Ascoltare musica di prima mattina (the Radioactive dance)

7 Mag

La prima cosa che faccio al mattino appena sveglio è andare nello studiolo, accendere l’impianto hi-fi, scegliere un disco (preferibilmente in vinile) e far sì che la musica mi accompagni, mi sistemi e mi spinga ad affrontare un nuovo giorno.

A dir la verità sino a pochi mesi  fa accendevo il mezzo con cui avviene la trasmissione di contenuti sonori fruiti in tempo reale da più utenti situati in una o più aree geografiche, e mi mettevo ad ascoltare Circo Massimo di Radio Capital, notizie e approfondimenti su come va l’Italia e il mondo. Sarà che da diverso tempo cammino all’ombra di preoccupazioni che mi attanagliano lo spirito, ma oggi non ce la faccio più. L’imbarbarimento politico e morale sempre più diffuso, le scorrettezze verbali, la bile che fasce larghissime di popolazione sputano su altri esseri umani e la tendenza del paese ad isolarsi in un nazionalismo che mi spaventa, fan sì che – per quanto possa – io stia lontano da tutto questo frastuono insopportabile.

E’ così che, non avendo più Mother Mary a tranquillizzarmi con sagge parole e non avendo un dio in cui confidare (se escludiamo il Dark Lord), mi rivolgo alla musica.

Spesso mi sveglio con già in testa cosa ascoltare; nella maruga gironzola già una melodia, un titolo, una frase del testo, la copertina di un disco, altre volte però – pur spinto dal bisogno – non ho chiaro cosa scegliere.

Stamattina ad esempio, sfoglio svogliatamente gli LP ma la ricerca non sortisce alcun effetto. È una bella e (molto) fresca giornata di primavera, mi sovviene di prendere Caravanserai di Santana, ma poi desisto. Mi sposto davanti allo scaffale dei cd in confezione digipack. Prendo Bitches Brew di Miles Davis e Infilo il cd nel lettore; dopo 10 minuti, mentre in sono in bagno che mi faccio la barba, decido che sto pretendendo troppo da me stesso. Torno di là, estraggo il cd e lo rispondo nella custodia della legacy edition.

Di nuovo davanti agli scaffali dei cd, questa volta nel reparto jewel case. Per lunghi minuti, in boxer e maglietta al freddo di un maggio davvero inusuale, resto inebetito a fissare  coste di cd. Spossato, cado su una di quelle compilation della rivista Mojo che conservo (chissà perché) con estrema cura: trattasi del cd Dream Pop.

L’aria sonora avvolge di nuovo le mura della Domus Saurea.

Giusto il tempo di vestirmi per tornare vicino allo stereo e togliere il dream pop dei miei cabasisi. Guardo l’action figure di Johnny Winter che veglia sulla stanza e chiedo scusa.

Chiedere scusa a Johnny Winter (in alto sullo scaffale) – Domus Saurea maggio 2019 – autoscatto

Johnny Winter action figure – photo Tim Tirelli

Do una occhiata ai cd che da settimane sono accatastati sul lettore. Ne scelgo uno, seleziono la canzone n.4 e lo faccio partire.

Seduto al buio della cucina faccio colazione, mentre il Dark Lord ci dà di string bender e Paul Rodgers canta sciocchezzuole riguardo il vivere insieme, il condividere la propria terra e rendere reali i propri sogni.

Finisco la colazione, inizia il brano successivo, e benché io sia nel Rocco Schiavone mood mattutino, mi metto a ballare da solo nel corridoio al ritmo di Radioactive dei Firm.

Avrò anche un rapporto di amore odio con la musica in questi ultimi tempi, ma mi chiedo dove sarei se il Dark Lord non mi avesse folgorato otto o nove lustri fa… thank you my saviour.

Me and my Saviour at the office – May 2019 – selfie

The Dark Lord

3 Risposte a “Ascoltare musica di prima mattina (the Radioactive dance)”

  1. lucatod 07/05/2019 a 14:50 #

    Non sei il solo a stare impalato davanti al propria collezione indeciso sul da farsi. La mattina evito del tutto, ma mi capita sempre più spesso nei momenti liberi. Spesso rinuncio. Tra gli ascolti più frequenti di questo periodo: Unknown Pleasures e Closer dei Joy Division, Talking Heads (quasi tutto), Clash (Sandinista) , PIL (i primi due più Album), NMTB dei Sex Pistols (mi sono addirittura comprato una prima stampa olandese del 77 perché del cd e la ristampa del 2014 non mi convincevano le tonalità giallo rosa, troppo rosa, sulla cover), Catch a fire e Burnin dei Wailers e addirittura (in cuffia su youtube!!) qualche pezzo degli Stone Roses che mai mi sono ******* in vita mia. Certo, trovo spazio anche per i Floyd del periodo d’oro , gli Stones di Goat Head Soup , Bowie (STS,Low, Heroes e Stage),Presence e ITTOD (va a finire che sono gli album che ascolto di più del dirigibile) , ma c’è sicuramente qualche cosa che non va……………….. :)

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  2. timtirelli 07/05/2019 a 15:06 #

    … “(mi sono addirittura comprato una prima stampa olandese del 77 perché del cd e la ristampa del 2014 non mi convincevano le tonalità giallo rosa, troppo rosa, sulla cover)” …

    Ah ah ah, sei proprio adatto a questo blog Luca :-)

    Ad ogni modo, ammiro molto la varietà delle tue scelte. Bravo.

    Personalmente, visto il periodo complicato, trovo sempre più spesso rifugio nel Dark Lord e in Johnny Winter 1970/76.

    Dove saremmo senza la musica …

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  3. baccio 07/05/2019 a 17:41 #

    Io ascolto in questo periodo Hard rock d’annata : Bull Angus, Sir Lord Baltimore, Dust, Captain Beyond, Birthcontrol, Josefus, Warhorse, ecc.
    Devo dire che i recenti libri di Gianni della Cioppa o gli articoli di Giovanni Loria su Classix sull’argomento mi influenzano ed incontrano i miei gusti!

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