Pochi giorni prima del gran premio di MOTO GP di MISANO la Yamaha girl mi telefona e mi fa “Tyrrell, La Simonetta vuole andare a Misano a vedere Valentino, devo andare con lei, vuole che venga anche tu”. La Simonetta è quella sua amica che quando vede Valentino per TV spesso esclama: “Io lo amo!”, oppure quando si riferisce a lui lo chiama “il mio gattone“. E’ una cosa che mi diverte molto, tanto che accetto. Beh, in verità lo faccio per Saura (anche perché così mi serve come moneta di scambio: “allora tu vieni poi a san Siro con me a vedere l’Inter”).
I posti della Bruttapela, la tribuna dei tifosissimi di Vale, sono esauriti da mesi, rimane qualche biglietto della Tribuna Misanino a 190 euro cad. Benché la cifra spaventi, spingo Saura all’acquisto. So quanto significhi The Doctor per la mia speed queen, so quanta passione per il Tavullia golden boy scorre nelle sue vene, voglio che per un giorno sia felice.
I biglietti vengono dunque acquistati e l’eccitazione inizia a salire, ma il blues è sempre in agguato, così un paio di giorni più tardi Valentino, durante un allenamento, cade e si frattura tibia e perone con conseguente stop di alcune settimane. Oltre al dispiacere per l’ infortunio, quando apprendiamo della faccenda iniziano a volare “so quante” (come diciamo noi in Emilia) madonne.
La delusione è immensa, Vale può dire addio al mondiale e noi possiamo scordarci di vivere una domenica palpitante; 400 euro spesi malamente, dannazione, ma dato che siamo uomini e donne di un certo lignaggio morale e di una certa disciplina, domenica 10 settembre alle 5 ci alziamo al suono della sveglia: si parte in ogni modo. Con noi, sulla freccia gialla di Borgo Massenzio, anche Simonetta e Maurizio.
Piove che dio la manda, fa freddo Vale non correrà ma entriamo ugualmente in autostrada. Fino a Cesena e oltre la pioggia cade incessante, tanto che fatichiamo a sentire la musica che esce dallo stereo.
Alle 8,45 usciamo a Cattolica, mancano 5 km al circuito. Pensavamo che senza Valentino e con questo tempo terribile ci sarebbe stata poca confusione e invece … due ore di orologio per percorrere quei pochi km. La Yamaha girl è su tutte le furie, si perde i warm up e l’inizio della moto 3. Già stanchi e un po’ scossi finalmente prendiamo possesso dei nostri posti in seconda fila. Inizia a piovere forte. Non sono un appassionato del livello di Saura e Simonetta, conosco solo qualche pilota della Moto 3 così seguo distrattamente.
Lo stesso dicasi per la Moto 2. Sono uno di quei tifosotti interessati solo alla Moto GP quando corre Valentino. Piove a dirotto, non so come i piloti riescano a correre, ho due giubbotti anti pioggia, uno addosso e uno sulle gambe. Sotto uno di essi il tablet sintonizzato su SKY GO per INTER-SPAL. Immagino che i veri appassionati di moto che ho dietro di me pensino “che sfigato quello lì, ma che viene a fare, stia casa a vedere il calcio”. E invece no, sono qui per accompagnare la mia motorhead woman e per testare la mia autodisciplina, come ho detto, alzarsi alle 5, fare molti chilometri, pensare di passare una giornata intera sotto l’acqua per un gran premio dove non corre The Doctor non è una cosa da poco.
Un giovane uomo passa vicino alla nostra postazione, mi guarda, mi lancia un’espressione di gaudio, chiedo spiegazioni, indica lo stemma dell’Inter che ho sul petto ed esclama “Giubbino meraviglioso”. Gli mando un bacio con la mano, lui mi sorride virilmente, alza l’avambraccio, lo muove stringendo il pugno e mi saluta. La fratellanza nerazzurra mi rinfranca l’animo.
E’ una pioggia battente quella che scende, siamo tutti inzuppati. Incredulo osservo gente uscita in pantaloni corti e infradito come fosse un calda giornata di agosto. C’è un padre con un bambino di circa 10, entrambi in sandali pantaloncini corti e maglietta e un paio di ombrellini. Mi chiedo come si faccia ad essere così imprevidenti. Sono giorni che le previsioni mettono pioggia e freddo, come si fa a portare un bambino ad un gran premio in una giornata del genere senza una felpa o un giubbotto? Il bambino trema. Fosse per me togliere la patria potestà al padre.
