LUCKY MEN – another Picca’s finest

23 Feb

Un altro momento niente male tratto dalle divagazioni che Capitan Hardrock (Tim) e Smokey Joe ( Picca) sono soliti fare mentre discutono dei massimi sistemi.

…si parlava di IT MIGHT GET LOUD, il “guitar documentary” su Page, Jack White e The Edge:

Ci sono degli umani, che nascono con la camicia.

Una camicia che magari non si rendono nemmeno conto di avere addosso ma che si ritrovano sulla pelle magicamente, senza sforzo alcuno, come direbbe Manfredi ‘per grazia ricevuta’.

Gente che non ha particolari meriti, o peculiari capacità, e che forse nel karma complessivo accumulato negli anni (il karma in fondo altro non è che la raccolta punti della Coop vista da una prospettiva mistica) si ritrovano fatalmente dotati di un ciclopico e incommensurabile ‘spannated arse’, per intenderci ‘culo spannato’.

E, davanti a cotanta culaggine assolutamente spropositata in confronto al talento espresso, gli altri umani si innamorano perdutamente di codesti ani dilatati, sospendendo ogni raziocinio critico e accodandosi all’andazzo del Castaldo di turno.

Non può che essere questa la spiegazione della presenza nella foto e nel ‘feature’ che ci sottoponi, o caro Timmy, del tizio ritratto assieme a The Edge e Lord James Patrick Page.

Culi Spannati.

Altro che Cattiva Compagnia o Feedback. (rispettivamente il gruppo storico di Tim e di Picca ndtim)

Non ho nulla contro i White Stripes, però fanno parte di quella categoria di ‘critic’s pets’ che non sopporto,gente per la quale  saltano le regole più basiche dell’equilibrio critico.

E’ successo altre volte e altre volte succederà con artisti sicuramente interessanti, ma che godono di una incomprensibile fregola di alcuni giornalisti e guru dello showbiz di spararli nell’olimpo del rock.

Quante canzoni memorabili hanno fin d’ora cacato i due stripes?

Una, a causa di un coro da stadio per giunta italico.

Ce ne sono altri, dicevo, tipo Beck o Moby, che sono anche gradevoli a loro modo, ma che alla prova della c60 (riempire una hf sony da un’ora con i brani migliori facendo un best per la macchina) dopo tre pezzi siamo a piedi.

I ‘vecchi leoni’ alla Jimmy o alla Jagger, che sono dei furbastri, utilizzano questi giovinastri più o meno alla moda per finire sui mags più giovanilistici, ben sapendo che tra 50 anni Houses of The Holy e Let It Bleed lo vendi ancora alla Coop, mentre i White Stripes, se hanno del culo, hanno un best  della Sundazed che devi ordinare ad Amazon a 35 dollari.

Venendo a Mick Ralphs e Tim T., se Tim T. avesse avuto vent’anni a Londra nel ’71, qualcosa combinava di sicuro, magari non diventava un Rock And Roll Hall Of Famer, però una carrierina negli Atomic Rooster o nei Juicy Lucy se la faceva eccome.

E poi alla sera, un festino da Eric Burdon, una jam da Long John Baldry, una storia con la ex di Boz Burrell….

E adesso il grande Tim T. avrebbe tutta la discografia su Repertoire, e Picca andrebbe dalla Pina al Disco Club a comprarsi il Live, naturalmente al Rainbow.

Chissà, magari nella prossima vita….

In bocca al lupo, Nonantolaslim.

Picca

Una Risposta to “LUCKY MEN – another Picca’s finest”

  1. Avatar di Saura
    Saura 24/02/2011 a 10:07 #

    D’accordo con Picca, con l’aggiunta che anche il sig. The Edge ha un bel ‘spannated arse’ a trovarsì lì… uno dei chitarristi, con relativo gruppo, più sopravvalutati della storia…

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