ERIC CLAPTON ormai riesce a rendere inoffensiva qualsiasi cosa tocchi, ed è così anche per questo tributo al grande, grandissimo JJ CALE. E’ un album senza personalità, levigato, stirato ma che non sa di niente; i primi sei prezzi sono quasi fastidiosi, poi arriva MAGNOLIA e, malgrado JOHN MAYER, ti scioglie sempre un po’, ma è il pezzo ad essere di un altro pianeta, mica gli attori che stanno recitando.
Poi subito dopo tutto torna alla noiosa normalità. Gli assoli di ERIC CLAPTON ormai sono diventati una cosa da evitare.Pensa un po’ cosa mi tocca scrivere. La voce di WILLIE NELSON riporta un po’ di onestà sentimentale.
Anche TOM PETTY non è male in THE OLD MAN AND ME, ma è l’ultima scintilla.
Magari ad alcuni questo album piacerà, saranno quelli che girano in BMW, quelli che hanno comprato in tutto quattro cd e li tengono in macchina, cd tipo BROTHERS IN ARMS dei DIRE STRAITS e appunto l’UNPLUGGED di CLAPTON e cosi pensano di amare il blues.
Comprate gli album di JJ CALE, non questo.
Questo è JJ CALE…
When you and I are ready, no longer earthly-bound
We’ll travel through the crystal night, starbound
Heaven holds a mystery, wrapped inside a sound
Through the eyes of time, starbound, you and I
A floating star is what we are
Suspended in space
Outward-bound it’s the only home we’ve found
To save the human race
Speed is now their captain, kings that lost their crown
Motion is our master, starbound
Starbound
Starbound
Questo è il blues, cazzo….
I cover the waterfront, watchin’ the ship go by
I could see, everybody’s baby, but I couldn’t see mine
I could see, the ships pullin’ in, to the harbor
I could see the people, meetin’ their loved one
Shakin’ hand, I sat there,
So all alone, coverin’ the waterfront
And after a while, all the people,
Left the harbor, and headed for their destination
All the ships, left the harbor,
And headed for their next destination
I sat there, coverin’ the waterfront
And after a while, I looked down the ocean,
As far as I could see, in the fog, I saw a ship
It headed, this way, comin’ out the foam
It must be my baby, comin’ down
And after a while, the ship pulled into the harbor,
Rollin’ slow, so cripple
And my baby, stepped off board
I was still, coverin’ the waterfront
Said “Johnny, our ship had trouble, with the fog
And that’s why we’re so late, so late
Comin’ home, comin’ down’
Non ho mai amato i tributi su disco , generalmente non ci si avvicina nemmeno lontanamente alle versioni originali . Magari dal vivo , ma forse nemmeno così . Ho trovato piuttosto noioso anche Me and Mr. Johnson il tributo claptiano a Robert J. , in effetti ho preferito quello fatto da Peter Green , anche se non mi ha fatto certo impazzire .
Sono d’accordo riguardo al vendutissimo unplugged , quello non è un album blues , magari è zucchero filato .
L’unica cosa interessante che Clapton ha fatto negli ultimi 30 anni, a mio insignificante parere , è stata la reunion con i CREAM . Poi ovviamente se vogliamo essere pignoli … quella era una versione “patinata” dei CREAM . Pur avendo suonato bene , i guizzi e i viaggi musicali dei tempi andati erano un ‘altra cosa .. inoltre il suono della chitarra non era quello .. avrebbe dovuto ripigliare la vecchia Les Paul . .
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Quando Eric fece il disco con JJ CALE, rispolvero’ SPORTING LIFE BLUES.
Il brano fu inciso per la prima volta da Clapton nel 1966.
Al basso c’era JOHN PAUL JONES.
Titolare del disco era una cantante, gli altri, Clapton compreso, erano
session-men.
Girano molte leggende su quell’incisione.
In un’ intervista Eric sostiene che c’era anche Jimmy Page.
Jimmy alla chitarra solista ed Eric alla 12 corde.
L’ingegnere del suono ha smentito la versione di Eric.
Tratto dal repertorio classico di Terry e Mc Ghee, veri bluesmen neri,
coloro che vi parteciparono non l’hanno dimenticato di certo.
Lo stesso John Paul Jones puo’ avervi tratto spunto per il titolo del
lavoro con Diamanda Galas
.
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