Ho le cuffiette del tablet nelle orecchie e gli occhi puntati su SKY GO, l’INTER batte una SPAL davvero combattiva e coriacea. 3 vittorie su 3 partite. Siamo partiti bene quest’anno.
Sono le 14, inizia la MOTO GP, la pioggia pian piano smette. Dopo 3 (3!) ore sotto l’acqua, finalmente possiamo rilassarci un po’. Nonostante i giubbotti ho la felpa, i jeans e le scarpe inzuppate. Penso al povero bambino a cui il caso ha assegnato un padre snaturato.
Do un’occhiata in giro, le tribune sono piene, la stragrande maggioranza veste un cappello, una maglietta, una felpa di VALENTINO ROSSI , il popolo giallo nonostante tutto è presente (alla faccia di chi dice che ai fan di Valentino le corse in sé non interessano). Tifosi arrivati dalla Bulgaria, dalla Finlandia, dalla Francia, dalla Svizzera, dall’Austria …quanto amore che smuove quest’uomo.
Oggi tifo per Crutchlow. Di solito gli inglesi non mi stanno simpatici ma il vecchio Cal mi piace, corre con la passione di un animale selvaggio. E’ uno che cade ma che si rialza e torna a correre a testa bassa. Impreco quando passano i due spagnoli che hanno fatto il biscotto nel 2015, Marquez e Lorenzo per quanto mi riguarda devono andare a cagare, ma la Moto GP rimane uno spettacolo anche per un non super appassionato come me.
Lorenzo dopo qualche giro in prima posizione cade (boato del pubblico), Petrucci in testa fino agli ultimi giri viene superato da Marquez che purtroppo vince il gran premio. Alla fine ce ne andiamo subito. Raggiungiamo il parcheggio poco dopo e arriviamo all’autostrada verso le 15:30. Alle 19 circa siamo ancora a Imola. Ci sono un sacco di rallentamenti. Siamo spossati. Decidiamo di uscire e cercare lo stradone che passa per Budrio, quindi San Giovanni In Persiceto, Nonantola, Modena e finalmente Regium Lepidi. Sono da poco passate le 20 quando approdiamo alla Domus Saura. Dagli appennini nubi nerissime si fondono con la notte buia. Siamo stanchi e bagnati eppur ci tocca andare a cercare Palmiro. Avevamo chiesto al nostro vicino di farlo uscire verso le 15, pensavamo di trovarlo intorno a casa, ma non è così. Torna a cadere la pioggia, io e Saura con le torce in mano tra le vigne a cercare il diavoletto nero della Tasmania. Lo cerchiamo in lungo e in largo, ma niente. Dopo circa mezz’ora sentiamo due gatti che si azzuffano, ora è tutto chiaro: Palmir sta dando la caccia ad un gatto forestiero. Il problema è che quando è preda del call of the wild, dell’heat of the moment, è inavvicinabile. Altri venti minuti sotto l’acqua a perlustrare la zona da cui sono partiti le grida feline. Niente. Abbattuti e rassegnati ce ne torniamo verso casa, per trovarlo vispo e ringalluzzito davanti alla porta di casa con quel sguardo da “beh, che aspettate? Sono qui da un po’!”.
Mettiamo i vestiti da lavare, ci facciamo una bella doccia calda, un piatto di tagliatelle in brodo, due chiacchiere e a letto. Spero che il demone delle notti senza sonno stanotte non si faccia vivo, dopotutto it’s been a hard day’s night, I should be sleeping like a log.
Vista la tua misera sportività smetto di seguirti! Buon tifo a uno come Rosdi
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Meglio così indianalakota, visto il post sul tuo blog del 12 settembre, questo non è uno spazio adatto a te, a proposito di miserie…
PS: e cambia il tuo nick che proprio non c’entra nulla con una persona come te.
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Sì, decisamente certa gente meglio perderla che trovarla…
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E parla di sportività proprio verso gli spagnoli, che minacciarono di morte Simoncelli… con un pilota, Pedrosa, che fu la ragione di queste minacce e che alla fine non ebbe nemmeno le palle per andare al suo funerale… ma datti all’ippica che è meglio…
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Mi hanno avvisata adesso di questa tua risposta:ma tu parli sempre a sproposito senza conoscere le persone? Dici che il mio nick non centra niente con me? Ma pensa! Ti informo che ho vissuto con una famiglia di Lakota per un bel po’ di tempo,ho studiato nel loro Oglala College e siamo tuttora sempre in contatto. Mi hanno praticamente “adottata” e mi hanno anche dato un nome.Sono la mia seconda famiglia. La tesi di una delle mie lauree é stata su di loro.Ho scritto e scrivo su libri e giornali della loro storia. Da sempre partecipo alle loro battaglie.Così per informarti,magari la prossima volta invece di dire cazzate ti accerti prima di quello che scrivi.
