CARL PALMER, Ferndale (MI), Magic Bag – June 12, 2016 – di Paolo Barone

14 Giu
Polbi l’altra sera a Detroit è andato a vedere il concerto di CARL PALMER; mi ha scritto un breve resoconto personale sulla chat di facebook. Gli ho chiesto il permesso di pubblicarlo qui sul blog. Non è una recensione dunque, ma una semplice riflessione tra amici, quel tipo di cose tipiche di questo blog, che ricordiamolo è un blog per l’uomo di blues. Thank you Polbi boy.
NB: non ho trovato su Youtube filmati inerenti al concerto di Ferndale, ne ho inseriti alcuni di qualche giorno prima.
The Magic Bag -Ferndale - Michigan

The Magic Bag – Ferndale, Michigan

Allora…mi sono stradivertito al concerto del tuo Carl. Cento metri da casa mia, 40 dollars, direi a occhio 300 persone con una (purtroppo) bassissimissima percentuale di “giovani” e un tripudio di panze e capelli bianchi (miei compresi). Lui in gran forma, batteria al centro del palco direttamente sul bordo, due ragazzi: uno al basso e cazzi vari e l’altro alla chitarra, ottima scelta quella di non avere tastiere e voce, che E&L non sono sostituibili. Immagini varie sullo schermo dietro al palco, spesso anche interessanti.

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Lui potentissimo, fisico da atleta, presenta ogni brano con qualche storiella, simpatico e non banale. Mi dispiace non abbia inserito nulla dal periodo con Arthur Brown o dal primo Atomic Rooster, ma va bene così ci mancherebbe. Una bella Mater Tenebrarum a sorpresa. Quasi due ore di show, pubblico partecipe in classico stile detroitiano.

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Qui se ti amano i concerti hanno due marce in più, c’e’ poco da fare, il pubblico della motorcity e’ da vedere per credere. Alla fine nemmeno il tempo di dare un occhiata al banchetto del merch che Palmer e’ già li, (credimi non più di 3 minuti dalla fine del concerto!) a firmare tutto quello che gli passano. In vendita qualche cd, molto vinile, gadgets vari e una bella foto di ELP in bianco e nero autografata da tutt’e tre per 400$…

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Un Tarkus autografato lo avrei anche preso (30$) ma non sono mai stato così in bolletta in vita mia e il biglietto di ingresso m’e’ bastato e avanzato. Peccato, ma che ci vuoi fare…Insomma, per una volta sono andato a vedere uno show senza chiedermi nulla, senza fare alcuna riflessione sul senso della storia del rock e della controcultura del 900, non avevo alcuna aspettativa se non vedere di distrarmi per un ‘oretta…sono sicuro che se andrò a vedere il “mio” Mark Lanegan giovedì sera non avrò lo stesso effetto benefico…Bad Co. in una grande arena senza manco Ralphs direi che passo…se c’eri tu andavamo insieme e ci divertivamo pure, ma da solo non mi sembra il caso. Godetevi Londra, e se potete andate a vedere la mostra degli Stones!
Paolo Barone©2016

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2 Risposte to “CARL PALMER, Ferndale (MI), Magic Bag – June 12, 2016 – di Paolo Barone”

  1. Beppe R 18/06/2016 a 20:06 #

    Paolo, ho assistito anch’io recentemente ad un concerto di Palmer (purtroppo, la sera prima della tragica scomparsa di Keith) e mi fa veramente piacere che un uomo di chiara estrazione rock’n’roll come te – non credo tu sia spiccatamente orientato verso il prog – abbia tratto le mie stesse conclusioni. Carl è in forma straordinaria, è il batterista che mi ha regalato le maggiori emozioni (complice l’inarrivabile Trilogia che l’ha visto protagonista) pertanto ti ringrazio di cuore di questa tua preziosa testimonianza.

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  2. Paolo Barone 19/06/2016 a 06:12 #

    Grazie Beppe R! E’ stato un concerto tiratissimo, mai visto nessuno suonare la batteria come lui. Si, il r’n’r’ senza alcun dubbio, ma anche il Krautrock, il Prog, De Andre’, Pastorius, Hawkwind, insomma sono un uomo con le idee molto confuse!

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