. Dalla copertina KENNETH PARKER mi osserva, lo guardo anche io … non potrò più dirti so long amico mio, giunga allora a te il mio addio.

 

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Jeremiah Johnson / Robert Redford

Jeremiah Johnson / Robert Redford

Jeremiah Johnson / Robert Redford

Jeremiah Johnson / Robert Redford

9 Risposte to “KEN PARKER “Fin Dove Arriva Il Mattino” (Mondadori aprile 2015)”

  1. lucatod 06/05/2015 a 14:52 #

    Ho alcuni numeri presi più di dieci anni fa , però non erano editi dalla Bonelli . Vedevo la pubblicità nel retro copertina dei DD e MM , Tex .. così per curiosità ho iniziato ad acquistarli , anche se per poco tempo . Sicuramente un fumetto cult , e quando restano tali acquisiscono qualcosa di speciale . Anche perché una volta superata la fase mainstream , certi fumetti tendono a fare cagare , mi vengono in mente Alan Ford (che forse non hai mai raggiunto poi tanto successo) e Dylan Dog .
    A proposito di questo , Tim , che ne pensi della nuova fase del DD ? Ricordo che eri piuttosto ottimistico . Io ho smesso di acquistarli con regolarità . sigh….

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  2. timtirelli 06/05/2015 a 16:34 #

    Ciao Luca, la groupie continua a prendere DD, sia l’edizione nuova che la “Old Boy”. A me di solito le novità piacciono, ma ti confesso che mi sono un po’ stancato e che faccio fatica a finirli. DD ha ormai 30 anni, probabilmente risente del tempo che passa, al di là della nuova fase…

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    • saurafumi 07/05/2015 a 12:32 #

      Ciao Luca. Sai che a me la nuova fase di Dylan Dog piace davvero tanto? Le prime uscite mi avevano lasciata molto delusa, e credevo sinceramente che avrei smesso di comprarlo anche io, invece ho resistito e da qualche mese le nuove storie mi piacciono molto. E oltre a queste continuo ad apprezzare le “vecchie” storie, che escono con i Maxi Dylan Dog “Old Boy”. A mio parere, al momento, è stato un cambio positivo, vediamo come si evolverà in futuro.

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      • lucatod 07/05/2015 a 15:10 #

        Ciao Saura , qualche mese fa ho fatto un tentativo con “Il cuore degli uomini” , ma ho trovato la sceneggiatura troppo debole , per non parlare dei testi ridotti all’osso . Un’altra cosa che mi ha lasciato spiazzato (ma questa è roba già di svariati anni) sono i disegni di Piero Dall’Agnol (il buio, goblin) . Il suo cambiamento di stile e paragonabile al Page del ’73 con quello del 1983 .
        Però mi sono pentito di non aver preso “Spazio profondo” , un numero ben accolto dai fan di lunga data . Magari lo recupero sul sito .
        C’è da dire che a me Roberto Recchioni non fa proprio impazzire , gli manca l’ironia di Sclavi (Ucronia è un esempio del DD che preferisco , senza per forza andare a cercare tra i vecchi classici ) , o il modo di scrivere di Chiaverotti .

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  3. Danilo63 06/05/2015 a 22:35 #

    Caro Timoteo, mi ricordo quando iniziò ad uscire il Ken Parker Magazine (la serie completa l’avevo già) e mi iscrissi anch’io all’Associazione Amici di Ken Parker, purtroppo finita come è finita (ed ho paura a guardare quanto tempo è ormai passato). Con quest’ultima storia ho le tue stesse sensazioni che descrivi così bene: storia terminata con il groppo in gola e un magone così. Ti sembrerà strano ma ho provato un dispiacere simile l’anno scorso per Johnny Winter. Questo per farti capire come ero legato ad entrambi e cosa entrambi hanno saputo darmi.

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    • roby 09/01/2016 a 17:32 #

      ciao
      hai per caso dei numeri dell’associazione amici di ken parker?
      li cerco disperatamente
      grazie
      ciao!

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  4. Daniele Castacane 31/05/2015 a 22:49 #

    Ciao Tim, tu non ricorderai ma, il mio primo contatto con te risale ad un ventina di anni fa, a me piace ricordare il passato ma non sono un gran nostalgico cerco invece di guardare avanti, fu per mezzo di una lettera che chiedeva informazioni a riguardo la tua fanzine Oh Jimmy in quanto anch’io, come te, grande fan dei Led Zeppelin, gentilmente mi rispondesti ma non ricordo per quale motivo decisi di non abbonarmi. Fatta questa premessa il motivo per cui ti scrivo non è ovviamente per la musica, anche se condividiamo la stessa passione, non solo per il dirigibile ma anche: Bad Company, Free, The Who e tanto altro ancora ma, per quello straordinario e meraviglioso personaggio, che a definirlo semplicemente un fumetto è addirittura riduttivo se non un insulto, si perché lui vive come una persona normale, si comporta come un uomo comune, con i propri sbagli e le proprie paure, come uno di noi insomma e che risponde al nome di Ken Parker! Io come te e molti altri – ma non troppi – ero tesserato (n° 29) all’immensa ma sfortunata Associazione Amici di Ken Parker, al contrario di te però sono un lettore ed ammiratore della primissima ora, lo lessi e me ne innamorai all’istante sin da quel lontano Giugno 1977, gli autori Giancarlo ed Ivo mi colpirono immediatamente per la maniera di scrivere e disegnare il western, genere mio preferito, ma che di western ne era solo un viatico, un mezzo per raccontare storie vere, attuali e soprattutto umane. Mi ha fatto specie il tuo temporeggiare, gli hai girato intorno per anni e solo con l’uscita del Ken Parker Magazine l’hai fatto proprio, certo, meglio tardi che mai! Comunque, ora con l’uscita della nuova ristampa, targata Mondadori Comics, ed il suo n°50 che chiude la collana e tira definitivamente le file alle avventure del nostro, mi associo a quello che tu hai sensibilmente scritto e a quelli che hanno amato e sofferto quest’ultimo, e non solo, strepitoso episodio, Ken lascerà un indelebile e profondo solco dentro di me, l’ho pianto anch’io, ma so per certo che lui non morirà mai, rimarrà per sempre vivo nei miei pensieri, nei miei sogni! So long Ken, rock on Tim!

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  5. timtirelli 01/06/2015 a 10:01 #

    Daniele, no non mi ricordo di te, penso sia comprensibile se mi hai scritto una sola volta. Led Zep, Bad Co, Ken Parker? Direi ad ogni modo che possiamo considerarci amici, no?
    Grazie del lungo e bel commento, spero di rileggerti e di averti nella comunità del blog.
    Rock long,
    Tim

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    • Daniele Castacane 01/06/2015 a 16:20 #

      Assolutamente comprensibile, tanto come considerarci amici, dato le nostre comuni passioni! Musica rock e fumetto di qualità, sono molto di più di semplici passatempo, personalmente hanno riempito ed arricchito la mia esistenza! Grazie per l’amicizia e complimenti per il tuo blog, veramente interessante e ben curato!
      So on (and on),
      Daniele

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