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Ribadisco, una che pubblica certe foto e certi commenti sul suo blog non c’entra nulla con i Lakota.
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E tu cosa ne sai dei Lakota? Ne hai conosciuto qualcuno? Ci hai vissuto anche tu? Il mio blog tratta diversi argomenti che vanno dai Nativi Americani alla mia Religione,animali e idee politiche. Evidentemente ignori che i Nativi Americani sono tra i popoli più nazionalisti e patriottici del mondo. E sono anticomunisti:parecchi di loro hanno combattuto in Vietnam,soprattutto Navajo. Prova a chiedere a un Nativo Americano cosa pensa di ius soli e invasioni straniere…..Quindi non vedo perché insisti a parlare di cose che non conosci.
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Guarda, la formuletta che si usa per sostenere le proprie tesi accostando certi aspetti tout court delle proprie idee politiche e religiose ad argomenti di varia natura non mi ha mai convinto, credo infatti che vada sempre valutato tutto nella prospettiva più ampia, è un po’ come se io sostenessi che il mio chitarrista preferito è di sinistra perché una volta nel 1972 partecipò alla convention di un candidato democratico alla presidenza degli Stati Uniti, o perché l’anno passato ha dichiarato che lui forse avrebbe votato Bernie Sanders. Troppo facile.
Non mi ci infilo quindi in una discussione del genere. Ad ogni modo direi di finirla qui anche perché questo era in origine un post sulla Moto GP e troppe divagazioni offtopic non sono il massimo.
Le rispettive posizioni sono chiare, abbiamo idee e visioni diverse. Tu non seguirai più questo mio blog miserello e io me ne farò una ragione.
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D’accordo. Ti avevo seguito perché sei emiliano come me e anch’io avevo un gruppo metal dove cantavo e suonavo la chitarra (da adolescente però). Aggiungo solo che quando seguo uno sportivo i un gruppo o scelgo amici non guardo mai il colore politico perché le belle persone,come le teste di cazzo,sono ovun
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Su questo siamo d’accordo, le teste di cazzo sono ovunque. Ad ogni modo, apprezzo che si sia riusciti ad arrivare a toni più distesi.
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beh in effetti quel “Marquez che – purtroppo – vince il gran premio” non è il massimo della sportività pur nel rispetto delle altrui opinioni, capisco la delusione di Petrucci, ma chissa quanti gran premi hanno in vinto in tanti – ivi compreso il nr. 46 – all’ultimo giro rischiando a 300 all’ora..e sul bagnato poi…..
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Forse quel “purtroppo” è riferito al fatto che, da buoni italiani ed essendo il gran premio di casa, avremmo preferito che vincesse Petrucci, no? O siete sempre lì a dire che quelli che tifano Valentino tifano SOLO Valentino e gli altri italiani no?
Quindi, ricapitolando: se tifiamo Valentino non va bene perché tifiamo solo Valentino e non gli altri italiani; se tifiamo gli altri italiani non va bene perché non siamo sportivi verso gli altri piloti. Mi spiegate cos’è che va bene? Perché io non l’ho mica capito.
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da non tifoso trovo Marquez un simpatico gattino monellaccio, e Valentino un eroico topolino che corre anche con una gamba sola…P.S. il 5° posto di ieri Vale anche più di una vittoria…
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Ognuno è libero di tifare chi e come crede, ci mancherebbe, che si tratti di sport,musica,politica etc.etc…evviva la libertà……personalmente non riesco a tifare per nessuno, con uniche eccezioni ieri per dio Ayrton Senna, oggi per l’unica squadra di calcio che non è mai riuscita a finire in serie B, nonostante più di qualcuno sia riuscito nell’impresa…..amen!!
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Appunto. Quindi non mi venire a dire che quando la squadra che ci è riuscita ha preso quattro pappine in finale di Champions tu eri dispiaciuto, perché non ci crede nessuno. Amen.
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beh ero dispiaciuto perchè avrebbe dovuto e potuto prenderne almeno cinque o sei…. ai “gobbi” …..la ghe va sempre ben…
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A 20 gg dall’infortunio già’ prove in pista ………………………….grande coraggio e tanti
analgesici ( overdose )………………..
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